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Autore: Pettyfer    05/06/2012    135 recensioni
Karen odiava Zayn Malik, con tutta sé stessa. Era la persona più egoista, vanitosa e antipatica che avesse mai conosciuto.
Tanto stronzo quanto misterioso.
Ed era il fratello della sua migliore amica.
**
Cinque ragazzi, il divertimento, il sesso e una scommessa.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20


 No, with Zayn

 
 
-Ciao Bob- sorrise la rossa all’uomo dietro al bancone.
-Ciao Sarah, è da un po’ che non ti fai vedere, come sta tuo fratello?- domandò Bob.
-Meglio, si sta stabilizzando. Ha incominciato anche a correre per tutto l’ospedale- rise seguita subito dopo dall’uomo.
-Sono davvero felice per questo. Tuo padre?-
-Lui…è ancora molto scosso, ma sta andando avanti- spiegò la rossa mentre gli occhi incominciarono a pizzicare.
-E tu Sarah?-
-Io sto bene, ci sono molte persone che mi stanno aiutando,anche se a loro insaputa- disse pensando a Harry.
Uno dei pochi che la facevano stare davvero bene con se stessa, facendola sorridere.
-Vedrai che si sistemerà tutto…allora, cosa ti serve?- le chiese Bob cambiando argomento.
-Due panini-
Bob le diede per alcuni istanti le spalle, giusto il tempo di riempire la busta con due panini appena sfornati e poi si girò porgendogliela.
-Quanto ti devo, Bob?- domandò la rossa prendendo il portafoglio.
-Per oggi offre la casa, sarà per la prossima volta Sarah-
La ragazza non seppe fare altro che ringraziarlo con un sorriso e farlo giurare che la prossima volta si sarebbe fatto pagare senza storie.
Le voleva bene, andava in quella panetterie da quanto? Due o tre anni? Non ricordava nemmeno quello. Sapeva che Bob era a conoscenza della sua situazione economica, e infatti non era una delle migliori. Quella che guadagnava di più in casa era sua madre, e adesso che non c’era più dovevano aggrapparsi al lavoro del padre: professore anche lui di matematica, collega del padre di Karen.
Uscì dalla panetteria e si diresse all’ospedale. Fortunatamente doveva solo attraversare la strada per raggiungere l’edificio e una volta entrata salutò Silvia, la donna delle pulizie e si diresse verso la stanza di suo fratello.
Salì le scale fermandosi davanti alla stanza di Mike.
Sospirò ed entrò trovandosi davanti agli occhi una situazione alquanto comica: Mike che saltava sul letto e suo padre che cercava di farlo smettere.
Che era successo?
Perché tutta quella felicità?
-Mike, che stai combinando?- domandò divertita Sarah attirando l’attenzione del fratello e del padre.
-Sarah! Sei arrivata- urlò Mike scendendo dal letto alla velocità della luce a fiondandosi tra le braccia della sorella.
-Come stai, ometto?-
-Benissimo, stamattina mi sono divertito tantissimo- incominciò a saltellare sul posto abbracciando l’orsacchiotto.
-Che hai fatto di così divertente?-
-Ho sputato il latte in faccia all’ornitorinco – Sarah non seppe trattenere le risate e infatti dopo nemmeno un secondo scoppiò in una fragorosa risata seguita poi da quella del fratellino.
‘L’ornitorinco’ era l’infermiera che veniva ogni mattina a portare la colazione al fratello, non portava mai la cannuccia per bere il latte e suo fratello odiava bere il latte dal bicchiere.
-Non c’è niente da ridere, signorina- la riprese suo padre –Perrie è una ragazza adorabile, non capisco come faccia a starvi antipatica-.
-Perrie è solo una gallina senza cervello, papà- disse Sarah porgendo al fratello la busta con i panini.
-Si, e assomiglia al ornitorinco del cartone- Mike sorrise addentando il panino.
-Non è vero, Mike-
-Si che è vero, e poi è antipaticissima, non mi porta mai la cannuccia quando glielo chiedo- ingoiò il boccone di panino e poi continuò –anche quando cammina sembra un ornitorinco, e poi ha sempre la faccia arancione e gli occhi neri neri, sembra una strega-.
-Domani mattina chiedile comunque scusa- disse la rossa accarezzandogli i capelli.
-Va bene-.
-Come mai è così contento oggi?- domandò Sarah al padre.
-Fattelo raccontare da lui, io vado a prendermi un caffè-.
Osservò il padre uscire dalla stanza confusa e poi si sedette affianco a Mike.
-Hai parlato con Mary?- provò a domandargli Sarah riferendosi alla psichiatra.
-No-
-E come mai oggi sei così contento?-
-Ho trovato un amico- Mike sorrise felice.
-Un amico?- domandò Sarah strabuzzando gli occhi.
Fino a pochi giorni fa non voleva fare conoscenza con nessun bambino.
-Si, è simpatico e mi vuole bene. Gli ho parlato di mamma, ero tanto triste prima di conoscerlo, perché lei adesso non c’è più. Gli ho raccontato di quando ci faceva i toast la mattina, quando mi metteva il pigiama e quando mi veniva a prendere a scuola, come quella mattina. Lui mi ha spiegato che adesso la mamma è con gli angeli, è felice e ci vuole tanto bene, ci guarda sempre da là su. Mi ha spiegato anche che lei anche se non ci farà più i toast rimane qui- spiegò appoggiando la manina sul cuore della sorella.
Sarah rimase immobile, gli occhi le si erano fatti lucidi ed…era felice. Sentire quelle parola pronunciate da suo fratello l’avevano scioccata. Scioccata si, ma le avevano fatto bene.
-Vuoi un po’ di panino?- chiese ancora Mike.
-No, grazie. Chi è questo tuo amico, Mike?-
-Io lo chiamo ‘Vericciolo’, perché ha gli occhi verdi è ha tanti ricci in testa- ridacchiò divertito.
Non ebbe in tempo di dire niente che Mike scappò fuori dalla stanza.
Merda.
-Mike- urlò rincorrendolo. -Mike, fermati!-.
Lo vide correre dietro alla reception e buttarsi a capofitto addosso a qualcuno seduto su una sedia.
Si fermò riconoscendo chi era quel qualcuno.
Era Harry.
Che cosa ci faceva lui qui?
-Sarah lui è Vericciolo-
-Harry?-
-Sarah?-
-Che ci fai qui?- domandò il riccio.
-Sono sua sorella-
-Oh-
 
 
-Perché non me l’hai detto?- Harry le si posizionò di fronte guardandola serio.
-Che avrei dovuto dirti Harry? ‘Heilà Harry, mia madre è morta in un incidente e mio fratello si trova in ospedale’ e poi? Avrei ottenuto solo compassione e io non la voglio, soprattutto non da te- finì con un sospiro.
-Ti sarei stato vicino e non avresti avuto la mia compassione-
-Sul serio?-
-Certo, non sono il tipo….-
-Ok, ho capitolo, ma tu che ci fai qui?- domandò Sarah confusa.
-Mia madre lavora qui come infermiera e quindi le vengo a portare qualcosa da mangiare dopo scuola-
-Non me lo sarei mai aspettato- sorrise la rossa.
-Quante cose non sai di me…-
-Per esempio?-
-Ho detto io a tuo fratello di sputare in faccia a Perrie-
Sarah scoppiò a ridere.
Quel ragazzo era un vero tesoro.
-Ah, Harry? Grazie-
 
 
 
 
 
 
-Karen, mi raccomando comportati per bene e mandami qualche messaggio- salutò suo padre e scese dall’auto mettendosi in spalla il borsone.
I suoi genitori era ossessionati che durante un pigiama-party da Safaa sarebbe potuto succedere di tutto.
Naturalmente suo padre non aveva fatto l’isterico sentendo che sarebbe andata a dormire da Safaa, non aveva pensato neanche per un secondo che nella stessa casa c’era anche Zayn. Karen ce l’aveva messa tutta per non farglielo ricordare e adesso che aveva visto la macchina di suo padre allontanarsi da casa Malik si sentì soddisfatta.
Si avvicinò alla porta e senza neanche suonare al campanello qualcuno l’apri.
Era Niall, tutto radioso e tutto sporco di…farina?!
-Che diamine ti è successo, Niall?- domandò Karen sconvolta allungando una mano per toccare quel groviglio di capelli uniti alla farina e…panna.
-Ti stavamo aspettando- le fece spazio per farla entrare e chiuse la porta.
-Tutto infarinato?- domandò.
-No…cioè io si, adesso vado a farmi la doccia, anche Liam è combinato allo stesso modo.
-Stavate cucinando?-
-Si, volevamo fare una torta, ma poi Harry e Louis hanno pensato a questa bellissima idea di sporcarci di farina e panna, non trovi che sia stata un’idea geniale?- lasciò il borsone per terra e andò con Niall in cucina dove trovò Harry a lavare il pavimento, Louis e lavare i mobili, Liam si stava facendo asciugare i capelli da Safaa, Alice mangiava patatine, Ronnie faceva un filmino e Zayn non c’era.
Perfetto.
Si guardò alle spalle e non c’era nemmeno lì.
Si sentiva una vera cogliona ad aver pensato che sarebbe uscito alle su spalle e l’avrebbe abbracciata.
-Salve bella gente!- li salutò.
-Hey Karen, ti va di finire di asciugare i capelli a Liam devo andare a prepararmi- le domandò Safaa sorridendo.
-Prepararti?-
-Si,dopo dobbiamo andare al centro commerciale-.
-Oh,non ne sapevo niente, ma va bene- gli altri la salutarono con un bacio e poi si concentrò su i capelli di Liam.
-Trattali con cura- borbottò il ragazzo.
-Da quando in poi ti interessa dei tuoi capelli, Liam?-
-Da quando Harry e Zayn mi hanno consigliato uno shampo buonissimo-.
Si trattenne dal ridergli i faccia e così si limitò ad accendere il phon.
Dopo una decina di minuti i capelli erano perfetti e si sedettero in salotto insieme agli altri.
-Ho voglia di un gelato- borbottò Niall (del tutto pulito) con gli occhi a cuoricino.
Nessuno lo rispose soprattutto Karen che era intenta ad osservare Zayn.
Era appena entrato in salotto, in tuta, sudato e aveva la maglia bianca completamente attaccata alla pelle come se fosse una seconda pelle.
-Zayn ce l’hai fatta!- gli urlò Safaa esasperata.
-Si ce l’ho fatta e gliel’ho fatta pagare anche a quella insulsa bambina dei pattini- rise imitando una risata col ‘muah’ davanti, una di quelle che dovevano assomigliare ad una risata malvagia.
-Oddio, dov’era?- domandò Harry scoppiando a ridere di gusto.
-Io mi stavo allenando in palestra e nella sala affianco c’erano tutti quei marmocchi che fanno danza classica poi Ellie* mi è venuta a chiamare per aiutarla a portare una cassa in quell’aula e per puro caso ho calpestato il piede di quella bambina- sorrise grattandosi una guancia ricoperta da un leggero filo di barba.
Si girò verso Karen riservandogli un sorriso per poi salire al piano di sopra per farsi una doccia.
-Chi è Ellie?- domandò Karen cercando di nascondere la gelosia.
-E’ quella che sta dietro alla reception della palestra- spiegò Harry –e non essere gelosa, è la migliore amica di Julie che è la sorella di Liam-.
-Non sono gelosa infatti-
-Certo che lo sei-
-Harry, smettila- sbottò.
-Ok, come sei permalosa-
-Safaa la smetti di baciare Liam?- domandò Ronnie.
-Tanto avete tutto il tempo di fare porcherie stanotte da Liam- continuò Louis.
Inizialmente Karen scoppiò a ridere ma ritornò seria non appena analizzò per bene le parole di Louis.
Tutta la notte.
Da Liam.
Non dovevano fare un pigiama-party loro due?
-Hei, ma io non dovevo dormire qui stanotte?- domandò confusa.
-Certo, infatti dormirai qui-
-Da sola?-
-No, con Zayn-
Oh, porca merda.
  
 

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TANTIII SPOIIIIIIIIIIIILLLLLEEEEER.(?)
 

SCUSATE PER IL VERGOGNOSO RITARDO.
Sarò sincera e vi dirò che mi scocciavo scrivere.
Lo so, non è un capitolo BELLISSIMO, anzi a me  non piace nemmeno un po’
fa letteralmente schifo.
Mi è uscito na merda.
E poi è anche corto ._.
Prima di parlare della fic voglio prima fare uno sfogo personale(?):

CARISSIME RAGAZZE (non mi riferisco a voi, ma ad una in particolare)
AVETE UN CERVELLO? SI. BENE. USATELO.
NON COPIATEMI AVATAR E BIOGRAFIA.
MI FATE SOLO ARRABBIARE, QUINDI VI CHIEDO CON GENTILEZZA:
POTETE SFORZARVI E FARE LE COSE DA VOI?! SENZA FARE COPIA E INCOLLA?!
BENE.
Grazie.

Scusatemi per il mio breve sfogo, ma ci voleva.
Allora avete letto di Ellie e Julie.
Per chi legge ‘I wish that was me’ le conoscerà.
IO VADO PAZZA PER QUELLA FANFIC.
(dopo vi metto il link e voglio che tutte voi andiate a leggerla e a recensirla)
Slgfhgkj.
Ok, nuovo banne, vi piace? A me taaaaanto.
(a proposito di banner per chi ne volesse uno potete chiedere a me, ve lo faccio sicuro)
Il prossimo capitolo sarà sdflkhlgh, succederà una cosa sjklfhaskjl.
Penso che molte di voi abbiate capito, so….
La fanfc avrà ancora una decina di capitolo e poi.stop.finita.
Non posso crederci, mi sono affezionata tantissimo al mio Zayn.
Ok, mi dileguo facendovi pubblicità ;)

- I don't need you tonight.
- I wish that was me
-
Freestalove.

 

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Vostra, Pettyfer.
xx

 
   
 
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