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Autore: Aniel_    05/06/2012    9 recensioni
Raccolta di one shot incentrate sui prompt della tabella 30 volte il primo bacio.
Pairing presenti nella raccolta [aggiornerò man mano]: Dean/Castiel (la maggioranza immagino), Dean/Lisa, Dean/Jo, Sam/Genevieve, Dean/Danneel, Dean/Tessa [...]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Autore: Aniel_
Fandom: Supernatural
Titolo
The taste of your lips and the touch of your tongue, that was wonderful.
Titolo capitolo: Tutto e subito
Personaggi: Dean, Castiel
Pairing: Dean/Castiel
Raiting: rosso
Genere: introspettivo, erotico
Prompt: day 8. Un bacio sotto la pioggia
Avvertimenti: lemon, one-shot, slash
Note: appena ho letto questo prompt mi sono vista questa scena davanti, è stato inevitabile! Voglio ringraziare tutti coloro che stanno seguendo questa raccolta, coloro che la commentano e coloro che leggono nell'anonimato. Questo fa di me una persona molto felice!! Vi adoro! Buona lettura. Enjoy, E.
Disclaimer: Supernatural non mi appartiene, per questo invidio il Dio Kripke, unico detentore di tanta meraviglia. Mi piacerebbe possedere Dean e Cas - in tutti i sensi possibili-, ma purtroppo anche loro non mi appartengono!



Tutto e subito


La pioggia cadeva fitta e Dean non riusciva a vedere ad un palmo dal proprio naso, ma non gli importava. Nessuno lo avrebbe investito mentre era al volante della sua bambina, in piena crisi d'astinenza da sesso e con Castiel che solleticava dispettosamente il suo lobo con la lingua.
Il karma non è così bastardo da farmi morire senza aver prima consumato una sana scopata, si disse, accostando sulla destra e nascondendo l'Impala tra gli alberi di un boschetto.
«Quanto tempo abbiamo?» chiese Castiel con una voce roca da censura, torturando il suo collo con piccoli e impercettibili baci.
Dean non aveva idea di come fosse riuscito a guidare per quel tratto di strada, figurarsi se i neuroni gli avrebbero permesso di rispondere coerentemente alla domanda.
«Un'ora, credo. Ho detto a Bobby che sarei mancato un'ora» rispose in automatico la sua bocca, senza avere però la più pallida idea di cosa avesse appena detto.
Nell'oscurità intramezzata solo dall'ondeggiare delle ombre degli alberi, Dean osservò le labbra del suo angelo - anche quelle da censurare!- piegarsi in un sorriso talmente pieno di malizia che per un momento si chiese se quello fosse davvero Castiel.
A quanto pareva l'attesa dovuta agli impegni che nelle ultime due settimane li avevano trattenuti dallo sbattersi violentemente sulla prima superficie orizzontale aveva sorbito effetti anche su di lui.
Quelle labbra raggiunsero le sue velocemente mentre la lingua calda e umida dell'altro gli forzava le labbra senza troppe cortesie. Dean non era un tipo da smancerie, anzi, quest'intraprendenza di Castiel non fece altro che far aumentare la pressione nella patta dei pantaloni, ma non era mai capitato loro di farlo così, qualcosa da tutto e subito. Dean ci andava sempre piano perché quel cucciolo dagli occhi blu aveva sempre un'espressione curiosa e preoccupata durante il sesso, espressione che gli scaturiva un moto di tenerezza che lo portava inesorabilmente a scopare con lentezza, delicatezza e apprensione.
Ma con questo Castiel era diverso: leggere bisogno e urgenza in quegli occhi resi liquidi dal piacere spense tutte le lampadine contenenti raziocinio nel cervello di Dean.
L'angelo portò una mano sulla guancia del cacciatore mentre approfondiva il bacio e portava via tutto l'ossigeno di cui l'altro aveva bisogno, non che Dean si lamentasse, questo era chiaro. Con la scusa di far prendere aria ai polmoni il cacciatore si allontanò, notando disappunto in quel viso contratto dalla concentrazione e trovandolo al contempo adorabile.
Non l'avrebbe mai ammesso, ovviamente.
Castiel profondò sul proprio sedile, sfilandosi in malo modo il trench, la giacca e la cravatta. «Togliti la maglietta» ordinò, mentre pazientemente sfilava ogni bottone della camicia dalla propria asola.
Dean aggrottò la fronte, confuso. «Ok cowboy, ma prima dovremmo passare dietro, non credi?»
Castiel non rispose, e una volta liberatosi dalla camicia, scese dall'auto. La pioggia continuava a cadere fitta e nel giro di pochi istanti Dean contemplò il suo angelo completamente fradicio: i pantaloni dal taglio classico erano divenuti più scuri del solito, così come i suoi capelli, ancora più neri, incollati alla fronte. Le gocce corteggiarono il petto glabro e bianco di Castiel, scivolandovisi lentamente e conferendogli l'aria di una divinità del passato, imperturbabile sotto il temporale e Dean scoprì che era la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua. Si sfilò la maglietta e seguì l'altro sotto la pioggia e prima ancora di riuscire a percepire l'acqua piovana lambirlo, si ritrovò sbattuto sulla sua bambina dal peso del corpo di Castiel. Un nuovo bacio, più intenso del precedente, un bacio salato sotto la pioggia che continuava a cadere, sotto un cielo che sembrava scatenare la sua ira o la sua gioia: sentimenti forti, tuttavia, come quelli che provavano entrambi al momento, in una lotta di carne bagnata e strusciamenti, di freddo e calore, una lotta per la supremazia che Dean volle perdere in partenza perché quando Castiel si fece cadere in ginocchio, armeggiando con la sua cintura e abbassando il jeans ormai fradicio insieme all'intimo, non poté fare altrimenti. Vide il suo angelo contemplare la sua erezione con un ghigno che lo fece annaspare: qualunque cosa gli fosse successa nelle ultime due settimane a lui andava più che bene.
Castiel portò una mano sul ginocchio dell'altro, procedendo a ritroso e lasciando una serie di baci sull'interno coscia, risalendo fino a l'inguine con una lentezza esasperante, lentezza che però abbandonò subito, e Dean si ritrovò a strozzare un urlo quando il compagno lo prese completamente in bocca, e così a fondo che ringraziò il cielo - o forse non avrebbe dovuto, in quel frangente- che si trattasse di un angelo e che quindi non potesse morire soffocato. La lingua di Castiel fece qualcosa che lo mandò in estasi e il cacciatore inarcò la schiena, cercando di farsi prendere se possibile ancora più a fondo in quella bocca così perfetta, e calda, e accogliente.
Castiel continuò a succhiare il suo membro senza tregua e Dean sarebbe venuto a breve se non avesse rallentato il ritmo. L'angelo parve leggergli nella mente e si mise nuovamente in piedi, ancora più fradicio, gli occhi che sembravano inghiottire le ombre attorno a loro abbandonando il blu consueto; c'era elettricità in quello sguardo, qualcosa che fece tremare le ginocchia all'altro.
«Che ti succede?» gli chiese, ammaliato da quello sguardo. Dove era finito il Cas imbranato e timido, quello che avvampava davanti ai porno?
«Girati» si limitò a rispondere l'angelo.
Dean sbatté le palpebre mentre la pioggia continuava ad appannargli la vista, ma obbedì, come ipnotizzato. Puntellò i palmi sulla carrozzeria dell'Impala e attese, ascoltando il fruscio della pioggia, l'ululare del vento e poi qualcosa di decisamente più duro ma silenzioso cozzare contro la sua schiena.
Oh eccolo, il 'piccolo' Cas mormorò appena, sicuro che l'altro non avesse sentito. Qualcosa gli disse che l'urgenza con cui Castiel voleva prenderlo quella sera comprendesse anche l'assenza totale di una qualsiasi preparazione, cosa che ovviamente gli avrebbe fatto un male cane, eppure non gli importava. Il tutto e subito doveva avere delle controindicazioni, l'altra faccia della medaglia per un'esperienza grandiosa che non avevano mai condiviso.
Dean lasciò cadere il capo all'indietro, proprio sulla spalla di Cas, il quale lo afferrò saldamente per i fianchi. Per un momento, la vena sentimentale e protettiva dell'angelo prese il sopravvento, proprio quando lasciò un morbido bacio sull'incavo del collo del cacciatore.
«Sta' tranquillo» gli sussurrò e Dean non poté farne a meno: sorrise.
Castiel si spinse dentro il compagno lentamente ma con decisione, abbandonando un fianco per posare la mano sul membro pulsate di Dean, accarezzandolo con foga e distraendolo dal dolore temporaneo. Una volta che fu dentro di lui, Dean si sentì completo per la prima volta dopo due settimane e sarebbe potuto restare così per sempre, completamente fradicio, sotto la pioggia e schiavo di quella sensazione di beatitudine se non fosse stato per l'esigenza comune di raggiungere l'apice di quell'orgia di emozioni.
Le spinte iniziarono a farsi più veloci e dopo appena qualche tentativo, Dean sentì i fuochi d'artificio scoppiare attraverso le palpebre chiuse quando Castiel colpì quella piccola protuberanza dentro di lui.
«A-ancora» chiese, con voce strozzata dal piacere, e Castiel ripeté il movimento, massaggiando l'erezione del compagno al tempo delle sue spinte.
Quando Dean venne, seguito da Cas, dovette aggrapparsi all'Impala per non cadere sul terriccio bagnato, stremato. Si voltò in direzione del suo angelo, il quale affondò il viso sul suo collo, stringendolo come se fosse la cosa più preziosa del mondo.
E' tornato, si disse, passandogli gentilmente una mano tra i capelli.
«Se la lontananza ti fa quest'effetto, direi che non dovremo vederci per le prossime tre settimane questa volta» osservò Dean, ricevendo un morso poco gentile di tutta risposta.
«Se ti piace il sesso senza smancerie possiamo farlo ogni giorno» rispose Castiel, con un'espressione che avrebbe potuto illuminare l'oscurità attorno a loro.
E allora Dean non riuscì proprio a farne a meno, ancora una volta: sorrise.

 FINE

 
   
 
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