Sento le grida di giubilio provenienti dagli altoparlanti piazzati nell'arena;
Accanto a me il mio avversario : il collo piegato in una posa innaturale, le mani che stringono convulsamente la lancia conficcata nello stomaco.
Dovrei essere felice; tornerò a casa, riabbraccerò la mia famiglia.
Eppure...
Mi rendo conto di non provare niente di paragonabile a un sentimento umano.
Nella mia mente inebriata dalla vittoria si forma, prima quasi sfocata, poi sempre più nitida una domanda; Perchè?
Perchè questa nazione ci fa morire davanti agli occhi degli spettatori che non muovono un solo muscolo se non le labbra per commentare o ridere di noi? Perchè è permesso tutto questo? Sorrido davanti alle telecamere, stringo la mano agli sponsor che mi hanno aiutato a sopravvivere nell'arena. Non riesco a provare gratitudine verso di loro, in verità non provo niente. Niente. Quando torno a casa rivedo tutte le interviste ,ogni ripresa che mostra le immagini dei miei compagni di sventura. Cerco di andare avanti; eppure non sento più il desiderio di continuare a esistere che mi ha aiutato a sopravvivere in quell'inferno sulla terra che era l'arena. Ma non ci riesco; Perchè in un certo senso io sono morto con loro.
ANGOLO AUTRICE: finalmente sono riuscita a pubblicare questa drabble chee mi frullava in testa da stamattina. Ringrazio di cuore tutte quelle che hanno recensito la mia prima fanfiction incoraggiandomi a proseguire a scrivere, questa storia è dedicata a loro.( e intanto devo ancora imparare a usare meglio l'editor ) ;
vi prometto che a breve scriverò una storia a capitoli che riguarderanno due personaggi che provengono dal distretto 8 e che compaiono per la prima volta nel secondo libro ( provate a indovinare chi sono, vi do un' aiutino; indossano abiti da pacificatore e una di loro si è storta una gamba) PS non la scriverò troppo presto perchè questo mese ho gli esami. A presto =)