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Autore: Lulu_Herm    06/06/2012    2 recensioni
La vita di Draco Malfoy ha subito una brusca alterazione dopo la battaglia di Hogwarts. Tutto ciò che gli era familiare è in cambiamento. Lucius ad Azkaban, Narcissa invecchiata in pochi mesi, amici morti o lontani. Hogwarts non è più quella che lui conosce. La situazione non potrebbe più peggiorare. Quale occasione migliore per provare, gustare, sperimentare una vita che è sempre stata pianificata?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Astoria
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Rinascita'
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L’età delle decisioni

Il ventiquattro dicembre Lucius fu rilasciato da Azkaban e portato a Londra, dove lo raggiunsero il figlio, la moglie e la futura nuora. Trascorso un giorno a Diagon Alley  per rilassarsi, tutti e quattro alloggiarono al Paiolo Magico, e il giorno seguente furono riaccompagnati al maniero su una macchina del Ministero.
Draco non vedeva il padre da molto tempo, non era mai stato in visita ad Azkaban a differenza di Narcissa. Si sentiva un po’ in imbarazzo nei suoi confronti, perché sapeva di essere stato oggetto di molteplici cambiamenti nel corso di quegli ultimi mesi. Probabilmente anche Lucius non era più la stessa persona, dopo l’esperienza dei Dissennatori di Azkaban e non avevano ancora avuto modo di parlare a quattr’occhi. Entrambi erano continuamente accompagnati dalle rispettive compagne, che per diverse ragioni avevano assiduo bisogno di averli sempre sotto gli occhi. Astoria dopo il pranzo a casa Parkinson era diventata più timida e silenziosa, con ogni probabilità per le paure assopite che le dichiarazioni di Pansy avevano risvegliato in lei, e questo la spingeva a cercare molto spesso gli occhi di Draco in cerca di un po’ di sicurezza. Contemporaneamente, Narcissa non riusciva a capacitarsi dell’immensa gioia del riavere il marito con sé, e non era affatto disposta a condividerlo con chicchessia, appartandosi con lui ad ogni occasione.
La sera del loro ritorno a Malfoy Manor, Draco cominciava a chiedersi se avrebbe dovuto  presentare a Narcissa formale richiesta per un colloquio con suo padre per essere sicuro di parlare con lui prima di fare ritorno a scuola (dove, non poteva scordarlo, l’aspettavano ulteriori tensioni portate dal ritorno di Pansy). Fortunatamente, mentre erano seduti sui divani accanto al fuoco del salone, suo padre lo chiamò: “Draco, sei pregato di seguirmi nel mio studio. Ho cose importanti di cui parlarti”. Draco si alzò e lo seguì.
Una volta che il figlio ebbe preso posto su una delle eleganti sedie di ebano, Lucius sedette sulla poltrona di pelle dietro la scrivania e cominciò: “A quanto mi risulta, ti sei impegnato in una relazione amorosa con la secondogenita di una delle più importanti famiglie Purosangue sopravvissute alla Guerra” Draco annuì, chiedendosi dove volesse andare a parare. “Questo - continuò Lucius- mi prova che tu non hai compreso nulla” Draco lo fissò adirato. Come si permetteva?
“Avrei sperato che tu avessi il minimo buonsenso di impegnarti, se non con una Nata-Babbana, almeno con una Mezzosangue” Draco credette di aver avuto un’allucinazione. “E per quale motivo, di grazia? Se amo Astoria sto con lei. Non mi sembra così complicato” Lucius lo fulminò con lo sguardo. “Dobbiamo riabilitare la nostra condizione!  E l’unico modo perché ciò succeda è che tu- e gli puntò il dito contro- sposi una persona dal sangue impuro, così che tutta la buona società magica possa vedere che ci siamo ricreduti. Credevo che tua madre ti avesse scritto ciò che le ho chiesto di suggerirti, ma è evidente che mi ha disobbedito” sentiva il sangue ribollire nelle vene. “E cosa le avresti chiesto di suggerirmi, padre?” Lucius sogghignò. “Di sposare Hermione Granger”
Poco mancò che cadesse dalla sedia. Hermione! Ma...Lui l’aveva imparata a conoscere da pochi mesi, e mai e poi mai, nemmeno per un istante, aveva pensato a lei in quel senso. Lei era di Ron Weasley, punto. E poi, non era sufficiente essere diventato amico di Harry Potter? Pensava che provandoci con Hermione avrebbe migliorato la loro situazione? Lui sapeva solo che probabilmente Ron l’avrebbe ucciso. “Vorrei farti notare, padre, che è solo colpa tua se ora ci ritroviamo a dover riabilitare la nostra condizione, e che se tu ti fossi comportato come i Greengrass, per esempio, ora non avremmo di questi problemi. Non sarò io a rinunciare alla mia felicità per una colpa che è solo tua. Mi hai fatto vivere nel terrore, hai permesso che la nostra pace domestica fosse triturata da quell’essere orribile. E ora osi  dare ordini a me e a mia madre. Sei consapevole del fatto che siamo stati noi, lei, a salvarti, e  non il contrario? Sei un codardo. Lo hai provato durante la Guerra e lo continui a dimostrare. Mi disgusti” non avrebbe mai pensato di fare un discorso del genere a suo padre.
Prima che Lucius potesse rispondere, uscì dallo studio e andò nella propria camera. Con un colpo di bacchetta preparò il suo baule, poi scese a chiamare Astoria. Lei lo guardò attonita trascinare il baule nel salone,  e lui capì il suo disorientamento. Decise che se non le avesse spiegato nulla sarebbe stato esattamente come suo padre, ma in quel momento non c’era tempo. “Ti spiegherò dopo- le disse- Ora per favore, vai a preparare il suo baule” lei capì dal suo sguardo che doveva essere successo qualcosa di molto grave. Corse immediatamente a preparare il suo baule e cinque minuti dopo era di ritorno. Draco baciò sulla fronte una Narcissa molto turbata e uscì nella notte con Astoria.
Superarono le protezioni intorno al maniero e si Smaterializzarono a Hogsmeade. Il paese era coperto di neve e faceva davvero molto freddo. Astoria fece comparire due mantelli di lana, ne porse uno a Draco e poi, rinvigorita dalla vista di quel paesaggio familiare e lontana dalla severità di Malfoy Manor, chiese: “Cosa è successo?” Draco diede un calcio a una pietra di neve accanto al suo piede, spargendo neve ovunque. “è fuori di testa. Pensa di poter manovrare la mia vita quando non è mai nemmeno stato in grado di gestire la sua. È stato una banderuola, sempre a schierarsi da una parte e subito dopo dall’altra. Ci ha fatto passare momenti orribili. E non deve osare maltrattare mia madre come ha maltrattato me”
Astoria lo strinse a sé. “Draco, capisco i tuoi tormenti. Tuo padre si è comportato in una maniera inconcepibile, ma ora non lasciare che il sole sorga sulla tua rabbia. Siamo a Hogwarts, che è la nostra vera casa, e sai che qui troverai sempre un volto amico. Non ti preoccupare. Manderò un gufo al professor Lumacorno perché scenda ad accoglierci, nel frattempo andiamo a bere una Burrobirra ai Tre Manici d Scopa” Lo trascinò per il paese fino al pub.  Draco sembrava un automa. Entrarono e ordinarono due Burrobirre. Rispetto  al gelo che c’era fuori, all’interno del locale c’era un bel tepore. Astoria sentì che Draco cominciava a rilassarsi, e lo abbracciò. Si sentiva molto meglio ora che era così vicina a Hogwarts. Il gufo mandato al professore Lumacorno tornò con un breve messaggio:
Signor Malfoy, Signorina Greengrass,
Vi prego di trovarvi davanti al cancello d’ingresso alle undici in punto, scenderò a prendervi.
Cordialmente,
Professor Horace Lumacorno, Direttore della Casa di Serpeverde
I due finirono le Burrobirre e si Smaterializzarono ai confini del parco di Hogwarts. Un sorridente Horace Lumacorno li accolse e li accompagnò nei dormitori di Serpeverde. I due trascorsero una notte molto agitata.
Il mattino seguente salirono in Sala Grande più tranquilli, rasserenati dal fatto di essere di nuovo a Hogwarts. Incontrarono Harry, Ron, Ginny, Hermione e Luna, che li salutarono sorpresi. Quel pomeriggio si incontrarono in Biblioteca, e Draco raccontò tutti gli avvenimenti a Malfoy Manor. Quando lui ebbe finito, Astoria raccontò del previsto ritorno di Pansy Parkinson. I loro amici furono sconvolti da entrambe i racconti. Bisognava trovare un modo per evitare che Pansy rovinasse la loro routine, e contemporaneamente (ma questo non lo dissero) trovare qualcosa che tirasse su il morale a Draco.
Puntualmente, due settimane dopo, Pansy Parkinson ritornò al castello. Se si stupì nel vedere Draco e Astoria sempre insieme ai Grifondoro non lo diede a vedere, ma rimase comunque isolata dal resto dei compagni i quali, per un motivo o per un altro, preferivano non avere troppo a che fare con lei. Molti non avevano dimenticato il suo “Ma Potter è laggiù! Qualcuno lo prenda!”, i Purosangue  non tolleravano le origini umili della sua famiglia. Lei preferiva starsene per conto suo. Aveva recuperato decentemente in tutte le materie i mesi persi in giro per il mondo, ma il suo tallone d’Achille era Difesa Contro le Arti Oscure. Col fatto che non l’aveva mai studiata seriamente, tra tutto quell’andirivieni di professori,  e l’idea che aveva sempre avuto dell’utilità di quella materia, una nuova insegnante con un metodo così impegnativo come la professoressa Incant era quasi un ostacolo insormontabile. Aveva perso le lezioni più importanti sulla psicologia, e si ritrovava in una totale confusione. Questo l’aveva portata a entrare in rotta di collisione con la professoressa Incant, e a guardare con rabbia la confidenza che Hermione e Astoria avevano con lei. Draco e Harry lo notarono, e capirono che ormai era solo questione di tempo prima che Pansy architettasse qualcosa.
Mancavano ormai pochi giorni al loro viaggio d’istruzione, e tutti si stavano preparando ad esso. Hermione e Astoria avevano consultato tutti i libri della Biblioteca che riguardavano la magia straniera, preparando una mappa dei luoghi da visitare. L’eccitazione era alle stelle, e perfino la professoressa Incant concesse che per un’intera lezione si parlasse del programma della gita.
Finalmente il giorno tanto atteso arrivò, e gli allievi del settimo anno si ritrovarono all’alba in Sala d’Ingresso, in compagnia della professoressa Incant e di Hagrid, che si era offerto come accompagnatore. Quando arrivarono sul luogo dell’incontro, si trovarono davanti a una sorpresa.
L’Elfo Kreacher in t-shirt e pantaloncini, con tanto di zainetto sulle piccole spalle appuntite, li aspettava saltellando sul pavimento marmoreo. Molti si chiesero cosa fosse, altri che cosa ci facesse lì. Pansy si ritrasse schifata, Hermione gli sorrise, Harry gli si avvicinò e gli strinse la mano. Subito dopo la battaglia, l’aveva vestito per dargli la libertà e l’Elfo, riconoscente, era rimasto a vivere a Grimmauld Place in attesa del ritorno del Grifondoro. Il progetto di Harry era un tentativo di ingrandimento del C.R.E.P.A.. Dopo le sue scoperte sugli Elfi il comitato di Hermione aveva assunto ai suoi occhi un nuovo valore, così stava collaborando a distanza con il Ministero della Magia, e per l’inverno successivo si prevedeva l’apertura dell’Ufficio per la Protezione e la Cura degli Elfi Domestici. Hermione non sapeva ancora nulla, ma l’idea era di mettere proprio lei come Direttore dell’Ufficio, e di assegnarle Kreacher come primo dipendente. Per questo motivo a  Kreacher era stato offerto un tirocinio a Hogwarts, per fare esperienze tra i Maghi diverse da quelle che aveva sempre avuto, e anche per permettergli di conoscere altri Elfi. Oltretutto era anche un modo per iniziare ad adattare gli occhi dei Maghi alla vista degli Elfi.
Dunque Kreacher era stato il primo della lista quando si era trattato di scegliere un accompagnatore per il viaggio d’istruzione. Era necessario che imparasse più cose possibile, perché non poteva arrivare al lavoro d’ufficio senza una preparazione. Si stava anche lavorando perché potesse prendere i M.A.G.O. seguendo un corso serale, ma la faccenda era più complicata. Per il momento si pensava a fargli fare pratica.
Tutto il gruppo partì quindi alla volta della Romania, il primo paese prescelto. Nel momento  esatto in cui si Smaterializzò,  uscendo per la prima volta dai confini della Gran Bretagna, Draco si sentì più libero che mai. Era maggiorenne, circondato dai suoi amici e stringeva tra le sue mani quelle sottili di Astoria. Era davvero felice.
 

Buonasera, mie dolci anime lettrici.
In questo capitolo ho scritto di argomenti piuttosto particolari, ma ho sempre desiderato scrivere di Kreacher (adoro gli Elfi Domestici) e mi è parso che fosse piuttosto interessante quest’idea su Lucius Malfoy che mi frullava in testa da un pezzo. Era troppo semplice che Draco e  Astoria non fossero contrastati da nessuno. Lucius, molto provato da Azkaban e dalle esperienze antecedenti, vorrebbe ricominciare a vivere tra gli sfarzi come ha sempre fatto. E vuole servirsi di suo figlio per questo scopo! Per fortuna Draco in questi mesi è cambiato, non è più un burattino. È cosciente delle sue decisioni e sa quale strada prendere. Di certo non punta ad assomigliare a Lucius. Vuole bene a sua madre, ma pensa che lei sia troppo debole, che non abbia il coraggio di rischiare.
Tornando  a Kreacher…Devo dire che questa è una delle poche idee mie che mi piacciono completamente. Mi immagino già l’accoppiata Hermione-Kreacher. E, che ci crediate o no, sto progettando una scena in cui Kreacher è al Binario 9 e ¾ con i nostri eroi  e i loro figli…ad accompagnare qualcuno....
Alla prossima!

Lulu_Herm
   
 
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