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Autore: Fagiano Arcobaleno    07/06/2012    2 recensioni
Per Giovanni non è facile destreggiarsi tra lo studio, una vita sociale che più di tanto non ingrana e l'amore che sembra evitarlo come la peste. Fortuna che a vegliare su di lui c'è Martina, la cugina pazza e slasher... Tra una para mentale e l'altra e un'amicizia sopra le righe, i due ragazzi impareranno che non è mai troppo tardi per l'ammmòòòre.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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RATING: Sostanzialmente giallo, ma chissà -potremmo arrivare all’arancione e oltre, lol.

GENERE: Commedia, Romantico (?).

AVVERTIMENTI: Slash, Lime (??), linguaggio a tratti colorito.

DISCLAIMER: Qualsiasi riferimento a fatti, persone e luoghi realmente esistenti non è puramente casuale. I nomi, per motivi di privacy ed esigenze di copione, sono stati modificati e alcuni avvenimenti inventati di sana pianta…Per il resto, è una RPS (Real Person Slash) in piena regola :3

DEDICA: Al Fagiano Arcobaleno che ci ha ispirato questa storia e anche il nick: senza di te tutto ciò non avrebbe mai visto la luce <3 E alle nostre compagne di slash che aspettavano da mesi di leggerne le gesta.

NOTE: In ritardo vergognoso e riprovevole (soprattutto perché sostanzialmente ingiustificato) mi decido a pubblicare il sospirato quarto capitolo…Non indugiando un secondo di più. Scusatemi, davvero: d’ora in poi prometto di fare la brava bambina °__°

Ah, comunicazione di servizio: questo è il primo di una serie (non più di tre, secondo i calcoli miei e di Cloud) di capitoli dedicati quasi interamente a Giovanni e al suo modo di rapportarsi con il fratellino e la cugina. Va bene che la storia è di genere comico, ma un minimo d’introspezione psicologica è doverosa.

Detto ciò, buona lettura e a risentirci a fine pagina!

 

 

 

 

 

Non che Giovanni avesse qualcosa contro sua cugina, anzi.

Martina era una forza della natura, ma di indole sostanzialmente quieta; alle rumorose esternazioni e alle plateali manifestazioni d’affetto preferiva la sottigliezza di una battuta ironica, la discrezione di un regalo infilato di soppiatto nella cassetta della posta, l’intima segretezza di un sorriso appena accennato.

Aveva grandi occhi, Martina, dal taglio allungato e al tempo stesso rotondeggiante, che truccava con mascara ed una spessa riga di matita nella rima inferiore. Aborriva le lenti a contatto e sopportava stoicamente la sua miopia, esibendo un paio d’occhiali Marc Jacobs che le conferivano un’aria compita, autorevole, vagamente snob.
Eppure qualcosa, in lei, faceva pensare ad un felino. La criniera di capelli lunghi fin quasi alle scapole, lo sguardo verde bottiglia contornato di nero, il naso leggermente largo alla radice: somigliava ad una leonessa. Una leonessa mite benché leggermente pazzoide, talvolta malinconica. Le bastava un niente per scoppiare a ridere, ma con la stessa prontezza era capace -con una zampata, un’osservazione tagliente- di annientare l’interlocutore.

Si era iscritta alla facoltà di Lettere Moderne e sognava di insegnare italiano alle scuole medie, un giorno.
Giovanni non aveva dubbi al riguardo, sapeva che sarebbe stata un professoressa in gamba. L’aveva vista all’opera più di una volta con Gabriele e con i ragazzini a cui dava ripetizioni; ne aveva ammirato la capacità di mettere a proprio agio le persone con il suo modo di porsi tranquillo e disinvolto, il tono di voce ben modulato e la pazienza con cui spiegava una regola di grammatica, correggeva un errore, richiamava all’ordine.
Agli adolescenti che prendevano lezioni da lei piaceva moltissimo: ad attirarli erano il suo carattere amichevole e la sua aria -nonostante il trucco marcato- da eterna sedicenne. Più di una volta, ridendo, Martina gli aveva parlato di questi corteggiatori goffi ed imbranati che, più che lusingarla, suscitavano in lei istinti protettivi “da mamma chioccia”, come l’aveva definito.

Vorrei riuscire a dimostrarle che le voglio bene, pensava Giovanni. Renderla partecipe della mia vita, capire cosa le passa per la testa. Imparare a trattarla nel modo giusto.

Così rimuginava il ragazzo, muovendo il mouse sul tappetino.

Martina non aveva più dato cenni di vita dal fatidico giorno del Pride -eccezion fatta per un sms di congratulazioni inviatogli quando lui, esultante, le aveva comunicato di essere entrato a Medicina- e Giovanni, dal canto suo, non aveva fatto nulla per opporsi a quell’embargo del silenzio. Bloccato da qualcosa che somigliava vagamente alla coscienza sporca, aveva incassato il tacito rimprovero della cugina, lasciando che i giorni si susseguissero senza interruzione e giungesse il mese di ottobre.

 

 

“Sei un coglione, Gio. Più tempo fai passare, più Marti si sente ignorata e s’incazza” aveva osservato Gabriele giusto la sera prima, mentre caricavano la lavastoviglie.

“Veramente è stata lei ad eclissarsi” aveva precisato, non senza un pizzico di acrimonia.

“Era ora che lo facesse, se vuoi sapere come la penso. Sei stato abituato troppo bene: tutti a subire il tuo fascino di lupo solitario, a cercare la tua compagnia, a supplicarti di non rinchiuderti nella tua torre d’avorio; a degnarti di unirti a loro comuni mortali, senza che tu muovessi un dito per meritarti la loro simpatia…Un principino sul pisello in piena regola!”

Non ci era andato giù leggero, il fratellino.

“Notevole, mi sembra di sentire parlare Martina” aveva sbuffato lui. “Ne deduco che continuate a sentirvi su Messenger. Attento solo a non farti plagiare -o ad innamorarti di lei. E’ troppo sgamata per uno come te”.

“Non mi sta plagiando”, era avvampato Gabriele, “né sono tanto folle da prendermi una scuffia per nostra cugina. Sarebbe quasi un incesto, per Giove” e aveva scosso recisamente il capo, come ad esorcizzare una simile eventualità.

“Ne sei sicuro?” aveva insinuato malignamente l’altro. “Sono settimane che ci fai una testa così riferendoci quello che Martina dice, pensa, legge, detesta; e quanto è intelligente Marti, quanto è spiritosa Marti, quanto è lucida e critica e bella…Ci manca solamente che tu appenda una sua foto sopra il letto di modo da baciarla quando ti svegli e prima di andare a dormire” aveva proseguito.

“Stronzo” era sbottato il fratello minore. “La verità è che stai rosicando come il povero sfigato che sei, perché a differenza tua io so come tenermi stretta un’amica. So come comportarmi con Martina, come farla ridere, come incoraggiarla, come dimostrarle il mio affetto. Non sono vigliacco, io, non ho paura di telefonarle e confidarmi con lei” gli aveva rinfacciato.

Touché, Gabriele. Touché.

“Ti avverto, Gio: continuando a fare il sostenuto e a tenerle il muso non giochi a tuo favore. Forse all’inizio poteva sembrarti una scaramuccia da niente, ma il silenzio di Marti testimonia che non è affatto così. Questa volta la vostra amicizia è seriamente a rischio. Devi essere tu a andarle incontro -qualunque cosa sia successa tra di voi”.

“Come se tu non lo sapessi nei minimi particolari” aveva borbottato.

“Non ne so niente, infatti. Marti non mi ha voluto rivelare nulla; è corretta, non vuole coinvolgermi nelle vostre beghe”.

“Oh” aveva battuto le palpebre una volta, lentamente. Sorpreso.

“Chiamala, Gio. Invitala a cena da noi, a prendere un aperitivo, al cinema -dille che ti manca, che le vuoi bene. Fa’ qualcosa e fregatene di sembrare un coglione imbranato, perché tanto è quello che sei” aveva sorriso incoraggiante, allungandogli una pacca sulla spalla.

 

 

Fosse stato così semplice.

Come riuscire a fare breccia nel muro compatto di assenza e velato rancore che la cugina aveva eretto contro di lui? Giovanni ci pensava e ripensava; mentre cercava di decidersi, preferiva stalkerare il profilo Facebook di Martina. Era un modo come un altro per non perderla di vista. Non del tutto, almeno.

Un post nella bacheca della ragazza catturò la sua attenzione.

 

Melania Dato che ho tempo un giorno per farmi venire l'ispirazione e cercare di scrivere qualcosa: Martina, con chi preferisci essere shippata?

9 ottobre alle ore 16.06 · Mi piace

 

Martina Mi piacerebbe con Beatrice, se lei è d'accordo. XD

9 ottobre alle ore 16.07 · Mi piace

 

Beatrice Oh sì! Mel, facci fare sozzerie durante le spiegazioni di Petrarca che mai nessuna delle due ca*a di striscio (materia: Letteratura italiana 1). Questo è il mio prompt personale, ma sbizzarrisciti pure! XD
(Voglio proprio vedere come salto fuori in una storia.) (Sarà da deprimersi. XD Mi odierei) (Scrivi scrivi scrivi.)

9 ottobre alle ore 16.25 · Mi piace

 

Martina ‎...Jesus Christ Superstar. IN AULA?! O__o

9 ottobre alle ore 16.43 · Mi piace · 2

 

Quella sì che poteva essere una buona scusa per riallacciare i rapporti: chiederle -così, senza impegno- se per caso non avesse scoperto di essere lesbica! Per quale motivo, altrimenti, pretendere di venire shippata (Giovanni era abbastanza sicuro di aver azzeccato il termine) con una delle sue migliori amiche?

Bravo pirla. Così Martina avrebbe la scusa perfetta per saltarmi alla gola e divorarmi in un sol boccone.

…Come non detto. Come non detto.

Ritenta e sarai più fortunato.

 

 

 

 

Capitolo un pochino più lungo del solito (lo ammetto, sto cercando di farmi perdonare) e, per quanto apparentemente di transizione, molto significativo: anche i particolari più banali hanno una loro ragion d’essere *ammicca allusivamente*

Comunque, ripeto: mi vergogno moltissimo di aver tardato così tanto (due settimane, ugh) per aggiornare. Prometto che la prossima volta sarò puntuale come il mal di denti *__*

Visto che sarò principalmente io, Genio, a postare i prossimi capitoli, vi lascio il link della mia pagina autore su Facebook, per anticipazioni, gossip succulenti (?!) e altre amenità (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

Che altro dire? Un bacio a tutti voi e grazie per non avermi linciato! XD

  
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