Fumetti/Cartoni europei > Rat-Man
Ricorda la storia  |       
Autore: ToraStrife    08/06/2012    1 recensioni
[Ratman-Simple & Madama - Cattivik]
Stavolta Ratman, il paladino della giustizia, aiutato dalla fidata Cinzia (lei/lui vorrebbe 'fidanzata', ma va beh), si ritroverà, come un novello Cupideroe, a dover salvare Simple e Madama dalla prematura fine del loro amore. Vi sembra banale? Le complicazioni non mancano: la prima, lo zampino dello spietatissimo Cattivik, il genio del male, la seconda... beh, la presenza stessa di Ratman.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Simple & Madama: The Unofficial Adventures'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ratman vs Simple & Madama
     Per la prima volta (e probabilmente anche l'ultima)
RATMAN
incontra
SIMPLE & MADAMA
insieme a
CATTIVIK
in


                                                                 




    L'AMORE È UN CRIMINE CHE VALE LA PENA COMPIERE



La finestra socchiusa sulla quale si affaccia la città intera, un bicchierino con un fondo di Jack dentro, una sigaretta consumata, con la sola compagnia dal tacatacatà della mia macchina da scrivere e dello stereo che continua a suonare in sottofondo "Simple Man" dei Lynyrd Skynyrd.
Che poi è una rottura di balle perché ogni volta devo alzarmi, riavvolgere il nastro e rimetterla da capo.
Se avessi abbastanza soldi comprerei uno di quei moderni PC, così potrei aprire un Media Player e far suonare l'mp3 con l'opzione di autoloop.
E potrei finalmente sapere  cosa si prova, quando salta la luce, a gridare per aver dimenticato di salvare ore di lavoro redatto.



Un giorno come tanti nella Città Senza Nome.

Vi sarete mai chiesti perché la chiamano così. Vi sarete immaginati che sia stata una scelta mirata a far pensare a una città qualunque, che potesse essere identificata con qualunque città nella quale viva il lettore, cullandosi nell'illusione che ci viva un supereroe paladino della giustizia.

Vi sbagliate.

La chiamano Città Senza Nome semplicemente perchè il Nome non vogliamo farlo sapere, dal momento che ci vergognamo del 'nostro' supereroe: Batman.... seh, magari, scusate, mi era sfuggito un lapsus di illusione; in realtà quello che volevo scrivere era Ratman.

Un eroe così temibile che qualunque criminale che lo incontra finisce in ginocchio e con le lacrime agli occhi. Dal ridere.
Nella sua confusione, è capace di salvare un rapinatore da una banca. Se non lo abbiamo ancora cacciato, è perché le forze dell'ordine sono persino peggio.
Che poi si chiamano forze dell'ordine solamente nel momento in cui la mamma impone loro di farlo nella cameretta: poveri bimbi.

Ma tutto iniziò con il nostro eroe Rat-man mentre era appena tornato da un'importante missione di salvataggio: aveva appena fermato a rischio della propria vita un passeggino abbandonato che stava schizzando, a tutta velocità, lungo una ripida discesa, alla fine della quale vi era il ciglio di un precipizio.
Il passeggino era integro, peccato invece per il neonato al suo interno, sbalzato dalla carrozzina e finito dritto nel burrone. Va bene essere supereroi, ma non è che adesso bisogna salvare anche i dettagli, eh.
Al suo fianco, Cinzia Otherside, l'eterna fidanzato di Ratman, anche se quest'ultimo ha sempre negato.
Camminavano tranquillamente a braccetto, mentre Ratty cercava di divincolarsi dalla muscolare e delicata presa di Cinzia, quando i due vennero distratti dal passaggio di una ragazza che stava correndo con il viso coperto da entrambe le mani riunite a cucchiaio. Un particolare che non sfuggì a Cinzia furono quelle piccole perle salate che uscivano dal viso della fuggitiva.
- Ehy, stava perdendo qualcosa. - Fu la prima congettura di Ratman.
- Erano lacrime. - si affrettò a specificare Cinzia.
- Lacrime? Qualcuno l'ha fatta piangere? -
Cinzia non credeva alle sue orecchie: Ratman aveva tratto una conclusione logica. Ci sarebbe arrivato uno stupido, quindi era già un buon inizio.
- Questioni d'amore, è chiaro. - rispose il transessuale. - Sicuramente troveremo qua intorno il colpevole -
- Certamente... ma come riconoscerlo? - chiese l'eroe mascherato.
- Intuito femminile. - disse Cinzia, scrollando le potenti spalle.
- O qualcosa di simile, nel tuo caso - Ratman ridacchiò alla propria frecciatina. - Ma quale intuito femminile: in queste situazioni bisogna usare il cervello! -
- O qualcosa di simile, stavolta nel tuo caso. - ribatté prontamente Cinzia.
- Sarà facile trovarlo, per aver fatto piangere una fanciulla, avrà sicuramente una faccia da ebete - commentò il supereroe.
- Allora puoi aiutarti nelle ricerche con uno specchio. - colse prontamente al volo la signorino Otherside.
Ratman prese ingenuamente alla lettera il sarcastico suggerimento di Cinzia e, rimirando le sue brame di fronte a uno specchietto tirato fuori dalla tuta, narcisizzò - Eh, ma non sarà mai bello come me. -
Ignorando l'atteggiamento vanesio del mascherato, Cinzia scorse in lontananza un giovincello con l'aria sconvolta e l'espressione effettivamente inebetita da qualche evidente shock emotivo.
- Credo che finalmente abbiamo trovato il nostro aguzzino sentimentale. - avvertì Miss Otherside.
Ratman non perse tempo: afferrò per la collottola il malcapitato e lo scrollò energicamente.
- Parla, confessa le tue malefatte, dannato torturatore di cuori! - fu la richiesta inquisitoria del nostro ben conosciuto vendicatore.
Il ragazzo aveva un'aria tra il sorpreso, il confuso, lo scioccato, e il vogliamo metterci ancora qualcosa? Fatto stà che non diede alcuna risposta. La cosa irritò Ratman.
- Fai il duro, eh? Ti insegno io a far piangere le ragazze, sporco manigoldo! -
La frase sembrò sortire un qualche effetto sull'interrogato, che cominciò a dare segni di risposta. E la prima cosa che disse prese la forma di una domanda.
- Avete.... avete visto passare una ragazza in lacrime? -
Era la confessione che aspettava il vigilante.
- Quindi confermi, eh? Ti aspetta la gattabuia! Ora ti porto dall'ispettore Brakko eh.... -
-.... e che fai? Lo incrimini per litigio colposo? Ha infranto un cuore, non la legge. -
Povero Cinzia, doveva far intervenire il suo buon senso in ogni azione del suo amato, quanto stupido Ratty. Quindi si avvicinò con delicatezza al giovanotto e abbozzò un sorriso, con grotteschi risultati, visto il suo comunque ambiguo aspetto.
Ratman ne approfittò per una frecciata.
- Eddai Cinzia, me lo traumatizzi. Figurati se vuole dare ascolto a un trammffff - una mano poderosa provvedette a tappare l'inopportuna bocca di Ratman, mentre la platinata si rivolse al ragazzo.
- Forse possiamo essere d'aiuto. Ti va di raccontarci cos'é successo?. -
Il ragazzo era un pò interdetto dalla grottesca espressione gentile di Cinzia, ma non trovò obiezioni di sorta. E quindi pensò bene di esordire con una presentazione.
- Il mio nome è Simple. La ragazza che avete visto in lacrime si chiama Madama. Tutto è iniziato quando.... -

---------------------------------------

Poco tempo prima.

Simple e Madama, una tranquilla coppia di giovani turisti a zonzo. Anzi, a voler essere precisi, la donna stava tenendo dispiegata malamente una cartina  geografica, e dalla quantità di volte che la stava rigirando si capiva al volo che si erano un tantinello persi.
- Probabilmente dovevamo girare a destra a pagina 26 - azzardò come ipotesi Madama.
- Intendi che dovevamo voltare noi, e non la pagina? -  chiese delucidazioni Simple.
- E che ne so? Faccio quel che posso. Questa cartina non è semplice da leggere. Ecco, credo di esserci. Qui, proprio qui, dobbiamo girare a sinistra -
Simple era un pò scettico.
- Sei davvero sicura? L'ultima volta che mi hai detto di girare a sinistra, ci siamo imbattuti in una fattoria piena di animali parlanti con un lupo fidanzato con una gallina -
- Che c'entra? Quella è un'altra storia. -
- Appunto -
Le vie tortuose del fumetto italiano. Senza contare che loro, poverini, avevano sempre vissuto in un ambiente piccolo: mai più di una tavola per storia. Simple si mostrò un pò stufo della situazione.
- Secondo me è da quella parte - disse indicando a destra.
- Cosa stai dicendo? - protestò la donna. - Ci siamo appena passati da lì! Su, dammi ascolto, finalmente ho capito il percorso. Allora... - studiò un pò la mappa. - Dicevo, a sinistra, poi immediatamente a destra e poi ancora a destra. -
Più scocciato che confuso, Simple comiciò a incamminarsi... direttamente a destra.
- Avevo detto sinistra! - protestò ancora Madama.
- Lascia stare. - rispose Simple senza voltarsi. - Ci orienteremo con questo -
E tirò fuori un utensile molto familiare.
- Una bussola! Finalmente! - estasiò Madama. Ma a una seconda occhiata non riuscì a nascondere un certo disappunto e dovette correggersi.
- Ma quella non è una bussola! - lamentò indicando una tavoletta di cartone che ricordava il quadrante di un orologio, dove al centro vi erano puntellate un paio di lancette che Simple, con un dito, faceva roteare a casaccio, come se stesse giocando con una roulette. - È l'indicatore del Twister, il vecchio gioco da tavolo. -
- Lo so - rispose Simple senza scomporsi. - Ma non sarà meno casuale delle tue indicazioni. -
-  Ah, e quindi sarei una inaffidabile che si perde, eh? -
- Ti perdi anche in un bicchier d'acqua, quindi non ti lamentare. -
Madama cominciò a fumare dalla testa. Come aveva osato risponderle a quel modo? Per fortuna, prima che aprisse bocca dando il via ad una spirale che sarebbe degenerata in un litigio, fu distratta dall'apparizione nella scena di uno strano personaggio, e una lampadina le si illuminò in testa.
- Simple, perché non chiediamo informazioni a quel passante? -
Simple guardò nella direzione indicata da Madama e rimase di sasso.
- Perché dobbiamo chiedere a un sacco dell'immondizia? -
- Ma quale sacco? Non vedi che ha le gambe? -

Quegli stolti non sapevano che quel 'sacco' dell'immondizia altri non era che il terribile criminale, ricercato, furfante, rapinatore, genio del male.....

-Graz', Graz', tropp' gentil', ma potet' chiamarm' semplicement' CATTIVIK! -

Era proprio lui, il temibilissimo Cattivik, così ladro da rubare anche la presentazione alla voce narrante (sigh). Il cancro della società perbene stava saltellando insidiosamente in direzione della coppia, accompagnato dalla sua malefica e caratteristica risatina.
- Warez, Warez,Warez,... -
Ma di solito non è Waz? Waz? Waz?
- Sì, ma volev' far' notar' che io son' anch' Gen' del' Crimin' Informatic' e di Internet', naturalment' -
Simple, ingenuotto dal cuore d'oro, non sospettò nulla.
- Salve, buon uomo... -
- Ehy, pian' con le offes', 'buon' lo dic' a tua sorel' ! - protestò il nero genio del male, e tirando fuori un coltello - E intant' fuor' i sold' ! -
La coppia obbedì senza fiatare. Il misfatto proseguì senza particolari problemi.
Cattivik però andandosene non sembrava molto soddisfatto del bottino.
- Due ricambi di vestit', due caramell', un orset' di peluche, una bors' che contien' un camion di rob' e neppure un portafogl', un lucidalabbr', accident' come son' pezzent' i personagg' oggigiorn, due anell' di fidanzament' ... beh fors' ques' posso farl' valer' qualcos'! -

La povera coppia era ancora con le braccia alzate, con l'aria esterrefatta, praticamente in mutande. Alla vignetta successiva riuscirono a riprendersi dallo shock, e l'autrice per compassione ridisegnò loro un paio di vestiti.
Ma l'esperienza non era stata comunque piacevole, una rapina dove ti puntano un coltello contro non è mai un qualcosa da scherzarci su, anche se siete personaggi di una strip umoristica. Ci furono diversi minuti di mutismo generale, sottolineati da una folata di vento e le classiche balle di fieno rotolanti.
Fu Madama a rompere il silenzio, e come spesso succede alle donne in queste situazioni, lo fece nella maniera peggiore: vomitando tutti i biasimi al Simple di turno.
- Eh no, eh? Questa volta è davvero troppo! Non sei tu l'uomo? Non dovresti tu fare l'eroe? Lasci che un sacco d'immondizia mi minacci con un coltello e poi ci ripulisca come un frigorifero? -
Simple, preso d'assalto, riuscì a malapena a ripararsi con qualche scusa bofonchiata.
- Beh, sai, io... lui aveva un coltello... io non sono un personaggio d'azione... -
-Questo lo so! Non sei un uomo! Sei una gallina! Fai il lottatore nell'arena e cadi disteso sotto i colpi dell'ammupio! Pur ammettendo che russando intoni "Il gladiatore" da Dio - Madama si ammansì un attimo, ma era solo per riprendere fiato per il pianto greco successivo - Eh, lo diceva sempre mia madre..-
- Madama! - esclamò basito Simple. - Non avevi mai, in nessuna delle nostre vignette, menzionato tua madre! -
E, anche Simple lo sapeva, quando in un rapporto viene nominato il genitore di uno dei due, è il segnale di una crisi incombente. Cosa che si verificò con Madama che interpretò il commento nella maniera sbagliata.
- Hai qualcosa da ridire su mia madre? Ah! Lo sapevo! L'hai sempre odiata! Non l'hai mai accettata! Anzi, odi tutta la mia famiglia e non mi hai mai detto niente. -
- Eh? Ma cos... -
- E se non mi hai mai detto niente vuol dire che mi nascondevi qualcosa, vero? E se me lo hai tenuto nascosto chissà quali altre cose mi avrai tenuto nascosto! Magari un'amante? -
Madama era partita con il monologo dell'apocalisse, quel tipo di escalation destinato inevitabilmente a finire in tragedia. Simple era stato preso di sbalzo e non sapeva come interromperla.
- Ma che stai dic...? -
- O magari due amanti? Tre? Un'intera congrega? Mi hai fatto le corna per tutto questo tempo? -
Ma che si sta fumando, questa? Il povero Simple si sentiva sempre più perduto. O forse è semplicemente il suo periodo?
- Perché? Perché mi hai mentito?!?  Bruto! Traditore! Fedifrago! Non mi hai aiutata con quel ladro perché mi vuoi morta! Tu non mi hai mai amato! Era tutta una bugia fin dall'inizio! Ti sei messo con me solo per interesse! Il tuo amore non è mai stato sincero! Bugie! Solo bugie! Un cumulo di bugie! Tu non....-
CIAF!
Un rumore sordo che venne a spezzare con un colpo di karaté la fiumana di parole dettata dall'isterismo di Madama. Anzi, più che un colpo di karaté, uno schiaffo.
La scena sembrava decisamente irreale: Simple, il braccio ancora sollevato per il ceffone appena assestato, che con un'espressione severa stava fissando il volto di Madama, che, scioccata dall'inaspettata reazione, si stava ancora premendo la guancia arrossata dall'impatto, gli occhi che le si erano fatti lucidi.
- Io ti amo - Si sforzò di dire a quel punto Simple, gli faceva male il fatto di aver levato una mano su Madama, e quello che le leggeva in viso gli faceva stringere ancora di più il cuore.
Si sforzò di abbozzare un sorriso rappacificatore che appianasse le cose.
- Hai finalmente capito? - Sarebbe andato sicuramente tutto bene, si disse, era stato solo uno sfogo, lei gli si sarebbe gettata al collo in lacrime, e avrebbero fatto pace.
La visione di Simple a terra malconcio a seguito di numerose percosse, mentre Madama scappava in lacrime, lasciava intuire un altro epilogo. No, Madama non aveva capito.

------------------------------

E quando ebbe finito il proprio racconto, Simple si ritrovò a riflettere sull'accaduto nella sua intera portata, davanti agli occhi sbarrati di Ratman e Cinzia.
- Sono confuso. - si ritrovò per la prima volta ad ammettere Simple.
- Dev'essere davvero arrabbiata. - commentò Ratman.
- Ho sbagliato io? Ha sbagliato lei? Non capisco - si chiese il ragazzo scuotendo la testa.
Cinzia si grattò la parrucca - Beh, è vero che lei ha esagerato, ma forse anche tu... -
- Io.... io non so.... -
Cinzia intenerì un pò la sua espressione - Ti manca, vero? -
-  Sì, è vero, mi manca. Non sono abituato a questi litigi, e temo a cosa possa succedere se lei decidesse di sparire dalla mia vita... - confessò Simple.
- Via, è solo un litigio, non stai esagerando? - tentò di sdrammatizzare Cinzia, ma questo non sembrava sollevare il pover'uomo.
- Se Madama dovesse andarsene, che ne sarà di me? Della nostra striscia a fumetti. Non saremo più Simple&Madama -
Ratman intervenne con una brillante idea. - Oh, non preoccuparti, puoi sempre chiamarla Single senza Madama. -
Simple era ancora perso in riflessioni. - Ho sempre considerato Madama è l'altra metà della mia mela... -
- E in questo caso ci hai fatto la figura del verme - aggiunse con spensieratezza Ratman
 Cinzia di fronte a questi interventi deleteri si spazientì e intervenne.
- Ratman! Che cosa stai pensando di fare? -
Il supereroe si giustificò - Sto tentando di tirarlo su di morale -
- Se continui così, si tirerà su da solo: con cappio e sedia! - ribatté il transessuale.
Il supereroe tentò di giustificarsi con la rettitudine morale. - Io però non ho mai fatto piangere una donna -
- Sarà perché non ne hai mai avuta una - ribatté Cinzia, e rivolgendo la sua attenzione a Simple. - E tu non ti abbattere! Ti aiuteremo noi con Madama! -
-Giusto! - intervenne Ratman. - Io, Ratman, il supereroe dell'amore e della giustizia, sconfiggerò chiunque voglia tenervi separati, che sia un ladro o delle incomprensioni!
- Grazie! - In un impeto di entusiasmo e di gratitudine Simple si gettò al collo di Cinzia: con l'aiuto dei suoi due nuovi amici, si diceva, sarebbe finito tutto bene, avrebbe fatto  pace con Madama e anche questa storia avrebbe avuto finalmente un lieto fine.
A proposito, sulla scena intanto era apparsa per l'appunto la stessa Madama: finalmente si era calmata, e anche lei aveva fatto il suo bravo esame di coscienza, e aveva ammesso a sé stessa di essersi lasciata 'un pò' andare. Ma la colpa era della rapina, si disse, non certo sua. Comunque sia, ripensando a mente fredda, si era resa conto di tutte le sciocchezze che aveva urlato addosso al povero Simple: la più ridicola? Quella dell'amante! Si era sentita una sciocca anche al solo averlo sospettato. Figurarsi, immaginarselo Simple tra le braccia di un'altra. Poteva quasi vedere la scena, Simple perso tra le possenti braccia di un transessuale mentre un buffone mascherato lì a fianco....un momento.
Attimi di silenzio.
Una folata di vento con canoniche balle di fieno.
Sei occhi sgranati che fissavano altri due, altrettanto sbarrati.
La cantante Nina Simone che cantava il ritornello di "Don't let me be misunderstood".
I due occhi si riempirono di lacrime.
- Tu, tu.... allora era tutto vero! -
E prima che Simple potesse far qualcosa, Madama corse via una seconda volta piangendo.
Cinzia e Ratman osservarono la scena  e poi si squadrarono a vicenda.

- Ah, stavolta la colpa non è mia - disse Ratman allontanandosi.

Rrrrrring.

Il lieto fine ha telefonato in questo momento: dice che probabilmente tarderà un pò.

La conclusione al prossimo capitolo.


ma c'é dell'altro:

Madama aveva ancora gli occhi gonfi di lacrime. Come aveva potuto? Eppure li aveva visti con i suoi occhi: Simple tra le braccia di un'altra. Com'era possibile? Dopo gli anni dedicatigli, e il ringraziamento era quello?
- Cos'ha lei che io non ho? - si domandava Madama. Io personalmente lo so, ma preferisco non rispondere alla domanda.
Dietro di lei, intanto, minacciosa, si allungò un'ombra. Madama la intravide, e si alzò di scatto voltandosi verso il pericolo.
- Il sacco dell'immondizia! - esclamò, riconoscendo il malfattore di prima.
- Graz' del compliment - rispose abbozzando un ghigno il malvagio interlocutore. Madama  ripensò alla rapina, e si mise a tremare. -S-stammi lontano... -
La reazione impaurita di Madama divertì e compiacque Cattivik. Ma non era lì per lavoro.
- Nun te preoccup'!  La rapin' l'ho già fatt'. Ma dimm', com'è che sei da sol'? -
Il silenzio di Madama era più eloquente di qualsiasi risposta.
 - Capisk'. Scaricat' per altre sottan'? Che temp'! Nun' si può fidar' di nessun' - disse serafico il furfante. E poi aggiunse in tono suadente.
- Sent'! Mi è venut' un'idea che potrebb' fare al caso tuo! -
La proposta destò una certa curiosità in Madama.
- Sentiamo. -
Il nero genio del male apprezzò con un gran sorriso la risposta della donna, e cominciò a illustrare il suo piano....
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Rat-Man / Vai alla pagina dell'autore: ToraStrife