Il giorno successivo, mi alzai piuttosto presto anche se la giornata precedente fu molto impegnativa. Ero molto agitata per tutto quello che era accaduto, inoltre non era di mia abitudine dormire molto.

Vidi che tutti stavano dormendo tranquillamente, perciò mi incamminai con cautela verso l’uscita della grotta.
Mi era sempre piaciuto molto prendere una boccata di aria fresca all’alba, perciò decisi di fare una piccola passeggiata in compagnia della natura, splendida e leggiadra. Proseguì il mio cammino unicamente verso nord, di modo che al ritorno  non avrei potuto perdere di nuovo l’orientamento. La terra era umida e fresca e nell’aria si sentiva l’odore dell’erba bagnata dopo il diluvio della sera prima. Alcune foglie, ogni tanto cadevano dai lunghi rami degli alberi e svolazzavano prima a destra e poi a sinistra, sino a cadere a terra, guidate dalla leggera brezza mattutina. Inoltre i melodiosi cinguettii degli uccellini, rendevano la natura ancora più speciale, accompagnata dalla lieve luce dei caldi raggi del sole.
Intanto, sentii in lontananza il rumore dell’acqua che scorreva perciò immaginai che nelle vicinanze si trovasse un fiume. Man mano che mi avvicinavo il rumore diveniva sempre più forte, sino a quando pensai di scorgere un ruscello. Corsi in sua direzione e quando fui abbastanza vicina feci un grande sospiro di stupore. Vidi un’enorme cascata che era lontanissima dal suolo sottostante.
Era decisamente uno spettacolo magnifico!!
Inoltre la luce del sole rendeva lievemente il colore dell’acqua arcobaleno e luccicante.
Mi avvicinai per bere un po’ d’acqua ma mi sporsi troppo, e caddi in acqua. Ancora non capivo che stavo correndo un enorme pericolo!
Cercai di nuotare in direzione opposta della corrente, ma era troppo forte e mi stava trascinando verso la cascata. Iniziai ad annaspare e gridare aiuto sperando che qualcuno nelle vicinanze potesse sentirmi, ma non vi era nessuno. Di solito non ero una cagnolina che si arrendeva facilmente, infatti continuai a cercare di salvarmi in qualche modo, senza mai perdere la speranza. Ormai ero vicina alla mia morte ma ancora non mi decidevo a mollare. Sapevo benissimo che è proprio in quei momenti che bisogna essere forti, e una sola mossa sbagliata potrebbe avere conseguenze molto gravi. Era lontana dalla cascata circa mezzo metro, quando vidi un ramo che pendeva da un albero. Mi aggrappai subito ad esso senza esitazioni e cercai di gridare aiuto ancora, più forte che potevo.
Vidi che il ramo alla quale ero aggrappata si stava spezzando e capii che non avrebbe retto ancora a lungo. Proprio quando stavo per essere di nuovo trascinata dalla corrente, vidi Tom che mi stava cercando. A quel punto gridai di nuovo aiuto, perciò mi vide e accorse in mio aiuto.
- Mara, afferra la mia zampa!! – esclamò Tom che si sporse con cautela.
- Ci provo! –
Mollai la presa e subito cercai di aggrapparmi a Tom, ma purtroppo non feci abbastanza in fretta e fui di nuovo in balia della cascata.
Il lupo capì subito cosa doveva fare e si mise a correre nel modo più veloce possibile, in direzione del fiume sottostante.
- No Tom, non andartene!!!! – urlai, pensando che si fosse arreso.
Dopo qualche secondo, mi ritrovai a cadere giù dalla cascata perciò chiusi gli occhi e aspettai di morire.
In tanto Tom era arrivato con la velocità di un fulmine, e subito si diresse al fiume. Tra pochissimo sarei caduta, facendo una fine orribile, ma il lupo prese la rincorsa e saltò al disopra del ruscello, spingendomi sul terreno di fianco. Lui invece, rotolò nella polvere ricoperta di sassi, provocando alcune lievi ferite, da cui fuoriuscì un po’ di sangue. Quando riaprii gli occhi, capii ciò che era accaduto e dopo aver controllato di non essere particolarmente ferita, mi congratulai con Tom e lo ricoprii di “Grazie” sino alla punta delle orecchie. Mi aveva salvato la vita ed io ne fui eternamente grata. Nessun ringraziamento sarebbe stato sufficiente a disobbligarmi. Sarei stata in debito con lui per sempre.
- Mara, mi vuoi spiegare che ci facevi lì? – mi domandò con curiosità.
- Ero venuta a fare una passeggiata, ho visto la cascata e mi sono avvicinata per bere; poi è successo quello che sai… Piuttosto, come hai fatto a rintracciarmi? –
- Quando mi sono svegliato tu non c’eri più e ho pensato che ti trovassi nelle vicinanze. Sono uscito a controllare ma non c’eri. Inoltre noi lupi abbiamo un fiuto infallibile e non è stato difficile seguire le tue impronte nella terra bagnata –
- Bene, credo che tutti e due ci siamo dati abbastanza spiegazioni! Adesso ti aiuto a tornare… - gli proposi.
- Non ce né bisogno, sento l’odore degli altri che si avvicina e tra poco ci aiuteranno anche loro –
Tom aveva ragione, di fatti dopo alcuni secondi li vidi arrivare con agitazione.
- Ehi, cosa vi è successo?? – ci chiesero preoccupati.
- Vi spiegheremo tutto dopo, ora aiutateci a tornare –
 
ANGOLO AUTRICE
 
Cari lettori, scusate il ritardo! Sono proprio un’ autrice dall’anima di un bradipo!! Comunque ecco (FINALMENTE) il 3° capitolo! Ho aggiunto fin troppe descrizioni, infatti se notate la storia gira solamente intorno al fatto che lei si allontana e vede la cascata, decide di bere ma cade in acqua e il ramo a cui è aggrappata cede; Tom che la vede, corre in suo aiuto e con un magnifico salto la spinge sull’altra sponda del fiume provocandosi alcune ferite. Poi ci sono le spiegazioni e arrivano gli altri. La storia dovrebbe essere costituita da sole 4 righe!!! Spero che comunque il capitolo vi sia piaciuto. Questo è il minimo che posso fare per sdebitarmi sui miei ritardi!! Grazie come sempre a chi recensisce le mie storie o solamente le segue!
Un abbraccio dalla vostra autrice, Niky! :)