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Autore: telesette    10/06/2012    5 recensioni
Che fine ha fatto poi il boa constrictor brasiliano che Harry aveva liberato allo zoo di Londra?
Conoscendo i babbani, non ci vuole molto ad immaginarlo...
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Un Serpente in Fuga

- Un serpente... Un serpenteee !!!

Mentre il lungo rettile strisciava piano verso la libertà, fuori dello zoo di Londra scoppiò il panico più totale. La voce si sparse rapidamente di bocca in bocca, spingendo tutti i presenti a darsela a gambe il prima possibile: i genitori tiravano via i loro figli, anche a costo di disarticolare loro le spalle; coloro che si ritrovavano buttati a terra, nella calca di persone in fuga, continuavano freneticamente a gattonare come se avessero il diavolo alle calcagna; per non parlare della confusione sulla strada pubblica, dove una fiumana di gente terrorizzata faceva la corsa ad ostacoli "saltando" letteralmente oltre le macchine ferme a causa del traffico paralizzato dalla situazione di emergenza...
Tuttavia, in mezzo a tutto quel caos che dilagava, il serpente proseguiva imperterrito senza arrecare fastidio a nessuno.

- Certo che la gente è proprio strana - pensò il serpente. - Quando ti vedono dietro una lastra di vetro, ridono e si divertono; se invece strisci tranquillo per i fatti tuoi, urlano e strepitano come matti... Mah, che mondo!

Una tardona babbana sui cinquantanni, correndo in modo ridicolo con le gambe costrette dalla gonna che indossava, finì inevitabilmente per inciampare e ritrovarsi bocconi col prominente fondoschiena sollevato per aria. Sentendo un movimento dietro di lei, sollevò appena il capo e si voltò a guardare con orrore il muso triangolare del rettile alle sue spalle.

- Aiuto, un mostro!
- Ha parlato Sharon Snake - sibilò l'altro, in serpentese ovviamente.

Il rettile proseguì oltre, senza neanche considerarla, nonostante questa urlasse e sbraitasse come una cantante lirica stonata. La gente intanto continuava a correre e a gridare, come se l'intera città fosse preda di chissà quale minaccia, e nessuno prendeva in considerazione almeno l'ipotesi che un essere civile potesse muoversi sulla pubblica strada strisciando anziché camminando.
Che razza di comportamento!
Anche il Principe Orso della famosa favola si sarebbe sentito offeso, se gli abitanti di una città lo avessero accolto in un modo simile.
Se i londinesi reagivano così, solo perché un serpente si faceva il suo giretto turistico per le strade, come avrebbero reagito se costui avesse voluto visitare un qualche locale?
Viceversa, se il serpente avesse fatto parte di una qualche comitiva di turisti "paganti", nessuno si sarebbe sognato di additarlo con tanta paura e repulsione... Miracoli del denaro!
Ad ogni modo, la Pubblica Sicurezza non tardò oltre nel prendere provvedimenti.
Mentre la strada andava via via desertificandosi, il suono delle sirene spiegate riempì l'aria come e più in fretta di una Nimbus Duemila. Il serpente si ritrovò ben presto circondato: venti o trenta automobili, cinquanta o sessanta agenti in divisa, scudi anti-sommossa, e perfino i lacrimogeni... Tutto quello spiegamento di forze per UN singolo boa constrictor brasiliano.

- In nome della legge, arrenditi - esclamò l'ufficiale di grado più alto, attraverso il megafono. - Butta a terra le armi e stenditi a terra con le mani dietro la schiena!
- Ehm, tenente - mormorò appena il secondino dietro le spalle dell'ufficiale. - Mi... Mi scusi se glielo faccio notare ma...
- Non è questo il momento, Brown - rispose seccato il tenente. - Non vedi che siamo nel bel mezzo di un arresto ?!?
- Ma tenente, "quello" è un serpente... Come fa un serpente a buttare le armi e a mettere le mani dietro la schiena?
- Dettagli - tagliò corto il tenente, per non ammettere la cavolata appena detta. - Può comunque stendersi per terra!
- Ma è già steso per terra, signore - insistette Brown, grattandosi la nuca con l'indice. - Cioé, voglio dire... è un serpente...
- La legge è uguale per tutti - scattò dunque il tenente furibondo. - Uomini, serpenti, cani, gatti, pappagalli, fossero anche uccelli padùli... Nessuno può permettersi di seminare il panico nella mia giurisdizione!

Il serpente si fermò incuriosito, meditando tra sé sulla stupidità umana, tuttavia decise che non era il caso di perdere tempo con simili imbecilli. Tuttavia il tenente, malgrado qualche rotella fuori posto, non aveva alcuna intenzione di scherzare.

- Fermo dove sei, Mister - ringhiò il tenente, puntando la pistola d'ordinanza contro il serpente. - Brown, leggigli i suoi diritti, cosa aspetti ?
- Ma tenente, io...

Gli occhi iniettati di fuoco del superiore convinsero il povero Brown che era meglio non discutere. Quest'ultimo sospirò con rassegnazione e, dopo aver tirato fuori dalla tasca dell'uniforme un minuscolo libricino nero, cominciò a leggere a voce alta i... "diritti", come se questi potessero riguardare un serpente.

- Ha il diritto di rimanere in silenzio - esclamò Brown solenne. - Se rinuncia a questo diritto, tutto ciò che sibilerà potrà essere usato contro di lei in Tribunale; ha il diritto di contattare un avvocat... uno zoofilo, se non può permettersene uno gliene verrà assegnato uno d'ufficio...
- MA CHE RAZZA DI SCIOCCHEZZE STAI DICENDO ?!? - tuonò il tenente.

Il serpente assunse un'aria più che perplessa.

- Ma gli uomini ci fanno... o ci sono veramente?

Dal momento che il boa constrictor brasiliano non aveva tempo da perdere ( soprattutto considerando che casa sua non era proprio dietro l'angolo! ), decise di ignorare tutte quelle farneticazioni insensate e di strisciare oltre lo sbarramento. Impegnato com'era ad inveire contro il povero Brown, anziché impartire ordini agli agenti schierati, il tenente si rese conto della situazione solo quando il serpente si era già allontanato dalla strada da un pezzo.

FINE

   
 
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