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Autore: Echadwen    10/06/2012    4 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Non vi saranno battaglie, guerre ed Oscuri signori da combattere in questo racconto... Questa storia parla di un Uomo e di un Elfo, delle loro paure, delle loro speranze e dei loro sentimenti... Sentimenti che col tempo si trasformeranno in qualcosa di meraviglioso, che costituirà le fondamenta per la salvezza della Terra di Mezzo...
Se vi ho icuriosito, non vi resta che inoltrarvi nel bosco e lasciarvi accarezzare dalla brezza di un caldo pomeriggio estivo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Lentamente aprì gli occhi, non si abbandonava ad un sonno così tranquillo dall'ultima volta che era tornato a far visita al suo padre adottivo, Elrond, Signore di Gran Burrone ed ai gemelli che considerava fratelli, tra i raminghi doveva sempre stare allerta anche dopo che andava a coricarsi nel suo giaciglio; non era certo state poche le volte in cui nel cuore della notte, insieme ai suoi compagni, si ritrovava circondato da un gruppo di quelle bestiacce anche se, per lui non rappresentavano mai un pericolo, piuttosto una bella scarica di adrenalina ed l'ennesima occasione per poter affinare le sue, già straordinarie, abilità.

Si sentiva ristorato, sia nel corpo che nello spirito, volse il capo verso la grande finestra per ascoltare le voci della Foresta che vennero ben presto sostituite dallo scaplittio di zoccoli e da una voce imperiosa quanto melodiosa risuonò nell'aria.

 

"Abbiamo ricevuto notizie da Lorien. I gruppi di orchetti stanno aumentando di numero ed alcuni di questi sono stati visti dirigersi verso i nostri confini... Il vostro compito è semplice: recatevi ai confini e pattugliateli" fu il principe di quelle Terre a parlare, ergendosi al dì sopra dei guerrieri che l'ascoltavano con un misto di adorazione, rispetto e soggezione che brillava nei loro occhi

"Mio principe..."

"Parla Faerdhinen"

"Mio signore abbiamo il permesso di attaccare?"

"Solo se scopriranno la vostra posizione o tenteranno di varcare i nostri confini. Non vogliamo combattimenti inutili, quindi non attaccate finchè non saranno loro a farlo... Lo scopo di questa missione è solamente quello di scoprire dove si stiano dirigendo; nient'altro!"

"Avete sentito il nostro principe? Siete diventati guardiani, ora dimostrate di essere dwgni di tale onore" proruppe il capitano, puntando sull'orgoglio, sentimento, che come lui i suoi guardiani possedevano in quantità smisurata

"Non vi deluderemo" si alzò un coro di risposta

"Sarete fieri di noi" concluse il più giovane della nuova guarnigione

"Mi fido di voi" rispose il futuro sovrano "Ora andate" i guardiani salirono in groppa ai loro destrieri ed in un attimo sparirono nella boscaglia.

 

Aveva assistito a tutta la scena in religioso silenzio, contemplando la figura longilinea del principe mentre il vento accarezzava la pelle ambrata del suo petto, d'improvviso si sentì a disagio per come lo stesse fissando e decise di rientrare ma la dolce risata del principe lo trattenne quasi fosse una calamita.

 

"Dimostratevi degni del vostro titoto..." disse ridendo imitando l'amico

"Che c'è?" chiese Lanthir alzando un sopracciglio

"Non ti è sembrato un po' ecessivo? Si tratta solamente di una ricognizione; non stanno mica partendo per recarsi in guerra" rispose il principe, senza, però, ombra di rimprovero nè nello sguardo, nè nella voce

"Sono giovani, devono capire che l'essere guardiani non è un gioco e che questo ruolo comporta delle responsabilità non da poco"

"Quindi hai puntato sull'orgoglio dei tuoi guerrieri?"

"Esatto"

"Gli hai addestrati tu... Sì, mi sembra una cosa logico... Se ti somigliano almeno un poco" non riuscendo a trattenere un sorriso provocatoriamente attraente

"Che cosa vorresti insinuare?" abbandonò il tono reverenziale che aveva usato fino a pochi istanti prima

"Ricordati che sono pur sempre un principe. Io non insinuo nulla, dico solamente la verità, caro il mio Lanthir"

"E di grazia, la tua verità sarebbe che io sarei un Elfo orgoglioso?"

"Estremamente orgoglioso oserei dire" rispose sorridendo

"Parla colui che quando ci sfidiamo vuole farlo in un luogo lontano dalla vista degli altri, lontano da occhi indiscreti, così da poter celare le tue sconfitte"

"Lanthir ti sei pulito il viso questa mattina?"

"Sì, ma non vedo come questo possa centrare questo con il fatto che io sia più forte ed abile di te nell'so della spada"

"Allora non l'hai fatto molto accuratamente... Sei ancora preda del sonno, vedi e dici cose che non sono mai avvenute"

"Neghi quindi l'evidenza? E tutte quelle volte che sei finito schiena a terra oppure quelle in cui ti ho intrappolato con il mio corpo contro ad un albero con la mia lama che accarezzava il tuo collo ed il mio respiro sulle tue labbra?" gli chiese sensualmente, spostandogli una chiocca dietro l'orecchio, facendolo rabbrividire

"Nell'uso della spada, sei tu quello che eccelle. Volevi sentirti dire questo?"

"Minchino di fronte alla vostra perspicacia, principe" il principe alzò un sopracciglio nell'udire tale risposta "ma daltronde voi eccellete con arco e freccie, non vi è arcere migliore in tutta la Terra di Mezzo"

Legolas sorrise nel sentire il tono che aeva usato l'amico; un misto tra l'irriverenza ed il rispetto, l'afferrò per le spalle e cominciò a spingerlo in avanti

"È meglio se ti allontani... Non ti sopporto quando fai così..." disse con un finto broncio
"Ma è proprio perchè mi comporto così che mi ami" ribattè prontamente il capitano

 

"È proprio perchè mi comporto così che mi ami"

quella frase gli trapassò il cuore come mille lame, anzi, era certo che avrebbe provato meno dolore se fosse accaduto

Era stato sciocco, talmente sciocco nel pensare che che una creatura dalla bellezza etera e dalla purezza ultraterrena potesse essere sola, senza u compagno e soprattutto che potesse essere stata colpita da lui quanto lui fosse stato colpito dall'Elfo.

Si allontanò prima di poter sentire la replica del principe

 

"Sì, sì, sì... Domani organizziamo tutto e ci sposiamo" disse prima di scoppiare in una fragorosa risata cristallina, seguita a poca distanza da quella di Lanthir

"Non giocare col mio cuore" rispose l'altro Elfo con le labbra arricciate, allorchè il principe non riuscì più a trattenersi e per non perdere l'equilibrio e cadere dovette appoggiarsi ad un albero li vicino

"Mi... farai... morire" sosprirò prendendo dei lunghi respiri per pronunciare ogni singola parola

"Oh no!" disse Lanthir immediatamente "Non ci tengo a finire nelle segrete per il resto della mia vita per aver privato il regno dell'erede al trono... No, non mi conviene, consideranto che sono immortale!" sorrise al principe

"E poi chi allenerebbe le reclute?" notò che l'amico stesse per rispondere"

"Certamente non tu... Sei troppo tenero... Probabilmente se li addestassi tu, dopo avre trapassato un nemico con la lama gli chiederebbero pure il suo perdono"

Legola mise il broncio "Vorrei farti notare che io sono un guerriero e non una dana che deve essere salvata..."

"E sei un ottimo guerriero" disse posandogli un leggiero bacio sulla guancia "abile nell'uso delle armi, hai una disciplina ferrea, da far invidia pesino a me, ma pensi troppo... Cosa che un guerriero

non dovrebbe mai fare"

"Mentre tu ti getteresti in una battaglia a capofitto, magari anche con gli occhi chiusi"

"Sono commosso" disse allora il capitano, fingndo di piangere "mi conosci così bene"

"Sì, per mia sfortuna da quasi duemilacinquecento anni..." rispose l'erede al trono, cingendo con il proprio braccio la spalla dell'amico, per poi dirigersi in compagnia di quest'ultimo verso il palazzo.

   
 
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