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Autore: MedusaNoir    10/06/2012    15 recensioni
Il signore e la signora Libro Invisibile dell’Invisibilità, di Diagon Alley numero 27, erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente originali, e grazie tanto. Erano gli ultimi libri al mondo da cui aspettarsi che avessero a che fare con cose banali ed evidenti, perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano…
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Missing Moment Quest - La leggenda del Libro Invisibile dell'Invisibilità

Il signore e la signora Libro Invisibile dell’Invisibilità, di Diagon Alley numero 27, erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente originali, e grazie tanto. Erano gli ultimi libri al mondo da cui aspettarsi che avessero a che fare con cose banali ed evidenti, perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano…

 

- Uffa, Grande Libro! – esclamò un piccolo opuscolo verde, interrompendo la narrazione dell’anziana prima edizione della Pietra Filosofale, che si mostrò non poco scontenta di avere fatto sbuffare un nuovo arrivato: di solito erano i suoi compagni centenari a ricordarle che esordiva ogni storia con le stesse parole, come Quidditch attraverso i secoli, costantemente alla ricerca delle narrazioni più in voga; ma annoiare un opuscolo di soli quattro mesi? Non gli era mai capitato prima.

- Cosa c’è? – chiese in preda all’agitazione. – Ho sbagliato qualcosa? Il tono non era giusto?

- È sempre lo stesso da anni, - sottolineò Quidditch roteando la Q del titolo verso l’alto, esasperato. – Il problema è che non è questa la storia giusta, forse dovresti lasciarla raccontare a chi ne sa più di te…

Pietra Filosofale gonfiò il frontespizio, colpita nell’orgoglio. – Come osi? Credi che qui qualcuno sappia più cose di me? Io conosco tutti i fatti, tutti i personaggi, è un grave affronto dirmi che…

- Su, Grande Libro, Quidditch non voleva offenderti, - intervenne conciliatore Beda il Bardo, dandogli una pacca sulla quarta di copertina. – Il fatto è che, purtroppo, conosci talmente tanti episodi che ti è difficile ricordare tutto alla perfezione, devi ammetterlo.

Per un momento Pietra Filosofale parve sul punto di replicare, ma alla fine si ritrovò ad annuire.

– Hai ragione, Beda: lascerò parlare chi ha le idee più chiare in questo momento. C’è qualcuno che ricorda la storia di cui volevo parlare?

- Io! – esclamò un libro tra la folla e, prima che gli altri potessero riconoscerlo, iniziò a declamare.

 

L’azione si svolge nella bella Londra,

dove fra due libri di uguale nobiltà,

per antico odio nasce una nuova discordia

che sporca di inchiostro le pagine della saga.

Da questi nemici discendono i due amanti,

che, nati sotto contraria stella,

dopo pietose vicende…

 

- Ehi, chi ha invitato questo Babbano? – lo interruppe Animali fantastici, additandolo. – Che ci fai tu, qui?

- Lascia perdere, - intervenne Beda, - tirerà sicuramente fuori la solita scusa: nel nostro mondo esistono anche i Babbani, che sicuramente non conoscono la letteratura magica e bla, bla, bla. Tra poco ci ritroveremo con un Libro Mostro che ha ritrovato una pagina perduta dal Libro Invisibile o qualche volume caduto in un sonno irreversibile a causa di un veleno nell’inchiostro… Qualcuno può seriamente raccontare come sono andati i fatti?

Bastarono quelle parole a evitare che altri libri si inventassero nuove versioni della storia: Beda odiava i libri Babbani, e tutto per una discussione di copyright con un volume di favole. “Questi Babbani non fanno altro che copiare,” si lamentava spesso.

- Potrei farlo io, - si propose un libro che Pietra Filosofale, Camera dei Segreti e Prigioniero di Azkaban, che erano lì da più tempo di tutti – anche se Storia di Hogwarts e altri volumi si ostinavano a sostenere che esistevano da ben prima dell’arrivo dei “seguiti” -, non avevano mai visto prima. Non che in quel momento lo vedessero bene: il libro era coperto da una sovracopertina rossa abbastanza recente e si trascinava nella biblioteca appoggiandosi a segnalibro mordicchiato dai topi. Il suo aspetto non appariva molto convincente agli altri volumi, che si prepararono a interromperlo non appena avesse fatto un passo falso; tuttavia le prime parole del libro non destarono in loro alcun ricordo di altre narrazioni, per cui lo lasciarono continuare.

C’era una volta – cominciò a raccontare il misterioso volume –, nella ridente e festosa Diagon Alley, una libreria chiamata Il Ghirigoro.

Un giorno di luglio il signor Denial, l’anziano proprietario del negozio, ricevette una fornitura di libri per il corso di Incantesimi a Hogwarts; non sapeva, però, di cosa si trattasse, perché era stato il suo socio a fare l’ordinazione. Un caso fortuito volle che lo scatolone contenente duecento copie di quei libri cadesse dalle mani dell’impacciato trasportatore: un rumore di copertine rigide contro il pavimento attrasse l’attenzione del negoziante; il signor Denial ebbe appena il tempo di correre a sgridare il goffo mago per scoprire che a terra non c’era alcuna pagina strappata. Neanche intera, però: il pavimento di legno era vuoto.

- Cos’è successo qui? – chiese, non sapendo se essere più arrabbiato o sorpreso.

- Mi è scivolato uno scatolone… - si limitò a mormorare con tono di scusa il giovane mago, posandosi una mano sui capelli color paglia.

- Questo lo vedo, ma il contenuto?

- Forse era vuoto, però pesava…

Un’occhiata, unita a quei goffi tentativi di scuse, bastò al signor Denial per capire che il mago fosse alla sua prima esperienza di lavoro; scosse la testa e tornò alla cassa, ignaro che le duecento copie fossero scivolate tutte sotto le numerose librerie del suo magazzino.

Quando il suo socio arrivò, si informò immediatamente se l’ordine dei duecento volumi del Libro Invisibile dell’Invisibilità fossero arrivate.

Ah, in quel momento il povero signor Denial capì, ma era troppo tardi! Cercarono e cercarono in ogni angolo del magazzino, ma nella foga di rientrare presto in possesso dei libri i due negozianti fecero crollare decine di scaffali, formando pile e pile di volumi diversi: sarebbe stato impossibile cercare un determinato libro in tutta quella confusione, figurarsi un libro invisibile. Il signor Denial tentò per giorni dopo la chiusura serale del negozio, ma riuscì solamente a riordinare le montagne di testi sparsi in terra.

Passarono gli anni e dei Libri Invisibili non era rimasta alcuna traccia, se non nella mente dei due soci del Ghirigoro, quando una nuova fornitura giunse al negozio. Dopo qualche giorno, un libro, saltellando su se stesso, si nascose proprio dove erano scivolate le duecento copie.

- Ahiii…

- Chi c’è là, raaaaaw?

- Mi hai fatto male, spostatiii…

- Perché, grrr, parli con un fil di voce?

Il nuovo arrivato continuava a guardarsi intorno, ma non vedeva nessuno.

- Come ti chiami? – chiese ancora al vuoto. – E perché, grrr, non ti vedo?

- Sono il Libro Invisibile dell’Invissss… Invisibilità, - rispose debolmente il precedente unico abitatore di quel luogo. - Tu chi sei? Perché sei finito qui?

- Mi chiamo Libro Mostro dei Mostri, sono fuggito dai miei fratelli perché un mago voleva, grrr, rinchiudermi in una gabbia. E tu perché sei solo? Sei l’unico libro della tua specie?

Ora, se pensate che le domande che si stavano rivolgendo fossero tante, dovete considerare che il povero Libro Invisibile non si era mai mosso dal suo nascondiglio – non avrebbe potuto farlo, le sue gambe erano invisibili e non sapeva dove fossero -, mentre Libro Mostro era ancora sotto stato di shock per avere visto le altre copie con cui era arrivato venire relegate dietro le sbarre. Lui aveva tanto sognato di essere messo nella libreria in vetrina!

- Sono l’unica copia rimastaaa, - precisò Libro Invisibile, - ci hanno dimenticate qui anni e anni faaa…

- Ma è terribile, raaaaaw!

Era terribile veramente: quando un libro viene smarrito, scordato o abbandonato in un angolo, le sue pagine diventano sempre più sottili fino a scomparire del tutto, perché un libro cessa di esistere quando nessuno sente il bisogno di leggerlo.

Anche se non poteva vederla, Libro Mostro immaginò l’espressione triste sulla copertina di Libro Invisibile e tentò di consolarlo, parlandogli dei bambini che aveva visto nel negozio prima di fuggire, delle creature magiche che, secondo le sue pagine, si trovavano sparse per il mondo e di tutto ciò che aveva visto da quando era nato – ben poco, ma al Libro Invisibile bastò per inarcare il titolo in un sorriso. Libro Mostro avrebbe potuto andarsene, era capace di muoversi saltellando su se stesso, ma non aveva alcuna intenzione di farlo; forse sarebbe stato dimenticato, forse le sue pagine sarebbero diventate gialle senza che qualcuno avesse mai potuto consultarle, a lui non importava: era stato scritto per alleviare il dolore di Libro Invisibile, ne era certo.

Passarono giorni, settimane, mesi e i due libri finirono per innamorarsi; tuttavia, la loro felicità non poteva durare. La voce di Libro Invisibile diveniva ogni secondo più flebile, finché non gli fu impossibile dire niente; Libro Mostro, però, lo amava molto e riuscì a trovare ogni parte della sua copertina, ogni singola pagina, e ad accarezzarla teneramente mentre accompagnava il compagno verso l’inevitabile fine.

Il silenzio era sceso durante la narrazione del misterioso libro, ma non cessò al termine del racconto: tutti i volumi, gli opuscoli e i fumetti avevano formato una O sulla copertina con il titolo e l’autore, aspettando che la storia continuasse o che il finale si rivelasse uno scherzo. Il narratore, però, non parlò e dopo qualche minuto di silenzio generale esplosero i lamenti.

- Un altro, un altro narratore! – proruppe l’opuscolo verde che prima aveva interrotto Pietra Filosofale.

- Vogliamo la storia vera, non l’ennesima leggenda su Libro Invisibile! – esclamò Animali fantastici, cercando di trattenere le lacrime.

- Già, questa non può essere giusta, ci sono un mucchio di imprecisioni: com’è possibile che duecento copie siano scivolate tutte insieme sotto le librerie?

- E perché Libro Invisibile non poteva muoversi? Anche se non le vedeva, poteva avvertire le gambe!

- Mi dispiace, ma questa è la realtà, - si limitò a rispondere il volume sconosciuto. – D’altronde, voi stessi cercavate una prova dell’esistenza di Libro Invisibile e io vi ho fornito una storia. – Senza aggiungere altro, avanzò zoppicante allontanandosi dagli altri libri, sconsolati, e dirigendosi verso una zona remota e polverosa della biblioteca.

Quando fu finalmente solo, si tolse la copertina nuova e lanciò il segnalibro mangiucchiato sopra altri segnalibri che avevano avuto la stessa sorte, compiacendosi di essere riuscito a deprimere gli animi degli altri volumi

D’altronde, pensò mentre afferrava un segnalibro ancora intero e lo mordeva con la bocca invisibile, perché Libro Mostro dell’Invisibilità avrebbe dovuto raccontare il vero lieto fine ai volumi che nessuno aveva dimenticato?

- Non riempirti di schifezze, - lo sgridò sua madre, accorgendosi del suo ritorno, - posso vedere quel segnalibro che scompare, sai?

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Questa storia - come dice anche il titolo - è stata scritta per un'iniziativa a cui hanno partecipato anche Charme, ferao, dierrevi, Elos, Iurin e Laelia; avrebbe dovuto concentrarsi sul missing moment riguardante la perdita dei Libri Invisibili dell'Invisibilità, ma poi si è sviluppato di testa sua. Non mi predno colpe u.u


Leggete le altre storie partecipanti, leggete, leggete! *-*


Medusa

   
 
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