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Autore: Aniel    11/06/2012    6 recensioni
Klaus/Elena... so che è una coppia strana, ma un tentativo non fa mai male.
Bloccatevi a Before Sunset. Damon e Stefan sono riusciti a gettare la bara contenente Klaus in fondo all'oceano prima che Elijah arrivasse a Mystic Falls (non vi preoccupate fan di Klaus, se si trova tra i personaggi c'è più di un motivo). E' passata una settimana da quell'evento, Alaric (cattivo) sta inseguendo gli originari in giro per il mondo, ma Bonnie non è sicura che Klaus abbia detto la verità riguardo l'essere il capostipite della linea di sangue dei nostri eroi, così decide di fare un piccolo incantesimo, e ovviamente... va tutto per il verso sbagliato.
Sia Klaus che Elena vedranno così le loro vite prendere direzioni che non avrebbero mai creduto possibili.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie Bennett, Elena Gilbert, Elijah, Klaus, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Qualcuno ha indovinato e io sono felicissima di questo. Ma non tutto è rose e fiori. Questo capitolo è maledettamente romantico (così come il prossimo), caratteristica che ho intenzione di mantenere per l’intera fanfic, ma ben presto i nostri protagonisti avranno sia gioie (bellissime gioie) che dolori, e i dolori saranno belli forti (almeno così prevedo). Buona lettura!

4 – Il ritorno






 

Elena era senza fiato e si sentiva come se stesse fluttuando tra le nuvole e solo la persona che aveva di fronte poteva fluttuare insieme a lei.
« Si » rispose, e poi non riuscì a trattenere una risata. « Si, certo » lui la baciò come non l’aveva mai baciata prima, con l’applauso di tutta la famiglia in sottofondo.
Quella notte dormirono in stanze separate. Elena si rese conto con meraviglia che tutta la famiglia era al corrente di quella decisione e che Esther le aveva cucito un abito su misura per l’occasione. Il matrimonio si sarebbe svolto il giorno seguente, e quella notte Elena si addormentò molto tardi, pensando al fantastico futuro che l’aspettava. Non era ancora riuscita a parlare con Klaus di quello che aveva scoperto, ma, con un sorriso, prima di addormentarsi, si rese conto che avrebbe avuto tutto il tempo del mondo per dirglielo.
 
Il mattino seguente Rebekah la svegliò con un sorriso e l’aiutò a vestirsi. L’abito era splendido: bianco tendente al beige, con una fascia color avorio che si allacciava sotto il seno. Un nastro dello stesso colore fu usato per legarle i capelli in una lunga treccia con alcuni fiori incastonati per tutta la sua lunghezza. Mikael le venne incontro quando ebbe finito.
« Sei bellissima » le disse, baciandole le mani.
« Grazie » l’uomo le porse il braccio e lei lo prese con una sana ansia, poi si avviarono insieme verso l’esterno. Elena sentì le lacrime salirle agli occhi. C’era tutto il villaggio riunito... un centinaio di persone circa, e Klaus era in fondo, ai piedi della grande quercia bianca, insieme a un uomo dai capelli bianchi e l’aria vissuta, il più anziano del villaggio, colui che avrebbe celebrato il matrimonio. Elena arrivò davanti a Klaus in stato di trance e sentì molto poco di quello che il celebrante stava dicendo. Chissà come avrebbero reagito i suoi amici se avessero scoperto quello che stava facendo, chissà come avrebbero reagito Damon e Stefan. Credeva che avrebbe provato rimorso a quel pensiero, invece provò un senso di assoluta libertà. Era finalmente libera dalla scelta e poteva lasciare loro liberi di amare altre ragazze. Sperava che avrebbero capito. Klaus le strinse la mano, facendole alzare gli occhi e si rese conto di aver avuto lo sguardo assente. Annuì e gli sorrise, stringendo anche lei la mano, appena in tempo per sentire le parole dell’anziano che chiedevano a Klaus di prendere l’anello. Elena vide per la prima volta la fascia argentata che il ragazzo le stava infilando al dito: era bellissimo! Due nastri elaborati si intrecciavano su di esso, avvolgendo una piccola pietra viola a forma di cuore che si trovava al centro.
« È ametista » bisbligliò Klaus « mia madre l’ha incantata affinché sancisca il nostro matrimonio e lo renda valido in questa vita e oltre, come se la magia stesse approvando la nostra unione »
Il cuore le batteva all’impazzata nel petto, mentre ascoltava l’uomo che li dichiarava marito e moglie, e l’applauso fragoroso che ne seguì.
 

Bonnie bussò alla porta di casa Mikaelson con forza, sperando che Klaus si trovasse all’interno. Non restò delusa. Il ragazzo aprì la porta dopo pochi secondi.
« Cos’hai scoperto? » la strega si accomodò in salotto prima di rispondere.
« È meglio se ti siedi » si sedettero entrambi, l’uno di fronte all’altra, poi Bonnie prese un respiro profondo e iniziò a parlare. « Ho chiesto agli spiriti come fare per riportare qui una persona che si trova così lontana nel tempo e loro mi hanno risposto dicendo delle cose interessanti su di te »
« Che tipo di cose interessanti? » Bonnie sembrava estasiata e questo lo faceva sentire solo più nervoso.
« Sei un esperimento » disse con semplicità la strega e Klaus alzò le sopracciglia. « gli spiriti hanno approfittato del tuo cosiddetto DNA stregoso, sai, da parte di tua madre, e della tua vicinanza a una così grande quantità di un elemento naturale quale è l’acqua per lavorare sul tuo essere. Su un altro vampiro, uno qualunque, come mia madre, sarebbe stato impossibile, ma tu eri già un ibrido, eri già metà di due creature, così loro hanno... è complicato da spiegare »
« Provaci, mi stai solo confondendo »
« Hanno usato il tuo essere licantropo per attingere alla tua umanità e, utilizzando il tuo stato di immobilità e la vicinanza dell’acqua, sono riusciti a sostituire il gene della licantropia di tuo padre con il gene della magia di tua madre. Per questo l’essiccazione è scomparsa, perché è stata causata dalla magia e tu sei magico adesso. E le catene, avrai fatto un incantesimo involontario » Klaus si alzò di scatto, andò alla finestra e appoggiò la fronte contro il vetro, chiudendo gli occhi.
« Sei sicura? »
« Sono sicurissima, ed è una cosa fantastica! La magia ha eliminato tutti i limiti del vampirismo. La transizione è più complicata, ovviamente, sei parte di due creature incompatibili fra loro che stanno cercando di coesistere, per questo hai i giramenti di testa e sei entrato in coma. Ma passerà. È quasi conclusa e presto sarai più forte di prima, e parzialmente, di nuovo, umano » l’allegria di Bonnie lo metteva a disagio, ma fece finta di stare bene e si voltò di nuovo verso di lei.
« E cosa c’entra questo con Elena? Avevi chiesto di lei agli spiriti, non di me » Bonnie annuì e il suo sorriso si fece più ampio.
« Tu puoi aiutarmi a fare l’incantesimo »

 
Klaus ed Elena entrarono nella loro stanza senza smettere di baciarsi, ridendo, felici.
« Ti amo » sussurrò Elena.
« Ti amo » rispose lui, con un sorriso. Gli occhi gli brillavano e la ragazza si sentì a casa per la prima volta da molto tempo. Si spogliarono con calma, godendo di ogni momento, di ogni carezza, ogni sussurro, e Klaus la prese, con tutto l’amore che poteva trasmetterle. Si mossero in simultanea per tutto il tempo, senza preoccuparsi di niente, finché il piacere non li colse e poi si stesero, abbracciati, attendendo che il respiro si regolarizzasse.
« Moglie » le bisbigliò all’orecchio, facendole involontariamente il solletico. Elena sorrise.
« Marito » bisbigliò a sua volta, assaporando il significato di quella parola. « Devo ancora dirti una cosa » aggiunse poi, più seriamente.
« Non era che volevi sposarmi anche tu? » chiese con divertimento lui. Elena sorrise e gli accarezzò il volto.
« No, ma potrebbe essere strettamente collegato a questo »
« Allora dimmi » la ragazza si alzò a sedere e lo baciò piano sulle labbra, ma quando provò a parlare, scoprì di non poterlo fare. Klaus la guardava spaventato mentre lei sbiadiva lentamente e nell’ultimo, disperato, momento, provò a sillabare ciò che doveva dirgli, affatto sicura che lui l’avrebbe capito. Poi sparì.

 
Contemporaneamente, in una grande casa nella Mystic Falls del presente, Elena apparì, completamente nuda se non per una fascetta d’argento intorno all’anulare sinistro. Bonnie trattene il respiro e corse ad abbracciare la ragazza.
« Elena! Sono così felice che tu sia qui » lei, in risposta, scoppiò in lacrime e si aggrappò all’amica con tutte le sue forze. « Che succede? » chiese quest’ultima, guardandola negli occhi, ma Elena non fu in grado di rispondere e si limitò a scuotere la testa e a continuare a piangere disperatamente. Poi sentì qualcosa posarsi sulle sue spalle, una coperta, che Klaus si concentrò ad avvolgere in modo da coprirla completamente, senza una parola e senza guardarla. Quando ebbe finito, prese a lisciare il tessuto con gesti nervosi, mentre Elena lo fissava, gli occhi ancora pieni di lacrime, con sguardo strano. Bonnie si sentì improvvisamente di troppo.
« Beh, io... torno a casa. Torno domani per vedere come state » disse velocemente, per poi andarsene di corsa. Elena stava per urlarle di tornare, ma qualcosa la trattenne. Una delle mani di Klaus si era intrecciata alla sua mano, quella con l’anello, e il ragazzo la stava finalmente guardando.
« Mi dispiace tanto » sussurrò, e lei avvertì più che vedere la sua sincerità. « ti ho fatto del male quando ti avevo assicurato che non te ne avrei mai fatto, ma non pensavo, non avrei mai pensato che fossi veramente tu. Credevo fosse una coincidenza che avevi il suo stesso nome... » Elena gli mise un dito sulle labbra per zittirlo, e poi lo baciò.
« Sono in paradiso » sussurrò Klaus, quando lei si allontanò.
« Perché non riesco più a vedere l’assassino in te? Neanche ora? » domandò la ragazza, guardandolo seriamente.
« Forse perché non lo sono più. Ho tante cose da dirti... tanti cambiamenti » ma lei lo fermò.
« Dopo » Klaus la vide prendere l’iniziativa e sorrise nel bacio, che divenne presto più passionale del precedente. Le sue mani vagarono sotto la coperta, ad accarezzarle la schiena prima di togliergliela di dosso e di farsi spogliare a sua volta. Si distesero e il ragazzo iniziò a baciarla sul collo, scendendo poi a lasciarle una scia di piccoli baci fino all’ombelico e facendole inarcare la schiena. Risalì verso il collo e le morse la pelle senza realmente ferirla, ma costringendola ad emettere un gemito sonoro. Klaus rise, allegro, e tornò a baciarla sulla bocca.
« La mia esperienza è maturata negli ultimi mille anni »
« Lo vedo » rise lei a sua volta.
« Sei bellissima! » le bisbigliò all’orecchio. Lei non rispose, invece gli strinse un braccio con forza. « Questa notte sarà perfetta »
« È già perfetta » replicò lei.
« Lo senti? » Elena lo sentiva. Anche dopo mille anni, ricordava ancora perfettamente quali erano i punti più sensibili del suo corpo e la stava letteralmente facendo impazzire. Con la mente annebbiata dal piacere e il corpo fremente per l’eccitazione, quasi non sentì che Klaus si faceva spazio tra le sue gambe e la possedeva con un’unica, fluida, spinta. Elena si aggrappò con una mano alla coperta che era rimasta sotto di lei, mentre una serie di gemiti incontrollati sfuggivano al suo controllo. Sentiva ogni spinta con una strana lucidità appannata, osservava, attraverso le palpebre socchiuse, il ragazzo muoversi sopra e dentro di lei a ritmo sostenuto e impazziva ad ogni carezza e ad ogni movimento extra che lui le riservava, ma ciò che più la stupì e che le sarebbe rimasto maggiormente impesso nella memoria fu il suo sguardo. Gli occhi di Klaus la guardavano esattamente come l’avevano guardata nel passato, con lo stesso amore, lo stesso desiderio. Fu osservando quello sguardo che raggiunse l’apice, seguita quasi immediatamente da lui. Si fermarono, tremanti, continuando a baciarsi, abbracciati. Klaus interruppe quel contatto gradualmente, continuando a posarle piccoli ma intensi baci sulle labbra, fino a che non uscì da lei e le si distese accanto, coprendo entrambi con la coperta e invitandola fra le sue braccia. Lei non se lo fece ripetere. Sentì distrattamente la mano del ragazzo posarsi sul suo fianco, e sorrise, sentendosi a casa.

 
Elena si svegliò nel salotto di casa Mikaelson, sul pavimento, e la prima cosa che sentì furono due forti braccia che la stringevano. Improvvisamente, le tornò alla mente tutto quello che era successo, tutte le sensazioni provate, e baciò piano Klaus sulle labbra.
« Buongiorno » disse lui, aprendo gli occhi.
« Buongiorno »
« Hai fame? Facciamo colazione » propose il ragazzo, alzandosi a sedere, ma lei rimane distesa, seria.
« Hai detto di dovermi dire molte cose ieri »
« Si, devo raccontarti tutto quello che è successo mentre non c’eri » lei esitò.
« Anch’io devo dirti una cosa. La stessa cosa che dovevo dirti all’epoca, ma voglio essere sicura prima, quindi, ho un’idea » anche lei si alzò a sedere. « Devo vedere mio fratello, e assicurare tutti che sono ancora viva... »
« Inclusi Stefan e Damon, immagino » Klaus abbassò la testa e lei cercò il suo sguardo con sicurezza.
« Inclusi loro, ma solo per rassicurarli. Devo fare anche una cosa con Bonnie. Cosa ne dici se vengo qui stasera a cena? Così possiamo parlare di tutto quello che vogliamo » lui sorrise e la baciò.
« Stasera a cena » acconsentì. « Nel frattempo forse è meglio se ti presto dei vestiti »

 
Elena arrivò a casa circa mezz’ora dopo, mandò velocemente un messaggio a Bonnie e andò a fare una doccia e a cambiarsi. Aveva addosso i vestiti di Klaus e facevano un odore fantastico, ma non poteva presentarsi in quel modo. Fu strano indossare nuovamente t-shirt e jeans dopo aver portato per quattro mesi lunghi abiti, ma non ebbe tempo per abituarsi perché sentì il campanello suonare a Jeremy andare ad aprire la porta. Sentì vagamente i suoi ospiti accomodarsi in salotto e Bonnie spiegare a Stefan e Damon che lei era tornata, e quando capì che era il momento decise di entrare.
« Ciao » disse soltanto, quando tutti si voltarono verso di lei. Stefan corse ad abbracciarla, mentre Damon si avvicinò soltanto, ma lei poté vedere dall’espressione del suo viso quanto era felice di vederla. Elena si allontanò dai vampiri e andò ad abbracciare il fratellino. « Stai bene? » gli chiese.
« Sto benissimo. Ero così preoccupato. Dove sei stata? »
« Indietro nel tempo, una famiglia mi ha ospitata, sono stati gentilissimi. Non ho corso alcun pericolo » sorrise, poi si spostò verso la finestra. « Jeremy, Bonnie, potete uscire un momento? Ho bisogno di parlare con Stefan e Damon da sola » Jeremy aggrottò le sopracciglia e uscì, mentre Bonnie la guardava con gli occhi che brillavano. Lei aveva capito.
Quando si trovarono da soli, loro tre, Elena si appoggiò al bordo del tavolo e li guardò entrambi negli occhi.
« Elena, che succede? » le chiese Stefan, avvicinandosi... lei si allontanò un po’.
« Questi quattro mesi sono stati... molto belli e chiarificatori. Ho vissuto momenti e sensazioni che non avrei mai pensato di vivere e ho scoperto sentimenti molto più forti di quelli che provo per voi. Talmente forti da condurmi all’altare »
« Cosa stai dicendo? » sussurrò Damon, credendo che scherzasse.
« Ho avuto una storia nel passato. Pensavo di avere poco tempo da passare con lui, prima che Bonnie mi riportasse qui e così ho affrettato le cose. E poi lui mi ha chiesto di sposarlo e io ho desiderato con tutta me stessa di poter rimanere lì con lui, per sempre, di non fare più ritorno qui, e l’ho sposato. Ma sono tornata e lui è qui, è un vampiro... e io lo amo. Mi dispiace, non volevo ferirvi. Ero davvero, davvero indecisa tra voi due, e ora non lo sono più, ora so con chi voglio stare e non è nessuno di voi due »
« Chi è? » chiese Damon.
« Non ha importanza »
« Quanto tempo è passato? Come fai a sapere che lui voglia ancora stare con te dopo chissà quanti secoli? »
« Perché sono arrivata qui ieri sera, Damon, sono stata da lui prima e ne sono sicura. Sono sicura di lui, sono sicura di noi »
« Quindi finisce così? »
« La scelta deve essere mia, e la mia scelta è questa » Stefan rimase in silenzio tutto il tempo, scrutandola, con gli occhi tristi intrisi di consapevolezza. Fu il primo ad uscire.
Il momento della separazione fu molto difficile ed Elena capì che nessuno dei due sarebbe rimasto a lungo in città. Chiuse la porta dietro le loro schiene e scoprì che dietro di lei c’erano suo fratello e Bonnie.
« Quindi ho un cognato vampiro e mi sono perso il matrimonio di mia sorella »
« Avete origliato? » rise lei, falsamente arrabbiata. « Te lo presenterò ufficialmente, non temere » rassicurò suo fratello, poi si voltò verso Bonnie. « Bonnie, ho bisogno che mi accompagni in un posto, vuoi? »
« Certo »

 
Tre ore dopo le due amiche attraversarono una doppia porta trasparente, dirette verso l’auto. Bonnie si mise al volante e si voltò verso l’altra con un sospiro.
« Cosa intendi fare ora? »
« Lo sapevo già e avevo già deciso di dirglielo. Non mi resta che decidere come dirglielo »

 
Klaus aprì la porta di casa e rimase incantato. La ragazza che aveva di fronte era straordinaria. Indossava un vestitino leggero azzurro chiaro che si fermava sopra il ginocchio e un paio di scarpe estive blu scuro molto alte e aveva raccolto i capelli in una morbida coda di cavallo.
« Sei splendida! » Elena arrossì.
« Grazie »
« Permetti? » chiese Klaus, porgendole il braccio. Sembrava quasi surreale, trovarsi lì, invitata a cena, come ad un primo appuntamento, quando erano già sposati. Si aggrappò a quel braccio e si lasciò condurre nella sala da pranzo, dove fu il suo turno di rimanere a bocca aperta. L’intera stanza era illuminata solo da candele e dal fuoco nel camino. Il tavolo era apparecchiato con una tovaglia di lino bianco ricamata, e su di esso si trovava un enorme vassoio con tanti tipi di carne e contorni diversi.
« Ho pensato che meritavamo uno speciale primo appuntamento da marito e moglie » Elena sorrise, meravigliata, e prese posto a tavola. « Allora, di cosa dovevi parlarmi? » chiese il ragazzo, sedendosi di fronte a lei.
« Sai, ho provato a dirtelo da prima che mi chiedessi di sposarmi... dall’altroieri per me, mille anni per te. E credo che sia davvero una cosa troppo importante da rivelare a inizio cena. Te la dirò dopo il dolce. Inizia tu, hai detto di avere grandi novità »
La cena fu squisita ed Elena non poteva impedirsi di essere sempre più felice. Lui era quasi umano... era ancora vampiro, ancora immortale, ma in parte stregone e questo lo rendeva in un certo senso umano. All’inizio fu turbata ascoltando il racconto di come si era svegliato nella bara e della lunga degenza in ospedale, ma poi sorrise per tutto il tempo, felice come non lo era da moltissimo tempo, mentre le diceva della transizione e delle conseguenze che questa aveva portato nella sua vita. Dopo cena sparecchiarono con calma, insieme, poi lui le prese le mani tra le sue e la condusse sul divano.
« Basta scuse » le disse « rimandi sempre. Dimmi, ti prego » ed Elena ebbe improvvisamente paura. Prese un respiro profondo e cercò di parlare, ma scoprì che le parole non volevano uscire. « Tesoro, mi spaventi così »
« No! Non c’è nulla di cui aver paura » disse, ma in realtà lei era spaventatissima. « Ho capito una cosa il giorno della tua dichiarazione. Ma non ero sicura, è ancora presto. Ora però sono sicura »
« Dove vuoi arrivare? Non capisco »
« Sono andata da un dottore oggi, con Bonnie »
« Stai male? » domandò lui immediatamente, preoccupato.
« No, sto benissimo... aspetto un bambino »





 
Angolo autrice

Me felicissima!

Il complimento più grande che una persona mi può fare non è “sei bella” “sei brava” “sei buona”… per niente… non mi interessa. La cosa migliore che una persona mi può dire è “mi piace come scrivi” e io divento la persona più felice sulla faccia del pianeta, salto addosso alla persona in questione, la ricopro di baci, divento rossa rossa e rido come se avessi appena fumato erba. Non ho mai fumato niente, in realtà, più che altro perché ci tengo ai miei polmoni, ma ho sentito, letto e visto in tv che l’effetto è all’incirca lo stesso di quando io sono felice felice felice e piena di adrenalina, con la differenza che la mia felicità causata da complimenti così belli non produce alcun effetto collaterale, se non l’aumento sproporzionato della mia autostima e del mio ego.
A parte gli scherzi GRAZIEEEEEEEEE a tutti coloro che leggono!!!!!! I numeretti che aumentano sono come musica.

Non riuscivo a smettere di sorridere leggendo i commenti, e ogni volta che ne arrivava uno nuovo cominciavo a iperventilare ed ero costretta a riguardare a grandi linee il capitolo, perché l’allegria invadeva il mio cervello e mi impediva di ricordare quello che avevo scritto.

Per questo ringrazio in particolarissimo modo All my darkness, leli sister, virby e lucythebest02. Sappiate che vostre recensioni sono la mia unica droga (a parte the e caffè) dalla quale non vorrei mai disintossicarmi, quindi continuate, please.

Il quinto capitolo non è ancora pronto, ma lo scrivo stasera, così domani posso postarlo. Un bacione!
  
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