Libri > Il diario del vampiro
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Autore: gaga96    11/06/2012    6 recensioni
Dal testo: "—Beh, almeno sarà al sicuro con noi!— scherzò Damon, ma sapeva che era tutto il contrario.
—Oh, certo!- iniziò ironicamente Bonnie –Dopotutto, sarà solo figlio di un vampiro super-potente e temuto da tanti e dall’ultima discendente della più potente stirpe di streghe, per cui penso che non attirerà per niente l’attenzione!—"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6



-Meredith!!- urlò istericamente una giovane donna.
-Che c'è?-  chiese la sua amica, correndo su per le scale e raggiungendo la rossa.
-Il vestito! Non si chiude!
-Come sarebbe a dire che non si chiude? L'hai provato meno di dieci ore fa e andava benissimo!- esclamò Dith. In quel momento, Bonnie si girò lentamente verso di lei, tenendo le mani dietro la schiena per impedire alla lampo del vestito di scendere, con aria colpevole e mordendosi il labbro inferiore. Meredith sbuffò.
- Che hai fatto?
Bonnie deglutì. Si sentiva leggermente in imbarazzo in quella situazione e non poté fare a meno di arrossire per quello che stava per dire alla sua amica.
-Ecco...il vestito era veramente splendido! E non volevo lasciarlo nel negozio... Soprattutto a quelle belle e magre ragazze che ci ronzavano in torno e...
-Non dirlo, ti prego, non dirlo...
-E...beh...Ho fatto un piccolo incantesimo!
-Ecco...l'hai detto!
Bonnie si morsicò l'interno guancia, sentendosi una stupida. Quell'idea era stata davvero idiota! E c'era una semplice motivo: la magia era una cosa al contenpo meravigliosa e complicata. Infatti, ad ogni incantesimo corrispondeva una lato negativo. Di solito si trattava di improvvisa stanchezza o nervosivo, così come iper tensione e cose del genere, ma negli incantesimi più piccoli, dove non si utilizzava molta energia, c'erano delle conseguenza un pò diverse. Come nell'incantesimo che aveva fatto quella mattina. Infatti, la strega aveva allargato il vestito di una taglia, in quanto una taglia maggiore non era disponibile al negozio, senza sapere che l'effetto collaterale di tutto ciò prevedeva un altrettanto restringimento del vestito dopo alcune ore che l'incantesimo era stato lanciato. Per cui, in quel momento, Bonnie si era ritrovata con un bellissimo vestito addosso, che peró non si chiudeva dietro.
Fortunatamente, peró, una volta che Bonnie sarebbe diventata abbastanza forte, avrebbe potuto fare un altro incantesimo in modo da annullare gli effetti collaterali che la magica provocava. Ma per ora, avrebbe dovuti conviverci.
Si avvicinò goffamente all'amica che mise entrambe le mani sui fianchi, guardandola severamente.
-Dai, non fare così, Mere! Insomma, mettititi nei miei panni! Era l'unico bel vestito che mi stava decentemente e che non mi facesse sembrare la balena che sono in questo momento!- mugugnò Bonnie nel vedere la faccia contrariata della sua migliore amica, che, intenerita, sorrise.
-Tesoro, non sei una balena! Sei quasi al nono mese di gravidanza, è normale che tu sia più grossa del solito!
Bonnie sbuffò, buttandosi sconsolata sul letto.
-È solo che...insomma, è imbarazzante da dire...ma, ecco, ho il terrore di non piacere più...a Damom...in quel senso...- sussurrò all'improvviso e la sua voce si ruppe. Si girò su un fianco e Meredith rimase spiazzata da quelle parole e si inginocchiò sul pavimento di fronte a lei di corsa, guardandola negli occhi e appoggiando le mani sul braccio con cui la rossa si tenva la testa.
-Ma che stai dicendo? Lui ti ama, Bonnie! Sei sempre uguale, solo che sei incinta! Scommetto che lui neanche nota tutta la differenza che noti tu in te stessa. E poi, stasera ti ha invitata nel locale più chic e costoso di Fell's Church, non vedo dove sia il problema! Se Alaric mi facesse una cosa del genere, non starei di sicuro a piangermi addosso!- la consolò, pensando che tutta quell'insicurezza era dovuta solamente alla situazione delicata in cui si trovava.
-Sì, forse hai ragione Mere...non lo so! Uff...oh, a proposito! Come va con Alaric?- mormorò Bonnie, cercando di non pensare più a cose negative. Era sicura che Mere le avrebbe risposto positivamente ed era per questo che glielo aveva chiesto. Ma i suoi buoni propositi fallirono miseramente.
-Non tanto bene...- farfugliò la mora, alzandosi in piedi, come per cercare di tagliare immediatamente il discorso. Bonnie non se ne accorse, ma si allarmò e scattò in piedi, per quanto quello stretto vestito le permettesse.
-Che vuoi dire?
Meredith sospirò tristemente.
-Che lui sembra distante...amche quando siamo vicini, non capisco cosa provi realmente per me, che progetti abbia...la nostra storia, é come un enorme punto di domanda.
Bonnie le si avvicinó e le accarezzò un braccio per consolarla.
-Ehi! Lo sai che Alaric è sempre stato un tipo restio a mostrare i suoi sentimenti. Come te! Per cui, penso che come tu lo ami tanto, ma non lo dici esplicitamente sempre a lui, Alaric provi lo stesso per te! Non ti devi preoccupare!
Meredith la guardò negli occhi e le sorrise come per ringraziarla. Ma Bonnie si accorse che non era totalmente sicura di ciò che la rossa le aveva appena detto. Poi, la mora disse qualcosa che sconvolse totalmente Bonnie:
- Sai, alcune volte invidio te e Damon!-
La rossa spalancò gli occhi e pensò di non aver capito.
-Come?
-Sì, intendo...voi vivete insieme, siete così legati e vi si legge in faccia che c'è qualcosa di forte che vi lega. Tra me e Alaric, invece...sembra tutto molto freddo...- 
Bonnie la guardò negli occhi stupita. Non avrebbe mai pensato che lei e Damon dessere quell'impressione agli occhi degli estranei. Ma soprattutto, non si aspettava che Meredith vedesse se stessa e Alaric in quel modo. E la cosa le spezzò il cuore. Mere sembrava sull'orlo delle lacrime, cosa pressochè impossibile per una come lei, per cui Bonnie si ritrovò ancora più sconvolta. Stava per dire a Mere che non era per niente vero quello che lei pensava, quando un fortissimo crampo all'altezza dello stomaco colpì la giovane strega, che fu costretta a piegarsi in due dal dolore e a lasciarsi sfuggire un gemito.
-Bonnie! Che succede?- esclamò Meredith, sorreggendo Bonnie che aveva iniziato a tremare. La rossa alzò la testa imperlata di sudore e si appoggiò alla scrivania, trattendendo un singhiozzo improvviso.
-N-niente...solo un crampo...sto bene!- mormorò, tentando di convincere Meredith, ma fallendo l'impresa.
-Bonnie, non era 'solo' un crampo! Stai sudando e sei pallida! Forse sarebbe meglio che tu rinunciassi ad uscire con Damon stasera e andassi all'ospedale!
-No!- gridò Bonnie, alzando di scatto la testa e spalancando gli occhi, lucidi per il dolore.
-No...- ripeté più piano, ansimando. Meredith la guardò preoccupata e Bonnie capì che l'unico modo, anche se un pò subdolo, per convincere l'amica a lasciarla uscire quella sera, era toccare un tasto dolente per entrambe.
-Sai quanto sarebbe importante per me! Ho paura di non fare più lo stesso effetto a Damon, che lui abbia perso interesse e se stasera non andassi, rovinerei tutto. Ti prego, Mere! Ti prego! Non dire niente a Damon e lasciami andare!- la supplicò. Vide l'espressione della mora addolcirsi e sbuffare.
-Bonnie...-borbottò la Meredith.
-Ti prego, Mere! Non è nulla!- le disse, facendo gli occhioni e sorridendole. Meredith la guardó severamente, ma capiva bene quella sensazione di ansia che provava Bonnie in quel momento, perchè la provava lei stessa quasi ogni giorno quando non si sentiva con Alaric. Fu per quel motivo, o perché quel giorno Meredith si sentiva particolarmente gentile, che, inaspettatamente per entrambe le amiche, Mere espose il suo verdetto finale.
- Va bene! E ora tentiamo di mettere questo maledetto vestito!- esclamò.
Bonnie si sentì sollevata. 
-Ma, se hai fatto un incantesimo prima per starci, non puoi rifarlo adesso?
Bonnie sorrise amaramente, mentre Meredith tirava faticosamente la zip del rosso vestito dell'amica.
-Ecco...devi sapere che ogni inantesimo di una strega ha sempre una doppia faccia. In questo caso, il lato negativo è che il vestito si è allargato appena fatto l'incantesimo, ma una volta tolto, si è ristretto più di quanto già era prima di lanciare la magia! Se io continuo così lo rovinerei!- si lamentò. Mere corrugó la fronte.
-Ah. Non pensavo che la magia fosse così complicata. Ogni incantesimo ha il suo contro?
-Beh, per ora sì, perchè- le mancó il respiro perchè Meredith diede uno strattone alla lampo - perchè non sono ancora abbastanza potente da eliminare il lato negativo degli incantesimi. Tra un bel po', forse, ci riusciró!- sospirò.
Mere ridacchiò, riuscendo finalmente a chiudere quella maledetta lampo.
-Ok, fase trucco. Andiamo in bagno!- le disse Meredith e la rossa la seguì.
Nonostante la felicità di poter uscire, Bonnie si sentiva stranamente in ansia. Aveva una strana sensazione addosso, una brutta sensazione.
E inoltre, quel vestito le impediva di respirare, ma non disse nulla. Decise di ignorare tutto e di dedicarsi completamente a cercare di essere più bella per quella sera.
 
 
 
 
 
 
-Wow, Damon! Sei uno schianto! Quasi non ti riconosco!
-Haha. Simpatico. Bando alle ciance, dove sono finite le scarpe che ho lucidato prima?- borbottò Damon, girovagando per la stanza.
-Non ne ho idea. Non le ho toccate!
-Allora aiutami a cercarle!
-Oh, Damon Salvatore che chiede aiuto? Accidenti, sto sognando!- sghingnazzò il minore dei Salvatore. Damon lo fulminò con lo sguardo.
-Fratellino, non ti conviene prenderti gioco di me in questo momento!-
Stefan lo guardó sorridendo. Senza dire una parola, entrambi i fratelli cominciarono a setacciare la camera in cerca di un paio di maledette scarpe nere. Stefan era piuttosto contento di passare quei momenti insieme al fatello. Da quando lui e Bonnie avevano scoperto di aspettare un bambino, il moro era rimasto il più vicino possibile alla strega, probabilmente per controllare che niente andasse male, per cui si era allontanato molto da Stefan e questo dispiaceva al fratello minore non poco. Era strano tornare a vederlo gironzolare per il Pensionato. Soprattutto lo stupì il fatto che Damon avesse scelto di chiedere a lui di consigliargli un vestito decente per quella sua serata speciale con Bonnie. Era così cambiato in quegli ultimi tempi, che la differenza di carattere e comportamento era impressionante. E Stefan adorava quel nuovo Damon.
Osservó di sottecchi il fratello e si chiese come mai fosse così nervoso quella sera. Dopottutto viveva con Bonnie ventiquattro ore su ventiquattro, uscivano insieme, convivevano. Eppure, Damon aveva deciso di vestirsi al Pensionato quel giorno e di passare a prendere Bonnie a casa loro. Piuttosto strano. 
-Damon, come mai sei così nervoso?- chiese. All'inizio non ricevette risposta. Sperava che tutto ciò di cui si era convinto sul cambiamento di Damon, comprendesse anche il loro rapporto. Ma, a quanto pareva, Damon non era disposto ad approfondire quel che c'era fra loro. O forse no...
-Sarà una serata molto importante per me e Bonnie stasera. Voglio che sia perfetta e che lei si senta come una principessa.
Stefan fu colpito da quella frase e dal tono con cui Damon l'aveva pronunciata e automaticamente rispose:
-Che, le vorrai chiederle di sposarti?- ridacchiò, aspettandosi una risata di scherno di rimando che non arrivò mai. 
Stefan ammutolì e si girò di scatto verso Damon che teneva in mano una scatoletta di velluto e la rigirava fra le mani, osservandola attentamente. Non si era accorto che lui l'aveva tirata fuori, non sapeva neanche quando l'aveva fatto. Stava di fatto che desiderò ardentemente di sprofondare nelle profondità più remote della Terra.
-In realtà è proprio quello che voglio fare, Stefan- rispose serio il fratello maggiore, guardandolo e puntando la piccola scatola verso il minore. Stefan aprì più e più volte la bocca, senza dire nulla, incantato ed estasiato da quella notizia.
-M-ma è...è una cosa fantastica! Damon, congratulazioni!- esclamó, sorridendo gioioso e avanzando verso il moro. Notò che Damon fece un mezzo sorriso. Stefan allargó le braccia e fece per abbracciarlo inconsapevolmente e, stranamente, Damon lo ricambió, nascondendo, peró, il sorriso sornione che gli era apparso in volto.
-Sì, sì, ok, Stef, non c'è bisogno di tutte queste smancerie. Sì, chiederò a Bonnie di sposarla, glielo chiederò stasera e sarà una serata perfetta!- esclamò Damon, con gli occhi che luccicavano dall'emozione, allontanando il fratello per guardarlo in faccia. Stefan sorrise. Dopotutto, Damon era sempre Damon. Un abbraccio era già tanto, e a lui bastava. Lo osservó accuratamente. Era nervoso, lo capiva dal fatto che continuava a muovere le dita e a picchiettarle sulla gamba o sulla scatolina che stava mettendo di nuovo nei pantaloni. Ma sembrava anche molto felice e sicuro della scelta che aveva fatto. Glielo si leggeva negli occhi, quei brillanti occhi neri che quella sera brillavano addirittura di più di una luce che mai e poi mai Stefan avrebbe pensato di vedere negli occhi di suo fratello. C'era amore, agitazione, ma soprattutto gioia.
Stefan diede una pacca sulla schiena di Damon.
-Come pensi di chiederglilo?
-Useró il mio incredibile fascino e il mio istinto per capire il momento oppurtuno- si interruppe un momento -e pregheró che vada tutto secondo i piani!- sussurró, alacciandosi i polsini della camicia stranamente bianca.
Stefan ridacchiò. 
-Andrà tutto bene! Vedrai!
-Sì, Stefan, lo so!- sorrise Damon. Si allacció le scarpe e si specchiò. Era bello come al solito, ma con quel qualcosa che lo rendeva ancor più mozzafiato.
-Sai come sarà vestita Bonnie?
-No, non voleva dirmelo. È andata a prenderlo stamattina con Miss Inquietudine. Comunque sarà bellissima come al solito!- rispose, come fosse la cosa più ovvia del mondo. Stefan sorrise.
-Perfetto! È tempo di andare!- mormorò Damon, schiarendosi la gola. Tento di rilassare i muscoli delle spalle e del collo, squotendoli.
-Buona fortuna, Damon! Anche se sono sicuro della risposta che Bonnie  ti darà!
-Già! Ovvio che tu sia sicuro. Chi mai direbbe "no" ad un faccino come questo?
Stefan fece un sorriso sghembo. Per la prima volta, gli sembró un normale essere umano, quasi insicuro e un pò impacciato. Gli fece quasi tenerezza.
-In bocca al lupo, Damon!
 
 
 
 
 
Quando Bonnie scese gli scalini del portico per andare verso la macchina che la stava attendendo, si sentì una principessa, come quelle che sua madre le descriveva quando era piccola. 
Quando Bonnie entrò nella macchina che la stava attendendo, con Damon che le apriva la portiera e gliela richiudeva, si sentì una regina, come quelle che si vedono sulla televisone.
Quando Bonnie entró nel ristorante e Damon la portó al tavolo che aveva prenotato, dove c'era una rosa come centro tavola, tutto molto elegante, i camerieri che la servivano velocemente e gentilmente, si sentì una dea.
Quando Damon la baciò e le disse che era bellissima quella sera, si sentì la donna più felice del mondo.
 
-Accidenti, Damon, è davvero stupendo qui!- esclamò con gli occhi che brillavano. Damon sorrise.
- Non per niente l'ho scelto!- scherzò. 
Bonnie sorrise e si guardó intorno. Sapeva che quel ristorante er il più prestigioso di Fell's Church, ma non aveva mai capito cosa avesse di tanto speciale. Ora che era dentro, lo capiva. Aveva un'atmosfera speciale, paradisiaca. E stare lì insieme a Damon la rendeva ancora più contenta.
- Sei davvero bello, stasera!- gli disse, alzando gli occhi dal menu.
Damon fece altrettanto e le parve di vederlo, forse, arrossire leggermente. Il tutto venne subito mascherato dal solito sarcasmo.
- Ovviamente, pettirosso! Anche tu sei uno schianto, stasera!
Bonnie arrossì sul serio e tornò sul menu. Purtroppo, non appena notó i prezzi, sbiancó.
-Damon? Ce lo possiamo permettere?- esclamó con voce stridula. Damon la guardò come se avesse appena detto una gran stupidata.
- Certo, uccellino. Dimentichi con chi sei a cena!- e detto questo, spalancó velocemente gli occhi, facendo intendere il suo Potere. Bonnie alzó un soppraciglio.
- Damon, è sbagliato! Non possiamo non pagare!- sussurró, sapendo che anche in mezzo a tutta quella confusione, Damon l'avrebbe sentita.
- Non ho detto che non pagherò. Ho solamente detto che pagheró meno di quello che sarà il conto.
- Aspetta!  Pagheró? Paghiamo semmai! Insieme!
- Non se ne parla nemmeno! Questa serata è per te, Bonnie!
La ragazza corrugò la fronte.
-Per me?
- Certo! Pensi che non ti conosca abbastanza da vedere quanto stanca sei? Sei distrutta in questi mesi, porti in grembo...-
Bonnie gli sarebbe saltata di sicuro addosso dopo quel discorso, se all'improvviso un crampo non le avesse tolto il fiato!
Strinse le minute dita a pugno sulla tovaglio e strizzó gli pcchi mordendosi la lingua, sperando che Damon non si fosse accorto di nulla. Speranza piuttosto vana.
-Bonnie! Che succede?- esclamò allarmato, alzandosi do scatto e correndo verso di lei, per poi accovacciarsi accanto.
Bonnie impallidì.
-Streghetta? Che succede? Parla!- le disse Damon, prendendole dolcemente il mento e girandola verso di lui, notando il suo sguardo sconvolto e rabbrividendo impercettibilmente.
-Credo che mi si siano rotte le acque...




Note: ....ehm...ok, no, non sono un miraggio! Mi dispiace, mi dispiace! Questo capitolo è arrivato con un ritardo enorme, mi scuso umilmente, veramente! E' che ho avuto un blocco, giuro, non sapevo come andare avanti e ho iniziato a frequentare meno 
il sito. Ma ora ho qualche idea su come andare avanti e spero di non fare altri ritardi così galattici! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ringrazio le persone che mi hanno recensito e che hanno ricevuto risposta solo pochi minuti fa, dopo mesi! Mi scuso ancora! Rigrazio moltissimo le persone che mi hanno messa su autori preferiti, storie preferite/ricordate/seguite! In caso ci siano errori nel capitolo, vi prego di dirmelo! Grazie! ^^
Al prossimo capitolo!
Bacioniii!


gaga96
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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