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Autore: supernova_the_fifth    11/06/2012    2 recensioni
Eleya è una ragazza senza magia. in un mondo dove la magia è tutto. Ma Eleya non è solo questo. Lei è una delle due uniche persone che possono uccidere i demoni che da un intero anno infestano il continente di Fenea, demoni che non possono essere scalfiti dalla magia.
Lei è una demon hunter. E la sfida di un demon hunter sta nel battere i demoni ne?!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shush you damn perv!

 

 

Essere una delle due uniche persone al mondo con la possibilità di uccidere i demoni grazie a delle armi forgiate da una pietra stellare caduta sulle terre di Fenea, il grande continente dei maghi, durante l’anno del buio può essere catalogata come impresa.

Essere l’eroina nell’ombra sempre alla ricerca di salvare i poveri villaggi attaccati dalle orde di demoni, era un qualcosa di regolare quotidianità pur restando comunque un’impresa.

Essere una ragazza nel mezzo di un mondo gettato nel caos e sapere di essere la speranza di sopravvivenza, senza crollare a causa della pressione era un’impresa.

Essere una ragazza senza magia, in un mondo di magia e cercare di non essere nessuno era un’impresa.

Essere una demon hunter, dover combattere i demoni con la sola forza interiore, era un’impresa.

Ma la vera impresa era un’altra.

Sopportare il suo compagno di team.

Sopportare Michael.

Quella, era la sua vera impresa.

 

¯

 

- Non. La. Passi. Liscia. -

Eleya fissò in tralice il compagno seduto di fronte a lei. A volte riusciva a farle saltare i nervi in una maniera più assurda che rara.

Michael si stiracchiò sulla roccia fino a distendersi, un ghigno in viso che pareva esclamare a gran voce “Te l’ho messa in culo!”.

La biondina dal canto suo pareva restia a dargliela vinta. - Senti tu. - Michael alzò la testa per poterla fissare. Lei così piccola e mingherlina che si metteva contro un energumeno come lui. L’unica cosa che pareva renderla abbastanza credibile come persona seria erano gli occhi. Quello sguardo fiero e impavido.

E al momento decisamente incazzato.

Rise sotto i baffi. Se non fosse stato conscio dell’incredibile forza che la demon hunter possedeva di sicuro l’avrebbe presa per una piccola ribelle.

Ma il problema stava proprio nel fatto che lei non era una piccola, innocua ragazza un po’ ribelle.

Era Eleya. Un’Eleya che stava cominciando a scaldare i pugni.

- Eddai non farci un dramma! – cercò di buttare lì come scusa, anche se era certo che non sarebbe servita a niente.

Come volevasi dimostrare.

- Non farci un dramma! Non farci un dramma?! – ribattè Eleya cercando di mantenere quanto più possibile il controllo.

- Shush. – mormorò Michael tra i denti, reprimendo un mugugno insoddisfatto.

Dopotutto per lui era stato un “incidente” positivo.

- Non “shush” a me! Ti farò assaggiare le fiamme dell’inferno per questo! – esclamò Eleya al limite del controllo.

- Oh insomma Eya. Non mi sembra di aver cercato di fare niente di male. –

Sbabam.

Michael non capiva bene se era il terreno che improvvisamente si era alzato andando a scontrarsi col suo viso o se la storia era esattamente al contrario. Fatto sta che al momento si ritrovava con la faccia spalmata nella polvere, costretto ad ingoiare erba e con un chiaro segno violaceo di un mega-cazzotto-Eleya sulla guancia destra.

Eleya dal canto suo, lo fissava completamente fuori controllo; Michael fu quasi certo di vedere una vena scoppiarle in testa e del fumo uscirle dalle orecchie. Ok, magari il fumo se l’era sognato.

Doveva piantarla di andare a bere alla locanda di Jana dopo le missioni. Aveva decisamente dei pessimi effetti collaterali.

Il suddetto diavolo Eleya girò i tacchi e si diresse verso il suo sacco a pelo a qualche metro di distanza e senza remore vi si infilò dentro concentrandosi nell’evitare di prestare attenzione al suo compagno di team.

 

Dovettero passare parecchi istanti prima che un urlo ponesse fine alla disputa.

- Spiami ancora mentre faccio il bagno e ti giuro sui demoni drago, ti lincio e ti faccio diventare uno zerbino! -

Il moro ancora con la faccia a terra deglutì sonoramente e rimase in silenzio. Più i minuti passavano però, più una domanda assillante lo tormentava.

Sapeva che Eleya era momentaneamente ingestibile ma quel quesito del secolo lo turbava fortemente. Quindi si fece coraggio e prese un bel respiro.

 

- Ne’ Eya. … Ma cos’è uno zerbino? -

   
 
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