E siamo, finalmente, arrivati all'ultimo capitolo di questa raccolta. Magari non ci speravate, ma alla fine, mi sono decisa a metterlo, non avrei fatto una bella figura ad abbandonarla ad un passo dalla fine, tanto più che era finita da quel dì. In questoi capitolo si parlerà di Usagi, come molti di voi hannoaspettato pertutto il tempo, per cui... gustatevelo.

Era arrivato il momento dell’ultima battaglia anche quella volta ma sarebbe stato più duro che mai: c’era in gioco la vita di sua figlia, stavolta.  Aveva già combattuto e perso la vita, ma era sola, non le era rimasto più nessuno e anche quando aveva affrontato la Black Moon e purificato Black Lady, l’aveva fatto con la certezza che sua figlia era buona e sarebbe bastata una piccola spinta per rimetterla sulla giusta strada. Ma ora? Ora che la sua vita era così in pericolo, così appesa ad un filo e più dipendente che mai da lei, sarebbe stata in grado di fare il suo dovere? Guardò ancora di fronte a sé, rendendosi conto che non c’era tempo per le domande: le sue amiche avevano ragione, dovevano proteggere Chibiusa ed Hotaru e fare in fretta.
“Allora andiamo!” Osservò la sua spilla per un istante soltanto prima di alzarla al cielo:
“Moon Cosmic Power… make up!” Basta,si incitò mentre avanzava correndo insieme alle amiche, è giunto il momento di mettere fine al dolore. Quella dannata scuola era sempre più vicina ma ad un tratto, Rei si bloccò: ma cosa…?
“Sailor Mars?!” Una domanda inespressa nelle sue parole: perché si era fermata? Cos’era successo? La risposta che le venne la gelò: un’energia spirituale fortissima? E cos’era quella insistente cappa oscura che sembrava scesa sull’istituto? Non poté fare a meno di dare voce ai suoi pensieri:
“Che cos’è?” Metà delle parole successive di Ami le erano oscure, ovviamente, ma una cosa l’aveva capita: sarebbero passate usando la telecinesi. Bene, allora, forza! Ed era pronta, lo era davvero, ma l’avviso di Ami la colse totalmente impreparata e si ritrovò a nuotare in un mare di daimon. Cercò di staccarseli di dosso con tutte le sue forze, non doveva andare così, doveva aiutare le sue amiche! Forte di quella convinzione e spinta da un’incrollabile volontà, riuscì a rimettersi in piedi e ad invocare lo scettro, passando all’ attacco:
“Moon Spiral Heart… Attack!” Ma il suo tentativo sembrò totalmente inutile. Osservò i nemici sconfortata.
“Che cosa possiamo fare per entrare?” Nulla, capì dopo un po’, se non quello che stavano già facendo: continuare a combattere senza sosta, cercando di creare la situazione ideale per la telecinesi.
E finalmente quel momento sembrò venire: le daimon le avevano sommerse di nuovo, Minako e Makoto erano quasi scomparse travolte dal loro fiume e solo il potere del suo scettro aveva permesso loro di rimettersi in piedi. Ed ora, dovevano muoversi, sfruttare il momento che avevano creato. Ma la sorte sembrava essere contro di loro: un’enorme mano trasparente sembrò quasi materializzarsi bucando il cielo e mirando a lei: non fece in tempo a reagire, fu afferrata violentemente per il collo e tirata verso l’alto. Sentì il respiro bloccarsi e le mani delle sue compagne avvolgersi attorno a lei, nel tentativo di tenerla tra loro, ma la presa nemica fu più forte: venne attirata verso l’alto e gettata in una dimensione sconosciuta.
Sola.