Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: millyray    14/06/2012    4 recensioni
Ariel Martinez arriva ad Hogwarts per frequentare il quarto anno. Ma sembra nascondere un segreto, oltre al fatto che deve aiutare Harry Potter a sconfiggere il Signore Oscuro. Chi è in realtà? Da dove viene? Chi è la sua famiglia? (Storia ispirata a Came back to the hell di Ino Chan).
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO VENTINOVE

Camminavano ancora per i cunicoli del Malfoy Manor, in fila indiana e con le bacchette davanti al viso per fare luce.
Avevano sceso almeno centinaia di scale, attraversato non sapevano nemmeno loro quanti passaggi segreti e ancora erano lì a girovagare alla ricerca delle segrete.

Jolie sbuffò frustrata; ma chi glielo aveva fatto fare di andare con Malfoy? Lui e Harry non avevano fatto altro che battibeccare per tutto il tempo e c’era mancato poco che venissero alle mani.
Avrebbe scommesso qualsiasi cosa che James, Teddy e gli altri fossero già arrivati e magari avevano anche già trovato Alice e Frank. E invece loro erano ancora lì a girare come topi in trappola solo per la pignoleria di Malfoy che non voleva correre il rischio di essere beccato.

I suoi amici non avrebbero perso tempo con queste cose, li vedeva già che facevano irruzione da qualche parte spianandosi la strada a suon di colpi di bacchetta da qualsiasi Mangiamorte ci fosse stato davanti a loro.

“Che c’è, Potter? Sei stanca di camminare? Ti dobbiamo portare in braccio?” fece Malfoy con tono acido e derisorio, in risposta al suo sbuffo.

“Chiudi quella ciabatta, Malfoy o te la faccio chiudere io”. Gli rispose lei ancora più scocciata, senza guardarlo ma continuando a tenere lo sguardo fisso davanti a sé.

“E’ un modo per chiedermi se puoi infilarmi la lingua in bocca?”

Jolie alzò il braccio pronta a tirargli un sonoro schiaffo che si sarebbe ricordato per tutta la vita, quando, però, venne bloccata dal fratello che le circondò la schiena con un braccio e lanciò un’occhiata omicida al biondino.

“Malfoy, ti consiglio anch’io di chiudere quella bocca se non vuoi ritrovarti all’altro mondo troppo presto”.

Il Serpeverde avrebbe sicuramente risposto a questa minaccia se, improvvisamente, non si fosse bloccato udendo dei rumore sospetti che si muovevano molto vicino a loro.

“Che c’è adesso?” chiese Harry esasperato andando a sbattere contro la schiena del giovane.

“State zitti!”

Potter fece per protestare che lui non prendeva ordini da nessuno, men che meno da un Malfoy, ma anche Jolie gli intimò di stare zitto, intuendo che cosa avesse fatto allarmare il Serpeverde.

“Dove cazzo correteeeeeee!!!???”

“Non lo sooooo!!!! Corriiiiiii!!!!”

“Aaaaaaaaaaahhhh!!!!”

“Cretiniiiiiiiiiiiii!!!!!!”

Stonk… bum…stump…

“Ahia! La mia testa!”

“Io sono fuori forma per queste cose”.

“Sei vecchio, Sirius, ammettilo”.

“E tu ti sei contato i capelli bianchi?”

“Papààààà!!”

All’urlo isterico di Harry tutti quanti si zittirono e rivolsero l’attenzione a lui che, poveretto, se ne stava sdraiato sotto il padre, schiacciato dalla sua mole che era tutt’altro che leggera come una piuma.

“Potresti alzarti, per favore?”

“Oh scusami… non credevo di essere così pesante”.

“E’ che sei sdraiato sui miei gioielli”.

James si alzò sbattendo le mani sui pantaloni per pulirli dalla polvere e, con il suo solito sorriso malandrino e provocante, aggiunse: “Non credevo fossi così ben dotato, figliolo”.

“Idiota”. Sospirò il ragazzo sbattendosi una mano in faccia per l’esasperazione.

“Si può sapere perché stavate correndo come dei dannati?” chiese Jolie a quel punto, acida come sempre.

Al posto di risponderle, però, JamesRemus le si lanciò addosso stringendola forte sui fianchi e affondando la faccia nella sua pancia.

“Jolie, mì amoooooooorr!!” cominciò a strusciarsi contro la sua maglietta e a guaire come il cane qual era.

“Cagnaccio, ti vuoi levare??!” gli urlò lei cercando di scrollarselo di dosso.

Lui, ovviamente, fece finta di non averla sentita, ma anzi, strinse ancora di più la presa e le diede una bella leccata sulla faccia che fece inorridire la ragazza.

“James, che schifoooo!!”

“Ragazzi, la volete smettere? Qualcuno potrebbe sentirci”. fece a quel punto Ariel, guardando se arrivava qualcuno.

“Finalmente qualcuno che usa la testa fra tutti questi Grifondoro pezzenti”. Le diede manforte Malfoy con voce sprezzante. La bionda però lo guardò piuttosto male per quel commento.

“Sì, dai. Andiamo a cercare gli altri e vediamo se riusciamo a trovare Alice”.

 

 

 

Charlie si stava aggirando per i corridoi del Manor con molta cautela, sobbalzando ad ogni minimo rumore.

Lo sapeva che non era stata una buona idea allontanarsi da solo, dovevano stare uniti, era una cosa che Moody ripeteva sempre quando si intrufolavano nella tana del nemico.

Ma quelle urla lo avevano attirato parecchio e non poteva far finta di niente. E poi… chi sarebbe potuto venire con lui? Aveva lasciato Joel, Teddy e John a combattere contro i Mangiamorte insieme ad altri membri dell’Ordine dopo che Paciock gli aveva detto di andarsene per non finirci in mezzo.
Odiava quando lo trattava così, quando era così premuroso come se lui fosse un bambino.

Però, doveva ammetterlo, come combattente non era granché e si sentiva ancora piuttosto debole dopo aver sconfitto quel Mangiamorte. Che cazzo! Doveva migliorarla quella tecnica, non poteva sentirsi una merda ogni volta dopo aver usato la Legilimanzia.

Svoltò un angolo quando, eccolo, di nuovo quell’urlo.

Aumentò il passo in direzione di quelle grida che sembravano indicargli la strada, deciso ad arrivarci il prima possibile.
Gli sembrava di conoscerla, quella voce che urlava, gli era terribilmente familiare ed aveva una brutta, bruttissima sensazione.

Finalmente arrivò ad una porta socchiusa dalla quale si intravedeva un velo di luce e dalla quale provenivano dei rumori per niente rassicuranti.
Quando il ragazzo si accostò per spiarci dentro, rimase scioccato di fronte a quello che vide: sdraiata su un letto, legata con i polsi alla testiera del mobile, il seno oscenamente in mostra perché il reggiseno era sganciato e i pantaloni abbassati, una donna che lui conosceva benissimo. Sopra di lei un uomo che le si strusciava addosso senza assolutamente preoccuparsi delle sue lacrime e delle sue suppliche di smetterla.
Le afferrò un seno in modo piuttosto brutale e cominciò a massaggiarglielo in modo tutt’altro che delicato.

Charlie cominciò a pensare freneticamente a come aiutare quella donna. Non poteva lasciarla lì, soprattutto visto che non era una sconosciuta, dato che si trattava di Alice, la madre di John e quell’uomo che la stava torturando in quel modo brutale era Dolohov, uno che non ci andava affatto leggero.

Improvvisamente, dopo aver detto qualcosa che il ragazzo non riuscì a sentire, il Mangiamorte si alzò per uscire da un’altra porta che, molto probabilmente, doveva condurre al bagno.

Eccola, la sua occasione. Senza attendere neanche solo un minuto e stando attento a non farsi sentire, Charlie entrò nella stanza e si avvicinò al letto della donna. Non appena la vide da vicino, si sentì scivolare il cuore nello stomaco: aveva come l’impressione che quella tortura non fosse iniziata soltanto in quel momento e che Dolohov non si fosse limitato solo a strusciarlesi addosso e a toccarle il seno. La donna era piano di graffi sanguinanti sul collo, tra i quali svettava anche un succhiotto ed era piena di lividi sulle braccia e le gambe. Inoltre aveva gli occhi pieni di lacrime e il viso tutto arrossato per aver pianto e urlato troppo.

Non appena il ragazzo alzò la bacchetta per liberarla dalle catene che la imprigionavano, la donna cominciò a emettere dei versi strozzati, probabilmente sull’orlo di un’altra crisi di pianto.

“Tranquilla”. le sussurrò Charlie cercando di calmarla. “Non voglio farti del male, voglio solo aiutarti. Però devi fare silenzio”.

Riuscì a liberarle i polsi e, non appena lei si mise seduta, lui scostò lo sguardo leggermente in imbarazzo di fronte alla sua nudità e lo portò sulla porta del bagno da dove sentiva gli improperi del Mangiamorte che, probabilmente, stava cercando qualcosa.

“Forza, dobbiamo andare”. Le intimò allora Charlie, spaventato che possano venire beccati.

Alice però si limitò a guardarlo con i grandi occhi scuri resi lucidi dalle lacrime e che le davano un’espressione da cucciolo maltrattato. Il ragazzo avrebbe voluto abbracciarla e consolarla, ma purtroppo non c’era molto tempo da perdere.

“Vieni, andiamo”. Ripetè, porgendole la mano.

Lei l’afferrò, decidendo di fidarsi di quel ragazzo che non sembrava avere intenzioni cattive. D’altronde, come poteva uno con un faccino innocente come quello di Charlie spaventare qualcuno?

Si avvicinarono alla porta, felici di star raggiungendo la loro libertà, quando, improvvisamente, Charlie si sentì volare via di mano la bacchetta.

Quando si voltò per vedere che cos’era successo, trovò davanti a sé Dolohov con la bacchetta alzata e la sua nell’altra mano, uno sguardo minaccioso a contornargli le labbra.

La situazione si stava decisamente mettendo male.

 

 

John lanciò una potente Everte Statim contro Bellatrix, facendola crollare per terra come un sacco di patate e il naso sanguinante.

Si guardò un attimo intorno per vedere come se la stavano cavando gli altri: ognuno era impegnato con qualche Mangiamorte, ma sembrava che fossero proprio i seguaci di Voldemort, per il momento, ad avere la peggio. E la cucina della Villa ormai era irriconoscibile, trasformata in un vero e proprio campo di battaglia.

Quella distrazione, però, gli costò parecchio. Mai voltare le spalle al nemico, nemmeno quando questi era a terra.

Bellatrix si alzò e, con una furia cieca, gridò:

“AVADA KEDAVRA”.

John fece in tempo solo a voltarsi e a vedere il raggio di luce verde che gli veniva addosso.

PARLIAMONE…

*si nasconde dietro al divano per non essere linciata dai lettori* ^^

Eccomi qui, non ci ho messo tanto questa volta : D allora… le cose iniziano a mettersi male per i nostri amici. Che cosa succederà adesso, secondo voi?

Dovete perdonarmi per quel piccolo sfogo demenziale, ma quando scrivo dei malandrini, sia quelli grandi che quelli piccoli, la mia vena comica dilaga anche sul foglio di word… non ci posso fare niente.
E Charlie… quanto coccoloso è Charlie :3 *insegue Charlie per spupazzarselo*.

Bene, detto questo, una piccola informazione di servizio: su facebook ho aperto una pagina dedicata alle mie fanfiction. Potete trovarci foto, disegni, video di tutti i miei personaggi e, se volete, potete lasciarmi i commenti delle fanfic direttamente lì, così da ricevere anche una risposta (quasi) immediata ^^. Qui vi lascio il link, basta solo un “mi piace”.

http://www.facebook.com/MillysSpace

Detto questo, passo a rispondere alle recensioni :3

FEDE15498: intanto, in bocca al lupo per gli esami. E non disperare, non sono così difficili. Inoltre, se sei stata una brava studentessa per tutti e tre gli anni, non ti tormenteranno tanto ^^ Ariel: se vuoi, quando sarai promossa, andremo io e te a ubriacarci e ballare sui tavoli per festeggiare ^^ Milly: pussa via tu. Non traviarmi la ragazza. Comunque, dicevo… sì, torniamo alla storia. Eh sì, i malandrini fanno ridere, non ci posso fare niente. In qualunque situazione tirano fuori la loro vena comica. Teddy è un figo, be’, certo lo sono tutti, dal primo all’ultimo ^^ tranne Charlie… lui invece è un cucciolo tenerone :3 Charlie: ehi >.< cucciolo a chi? Milly *spupazza* spero di risentirti e vai a visitare la mia pagina ^^

PUFFOLA_LILY: uuuh i tuoi complimenti mi fanno sempre impazzire ^^ spero ti sia piaciuto anche questo capitolo. Dai anche un’occhiatina alla mia pagina, mi farebbe molto piacere. kisskiss Milly.

JULIET ANDREA BLACK: io credo che tu sia la mia sorella gemella perduta. Insomma, ci piacciono le stesse cose, pure Johnny Depp ^^ be’, d’altronde, trovami qualcuno a cui non piace. E Charlie e John… eh, quando si parla di loro è impossibile non pensare male ^^ come fanno ad essere così fighi questi personaggi? Ah, tutta colpa di Ino che li ha creati così u.u beh, spero di sentirti presto e di vederti anche sulla mia paginetta. Al momento non è molto ricca ma, non ti preoccupare, vedrai tutte le belle fotuzze che ho intenzione di metterci. Baci, baci a presto…

CG92: *cerca di trattenere Jolie che vuole ammazzare questo lettore sprovveduto che ha insinuato che lei potesse mettersi con uno come JamesRemus o come Malfoy*. mi spiace, caro, ma piuttosto che finire tra le braccia di James, Jolie preferirebbe cruciarsi a morte. E lo stesso vale per Malfoy u.u Sono contenta però  che la storia ti piaccia, anche i momenti deliranti e demenziali che ce ne saranno tanti, fidati. E sembra che questo potere di Charlie piaccia parecchio ^^ Alice, però, non è finita tra le braccia di Bellatrix ma in quelle di Dolohov. È un male o un bene? chissà che le ha fatto? Hmmm… tutto questo e molto altro nella prossima puntata ^^ continua a seguirmi anche su facebook. Besos, M.

MILAGROS CULLEN: uuh una nuova recensitrice ^^ be’, che dire… sono contenta che la storia ti piaccia e spero che continuerai a seguirmi perché vedrai quante belle cose ho in mente ^^ bacioni e a presto, spero. Kiss M.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: millyray