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Autore: _Eleuthera_    16/06/2012    13 recensioni
«Credi che non sia più un prigioniero?» domandò Loki, fissandola negli occhi pieni di orgoglio. «Credi che io adesso sia libero? Ti svelo un segreto, Sigyn. La libertà è la più grande menzogna che ti sia mai stata raccontata. Qui dentro non deciderai mai per te stessa. La prigione non è quella che hai visto nei sotterranei. Asgard lo è. Tutto il mondo è una prigione».
[Post Avengers][Loki/Sigyn]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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A GIRL OBEYS


 

Quando si era svegliato non si era ricordato subito dove si trovasse. Era stato strano pensare istintivamente “casa”. La stanza dove lo avevano rinchiuso non era piccola, ma era buia. Le finestre avevano la dimensione di una piccola feritoia ed era impossibile capire in quale momento della giornata ci si trovasse. Così, Loki non aveva idea di quanto fosse passato da quando era stato portato là sotto.
Aver perso del tutto il senso del tempo lo innervosiva, quindi iniziò a contarlo nella sua testa, un secondo dopo l’altro, scandendo il nulla dell’attesa. Dopo trentaquattro minuti due guardie aprirono la porta ed entrarono insieme ad un servitore che portava un vassoio con un pasto. Gli fu tolta la museruola per permettergli di mangiare e gli fu rimessa non appena ebbe finito.
Il tempo ricominciò a scorrere nel vuoto e Loki si disse che metterlo in quella situazione era la cosa peggiore che Padre avesse potuto fare. Costretto in solitudine per ore, senza finestre o rumori o qualunque altra fonte di distrazione, Odino gli stava dando un’occasione d’oro per
pensare. Niente lo avrebbe potuto distogliere dai suoi pensieri e avrebbe costruito la sua vendetta pezzo per pezzo.
Era impaziente di uscire di lì e di distruggerli tutti. Non di guadagnarsi il rispetto, ma di comprarselo. Se doveva far loro male per avere quello che voleva, lo avrebbe fatto. L’unico problema, osservò a malincuore, era che non sapeva più esattamente che cosa volesse. Regnare su Asgard? L’idea non lo esaltava più come una volta. Certo, aveva un conto in sospeso con Midgard, e non se ne sarebbe di certo dimenticato.
A pensarci bene, aveva un sacco di conti da regolare.
Sospirò, ma il sospiro rimase prigioniero nella gabbia che aveva sulla bocca e gli sembrò di essere di nuovo così tanto pieno di tutta quella rabbia da poter esplodere da un momento all’altro.
Di nuovo aveva perso il senso del tempo. Passarono ore, o almeno così gli sembrò.
Ad un certo punto la luce che proveniva dalla porta si affievolì, ostacolata da un’ombra. Loki alzò lo sguardo. C’era qualcuno di fronte alle sbarre. Non ci fece troppo caso, ma gli venne in mente la sua breve e inutile prigionia su Midgard. Se si fosse trovato di nuovo davanti una donna isterica che gli chiedeva di collaborare, museruola o no le sarebbe scoppiato a ridere in faccia.
Rimase seduto lì dov’era, aspettando che la porta si aprisse ed entrassero le guardie, ma non successe niente di tutto questo. Chiunque fosse davanti alle sbarre rimase lì, e un barlume di curiosità si accese nello sguardo del dio.
«Principe Loki».
Loki strinse gli occhi, perplesso. Era la voce di una donna, poco più di un sussurro, difficile da sentire. Si alzò lentamente e percorse i pochi metri che lo separavano dalla porta, in ascolto. La donna non aveva più detto nulla, ma gli sembrò di sentire il suo respiro, e il tremito che lo attraversava. Fece un altro passo e fu davanti alle sbarre.



Era alto, molto più di lei. La parte inferiore del suo viso era nascosta dalla museruola, ma poteva ancora distinguere nella penombra la linea dritta del naso e gli occhi chiari, fissi nei suoi.
Sigyn era terrorizzata.
Loki era comparso davanti a lei all’improvviso, nel buio della cella, e ora la stava fissando. Era forse la seconda volta che la guardava quel giorno, e per la seconda volta Sigyn era rimasta impietrita. Serrò le labbra, cercando di non tremare. Sarebbe tutto finito presto, si disse mentre lo sguardo di Loki attraversava l’oscurità. Avrebbe detto quello che doveva dire, Frigga sarebbe stata soddisfatta e la faccenda si sarebbe conclusa lì.
Ma quell’attimo era una cosa eterna. Non finiva mai. Sigyn, immobile di fronte alla porta, lasciò che Loki la scrutasse a lungo, ed ebbe la curiosa sensazione di essere lei a stare dietro le sbarre.
Poi, incredibilmente, quell’istante finì.
«Porto un messaggio da parte della Regina vostra madre» disse Sigyn tutto d’un fiato «A Sua Maestà non è permesso farvi visita, ma vuole tuttavia che sappiate che l’avervi ritrovato la riempie di gioia e che le siete caro come prima».
Tacque con il cuore in gola. Aveva distolto lo sguardo. Quando lo rialzò, Loki la stava ancora fissando. Non si era mosso di un centimetro, e Sigyn non avrebbe saputo dire che cosa stesse succedendo nella sua testa. La luce si rifletteva sulla museruola come un sorriso di metallo. Gli occhi di Loki parlavano, ma Sigyn aveva troppa paura per ascoltarli.
«La Regina vostra madre si augura di riuscire a trovare presto un modo per visitarvi personalmente» proseguì, guardando altrove. «Desidera sapere come state. Se volete farle avere un messaggio, glielo porterò».
Loki non poteva parlare, ma avrebbe potuto comunque far intendere qualcosa, se avesse voluto. Tuttavia era chiaro che non voleva. Si limitò a fissarla. Sigyn lo guardò e improvvisamente le sembrò di guardare un pazzo: i suoi occhi non erano solo chiari, erano spiritati, e nella penombra il suo viso le ricordò le storie di demoni che aveva ascoltato nelle sere d’inverno.
Dove andarsene, subito.
«Con permesso» esibì un brevissimo inchino e si voltò, allontanandosi con passo controllato affinché la sua fuga non fosse troppo palese.
Camminò piano, ma ebbe comunque l’impressione che i suoi passi fossero troppo rumorosi. Sentiva l’irrazionale timore che qualcosa potesse costringerla a ritornare indietro, ma non incontrò nessuno sul suo cammino.
Quando finalmente arrivò alla propria stanza, vi si rifugiò con un sospiro di sollievo. Andò alla finestra e osservò i contorni di Asgard, chiari e luminosi, e cercò di dimenticarsi l’oscurità e la paura delle prigioni. Era lontana da loro, adesso. Lontana dal principe folle che custodivano come un tesoro pericoloso.
Grete entrò, strappandola ai suoi pensieri.
«Sigyn-»
Sigyn si voltò, e Grete dischiuse le labbra in un’espressione di stupore.
«Sigyn, che cosa ti è successo?»
«Perché me lo chiedi?» domandò Sigyn, perplessa. Grete si avvicinò alla svelta.
«Sei pallida. Sembri spaventata».
«È tutto a posto, Grete».
Grete non sembrava affatto convinta. «Cos’è successo, Sigyn?»
Sigyn sospirò. Non avrebbe dovuto dire niente a nessuno, ma Grete non si sarebbe scoraggiata in fretta, e lei non si era resa conto di quanto si sentisse stanca.
«La Regina mi ha dato un ordine» disse con calma, sedendosi sul bordo del letto. «Ho dovuto portare un messaggio al principe Loki da parte sua».
Grete sgranò gli occhi. «Hai parlato con il principe Loki?»
«Non proprio, Grete. Lui non poteva parlare. Gli ho solo riferito il messaggio della Regina».

Mi ha guardato, però, avrebbe voluto dire - ma per qualche strano motivo, lo tenne per sé.
«Sigyn, non so cosa sia successo là sotto, ma sembri spaventata a morte. Non andarci più» insistette Grete.
«Non è successo niente!» ribadì Sigyn. Grete, con gli occhi sgranati, sembrava addirittura più spaventata di lei.
«È solo che ho paura» proseguì. Lo disse forte, per sentirlo bene. «Loki mi fa paura. A corte dicono moltissime cose su di lui, e sono una più terribile dell’altra. Non voglio che sappia chi sono. Non voglio parlargli. È pericoloso, hanno tutti paura di lui. E anch’io ho paura».
Grete abbracciò Sigyn, tenendola stretta. Sigyn chiuse gli occhi e si lasciò cullare. Un malessere strano le avvinghiava lo stomaco.
Quella sera, dopo essere andata a riferire alla Regina quanto avvenuto, si unì alle altre dame con il cuore sollevato per aver portato a termine il suo compito.
Addirittura, riuscì ad illudersi che fosse davvero tutto finito.














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"A girl obeys", adesso parlo pure come Jaqen H'ghar!
Sono molto, molto contenta, perché improvvisamente mi seguite in tantissimi! Lo speravo, ma non me l'aspettavo. Non so come ringraziarvi. Adesso, spero diventerete ancora di più!
Sono incerta sulla lunghezza dei capitoli. Preferisco pubblicare capitoli non molto lunghi ma a breve distanza l'uno dall'altro, piuttosto che capitoli enormi ma uno alla settimana. Voi che ne pensate?
Questo capitolo è un piccolo assaggio di ciò che succederà nelle prossime pagine, quindi continuate a leggere! Sono piuttosto avanti nella stesura della storia, e sinceramente non vedo l'ora di pubblicare certe cose... :)
Uno speciale ringraziamento a chi ha commentato il secondo capitolo: Darma, Sherlockian 7, akachika, maura 77, Geilie, virgily, Ila_Chan91, Nat_Matryoshka, AcrossTheSea
A chi sta seguendo la storia: akachika, amidala1202, Amora the Enchantress, asok, Darma, Didyme, Elweren, Francesca Akira89, Geilie, Ila_Chan91, kenjina, Lady Aquaria, LittleBulma, MaRmOtTeLlA, maura 77, Morrigan Aensland, Nat_Matryoshka, Nemsi, Paddina, PhoenixOfLight, Princess_Klebitz, saku89, Sherlockian7, snoopevious, Warumono
A chi ha inserito la storia tra le ricordate: Jun M, Out of my head
E a chi ha messo la storia nelle preferite: HelleonorGinger, Vampire_Heart, virgily
Dopo aver scritto che se chi seguiva avesse commentato mi avrebbe fatto davvero contenta, le recensioni sono decisamente aumentate! Non volevo minacciarvi :P ma visto che ha funzionato, lo ripeto: mi farebbe piacere se chi seguisse lasciasse anche un commento. Siete proprio tanti, sarebbe stupendo se ciascuno di voi lasciasse due righe!
Sayonara!
Eleu
   
 
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