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Autore: Maya98    16/06/2012    2 recensioni
John Watson, Sherlock Holmes. Un incontro sul treno. Il castello, lo smistamento, tante avventure. La magia è nei nostri cuori. Sarà amicizia o amore?
(Avvertimenti: AU, Cross-Over, Slash, Bookverse)
L'ho messa sulla sezione di Sherlock BBC ma presenta anche delle parti dei libri (per questo negli avvertimenti ho aggiunto Otherverse)
SOSPESA MOMENTANEAMENTE E NON ESISTE DATA CERTA IN CUI VERRA' RIPRESA
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Irene Adler, Jim Moriarty , John Watson , Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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A tutte le 8 persone che seguono (tranne qualcuno, che commenta sempre) guardate che le recensioni qui non mi fanno schifo ^.^

 

Capitolo 5 - Di furti, fratelli e di gelosia

P.O.V. Watson

-Non ho capito bene cosa hai in mente.-dissi, appostato dietro una colonna, cercando di far parlare Sherlock sul suo piano. Eravamo lì da almeno un quarto d’ora, e lui continuava a fissare insistentemente il muro con ostinazione, ignorando ogni domanda.

-Ssst! Zitto e taci.-fu la risposta. Ah, che fantasia.

Sbuffai:-Zitto e taci sono sinonimi.-puntualizzare aiutava. Dava l’impressione, la vaga illusione di segnare un punto in un ipotetico tabellone, anche se non era mai vero. Sherlock era anni luce davanti a noi.

-Potresti anche applicarne qualcuno, allora.-borbottò, sempre senza distogliere lo sguardo e tendendo le orecchie.

-Dai, che ti costa spiegarmi?-tentai, tanto non avrebbe funzionato.

-Costa. Il tempo è denaro*, John.

Oh, una delle sue massime incomprensibili, ci mancava che adesso esclamasse uno dei suoi -elementare!- oppure un noiosoooo come faceva di solito:-Ah, si, perché ti fai pagare per risolvere i casi.

-Si, dieci api frizzole a giorno. Ma solo se il caso è interessante.

Risi, ma lui non si unì a me. 

-Fai sul serio?-chiesi, esterrefatto:-E come mai non hai mai diviso con me che ti accompagno sempre? Ma davvero fai sul serio?

-Faccio sul serio anche quando ti dico di tacere.

Silenzio. Sarò anche stato la Pazienza in persona, la sua reincarnazione, ma cielo...:-Santo cielo, ma che ci facciamo qui?-sbottai.

-Cerchiamo di capire come ha fatto la ladra a cambiare la parola d’ordine del dormitorio dei Tassorosso. Ho intenzione di applicare lo stesso sistema.-sussurrò, sempre concentrato verso l’obiettivo e senza rivolgermi uno sguardo.

Bé, almeno mi aveva risposto. Un passo avanti.

-E come hai intenzione di fare?

-Fammi solo vedere l’aspetto di un prefetto di Tassorosso.-disse:-Poi...

Rimasi basito, poi mi riscossi:-Hai proprio bisogno di vederlo?-cioè...eravamo lì appostati nell’attesa di un prefetto di Tassorosso?

-Si, se voglio farmi un’idea precisa di come è.

-E se sapessi descrivetene uno?

Questa volta fu lui a girarsi sbalordito:-Conosci un prefetto di Tassorosso?

-Jerry Fields, quinto anno.-dissi, sorridendo:-E’ uno degli amici di Stamford.

Pensai, in un pensiero generato dall’ignoto buco nero che si formava nella mia testa quando Sherlock mi sorrideva, che mi sarei potuto imparare a memoria la descrizione di ogni alunno passato e passante per Hogwarts solo per rivedere il luccichio che brillava negli occhi del mio amico quando si illuminavano.

-Spara, allora, mi salvi da ore di attesa.-esclamò, sorridendo. Un vero sorriso, ogni tanto.

-Ci salvo da ore di attesa.-ribattei:-Lo faccio solo per me, che ti devo sopportare! Capelli biondi, occhi castani, alto pressappoco come Stamford, pelle pallida, mascella squadrata, un po’ in carne. Voce cadenzata, vocali aperte, consonanti raddoppiate-snocciolai. Il suo sorriso di ampliò:-Ottime doti riassuntive. Grazie.

Mi aveva davvero ringraziato? Dovevo segnarmelo sul calendario. Probabilmente non avrei sentito quella parola fino all’anno dopo.

-Ora mi spieghi che hai intenzione di fare?

Per la prima volta dopo mesi sembrò a disagio.

-Ehy, che hai?-chiesi, preoccupato.

-Ok, te lo dico.-disse infine:-Sono un semi-Metamorfusmagus.

-COSA?!?-esclamai.

-Ehy, abbassa la voce.-mi rimbeccò.

-Cosa?!?-ripetei sottovoce, avvicinandomi al suo orecchio. Oh santo dio.

-Mia madre è una di loro, ma non sono riuscito ad ereditare completamente il talento. Sono un mutante a metà.-ammise, un poco intristito.

Devo ammettere che rimasi profondamente colpito dalla rivelazione:-E cosa vuol dire a metà? Che non puoi trasformarti?

-Posso si,-replicò lui:-Ma non completamente. C'è stato un problema nella trasmissione ereditaria.

-Cioè?-chiesi, sempre più interessato:-Trasformi la parte superiore del corpo e non quella inferiore?

-Non dire cavolate.-mi liquidò con un gesto della mano:-Le trasformazioni sono un po’ più lente. Posso modificare l’altezza, ma non l’età. Il colore ma non la forma degli occhi. E il sesso, ovviamente.

-Il sesso?

-Si.

Aggrottai le sopracciglia:-Non sapevo che i Metamofusmagi potessero cambiare sesso!

-Perché non lo fa mai nessuno.-sussurrò, ridendo dallo shock che la rivelazione stava suscitando in me:-Mia madre da giovane mutava spesso in ragazzo. Finita la scuola smise, però. Più o meno quando incontrò mio padre.

-Mi stai raccontando della tua famiglia, è da segnare sul calendario.-risposi, sorridendo:-Che altro mi dici? Dai, sono curioso. Mi sembri spuntato dal nulla, non ti riesco a vedere come lattante con un ciuccio in bocca.

-Basta, su, dobbiamo agire. E, tra parentesi, non ho mai avuto un ciuccio. I ciucci mi hanno sempre disgustato. Sono banali!

-L’ultima cosa!-pregai.

-Ho un fratello. Di cinque anni più grande.-disse, suscitando ancora sgomento.

-E’ ancora qui a Hogwarts!

-Lo so.

-Chi è?

-Mycroft Holmes, Corvonero, Prefetto, Caposcuola, primo della classe e terribile pigrone.-elencò, sorridendo. 

-I nomi chi li ha scelti?-santo cielo, tra Mycroft e Sherlock uno più difficile?

-Mia madre. Lei si chiamava Amenia.

-Che gusti.

Fece una strana smorfia:-Stai dicendo che non ti piace il mio nome?

-Oh no!-feci ritirata, bruscamente. Correre correre, soldati!:-Solo che mi sembrano un po’...particolari.

Rise della mia bugia:-Non mi offendo, tranquillo. Anche a me non piace. Ma allora, vogliamo agire? Hai detto alto come Stamford?

-Esatto.

Strinse gli occhi per circa dodici secondi. Ma ce ne misi almeno trenta per cominciare a vedere i cambiamenti. Si fece ancora più alto, i suoi bei ricci neri sparirono (no, che peccato! pensai, e poi subito dopo Insomma, John, che te ne frega?) sostituiti da ciuffi scomposti e biondi. Gli occhi azzurri divennero marroni, la pelle un poco più pallida. Non cambiò età, non poteva, ma il fatto che si fosse alzato, e che la mascella fosse diventata un po’ più squadrata lo faceva sembrare più grande.

-Sei irriconoscibile!-esclamai, ammirato.

Sorrise:-Gli assomiglio?

-Da morire!

-Allora posso andare. Tu aspettami qui.-e senza neanche lasciarmi il tempo di protestare uscì dal nascondiglio e si avvicinò ad un quadro di un grande albero nodoso. Che fosse il Platano Picchiatore?

-Oh, ciao caro.-disse l’albero, aprendo una voragine nella corteccia e facendomi sobbalzare:-Tutto bene?

-Tùtto bènne, gràzie.-rispose Sherlock, in una perfetta imitazione di Jerry Fields, con la voce cadenzata:-C’è dà cambiàrre la parròla d’òrdine.

-Oh, è già passata una settimana?-chiese l’albero.

Sherlock annuì con serietà:-La pròssima parròla è Mànico di Scòppa.

-Perfetto.-disse l’albero:-La comunicherò agli altri.

-N’n c’èddi chè.-rispose Sherlock, la e apertissima, per poi ritornare dalla mia parte. Mi fece un cenno con la mano e lo seguii. Dopo aver svoltato l’angolo cominciammo a correre e alla fine del corridoio scoppiammo a ridere. Fu difficilissimo smettere, mi mancava il fiato nei polmoni e cominciai a tossire di brutto, colpendomi il petto con le mani. Dopo esserci ripresi, sospirò:-Tutto ok, è stato semplice. Non ha visto il distintivo dei Corvonero sulla divisa.

-Bravissimo!-esclamai:-Stupefacente! Non ti ho mai sentito parlare con l’accento!

-E’ stato facile. C’è riuscita così anche la ladra.

-Cioè? C’è un’altra semi-Metamorfusmagus nella scuola?-esclamai.

-No.-ribatté:-ma di persone brave a camuffarsi ne esistono ovunque. A meno che non si usi la Polisucco, anche se dubito. E’ molto complicata da preparare e non si fa fino al sesto anno. La ragazza che cerchiamo è giovane, e ha imitato bene.

-Cioè...fammi capire. Si è travestita da Marianna e ha cambiato la parola d’ordine. Così, quando è dovuta entrare nel dormitorio non ha avuto problemi. Poi?

-Ha aperto il lucchetto del baule con un Alohomora e si è presa il ciondolo.

-Poi è uscita?

-No.-sospirò:-Sarebbe davvero strano uscire dopo essere entrati nel proprio dormitorio. E’ saltata dalla finestra.

-Però!-feci un fischio:-Agile!

-Penso di sapere chi sia.-disse, con la voce carica di aspettative.

-Wow, e che hai intenzione di fare per prenderla?

-Assolutamente niente.

 

 

(continua ... )

 

* Si, cito Fred e George...li adoro!

  
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