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Autore: LuciaDeetz    16/06/2012    8 recensioni
[Post-Avengers, forte presenza di spoiler sul film] I Vendicatori decidono di trascorrere un'allegra serata (allegra è ancora tutta da dimostrare) al cinema. Riusciranno nell'intento di godersi la visione del film? A colei-che-detiene-la-penna l'ardua sentenza!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ci siamo. Finalmente!»
 
Steve Rogers si lasciò cadere esausto sulla poltroncina in velluto, non prima di aver neurolizzato le persone già presenti in sala per ragioni di comodità, esaurendo così l'ultima carica disponibile del neurolizzatore, e di aver inchiodato, per mezzo della sua cintura dei pantaloni, il malaugurato dio dell'Inganno nel posto di fianco al suo. Che ci provasse soltanto a scappare, ora.
 
Alla fine aveva dovuto rincorrere il povero direttore del museo di Stoccarda (perché proprio di lui si trattava, in visita temporanea a New York per una serata culturale al MOMA) per tutto il parcheggio interrato, e fermare la brama di Loki prima che questi si impossessasse dell'altro bulbo oculare di quel povero disgraziato. Aveva dovuto fare tutto da solo: gli altri Vendicatori avevano disertato ed erano rimasti all'entrata del cinema ad aspettare il suo ritorno con il prigioniero divino al seguito. Avevano imparato troppo da Nick Fury.
 
Il Capitano aveva inoltre sprecato la seconda carica disponibile del neurolizzatore. Non poteva sapere che l'aggeggio funzionava soltanto a patto che le persone colpite dal raggio avessero ancora entrambi gli occhi. Si annotò mentalmente di farlo presente ai tecnici, una volta che fosse tornato alla base aerea dello SHIELD.
 
Si era sentito alla stregua della peggior sottospecie di criminale quando aveva colpito di spalle il pover'uomo sulla capoccia, ponendo così fine alla sua visita culturale trasformandola in visita all'ospedale. D'altronde non poteva fare altro, il tizio aveva dato aria a una serie infinita di "Hilfeee!"* che era rimbombata contro tutte le mura del parcheggio provocando un'eco assurda, e Steve Rogers non voleva che attirasse l'attenzione di qualche poliziotto o guardia notturna non neurolizzata. Ironia della sorte gli toccò ugualmente andare a chiamare un poliziotto, perché non poteva di certo lasciare il malcapitato, che gli era crollato fra le braccia come un floscio e pesante salame, in balìa dei delinquenti veri che si aggiravano a quell'ora in città. Aveva raccontato agli agenti una serie di frottole su come avesse trovato l'uomo lungo disteso nel parcheggio, pregando mentalmente Dio affinché non gli fossero rivolte domande. Fortunatamente, i poliziotti si erano accontentati di poche chiacchiere. Prima di lasciarli andare e di chiamare un'autoambulanza, però, avevano voluto controllare che l'uomo privo di sensi avesse ancora tutti i suoi documenti e il portafoglio intatti. Steve Rogers si era sentito molto offeso da quella mancanza di fiducia.
 
Il gruppetto aveva finalmente varcato le porte della sala cinematografica con una buona mezz'ora di ritardo sull'orario programmato. Nessuno però aveva notato la scritta in piccolo nell'opuscolo: "I film inizieranno circa 25-30 minuti dopo l'orario indicato", e fu con un po' di consolazione che notarono che, al loro ingresso in sala, il film era iniziato da appena pochi minuti.
 
«Ahia!» qualcuno gli aveva appena urtato un piede.
 
«Permesso, scusate...» disse la voce di Tony Stark. «Scusi, Capitano! È che non si vede niente con questo buio.»
 
Steve Rogers sentì la fila di poltroncine sussultare, ad indicare che il genio miliardario aveva finalmente preso posto. Seguì poi un sussulto più lieve, Pepper Potts che si sedeva di fianco al marito.
 
«Allora, siamo tutti a posto?» chiese il Capitano al limite dell'esasperazione. Si sporse in avanti e guardò i posti occupati. Al buio poteva solo vagamente distinguere le sagome dei compagni. Alla sua sinistra, nell'ordine, sedevano Loki Laufeyson, Tony Stark e sua moglie. Alla sua destra c'erano Thor Odinson, il dottor Banner e i due agenti dello SHIELD.
 
«Perché ci sta lei al centro della fila, Capitano?» sentì chiedere da sinistra.
 
Il Capitano strinse i denti. Nick Fury avrebbe dovuto dargli una medaglia per il formidabile autocontrollo che stava dimostrando in quel momento. «Perché si dà il caso che abbia pagato io il suo biglietto. Si goda il film e basta, Stark.»
 
La sua soddisfazione schizzò alle stelle quando non sentì alcuna risposta in ritorno. Si rimise comodo sulla poltroncina e fu allora che guardò lo schermo per la prima volta. E sentì davvero il bisogno di piangere dalla disperazione.
 
«Ehm,» fece la cavernosa voce di Thor al suo fianco «ho sentito che alcuni film midgardiani vengono doppiati, ma... si intende questo per doppiati? Si vedono doppi
 
Imprecando mentalmente, Steve Rogers si alzò in piedi e cercò con lo sguardo la sagoma di Occhio di Falco. Quando fu sicuro di aver attirato l'attenzione dell'agente, gli gridò, con la voce rotta dal tormento: «Agente Barton, la scongiuro, lei che ci vede bene... vada alla cassa a prendere otto paia di occhialini!»

***
 
«Non indosserò mai tali diavolerie midgardiane.»
 
«Fa' come vuoi, Loki. Guardati pure il film senza occhialini.»
 
Occhio di Falco fece per mettersi in tasca il paio di occhiali 3D a tema Thor, ma il dio dell'Inganno sembrò riconsiderare il tutto.
 
«Mi si sdoppia la vista a guardare un obbrobrio simile in qualità così obbrobriosa. Me li dia indietro.»
 
L'agente Barton riconsegnò gli occhialini al dio con un sogghigno, che li prese spazientito e li inforcò. Lo vide chiaramente gettare uno sguardo carico di gelosia verso Tony Stark e sua moglie, a cui erano capitate le due paia di occhialini a tema Hulk.
 
«Tu provaci soltanto, Bambi,» disse il miliardario, senza staccare gli occhi dallo schermo «e l'unica cosa verde che vedrai saranno i sorci
 
L'unico veramente contento delle sue lenti era Thor, che rigirava gli occhialini rossi e argento fra le mani con l'ammirazione di un bambino che ha appena finito di scartare i regali di Natale. Il dottor Banner sedeva a gambe accavallate e aveva un'aria apparentemente calma sotto gli occhiali di Capitan America. Non poteva dire altrettanto del vero Capitano, che sembrava lì lì per avere una crisi isterica e muoveva le gambe in tutte le posizioni consentite dalle articolazioni. Loki Laufeyson, nel posto accanto, trafficava con la cintura che lo teneva saldamente bloccato sulla poltroncina.
 
Clint Barton tornò al proprio posto, sempre sogghignando, e indossò i suoi occhialini a tema Iron Man. Si voltò verso Natasha, e intrecciò dolcemente le sue dita callose con quella piccole e affusolate della compagna. La giovane donna ricambiò con un sorriso, gli occhi oscurati dal paio di occhialini azzurri.
 
«Fra poco dovrebbe arrivare il tuo turno, Tasha» le disse.

Sullo schermo, a caratteri cubitali, apparve finalmente il titolo del film: THE AVENGERS.
 
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*trad: "Aiutooo!"

 
Lo so, avrei dovuto terminare il capitolo fra pochi giorni. Ma 'sta storia mi sta prendendo troppo, accidenti!
Mi rendo conto che il tentativo di dare una voce ad ogni personaggio è miseramente fallito. I miei pensieri non fanno altro che indirizzarsi al duetto Cap/Tony oscurando tutti gli altri Vendicatori. ._.''
Mi scuso inoltre per la lunghezza del capitolo... proprio non ce la faccio a scrivere capitoli lunghi XD
Ringrazio chi ha recensito l'ultimo capitolo e chi ha inserito la storia fra le seguite: vi adorooo! *-*
 
   
 
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