Questo capitolo non ha niente di così particolare, nessun combattimento in vista, ma è importante per il proseguimento della storia. Buona lettura.
Lo fissarono a lungo senza dire niente, con espressione di
stupore e incredulità. Il castano si limitò solo
a guardarlo.
Non c’erano parole da aggiungere in quel momento. Le loro
facce dicevano tutto.
Il moro attese quasi un eternità, da quando aveva proferito
le ultime parole alle costanti domande dei ragazzi. Le ragazze
guardarono poi la ragazza dai capelli color arancio che gli stava
accanto, lo sguardo di lei confermava tutto.
Infine lentamente uno dopo l’altro si voltarono e si
diressero ognuno in direzione diverse.
Lui semplicemente rimase lì a fissarli, mentre gli davano le
spalle.
Credeva che il dolore fisico fosse la cosa peggiore per un essere
umano…ora aveva compreso che c’era
qualcos’altro di più doloroso…i
sentimenti. Le ferite emotive erano più difficili da
sopportare.
Chinò la testa afflitto.
Non sarebbe servito trovare delle scuse per il suo comportamento,
perché non ce n’erano.
Una mano si appoggiò alla sua spalla. La ragazza gli
passò affianco.
- Ci vorrà del tempo- disse lei.
- …era proprio necessario?- chiese lui.
- Preferivi ancora mentire?- Ash non rispose- La verità fa
male…ma la bugia ferisce di più. Se vuoi
veramente riconquistarti la nostra fiducia, questo è solo
primo passo- si allontanò anche lei.
Ash sospirò. Sembrava essere passata un eternità
da quando stavano lottando per sopravvivere. La nave del Team Magma
l’aveva lasciata alle sue spalle. E con essa tutti i membri
del Team, Richie, Giselle, Gary, il Signore del Fuoco…
Aveva sentito parlare di persone che avevano osato lasciare il Team
Magma…ma nessuno di loro era sopravvissuto. Non possono
esistere traditori, secondo la concezione del Signore del Fuoco. E per
Gary sarebbe stata un ottima occasione per perseguitarlo ed ucciderlo.
Non aspettava altro da anni.
E ora…quale sorte gli sarebbe toccata? Se tempo prima
pensava solo a combattere, ora davanti a sé vedeva solo un
futuro incerto.
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- Che storia è questa?!- l’uomo
sbatté entrambe le mani sulla scrivania- Mi state dicendo
che avete fatto fuggire una prigioniera che aveva catturato Gary?! E
che Ash l’ha aiutata, scappando con lei?!
- Ecco…sì- annuirono due uomini.
Dietro dei due, erano riuniti alcuni giovani che avevano assistito allo
scontro, tra cui Richie e Giselle. Gary si limitò a
sorridere soddisfatto.
- Mi allontano per qualche giorno e qui scoppia un finimondo! Che avete
da dire per questo fracasso Tabitha, Brody?!
- Non accadrà più, capo- disse Tabitha.
- Lo auguro per il tuo stesso bene. Quando lo saprà il
Signore del Fuoco, non accetterà delle scuse-
guardò il ragazzo dai capelli castani- Gary, da oggi
prenderai il posto di Tabitha e guiderai le ricerche su Ash.
- Ma…- fece per protestare Tabitha, quello era il suo ruolo.
Non lo poteva far rimpiazzare da un ragazzino.
- Nessun “ma”, Tabitha!- disse l’uomo
autoritario- E ringrazia che non ti abbia retrocesso a soldato di
quinto livello! Tu e Brody dovrete prendere ordini da Gary e fare tutto
quello che vi dice.
- …come lei desidera- i due annuirono a malincuore.
Tabitha sospettava che dietro alla fuga della ragazza, ci fosse di
mezzo Gary, ma non aveva nessuna prova per confermarlo.
- Mi fido di te, Gary. Non deludermi- disse il Capo.
Il ragazzo annuì soddisfatto e guardò con
compiacimento lo sguardo inviperito di Tabitha, che però non
disse niente e preferì ritirarsi dalla stanza insieme a
Brody.
- Gary, organizza un gruppetto e iniziate le ricerche al più
presto- continuò l’uomo- Il Signore del Fuoco non
deve venire a sapere della fuga di Ash.
- Sarà fatto, Capo.
Infine tutti gli altri uscirono dalla stanza. Alcuni si diressero nei
loro dormitori, altri alla mensa.
- Bene…- fece Gary una volta uscito- Ora che posso muovermi
liberamente, le cose cambieranno qui.
- Che hai intenzione di fare Gary?- chiese Richie fissandolo serio. La
prospettiva che Gary si alzasse di livello così velocemente,
non gli aggradava.
- Non ti è ancora chiaro?- lo guardò divertito-
Andremo a cercare il traditore.
- Andremo?
- Sarebbe più facile se me ne occupassi da solo, ma quando
mi scontrerò con Ash, non voglio intromissioni di nessun
genere. Tabitha e Brody saranno anche di un livello più
bravi di voi, ma non hanno la vostra stessa esperienza con il Team
Luce. Tu, Giselle e A.J., sarete i primi del gruppo. Per il resto mi
occuperò di cercare validi combattenti- detto questo, Gary
si allontanò sicuro di sé. Le cose stavano
procedendo a meraviglia.
- Richie…dovremmo scontrarci con Ash?- fece Giselle, quando
Gary fu lontano.
- Dopo quello che ha fatto, è il minimo- disse A.J. che era
rimasto ad ascoltare.
- Sta zitto tu- disse Richie scocciato- Non lo conosci neanche Ash.
- Non certo come te- fece A.J. ironico- Bel compagno, uno che tradisce
la propria gente.
- Tu faresti lo stesso, se ti convenisse- Richie lo guardò
con disprezzo.
- Ehi, non scaldarti- alzò le mani davanti- Non è
certo con me che te la devi prendere, ma con il tuo caro compagno.
Richie abbassò lo sguardo. Ancora adesso non capiva il gesto
di Ash.
Erano il Team Magma, gli avevano insegnato a non provare sentimenti
come amore, amicizia e gratitudine. Conoscevano solo odio, onore e un
grande rispetto per il loro Signore del loro paese..
E più di tutti Ash conosceva queste regole, portando sulle
sue spalle un gran fardello del suo passato. Non si sarebbe mai sognato
di fare un azione simile, Ash.
Eppure, quando lo aveva visto accanto a quella dominatrice, non
sembrava più lui.
Era chiaro, quella ragazza qualsiasi cosa gli avesse fatto, lo aveva
totalmente cambiato. Era lei da eliminare, affinché Ash
potesse tornare sul suo cammino.
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Sospirò.
Non avevano fatto molta strada, che già si erano fermati. Si
erano giusto allontanati, in modo da non farsi trovare dai nemici che
si aggiravano nei dintorni.
Ed era tornato il silenzio. Un terrificante silenzio,
giacché nessuno parlava e si guardava. Ed era lui la causa
di ciò.
Ognuno dei ragazzi si era nuovamente allontanato per fare le proprie
cose, forse credevano che tenere la mente occupata gli avrebbe aiutati
a non pensare.
E qualsiasi tentativo di lui di avvicinarsi a loro, anche solo per dare
una mano, era rifiutato e allontanato. Lo evitavano quasi avesse la
peste, neppure si degnavano di guardarlo negli occhi. Ma appena lui
voltava le spalle, sentiva i loro sguardi su di sé.
E ora si trovava lì, disteso sul prato a fissare il cielo
con noia.
Stare da solo per lui non era un problema. Non lo era mai stato. Aveva
passato anni ad allenarsi in solitudine e anche se intorno aveva avuto
tanti membri del Team Magma, per lui era stato indifferente.
Ma ora sentiva che era diverso. Quella nuova solitudine lo rendeva
triste.
Quei mesi passati con il Team Luce, lo avevano cambiato così
tanto?
Già, la loro compagnia era stata per lui in un certo modo
“speciale”. E anche se lui lo negava dicendo che
stava fingendo con loro, sentiva che stava solo mentendo a se stesso.
Si girò di lato, ma questo gli provocò una fitta
al fianco. Si mise seduto. Continuava a fargli male la ferita dal
giorno del combattimento. Misty gli aveva avvertito che era solo una
medicazione provvisoria.
Non ho intenzione di perdere nuovamente un compagno.
Socchiuse gli occhi. Dal giorno che Misty aveva appreso la
verità su di lui e aveva utilizzato la tecnica del ghiaccio,
pareva cambiata.
Ogni tanto si chiedeva cos’era successo realmente, mentre
combatteva contro Gary. Com’era riuscita Misty a riprendersi?
Cos’è che veramente frullava nella testa di quella
ragazza?
Certo, ci hai ingannati…ci hai feriti in un modo
più profondo di quello che pensi. Ma se
c’è una cosa che ho capito dopo tanto
tempo…è che bisogna guardare dentro le persone.
Misty era così diversa dalle persone che aveva
incontrato. Giusto quando pensava di aver capito tutto sulla ragazza,
un attimo dopo attuava diversamente. Era un mistero per lui.
Se vuoi veramente riconquistarti la nostra fiducia, questo
è solo primo passo.
Ma sarebbe davvero servito? Dubitava che lo avrebbero accettato
nuovamente come parte del gruppo.
- A che stai pensando?- fece una voce dietro di lui- Non certo a come
scappare nuovamente, spero- spuntò la ragazza col codino.
- Non scappo io- fece lui offeso.
- Ah, sì? Io credevo il contrario- fece lei con sarcasmo,
mentre si sedeva accanto a lui.
Almeno tra il gruppetto, lei era l’unica che finora gli aveva
rivolto la parola. Anche se avrebbe preferito che evitasse di farlo
sentire ancora più male con quelle frasi.
- Andiamo, non è la fine del mondo- disse Misty, mentre gli
porgeva una lattina da bere- Non avrai certo pensato che sarebbe stato
tutto facile?
- No…- lui prese la lattina e la tenne tra le mani
pensieroso- Solo credo che non sia una buona idea che io resti qui.
- Hai un alternativa migliore?
- …no, penso- aveva voltato le spalle al Team Magma, non
c’era possibilità di fare marcia indietro- Ma la
mia presenza potrebbe causarvi problemi. Gary verrà a
cercarmi e vi ritroverete immischiati nella battaglia.
- Gary…è questo il nome di quel dominatore?- Ash
annuì- Be’, che venga pure. Io lo
aspetterò.
- Forse non hai ancora capito contro chi hai a che fare.
- Lo so, è forte- alzò le spalle- E allora?
- E’ solo incoscienza la tua, o pazzia?- fece Ash perplesso
dalla tranquillità della ragazza.
Lei bevve un sorso dalla lattina e guardò davanti a
sé.
- Ash io…ho intenzione di battermi contro il Signore del
Fuoco. Se mi facessi impressionare o sconfiggere da altri nemici, non
riuscirei nel mio intento. Sarà anche pazzia, ma se questa
è l’unica strada per raggiungere il mio scopo, la
percorrerò tutta. Non mi farò fermare da nessuno.
Ash la fissò tra il sorpreso e il divertito.
- E’ pazzia- sentenziò- Deboluccia come sei,
verresti sconfitta subito- Misty lo guardò offesa- Ma
chissà…con il mio aiuto potresti farcela-
aggiunse con superbia.
- Ohh, e così il signor Ash si degnerà di aiutare
la qui presente “deboluccia”- fece lei sarcastica-
Presumo quindi che ha deciso di abbandonare il Team Magma e scontrarsi
con il proprio Signore del Fuoco.
Il moro assunse un espressione vaga.
- Scontrarmi con il Signore del Fuoco- ripeté pensieroso.
Finora lo aveva detto senza dare il vero significato a quella frase.
Cosa significava per lui scontrarsi con il Signore del Fuoco? Non ci
aveva pensato ancora seriamente.
- Hai dei ripensamenti?- chiese Misty, vedendolo riflettere sulla frase.
- …è solo strano.
- Be’, abituati. Mi sentirai ripeterlo
all’infinito, caro compagno.
- E non hai paura che possa tradirvi nuovamente?
- Non te lo permetterei- lo guardò- Te l’ho detto,
non ho intenzione di perdere un compagno. E se questo significa doverti
trattenerti con la forza, lo farò- disse lei con decisione-
Non ti lascerò andare via da me.
Ash la guardò negli occhi, rendendosi conto poi che il suo
cuore aveva iniziato a battere forte. Abbassò immediatamente
lo sguardo. Si toccò il petto imbarazzato e confuso.
Com’è che d’improvviso sentiva la sua
temperatura alzarsi? E perché una semplice frase, lo aveva
colpito in quel modo?
- Ti fa ancora male la ferita?- chiese lei vedendolo chinarsi.
- N-no…cioè, sì…- fece lui
agitato- Mi passerà.
- D’accordo- si alzò in piedi.
- Io…non credo che siano dello stesso parere gli altri. Ora
che sanno la verità, non vorranno viaggiare con me.
- Tu dici?- alzò le spalle e sorrise- Forse non li conosci
abbastanza- lo lasciò solo.
Ash tirò un sospiro. Il cuore aveva ripreso a battere
normalmente. Cosa gli era preso prima? Forse si stava ammalando?
- Uff, che problema!- sbuffò lui, senza accorgersi della
presenza di qualcuno.
- Uh…scusa, ti lascio stare…- fece una voce
timida.
Ash si voltò sorpreso. Era Dawn e se ne stava andando.
- No, aspetta. Non dicevo a te- disse Ash. Non l'aveva vista arrivare.
- Oh…- si fermò, poi con incertezza gli si
avvicinò.
- Non sapevo che eri qui. Volevi dirmi qualcosa?
- …no. Suppongo che no.
- Ah- chinò la testa deluso- Non mi parlate più.
Immagino che sia per quello che vi ho detto- si voltò- Non
fa niente. E’ giusto che mi odiate.
- No, io non…- fece Dawn, poi sembrò titubare-
Nessuno ti odia.
Ash si voltò nuovamente verso la ragazza dai capelli blu.
Lei si chinò e gli porse una boccetta.
- Cos’è?- chiese curioso.
- Un unguento fatto da me- Ash la guardò senza capire- Misty
mi ha detto che ti eri ferito…
- Oh- sorrise- Grazie, mi serviva proprio.
- Perché non ci hai detto subito la verità?-
chiese Dawn seria. Ash smise di sorridere.
- Ero una persona diversa, prima di conoscervi. Non credo che vi
avrebbe fatto piacere conoscermi realmente.
- E quella che invece abbiamo conosciuto in questo tempo…chi
era?
- Non lo so…da quando ho iniziato a viaggiare con voi, il
mio modo di vedere è cambiato. Io sono cambiato. O almeno lo
credo. So solo che non riuscivo più a mentirvi,
né a portare a compimento la mia missione. Non mi rimaneva
alternativa che andarmene.
- Ora però sei qui.
- Sì…Misty insiste che debba continuare a
viaggiare con voi. Ma dopo quello che ho fatto, dubito che tutto torni
come prima.
- Tu mi hai spronata ad avere fiducia in me…quelle frasi me
le dicevi con sincerità, ne sono certa. Ora sono io che ti
dico di avere più fiducia in te stesso. Quell’Ash
che mi parlava e mi aiutava, non credo che fossero solo frutto di una
menzogna. Me lo sento, dentro di te c’è un ragazzo
che sta lottando. Devi solo decidere quale parte di te
vincerà.
- Non credo che sia così facile- ridacchiò lui,
sfiduciato.
- Prima di conoscere il Team Luce, ero convinta che sarei rimasta la
solita ragazzina che si demoralizzava. Che non sarei riuscita a vincere
un solo combattimento. Che le mie idee non sarebbero mai state
ascoltate- alzò lo sguardo- Ancora adesso non riesco a
cavarmela da sola e non riesco a prendere decisioni. Ma la mia presenza
ora è utile a qualcuno. Ci sono persone che credono in me e
io credo in loro. Non sono sola. E finché loro mi staranno
accanto, sono sicura che un giorno riuscirò a reggermi da
sola in piedi.
Ash la guardò e sorrise. Sì, Dawn pareva
cresciuta dal giorno che l’aveva conosciuta.
- In questo caso…io darò il mio meglio per farmi
perdonare.
- Così va bene- Dawn sorrise.
≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
- Non va affatto bene invece- fece un uomo camminando avanti e
indietro.
- Qualche problema Capo?- chiese una donna dai lunghi capelli rossi.
- Mi spieghi perché non si sta procedendo con il piano?
- Alla sezione Scientifica hanno qualche problema con la pietra.
- Non voglio sentire scuse!- disse arrabbiato- So che il Signore del
Fuoco sta preparando il suo esercito. Potrebbero decidere ad un momento
all’altro di attaccare e non ci sarebbe alleanza che ci
salverebbe.
- Non si preoccupi Capo, saprò mettere fretta ai nostri
scienziati. Con le cattive si ottiene tutto.
- Sì, sì…ma fai in fretta. Come va con
la nostra recluta?
- Oh, si è comportato benissimo. L’ho messo alla
prova e ha dato risultati interessanti. Ormai è succube del
nostro potere e ci sarà molto utile più avanti-
disse con un sorrisetto.
- Tu…stai tramando qualcosa, giusto?- la guardò
sospettoso.
- Diciamo che…ho qualcosa in mente- chinò
leggermente la testa- Con il suo permesso, mi ritiro- la donna si
voltò, i lunghi capelli rossi volteggiarono. Uscì
dallo studio.
L’uomo la conosceva ormai troppo bene. Era una donna molto
attraente, ma allo stesso tempo molto pericolosa. Non per altro era la
sua vice. Si fidava di lei, ma non sapeva se faceva bene. Nei suoi
occhi poteva intravedere un astuzia e una freddezza che le faceva onore
nel Team Aqua.
Dal primo giorno che l’aveva incontrata, aveva intuito in lei
un abilità rara in una dominatrice d’acqua e una
determinazione nel calpestare gli altri pur di raggiungere i suoi
obiettivi. Si chiedeva se in quel cuore di ghiaccio, esistessero ancora
dei sentimenti.
Shelly scese al sotterraneo. I corridoi avevano le pareti di vetro, da
cui si poteva vedere nitidamente le varie specie di Pokémon
nuotare in una vasca simile ad un acquario.
Si fermò un momento a guardare un Gyrados, un drago di mare.
Le portò alla mente un ricordo.
- Tu credi di sapere già tutto? Sei solo una
novellina!- gridò una donna furiosamente ad una ragazza dai
capelli rossi- Hai ancora molto da imparare! E dubito che lo imparerai,
se insisti a voler diventare forte subito! Esiste un tipo di forza che
tu non riuscirai mai ad ottenere!
Shelly strinse forte le mani. Quella forza…quella forza di
cui le parlava quella stupida donna, ormai era certa che
l’avrebbe ottenuta. Mancava poco, affinché sarebbe
diventata invincibile. Ma per questo, avrebbe dovuto sacrificare altre
persone.
Sorrise malignamente. Non le importava. Nessuno si sarebbe messo in
mezzo alle sue ambizioni, neanche quella dominatrice d’acqua
da strapazzo.
Non utilizzare gli altri per proteggerti! Sei una vigliacca!
Ridacchiò. Non capiva perché quella ragazzina
cominciava a interessarla. Era una dominatrice d’acqua come
lei e ci si rivedeva quando lei aveva la sua stessa
età ed era più ingenua.
Ma ormai aveva superato quel periodo.
Riprese a camminare e raggiunse il laboratorio. Trovò dei
signori intenti a trafficare con delle sostanze e dei macchinari.
Appena la porta scorrevole fece intravedere la figura della donna,
tutti loro abbandonarono le loro faccende e si posizionarono
sull’attenti.
- Mia signora, a cosa dobbiamo la sua visita?- fece uno precipitandosi
da lei in modo servile. Lei lo squadrò con freddezza.
- Bando alle chiacchiere, qualche novità?
- Ecco, stavamo appunto per fare altri test…
- Basta con i test, è ora di passare all’opera.
- Ma mia signora, sarebbe troppo rischioso. Per chiunque. Non abbiamo
abbastanza dati su…
- Avevate detto che era questione di poco! Dov’è
finita quella vostra sicurezza?- gli si avvicinò
minacciosamente- Il Capo è stanco di aspettare e sai cosa
succede se si spazientisce…
- S-sì…- annuì impaurito. Anche se era
un uomo molto più grande, lo sguardo diabolico della donna
intimoriva chiunque. Non aveva pietà per nessuno.
- Bene…- sorrise come se nulla fosse- Preparate il
necessario. Al resto ci penserò io.
Gli scienziati annuirono e corsero in varie direzioni, mentre Shelly
avanzò tranquillamente verso un’altra stanzetta
più protetta e senza finestre. Al centro un cilindro di
vetro al cui interno conteneva all’apparenza un oggetto senza
valore. Lì, a pochi centimetri dalla barriera,
c’era una ragazzo che fissava serio l’oggetto.
- Chi direbbe che quel sasso abbia un così immenso potere?-
fece la donna avvicinandosi a lui.
Il ragazzo non rispose.
- La leggenda dice che solo chi ne è meritevole,
scoprirà il vero potere della pietra- continuò la
donna- Il ladro che ha portato la pietra su quell’isola,
pensava veramente che nessuno lo avrebbe trovato. Che illuso- lo
guardò- Non sei curioso di scoprire chi ne sia degno?
- Voglio solo sconfiggere il Paese del Fuoco.
- Certo, certo…ma forse c’è un modo per
affrettare quel giorno.
- Che intendi dire?- la guardò interessato.
La donna gli indicò la pietra dentro il cilindro.
- Quella è la chiave per arrivare prima al nostro scopo.
- Questo lo so già.
- Non vorresti provarla? Se tu riuscissi a dominarla, avresti a
disposizione tutto il potere per sconfiggere i tuoi nemici in un colpo
solo.
- Però…- fece incerto.
- Non eri tu che mi ha detto che eri disposto a tutto?- lo
guardò da vicino con voce persuadente- Questo è
solo un piccolo prezzo da pagare. Pensaci.
Il castano abbassò lo sguardo indeciso. Poi
ricordò il motivo per cui si era messo in cammino lontano da
Cerulean.
- Lo farò.
≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
- Non lo farò- disse un moro.
- Come, scusa?- la ragazza lo guardò.
- Dico che non mi farò trascinare da voi in tutti quei
negozi- insistette lui, deciso a farsi valere- So come va a finire.
Dite che si tratta solo di qualche minuto e poi se ne va tutta la
giornata. Ma questa volta me ne starò fuori tranquillo.
- Come vuoi…- alzò le spalle- Quindi hai
intenzione di entrare in città con quei abiti-
indicò la divisa del Team Magma che ancora indossava il moro.
- Con il mantello non si noterà.
- Dico sul serio, mica hai intenzione di andare conciato
così. In divisa o incappucciato, darai
l’impressione di essere un tipo losco. E poi, se veramente
hai lasciato il Team Magma, non credi che tenendo la divisa sia
più facile per loro rintracciarti? Senza contare che i tuoi
vecchi vestiti si trovano ancora sulla nave.
- Be’, qualcosa troverò.
- Sì, qualche ramo e foglia- fece lei ironica- Dai, non fare
i capricci e vieni- lo spinse da dietro.
- Ti ho detto di no- si rifiutò lui.
- Ahh, che bambino!- sospirò esausta- Vai che ti sta
aspettando Brock.
- Brock?
- Sì, andrai con lui a comprare. Non mi fido dei tuoi gusti
e lui ti saprà consigliare.
- Grazie della fiducia- fece ironico- Sono grande, sai?
- Non è solo per te. Conosco Brock, e se venisse con noi si
perderebbe a fare la corte a tutte le donne.
- Però non sono d’accordo.
- Di che ti lamenti? Almeno non dovrai venire con noi altre. Non hai
idea di come diventino le ragazze durante i Saldi- alzò lo
sguardo scocciata. Era anche lei una ragazza, ma certo non si metteva a
strillare per un vestitino scontato- E visto che finirete prima,
andrete a cercare un posto dove andare a dormire questa notte.
- Il mio parere conta ancora qui?
- Certo che no- lo spinse avanti, dove c’era ad attenderlo un
ragazzo dalla carnagione scura- A dopo ragazzi. E raggiunse le ragazze.
- Eh…- Ash si trovava davanti ad un Brock stranamente serio-
E così ci hanno lasciati a noi stessi- cercò di
buttare giù qualche parola.
- Andiamo- lui impassibile, si voltò e fece segno di
seguirlo. Insieme entrarono alla città di Cascata.
Ash sospirò. Da quando Brock aveva scoperto la
verità ed era venuto a sapere dell’episodio sulla
nave, era ancora più difficile parlargli. Solitamente Brock
aveva una faccia ebete davanti ad una bella donna, ma in sua presenza
era inaspettatamente serio con tutte. Forse non gli aveva perdonato di
aver tradito la loro fiducia e di aver messo in pericolo Misty.
Aveva detto a Dawn che si sarebbe impegnato a farsi perdonare, ma da
dove cominciare?
≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈**≈≈≈
- E’ permesso?- fece un ragazzo con indosso i suoi
vestiti semplici, una maglietta viola e dei pantaloni scuri.
- Ohh…Gary- dissero emozionate due ragazze grandi, una coi
capelli corti e di un bianco platinato, l’altra bionda, con
la frangetta che le copriva un occhio. Le due lo circondarono festive.
- Ciao Annie e Oakley- le salutò cordialmente.
- Qual buon vento ti porta dalle nostre parti?- fece la bionda
sorridente.
- Come mai non sei in divisa? Sei qui in visita non ufficiale?- chiese
l’altra incuriosita.
- Diciamo che sono qua per una cosa che avete qui con voi.
- Ohh- le due ragazze si guardarono.
- Abbiamo qui qualsiasi genere di tesoro, dal più antico a
quello più futuristico- disse Oakley.
- Abbiamo tutte le informazioni segrete per accedere in qualsiasi
posto- disse Annie. mostrando il pc portatile.
- Non m’interessa quello che rubate in quanto membri del Team
Rocket- fece lui disinteressato a quelle anticaglie che riempivano
tutte le stanze- Sono qui per una persona.
- Oh…intendi lui-
fece la bionda quasi delusa.
- E’ sul retro. E’ da quando che è
arrivato, che non smette di allenarsi- fece Annie seccata.
- Non dico che non sia interessante come persona, ma è
così serio da annoiare- disse Oakley.
- Certo, due persone come voi non possono capirne il valore- disse Gary
e poi si sedette comodamente sul divano rubato in chissà
quale hotel di lusso.
- Non dovevi andare da lui?- chiese Annie.
- C’è tempo. Prima vorrei scambiare due paroline
con voi- incrociò le gambe e appoggiò un braccio
sulla spalliera del divano. Un sorriso furbo gli si disegno sul volto.
Le due ragazze si sentirono a disagio- Avete sentito la notizia
sull’isola Smeraldo?
- S-sì…- fece Annie incerta.
- Non vi pare un po’ strano sequestrare un intera isola che
non ha niente da offrire? Anche per un Team come Aqua, sarebbe troppo
stupido e dispendioso- disse lui guardandole. Le due ragazze erano
ancora più nervose- Ammesso che loro non sapessero qualcosa
che tutti ignorano.
- Eh…forse- disse Annie incerta.
- Non è che voi, casualmente, sapete di cosa sto parlando?-
i suoi occhi fissarono le due ragazze, sapeva benissimo dove
parare con quei suoi discorsi. Le ragazze tentarono di sembrare ignare
alle sue allusioni.
- Di che stai parlando Gary?- fece Oakley con un sorriso debole- Non
abbiamo idea di cosa stai…
- Sentite!- disse Gary imperioso, diventando serio e facendo sussultare
le due ragazze- Lo so che state collaborando anche con il Team Aqua!
Cosa non fareste voi per soldi- tornò ad avere un sorriso
amichevole- Voglio solo che mi raccontiate tutto quello che avete
scoperto per conto del Team Aqua.
- Ma…
- E non accetto rifiuti- di nuovo serio, come minacciandole- Non
tollererò che mi nascondiate anche la più piccola
informazione.
Le due ragazze si guardarono e assentirono sconfitte. Non se la
sentivano di disobbedire a una richiesta di Gary. Per quanto fosse
più piccolo di loro, non ci avrebbe messo un secondo a
bruciare la loro villa, con l’enorme potere che aveva.
- D’accordo.