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Non
fatevi mai consigliare da nessuno. La scelta del film da andare a vedere al
cinema deve essere guidata dall’istinto o dal gusto e non influenzata dai
pareri di amici o dalla critica letta sul giornale.
Con i
primi capita che vi parlino benissimo di un film che voi andrete a vedere
carichi di aspettative puntualmente disattese o che ve ne sconsiglino uno che
magari a voi piacerebbe da matti. Nel caso della critica il pericolo più
frequente è di dover prima riuscire a comprendere quello che scrivono;
sicuramente giusto e grammaticalmente corretto… ma non si deve conoscere a
memoria lo Zingarelli o laurearsi a pieni voti in lettere e filosofia per
capire.
Un
esempio!
“…i
teenagers americani che non giocano con la torta di mele si ritrovano nel
deserto dei valori cinici e si esercitano a mirare di cinismo nel cuore della
società…”
Un altro?
Va bbuò!
“…il
regista firma un fascinoso capolavoro privatissimo in cui l’utopia sociale
incontra il sogno del cinefilo. Meravigliosa riflessione sulla conquista del
corpo, dello schermo e del dolore…”
Bis?
Addirittura!
“…niente
facili metafore sulla patria in fieri, trattasi di spiritualismo… solo così si
scoprirà il mistero dell’essere…”
N’ata
vot! E che pall!
“…psico-radiografia
epica, strepitoso affresco che abbraccia le passioni cercando l’armonia…”
A mazzat
final!
“…il
cinema fatto che diventa cinema da fare, o da continuare. Da considerare è
proprio il cinema di ieri…”
E poi?
Nient’altro? Immaginatevi un lavoratore medio italiano che non ha studiato e
che dopo anni decide di portare tutta la famiglia al cinema. Apre il giornale,
legge queste cose, lo richiude, si mette il pigiama e va a letto senza dare
spiegazioni.
Ci vogliono messaggi chiari e diretti e anche
qualcosa che aiuti la comprensione come, per esempio, la rivista “Urban”, che
sì, esprime un giudizio articolato e competente, ma correda con una legenda
facile e divertente: una manina con una o più dita sollevate a seconda del
giudizio e vicino aggettivi noti a tutti, anche ai meno cinefili del mondo, tipo
“capolavoro”, “grande”, “buono” e altro.
“Da un
recente sondaggio dell’ente nazionale regionale del cinema italiano
nell’universo della sala cinematografica su pellicola digitale a otto
millimetri con lungometraggio a cinemascope (che effettone fa buttare dei nomi
a caso?), è diminuito considerevolmente il numero delle persone che vanno al
cinema.” E ci voleva l’istituto col nome più lungo del mondo per accorgersene?
Ma è
chiaro! Cosa significa far pagare un biglietto che oscilla da punte minime
accettabili di 4 euro, a massime di 9 euro! Ora che c’è il 3D la gente paga
quasi volentieri per vedere un film in quel modo, ma all’uscita dovrebbero
anche regalarmi il film appena visto in bluray sennò quel che ho speso
rimarrebbe eccessivo. Sul giornale adesso danno anche il voto alla poltrona.
Cosa fai, me la metti al culo ma mi fai stare comodo?
E ora
poi, dopo neanche due mesi dalla scomparsa delle sale, il film, soprattutto se
un grande successo, è disponibile a noleggio! Se ti va bene lo trovi in DVD, in
gpl, in vhs (se come no), o girato all’istante con gli attori che vengono a
casa tua.
“Andare
dove?”
“Al
cinema!”
“Ma sei
impazzito. Esco un attimo, vado a noleggiare tre film e spendo meno. Se poi ci
aggiungi una coperta e un divano, chi si muove più da casa!”
- Naru?
- Che
c’è?
- Dimmi
che mi sto sbagliando!
- Cosa?
- Ma oggi
pomeriggio non c’è Milan-Juve allo stadio?
- È vero!
- E come
facciamo ad andare alla prima del film?
- La
partita inizia alle 15:30 e finisce alle 17:15. La prima inizia alle 18:00 ma
secondo me in mezz’ora ci arriviamo alla grande al cinema.
- Però
non mi va di fare le cose di fretta.
- E a me
non mi va di perdermi la partita!
- Ok, ci
sto! Però dopo schizziamo via perché non voglio fare un'altra figura con Ino e
Sai.
- A parte
che di figure ne fai da quando sei nato, ma poi ti ricordo che anch’io ci tengo
un sacco a vedere il film. Ora però tutti a vedere il grande Milan… Milan…
Milan… Milano siamo noi, Milano siamo noi…
- Ma cosa
canti cosa?
- Bello,
ti porto a vedere il calcio spettacolo. Giocano i Campioni d’Europa e d’Italia!
Manchester ti ricorda qualcosa o la tua memoria di juventino ferito a rimosso
tutto?
- Siete
gli ex campioni d’Europa, correggi. E meglio una finale di coppa dei campioni
persa che due anni in serie B.
- O meglio
uno scudetto vinto con una partita rubata all’Inter e un rigore negato?
- Quello
non era un rigore. E poi tutte le trasmissioni sportive hanno spiegato come
sono andate le cose.
- Fammi
sentire.
-
Ascolta! Ronaldo stava andando con la palla al piede verso la porta, solo che
Ferrara gli si è affiancato e ha iniziato a cantare la canzone dello yogurt
Danone… e tutti sanno come canta Ciro, compresi i suoi figli! A quel punto il
Fenomeno ha tentato di spostarsi ed è andato a sbattere contro Juliano che passava
lì per caso per smaltire la notte brava al night con il suo amico Montero.
Capito? Vedi che la Juve ha vinto meritatamente?
- Non fa
una piega! Ma questa storia non risale a 9 anni fa? Comunque il Milan è la
squadra che ha vinto più trofei in Europa e su questo non ci piove.
- Vero,
ma la Juve è la squadra con più scudetti.
- Può
essere. Resta il fatto che in quanto a stile siamo imbattibili.
- Ma
perché devi raccontare queste cagate? Avevate in squadra gente del calibro di
Gattuso detto Ringhio.
- E voi
con Davids, il pit bull! Come la mettiamo?
- Cosa mi
dici di Pinturicchio?
- Gran
giocatore senza dubbio, però uno che fa uno spot in tv dove beve acqua e parla
con un uccellino!
- Perché,
Inzaghi non ha fatto lo spot di un karaoke?
- Non
potrà mai arrivare a quello che fa Buffon.
- Lo spot
è carino.
- Ah, lui
entra in campo è la moglie gli tira una bottiglietta che lui a momenti se la
lascia cadere dalle mani, si mette in porta e mentre beve para una bomba di
tiro con una mano! Per me è irreale.
- Come
molte cose che si vedono in tv, del resto.
- Lascia
stare la televisione! Intanto voi juventini…
- Perchè,
voi milanisti…
Possibile
che nelle discussioni sul calcio si dicano sempre le stesse cose?
Il tifoso
deve difendere la sua squadra, e fino qui ci siamo, ma almeno ogni tanto che
cambi tattica! Non si può attaccare sempre le solite cose!
Sei
interista: “Voi del Milan siete stati due anni in serie B e noi no”.
“Voi della Juve pagate
gli arbitri e ci avete rubato uno scudetto.”
Sei
milanista: “Perché, l’ultimo scudetto
voi interisti dopo quanti insuccessi lo avete vinto?”
“Vi
brucia Manchester!”
Sei
juventino: “Lo sapevate che la buca dove hanno trovato Saddam l’ha scavata
Costacurta quando ha tirato il rigore nella finale dell’Intercontinentale?
“Ronaldo
in Spagna segnava di brutto. Voi lo avete fatto guarire e lui, come
ringraziamento, se n’è andato.
Il calcio
è una realtà dalla quale non si può prescindere perché anche se non ti
interessa te lo ritrovi ovunque e non puoi fare a meno di farci i conti. Non si
accontenta più di monopolizzare la domenica, ed ecco allora che abbiamo i
calciatori impegnati a cantare, a sfilare, a posare per riviste, a fare spot, a
intervenire in trasmissioni, a inaugurare locali con tanto di modelle e in
tanto altro. Ma di giocare a calcio, non se ne parla? Meno male che ci sono dei
punti fermi!
I
giornali, per esempio. Da sempre, ci accompagna la “Gazzetta dello Sport”, la
Gazza per gli amici, la Bibbia del calcio italiano, la regina incontrastata,
unica, dallo stile inconfondibile, vestita sempre di rosa, ti aspetta tutte le
mattine puntuale e non ti chiede ti presentarti in abito elegante. Non si sa
per quale motivo ma i suoi titoli hanno sempre qualcosa di sensazionale e ti
attirano molto di più di qualsiasi altro giornale sportivo. Le altre testate la
inseguono, ma non riescono a reggere il passo.
Inconfondibile
poi è l’appuntamento radiofonico della domenica con Tutto il calcio minuto per minuto; le grandi voci dei telecronisti
sportivi tengono incollati alla radio, ormai da decenni, migliaia di calciofili.
Difficile spiegare la sensazione ogni qual volta c’è un’interruzione da un
altro campo per annunciare un goal o la strana complicità che si avverte nel
vedere un anziano che passeggia al parco con la radiolina vicino all’orecchio.
Dal punto
di vista televisivo, invece, le cose sono molto cambiate. Prima l’immagine per
antonomasia del calcio era la sigla di 90°
minuto, quello condotto dal grande Paolo Valenti, e i servizi delle partite
con in anteprima le reti della domenica; ora c’è l’appuntamento con Galeazzi, l’elefante
per intenderci.
Si
attende parecchio ma poi parte subito la sfilza di servizi!
Magari!
Adesso si apre con il conduttore, costantemente incazzato perché sovrappeso o
troppo basso che, dopo aver letto la schedina della serie A e mandato il primo
servizio, dà la linea alla pubblicità per poi tornare a leggere quella della
serie C1, girone E, inferno, paradiso e purgatorio. Dopo una perdita momentanea
della memoria si ricorda del perché si trova lì e manda ancora dei servizi. Quando
sembra che il tutto volga alla fine e sono rimaste da vedere le immagini delle
partite più importanti, solitamente lasciate in ultimo, ecco che viene
pronunciata la frase mitica. “Diamo la linea alla pubblicità?!” … Attimi
interminabili in cui lo spettatore allo stremo delle forze inizia a perdere
bava dalla bocca e procede alla trasformazione lenta e graduale in lupo
mannaro. Proprio nel momento in cui sta per ululare ecco gli ultimi servizi;
lui si tranquillizza, ritorna in sé, guarda le reti della sua squadra e va a
cena felice e contento per la gioia di chi gli sta intorno.
Per l’amante
del calcio le sorprese non sono finite! Lo aspetta anche la Domenica sportiva e Controcampo. Anche lì non mancherà la bella di turno, l’ex arbitro
lampadato con il vizio della telepromozione , della serie “che bisogna fa pe’
campà!” e l’attore-opinionista dagli occhiali colorati capace di elargire
cagate e di abbinare il non abbinabile. Un pioniere è stato Maurizio Mosca, il
grande Maurizio. Pace all’anima sua, che adesso tormenterà tutti i giocatori
del passato.
Per concludere,
non si possono trascurare le trasmissioni in tempo reale dove non vedi le immagini,
ma segui tutte le fasi della partita accompagnato da telecronisti presi dalla
strada, nel senso che qualcuno li ha visti, li ha caricati per dagli un
passaggio, ma, dopo pochi attimi e qualche frase scambiata insieme, li ha
scaricati casualmente davanti al alcune sedi tv dove questi sono entrati per
cercare un telefono e sono stati assunti… vedi essere al posto giusto nel
momento giusto!
Per
chiudere l’argomento calcio vorremmo ringraziare quel mito di Tiziano Crudeli,
colui che è il tifoso per eccellenza, o semplicemente si dimentica di prendere
le pasticche per la diarrea; quando esulta assume un’espressione di sforzo che…
beh avete capito. Mitico Tiziano!
In ultimissima,
Un saluto speciale ad Aldo Biscardi, e al suo processo che ci ha accompagnati
per anni. Grazie Aldo, Grazie di esistere!
Angolo autore:
Salve! Non
ho mai scritto nulla alla fine ma era per puntualizzare una cosa: io non mi
intendo molto di calcio, così ho raccolto informazioni qui e là!
Scusate se
ho sbagliato qualcosa ^^”
Matt