Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: telesette    19/06/2012    0 recensioni
Zaffiro, principe di Nemesis e fratello di Diamond.
Pezzite, la più grande delle quattro Sorelle Persecutrici.
Due vite, un destino comune, e una storia ricca di sentimento...
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Circa un paio di ore dopo, Zaffiro si ritrovò intento ad aggiornare alcuni rapporti per conto di suo fratello Diamond.
Ad un tratto sentì bussare alla porta del suo studio e, senza alzare la testa dai documenti, diede il permesso all'altro di entrare.

- Avanti - esclamò.

L'uscio si aprì debolmente, rivelando la sagoma di Pezzite in piedi sulla soglia.
Zaffiro sollevò appena gli occhi ma, non appena la riconobbe, posò i documenti sul tavolo con calma e le rivolse uno sguardo serio e pieno di preoccupazione. Pezzite entrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle, e si fermò a rivolgergli un inchino militaresco in segno di rispetto.
Subito Zaffiro si alzò dalla sua scrivania e si diresse alla porta, così da assicurarsi che nessuno stesse origliando dall'altra parte, dopodiché si rivolse a Pezzite con una punta di rammarico nella voce.

- Stai bene? - domandò.

Pezzite esitò a rispondere, tuttavia lo tranquillizzò dicendogli che era tutto a posto. Zaffiro strinse gli occhi, scorrendo velocemente con lo sguardo le braccia della donna, e fu così che si avvide dei rossi segni di frustate recenti che aveva addosso.

- Mi dispiace - mormorò lui, prendendole dolcemente il polso. - Temevo che Jirukon il carceriere non ci sarebbe andato leggero, ma non potevo dirgli di fare diversamente... La tua punizione doveva essere convincente, soprattutto agli occhi del Saggio, altrimenti nessuno di noi se la sarebbe cavata!

Pezzite sfilò la propria mano da quelle di Zaffiro, senza neppure alzare lo sguardo, tuttavia fece finta di niente e si limitò a ripetere che andava tutto bene. Zaffiro aveva fatto anche troppo per lei e per le sue sorelle, rischiando oltretutto di mettersi in contrasto con suo fratello Diamond, e doveva a lui il fatto di essere ancora viva.

- Sto bene - tagliò corto Pezzite, coprendo i segni con le mani. - Ho vissuto di peggio sul campo di battaglia!
- Non lo metto in dubbio - si affrettò a dire Zaffiro. - Se non conoscessi il tuo valore, non mi sarei certo pronunciato in tua difesa!
- E per questo vi sono grata - rispose Pezzite umilmente. - Ho un grosso debito di riconoscenza nei vostri confronti...

Zaffiro la interruppe scuotendo la testa e sollevando la mano aperta davanti a sé.

- Il motivo della sconfitta è unicamente dovuto alle scelte del generale Esmeralda - osservò lui. - Nessuno stratega degno di questo nome avrebbe scelto di impiegare unità così giovani per una missione di conquista! Bertierite non ha ancora compiuto dodici anni, se non sbaglio?

Pezzite annuì.
Erano trascorsi ormai dieci anni da che lei e le sue sorelle avevano perso i genitori ( entrambi vittime di una malattia incurabile ) e, nonostante la loro tenera età, le condizioni di vita su Nemesis non erano certo facili per nessuno. Il pianeta in sé era povero di risorse e, per garantire la propria sopravvivenza, i suoi abitanti erano costretti fin dall'infanzia a sottoporsi ad un severo addestramento militare. Pezzite era consapevole del fatto che le sue sorelle fossero ancora troppo giovani per prendere parte ad una vera battaglia ma, non potendo contestare in alcun modo gli ordini del generale Esmeralda, si ritrovò costretta a portare con sé poco più di tre mocciose. Kermesite e Bertierite avevano rispettivamente tredici e undici anni, Calaverite aveva appena quindici anni; mentre lei, coi suoi diciannove anni, vantava più di due anni di esperienza in combattimento... Tuttavia Esmeralda non aveva tenuto conto delle sue proteste, quando Pezzite le fece giustamente notare che le sue sorelle non erano ancora pronte per scendere in guerra, e difatti la spedizione su Déminos si trasformò in una disfatta spaventosa. Kermesite, Bertierite e Calaverite erano quasi morte durante i primi scontri e, se Pezzite non avesse deciso per la ritirata, non avrebbero avuto scampo.
Purtroppo, avendo contravvenuto agli ordini di un superiore, Pezzite sapeva che questo suo comportamento avrebbe indiscutibilmente gravato sulla sua posizione e rispettabilità come soldato. Fuggire da una battaglia era come un'onta infamante, per l'esercito della Luna Nera, perciò la guerriera sentiva il suo orgoglio profondamente intaccato.

- Non devi sentirti in colpa - provò a dirle Zaffiro. - Tu hai agito bene: non potevi vincere quella battaglia da sola; salvando le tue sorelle, hai preso la decisione più giusta...

Gli occhi di Pezzite mandarono un lieve lampo di rabbia.

- Io ho fallito la mia missione - esclamò. - Non avevo mai voltato le spalle al nemico, mai prima d'ora, e se non fosse stato per quelle tre incapaci delle mie sorelle...
- Te l'ho detto, non devi rimproverarti - la interruppe dunque Zaffiro. - Mio fratello concorda con me, sul fatto che Esmeralda si sia comportata con una intollerabile leggerezza, e ha già provveduto a redarguirla a dovere!
- Ma con quale coraggio potrò tornare tra le fila dell'esercito, dopo la vergogna di una simile disfatta?

Zaffiro le cinse le spalle, con un gesto che esprimeva sia affetto che comprensione, e Pezzite lo guardò stupita. Anche se lo conosceva da anni, era pur sempre il suo principe e non riusciva a comprendere il motivo di tutta questa gentilezza da parte sua.
Ogni volta era così.
Aveva sempre una parola di conforto per lei, quale che fosse il problema, e non mancava mai di apprezzarla e stimarla sinceramente per quelli che riteneva davvero fossero i suoi meriti.
Ignorava il perché, forse nemmeno le interessava, ma la rincuorava sapere che la luce di quegli occhi color del mare fosse per lei. Il fatto che il principe Zaffiro tenesse così tanto a lei era più di quanto Pezzite osasse sperare e, nell'intimità più profonda del suo cuore, vi era l'ombra di un pensiero che non avrebbe mai potuto rivelare ad anima viva.

 

- Ricordati che non sei sola - esclamò lui con un sorriso. - Le tue sorelle vedono in te una guida, un esempio da seguire, e insieme sono sicuro che potrete marciare a testa alta per i meriti che vi guadagnerete sul campo!
- Principe, ma voi...
- Non ti stupire se ti parlo così - aggiunse poi Zaffiro, socchiudendo gli occhi pensieroso. - Anch'io come te ho perso i genitori quando ero molto giovane e, se non avessi avuto accanto il mio fratellone, non credo che me la sarei cavata!

Così dicendo, Zaffiro si voltò verso la finestra che dava sull'esterno. Pezzite rimase in silenzio a guardarlo, come imbambolata, allorché lui la invitò a seguirlo. Entrambi si ritrovarono al cospetto della triste e squallida realtà del loro pianeta: un luogo brullo e triste, dove la terra non produceva molti frutti, e dove l'acqua e la vita erano sempre più rare... L'unico modo in cui era possibile sopravvivere, in un posto così arido e inospitale, era quello di racimolare quante più risorse possibili da altri pianeti.
Per questo combattevano.
Per garantire pace e prosperità alla loro gente, non potevano far altro che impugnare le armi e ridistribuire le risorse dei pianeti conquistati.

- Non è una vita facile la nostra - mormorò Zaffiro, guardando fisso davanti a sé, mentre anche Pezzite contemplava con i suoi occhi quello spettacolo desolato. - Battaglie, battaglie e ancora battaglie... Per noi di Nemesis è sempre stato così, anche prima che mio fratello salisse al trono, e ciononostante non abbiamo mai perso di vista il "significato" di queste lotte!

Pezzite guardò Zaffiro con aria interrogativa.

- Forse non saremo perfetti, visto che non abbiamo accettato la purezza che avevano offerto ai nostri antenati, ma anche noi abbiamo il diritto di vivere e di lottare per la nostra sopravvivenza!
- E' giusto - si disse d'accordo Pezzite, con un cenno di assenso.

Zaffiro si voltò a guardarla.
Malgrado la sua espressione dura e determinata, i suoi occhi e i suoi lineamenti gli ricordavano ancora la dolcezza e la sensibilità della persona che aveva conosciuto dieci anni addietro ( quando entrambi erano ancora dei bambini ). All'epoca Pezzite, in quanto logicamente più grande e responsabile, si sforzò con ogni mezzo di aiutare le sue sorelle a crescere senza i genitori. Quando Zaffiro la conobbe, malgrado la differenza sociale che sussisteva tra loro, non poté fare a meno di ammirare l'impegno con cui si prendeva cura delle sorelle più piccole. Fu questo che gli piacque di lei, nonostante la sua diffidenza verso gli estranei e il suo modo di fare scorbutico. E solo col tempo lui e lei impararono a conoscersi e a piacersi reciprocamente.

- Quand'ero piccolo - cominciò ad un tratto Zaffiro, con una punta di nostalgia nella voce. - Mio fratello era sempre pieno di attenzioni con me, mi voleva bene... Un po' come il rapporto fra te e le tue sorelle anzi, sotto questo aspetto, devo dire che gli assomigli molto!

Pezzite arrossì imbarazzata.

- Ma... Ma che state dicendo ?!?
- La verità - sottolineò Zaffiro tranquillo. - Sei una donna straordinaria, Pezzite: forte e coraggiosa quanto leale e generosa... Altrimenti come spieghi che eri pronta a sacrificare la vita per proteggere le tue sorelle?
- Ma io veramente...

Ancora una volta Zaffiro ridusse la distanza che c'era tra loro, guardandola con occhi colmi di tenerezza. Pezzite si sentiva fortemente a disagio, e non solo perché si trovava al cospetto del principe; la sola presenza di Zaffiro la faceva sentire strana, confusa e spaventata allo stesso tempo; accanto a lui si sentiva inspiegabilmente più fragile e vulnerabile, come non le era mai capitato in nessun'altra situazione... Ma il pensiero che lui fosse in grado di leggere nel suo cuore la preoccupava enormemente.
Di nuovo Zaffiro le cinse le spalle, ma stavolta con un gesto molto più sciolto e delicato.
Pezzite sollevò gli occhi fino ad incontrare i suoi, con il cuore che le batteva sempre più forte, e Zaffiro ricambiò la sua espressione con un sorriso rassicurante.

- Principe Zaffiro - mormorò lei con un filo di voce. - Io... Non posso, io non...

Zaffiro le sfiorò appena la guancia con l'indice della mano destra, riuscendo ad esprimere tutto il calore dei suoi sentimenti con quel semplice gesto, tanto che Pezzite si dimenticò completamente di tutto il resto. Non aveva mai provato quella sensazione prima, così come non era in grado di spiegarla esattamente, eppure il tocco della mano lieve di Zaffiro sulla sua guancia era come un qualcosa di assai familiare. 
Anche per Zaffiro era un momento molto importante, forse il più importante della sua vita.
La ragazza che aveva conosciuto ( la fanciulla dolce e premurosa con le sue sorelle, la guerriera tenace e combattiva ), quella stessa persona che aveva visto crescere assieme a lui negli anni, era lì ed era la stessa donna per la quale il suo cuore aveva sussultato. Zaffiro non aveva mai provato un simile calore prima d'ora, né una sensazione di pace e di quiete così intensa. Tutto ciò di cui era sicuro era lì, davanti a lui, e si rifletteva nei verdi occhi luminosi di Pezzite.

- Pezzite - sussurrò.

Pezzite gli passò dolcemente un braccio dietro la schiena e l'altro dietro la testa, baciandolo con passione sulle labbra. Entrambi chiusero gli occhi, assaporando l'uno il sapore dell'altra e viceversa, e il tempo per loro si fermò in quello stesso istante.

 

( continua )

NOTA:
rileggendo questa fanfiction, non sono soddisfatto perciò ho deciso di riprenderla e lasciarmi guidare dall'istinto per portarla avanti ancora un po'... vediamo quello che ne verrà fuori.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: telesette