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Autore: LuciaDeetz    19/06/2012    10 recensioni
[Post-Avengers, forte presenza di spoiler sul film] I Vendicatori decidono di trascorrere un'allegra serata (allegra è ancora tutta da dimostrare) al cinema. Riusciranno nell'intento di godersi la visione del film? A colei-che-detiene-la-penna l'ardua sentenza!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Вы правда думаете что я красивая?*
 
«Io lo penso. Il tuo viso è magnetico sullo schermo» disse Occhio di Falco girandosi verso la compagna di posto.
 
«Solo quello? Fino ad un attimo fa eri concentrato appena più in basso.»
 
Clint Barton rise. «A quanto pare l'occhio acuto non è solo una mia qualità!»
 
Uno squillo di cellulare eccheggiò per la sala.
 
Sei al 114 di Solenski Plaza, al terzo piano. Abbiamo un F22 a otto miglia esatte. Passami la donna o farò saltare l'isolato prima che tu raggiunga l'ingresso.
 
«Agente Coulson...» disse Steve Rogers, addolorato da tristi ricordi.
 
Natasha, Barton è stato compromesso.
 
«Al solo sentirmi nominare, ti sei trasformata in una furia» disse l'agente Barton, mentre la Natasha Romanoff dello schermo dava piena dimostrazione delle sue abilità combattive contro tre scagnozzi sprovveduti della mafia russa.
 
Coulson, lo sai che Stark non si fida di me neanche quando dormo.
 
«Ma non è vero! Agente Romanoff, non si ricorda quella nottata in cui...»
 
«TONY!»
 
«Che c'è?» Tony Stark si voltò verso la moglie.
 
«Ricordami di andare a cercare un avvocato, domani.»
 
«Andiamo, tesoro...»
 
«Tasha, sei andata a letto con Tony Stark?» la voce di Occhio di Falco suonò stridula e carica d'accusa.
 
«Guardate, Calcutta!» esclamò improvvisamente il miliardario per fuggire dal campo minato, ignorando Pepper e le sue minacce di divorzio.

La scena passò dalla ruggine e dalla polvere di un fatiscente palazzo alle stradine ipertrafficate di Calcutta, e al dialogo fra il dottor Bruce Banner e la spia russa per eccellenza.
 
Questo è il tesseract. La sua energia potrebbe distruggere il pianeta.
 
«Il mio tesseract...» latrò Loki Laufeyson.
 
«Il nostro pianeta» disse di rimando il Capitano.
 
Secondo Fury che cosa dovrei fare, ingoiarlo?
Vuole che lei lo rintracci. È stato rubato.

 
«E doveva rimanere rubato, sciocchi esseri!» si lamentò il dio dell'Inganno.
 
Quindi Fury non dà la caccia al mostro.
 
«Dottore, ma è sempre così sfiducioso nei confronti dell'umanità?» chiese Tony Stark.
 
Vuole mettermi in gabbia?
 
«Manie di persecuzione, molte.»
 
«Basta, Stark!» gridò il capo del gruppo, la fronte imperlata di sudore. Ci mancava solo che il dottore perdesse la pazienza.
 
«Non si preoccupi, Capitano. Stark e io oramai siamo grandi amici» rispose Bruce Banner per tranquillizzare gli animi.
 
Steve Rogers tirò un sospiro di sollievo.
 
Il Bruce Banner sullo schermo aveva intanto picchiato violentemente i pugni sopra al tavolo.

Scusi, sono stato meschino. Volevo vedere la sua reazione.
 
«Voleva vedere un infarto in diretta, dottore» disse Natasha Romanoff, il cuore che correva di nuovo come un cavallo pazzo per lo spavento.
 
«Mi chiedevo cosa fosse stato quel sobbalzo sul sedile. Era lei, signorina Romanoff?» chiese il dottore.
 
«Ora zitti!» intimò Capitan America. «Fury mi ha chiesto di dargli un voto come attore e devo seguire bene cosa succede nel film. Quindi sssh!»
 
La scena era cambiata di nuovo. Ora lo schermo mostrava Nick Fury mentre era intento a parlare con un gruppo di schermi interattivi che raffiguravano persone dal volto semicoperto.
 
«Quante frasone, Nick... il lavoraccio però ce lo accolliamo sempre noi» fece Tony Stark.
 
«Shh.»
 
Sta dicendo che Asgard sta dichiarando guerra al nostro pianeta?
Non Asgard, Loki.
Non può farlo da solo.

 
«Umana iettatrice, che cosa ne vuoi sapere tu?» sputò il dio dell'Inganno.
 
«Sta' zitto» gli ordinò il Capitano.
 
Che mi dice dell'altro? Il fratello?
 
«Thor non è mio fratello!» strillò Loki.
 
«Fratello, ciò che dici mi spezza il cuore» disse il dio del Tuono con voce grave.
 
«Non sono tuo fratello! Non lo sarò mai!»
 
«Chiudete quella bocca, tutti e due!»
 
Nessuno parlò per il minuto seguente. La voce di Nick Fury era ora interrotta dai profondi singhiozzi di Thor Odinson.
 
«Dimmi un po', fratellastro: a quanto ammontano ora i cocci del tuo cuore infran-»
 
Steve Rogers premette una mano sulla bocca di Loki Laufeyson col chiaro intento di soffocarlo. Una mossa poco furba.
 
«MA CHE SCHIFO!»
 
Il supersoldato ritrasse subito la mano, in viso una smorfia di disgusto misto a repulsione.

Fu la ciliegina sulla torta. Capitan America si lanciò sul dio dell'Inganno con furia incontenibile e attorcigliò la sciarpa verde attorno alla sua bocca fino a fargli perdere la facoltà di parola. Rifece poi il nodo della cintura includendovi anche le mani del dio, che a trattamento finito somigliava molto a un prigioniero di un carcere di massima sicurezza pronto ad essere internato nella cella di isolamento.
 
«E a a-ò a-a-e!»
 
«Scusa, potresti ripetere? Non ho capito» Steve Rogers avvicinò l'orecchio a Loki con un ghigno soddisfatto. Per risposta ottenne solo un'occhiataccia omicida.
 
«Ma non è che così soffoca?» chiese Thor Odinson preoccupato.
 
Il Capitano assunse uno sguardo da "mi ha appena leccato la mano e non me ne può fregar di meno" e riprese a guardare il film. Era il momento del suo allenamento quotidiano con il sacco tirapugni e del suo dialogo con Nick Fury.
 
«Però, Capitano... bei colpi!» ammise Tony Stark.
 
Steve Rogers si crogiolò nel complimento.
 
«I suoi muscoli funzionano ancora a dovere, per essere rimasti ad arrugginire per oltre settant'anni sotto uno spesso strato di ghiaccio» continuò il miliardario.
 
Capitan America artigliò i braccioli della poltroncina e si costrinse a respirare profondamente.
 
A questo punto niente può sorprendermi.
Dieci dollari che ti sbagli.

 
«Scommessa persa in partenza, capo.»
 
«Stark, sto per riservarle lo stesso trattamento di...»
 
«Ok, ho la bocca chiusa. Ora taccio, davvero. Non voglio fare la fine di mister Cervo qui di fianco e...»
 
«TACCIAAA!»
 
«Si calmi, Capitano! Oh, ecco la mia scena.»
 
Iron Man fece la sua comparsa sullo schermo, e Tony Stark ebbe finalmente un motivo valido per tacere. L'uomo guardò la scena con sguardo trasognato. «La mia Stark Tower...»
 
«Vuoi dire la nostra Stark Tower» lo rimbeccò la moglie.
 
«Sì, beh... l'88% tecnicamente è opera mia, no?»
 
Sembra che io sia instabile, egocentrico e scostante con gli altri.
 
«E io aggiungerei molto logorroico» disse Steve Rogers, lo sguardo torvo.
 
Il destinatario del messaggio non lo ascoltò nemmeno, perché era troppo impegnato a recuperare l'appuntamento perduto ai tempi dell'intrusione di Phil Coulson nella Stark Tower.
 
La scena cambiò. Steve Rogers e l'agente Coulson si trovavano ora su un aereo militare diretto al quartier generale dello SHIELD, e discutevano riguardo la teoria delle radiazioni gamma ideata dal dottor Banner.
 
Quando non diventa un mostro, lui è una specie di Stephen Hawking... una persona molto brillante.
 
«Era troppo gentile, Coulson» disse Bruce Banner.
 
È un onore conoscerla ufficialmente. Anche se l'avevo già conosciuta, perché l'ho guardata mentre dormiva. È veramente un grande onore averla a bordo.
 
«Anche troppo timido... caro Coulson» disse il Capitano. «E tu,» si rivolse verso il fagotto di Loki «tu sei solo un gran bastardo.»
 
«Ecco il nascondiglio del cerbiatto» disse Tony Stark, dando fine al lungo bacio e guardando lo schermo, che ora mostrava una specie di laboratorio sotterraneo. «Però, avevi più seguito di un maraja! Oh, c'è anche l'agente Barton in fondo al campo visivo della telecamera.»
 
Gli occhi dell'agente Clint si illuminarono come stelle: finalmente qualcuno si accorgeva della sua presenza e non solo per dargli ordini!
 
«A-e-e.»
 
«Che ha detto?» chiese Tony Stark ai compagni.
 
«Machete? suggerì l'arciere. «Forse vuole che lo liberiamo.»
 
«Neanche se dovesse venire giù Odino da Asgard a pregarmi in ginocchio» fu la risposta del Capitano.
 
Io ero un re. Il legittimo re di Asgard. Tradito.
 
«A sentirmi tradito sono io, fratello» proclamò Thor Odinson.
 
«A-i!» bofonchiò l'altro dio.
 
Non avete ancora il Tesseract.
 
«E non lo avrete mai più» disse Tony Stark.
 
Avrai la tua guerra, asgardiano.
 
«Papà chitauro ha sbagliato, tu non sei un asgardiano... non facevi mica parte del popolo blu in tutù? E poi pretendi di diventare re di Asgard?» riprese Iron Man.
 
Loki Laufeyson mugugnò qualcosa da dietro la sciarpa.
 
«Andiamo, Capitano... non mi diverto con il cerbiatto qui in versione mortadella. Posso liberarlo, sì?»
 
Senza aspettare alcun consenso, Tony Stark slegò il povero dio dalla sua prigione di cotone. Gli riavvolse poi la sciarpa intorno al collo con fare a dir poco materno e stette a contemplare l'opera per qualche secondo.
 
«Ecco, ora va molto meglio» disse.
 
«Ti dispiace togliere i miei capelli da sotto la sciarpa?»
 
«Molto, infatti lascerò questo privilegio al Capitano.»
 
«Non voglio infettarmi anche l'altra mano, declino l'offerta» rispose Steve Rogers.
 
«Ho paura che dovrai tenerteli così, principino. Oh, l'aereo è arrivato alla base!»
 
Pensavo che Coulson sarebbe svenuto. Ti ha già chiesto l'autografo sulle tue figurine di Capitan America?
 
Poi sullo schermo ci fu lo scambio di conoscenze fra il dottor Banner e Steve Rogers.
 
Si dice che lei troverà il cubo.
È questa l'unica voce che gira su di me?

 
Tony Stark si sporse in avanti per farsi sentire dal dottore. «Veramene giravano altre voci, si diceva anche che... ahia!»
 
Pepper Potts aveva dato una gomitata al marito.
 
Tutti tacquero nei pochi minuti successivi, rapiti com'erano dalla rombante magnificenza dell'elivelivolo. Persino Loki, che aveva tanta considerazione per la tecnologia umana quanta ne avrebbe avuta per un cumulo di rifiuti, dovette ammettere che, in fondo, quella specie di base aerea volante faceva la sua figura.
 
«A questo punto niente può sorprendermi» Tony Stark fece il verso al Capitano, mentre lo schermo mostrava un esterrefatto Steve Rogers prendere dieci dollari dal portafoglio per darli a Nick Fury.
 
La scena cambiò. Il laboratorio sotterraneo di Loki ora era ancora più gremito di gente che faceva via e vai per i corridoi, come tanti burattini al servizio del dio del male.
 
Il Tesseract mi ha mostrato tantissime cose! È più che conoscenza, è verità!
 
«Il dottore mi pare molto gasato. Siamo sicuri che fosse il Tesseract a mostrargli tutte quelle cose?» chiese Iron Man.
 
Rispose Occhio di Falco, che si sentì preso in causa: «C'era una stanza segreta nel laboratorio, dove Loki coltivava tante piantine strane.»

«Aaah, ora si spiega perché sei così scontroso: le crisi di astinenza sono dure da sopportare, eh?» Tony Stark canzonò il dio dell'Inganno dandogli dei piccoli pugni sulla spalla.
 
«Evito di risponderti, perché voglio godermi almeno questa scena in tutta la futile serata.»
 
Era infatti arrivato il momento della scena ambientata a Stoccarda, in Germania, e del furto di un ingente quantitativo di iridio in un museo della città.
 
«Che bella che è la musica... l'antidoto a tutti i mali psicologici» disse il dottor Banner.
 
«Franz Schubert. Mi chiedo cosa penserebbe il compositore, se sapesse che la sua opera è stata usata come musica di sottofondo da un pazzo assassino» disse Tony Stark.
 
«Hai visto, Nat? Li ho stesi come piccioni» Occhio di Falco indicò le guardie notturne del museo di Stoccarda.
 
«Guardate con che grazia il mio doppio scende le scale» disse Loki Laufeyson in un momento di autocompiacimento. Nessuno lo considerò neanche di striscio.
 
«Povero professor Heinrich Schäfer...» commentò Steve Rogers, e distolse gli occhi dallo schermo. Non poteva guardare. Ripensò alla botta da orbi nel parcheggio sotterraneo e i sensi di colpa lo invasero fino al midollo.

In ginocchio. ORA!
 
«Quanto hai sborsato alla folla per far sì che si inginocchiasse davanti a una scamorza?» chiese il miliardario rivolgendosi al dio dell'Inganno.
 
Non esistono uomini come me.
Esistono sempre uomini come te.

 
«No che non esistono» insisté la versione in carne e ossa di Loki Laufeyson. «Io non sono un uomo.»
 
«Non potete proprio guardare il film senza criticare ogni fotogramma anche solo per un secondo?!» si lamentò il Capitano Rogers, che tentava invano di seguire i suoi movimenti sullo schermo.
 
La colonna sonora degli AC/DC sparata a tutto volume annunciò l'arrivo teatrale del playboy in oro e titanio e la conseguente cattura del dio dell'Inganno.
 
Fa' la tua mossa, piccolo cervo.
 
«Se non ci fossi stato io a venirle in aiuto, Capitano...»
 
«Me la sarei cavata egregiamente anche senza di lei, Stark.»
 
«Era tutto programmato» disse Loki Laufeyson, scuro in volto.
 
Non mi piace.
Chi? Il rockettaro molto arrendevole?
Non mi è sembrato così arrendevole. Quello picchia molto forte.
Anche tu sembravi alquanto brioso, per essere un attempato. Qual è il segreto, pilates?
Cosa?

 
«Mi sa dire ora la definizione di pilates, Capitano?»
 
«Un sistema di allenamento sviluppato all'inizio del '900 da Joseph Pilates. Mi ha colto alla sprovvista, quella volta sull'aereo.»
 
«Veramente, Capitano,» si intromise Clint Barton «l'ho vista con la coda dell'occhio mentre consultava un dizionario alla lettera P, stamane.»
 
«Un dizionario?!» rispose Tony Stark, sorpreso. «Ah, già, le enciclopedie elettroniche sono troppo all'avanguardia per lei...»
 
Steve Rogers scoccò un'occhiataccia velenosa verso Occhio di Falco.

«AGENTE!» gli gridò addosso, ma il suo urlo fu coperto dal grande rombo di tuono sullo schermo.
 
Io non apprezzo quello che ne seguirà.
 
«Sempre molto gentile, fratello» disse Thor Odinson, che sempre più pensava di disconoscere il parente acquisito.
 
«Di' un po', non ti è dispiaciuto essere salvato dal fratellone, eh?» chiese Tony Stark al dio dell'Inganno.
 
«Era tutto programmato, e Thor non ha fatto altro che rovinare tutto.»
 
Esiste un dio soltanto, e sono certo che non si veste in quel modo.
 
«Parla colui che indossa insulsi berrettini da baseball per nascondersi agli occhi della gente» Loki Laufeyson si girò verso il Capitano, che si tolse il berretto e iniziò ad usarlo come ventaglio.
 
Siamo stati allevati insieme, abbiamo giocato insieme, abbiamo combattuto insieme. Non ricordi nulla di questo?
Ricordo un'ombra.

 
«La smetta di sventolare quel copricapo, mi sta impedendo la vista dello schermo» brontolò Loki Laufeyson.
 
Steve Rogers cambiò braccio.
 
«Ora la sta impedendo a me» disse Thor Odinson.
 
«Ma se 'sta scena è più buia di questa sala?!» strillò il Capitano, infilando con prepotenza il berretto nel portavivande della poltroncina.
 
Gli umani si uccidono tra loro in massa mentre tu ti agiti pigramente.
 
«Come fa una persona pigra ad agitarsi?» chiese distrattamente Tony Stark.
 
Devi rinunciare al Tesseract, devi rinunciare a questo delirio venefico!
 
«Ma i paroloni non sono una prerogativa del principino?» continuò il miliardario.
 
Era arrivato il momento dello scontro nel bosco fra Thor Odinson e Iron Man.
 
«Ci mancavano solo i pop-corn e il capriolo poteva godersi lo spettacolo dall'altura» commentò Tony Stark.
 
«A proposito,» fece la voce possente di Thor Odinson «io ho fame.»
 
«Aspetta la pausa di cinque minuti» gli rispose Capitan America.
 
«Ma devo anche andare in bagno. Non posso fare tutto in cinque minuti.»
 
Steve Rogers, madido di sudore nonostante l'aria gelata che gli stava ghiacciando gli estremi, ricominciò a farsi aria con il berretto da baseball.
 
«È arrivato il diplomatico» disse Tony Stark accennando al Capitan America sullo schermo. «Ce ne ha messo però per arrivare! La prossima volta eviti il paracadute, Capitano, così arriverà prima.»
 
«Le piacerebbe vedermi spiaccicato al suolo, Stark.»
 
La scena cambiò. Loki venne scortato all'interno dell'elivelivolo e rinchiuso in una gabbia di vetro di forma circolare.
 
È una gabbia stupefacente. Non costruita, credo, per me.
Per qualcosa di molto più forte di te.

 
«Qualcosa che dovrebbe ripagarmi i lavori di ristrutturazione del pavimento della Stark Tower!» Tony Stark cercò il dottor Banner con lo sguardo, ridendo.
 
Devi essere molto disperato, se ricorri a tante creature smarrite per difenderti!
 
«Tante creature smarrite... e appare il primo piano del nostro amico dio del Tuono sullo schermo» osservò ancora il miliardario.
 
«È stato solo un caso, Stark» rispose Thor Odinson, appuntandosi però di andare a chiedere spiegazioni ai produttori del film una volta uscito di lì.
 
«La smetta di sventolarmi addosso il suo effluvio umano» intimò Loki Laufeyson al Capitano.
 
«Cosa intendi?»
 
Iron Man si intromise. «Volgarmente, che lei puzza.»
 
«È colpa vostra che mi fate andare in bestia e non mi fate seguire il film!»
 
«Lei smetta di farsi aria e le prometto che nessuno di noi due parlerà per i prossimi die... cinque minuti. L'aria pesante sta arrivando fino a qui, Capitano.»
 
«E sia.»
 
Non credo che dovremmo concentrarci su Loki, ha un cervello completamente fuori fase. Basta guardarlo per capire che è pazzo.
Modera le tue parole. Loki è incapace di ragionare, ma è un asgardiano, ed è mio fratello.

 
«Loki è incapace di ragionare» Tony Stark mimò il dio del Tuono. «Detto da lei...» si voltò verso Thor Odinson, canzonandolo subdolamente.

«Cosa significa?» bofonchiò il dio con aria confusa.
 
«HA PROMESSO, STARK! CINQUE MALEDETTI MINUTI!»
 
Ha ucciso ottanta persone in due giorni.
È adottato.

 
Tony Stark dovette usare tutto il suo autocontrollo per trattenersi dal fare altri commenti sadici. Loki Laufeyson fece per aprire bocca, ma fu subito fermato da Capitan America che prese un estremo della sua sciarpa a mo' di minaccia.
 
La scena successiva, seguita da tutto il pubblico in sala ma comprensibile solo a poche persone, mostrava Tony Stark mentre tentava di spiegare alcune nozioni di astrofisica termonucleare ai membri dello SHIELD. Seguì poi la scena del dialogo con il dottor Banner e del tentativo, da parte del playboy filantropo, di trasformare il dottore in un mostro verde rabbioso punzecchiandolo con un taser. Il tempestivo intervento del doppio di Capitan America aveva evitato una possibile strage.
 
«Voglio una foto insieme ai pentapalmi» disse Tony Stark, mentre nella scena successiva Thor Odinson nello schermo descriveva chissà quali strane creature a un molto confuso agente Coulson.
 
«Sono già passati i cinque minuti?» chiese Steve Rogers, imbronciato.
 
«Ne ho contati nove, Capitano. Siamo stati bravi, eh?»
 
«C'è la mia Tasha sullo schermo, tacete» ordinò Occhio di Falco.
 
«Tony, poi parleremo di quella nottata di cui parlavi prima...» disse Pepper Potts.
 
Barton mi ha detto ogni cosa. Il tuo registro sta grondando, il rosso sgorga, e credi che salvare un uomo più virtuoso di te possa cambiare qualcosa? Questa è la più vile forma di sentimentalismo, è la preghiera di un bambino patetico! Tu menti e uccidi al servizio di bugiardi e assassini. Fingi di essere diversa, di avere un tuo codice per espiare gli orrori commessi. Ma sono una parte di te e non ti lasceranno mai più. Non toccherò Barton, non finché ti avrà ucciso lentamente, interiormente, con tutti i modi che lui sa che tu temi. Poi si sveglierà in tempo necessario per vedere il suo operato, e quando urlerà gli fracasserò il cranio. È questo il mio patto, vulvetta lamentosa!
Sei un mostro.
No. Voi avete portato il mostro.
Allora... Banner. È questo il tuo piano.

 
«Nat, sei stata fenomenale!» si congratulò Occhio di Falco.
 
«Ha dimostrato una grande imperturbabilità, agente» disse il Capitano, orgoglioso.
 
«Potrebbe fare l'attrice» aggiunse il dottor Banner.
 
Tony Stark fece pat-pat sulla spalla di Loki Laufeyson, che in quel momento si sentiva molto forever-alone.
 
Lo schermo si fece bianco e le luci della sala si accesero. Era iniziata la pausa.

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*trad. "Pensate davvero che io sia bella?"

Parto col dire che mi scuso per il ritardo! Avevo pianificato di dividere la visione del film in 2 capitoli intervallati dalla pausa (un altro capitolo), ma non avevo tenuto conto che, in un'ora di film, le battute sono davvero tantissime e così anche le cose da scrivere... sorry x.x in compenso il capitolo è diventato bello lungo, a dispetto di ciò che farneticavo fino a pochi giorni fa, sul fatto di non saper scrivere capitoli più lunghi di poche righe. Forse questo capitolo è un tantino troppo lungo!
Ah, Tony Stark e Capitan America regnano assoluti ancora una volta. Proverò a dar voce anche agli altri Vendicatori nel capitolo di pausa, giusto per non farli sembrare neurolizzati come gli altri spettatori! XD
Spero comunque che vi piaccia! :)

Ringrazio tantissimo chi ha recensito la storia e chi l'ha messa nei preferiti/seguiti! *-*
E un ringraziamento speciale va a Chiara, che ha ispirato alcune battute di questo capitolo e mi ha fatto passare due ore di film davvero esilaranti!
Grazieee :*
   
 
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