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Autore: Aniel    19/06/2012    1 recensioni
Klaus/Elena... so che è una coppia strana, ma un tentativo non fa mai male.
Bloccatevi a Before Sunset. Damon e Stefan sono riusciti a gettare la bara contenente Klaus in fondo all'oceano prima che Elijah arrivasse a Mystic Falls (non vi preoccupate fan di Klaus, se si trova tra i personaggi c'è più di un motivo). E' passata una settimana da quell'evento, Alaric (cattivo) sta inseguendo gli originari in giro per il mondo, ma Bonnie non è sicura che Klaus abbia detto la verità riguardo l'essere il capostipite della linea di sangue dei nostri eroi, così decide di fare un piccolo incantesimo, e ovviamente... va tutto per il verso sbagliato.
Sia Klaus che Elena vedranno così le loro vite prendere direzioni che non avrebbero mai creduto possibili.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie Bennett, Elena Gilbert, Elijah, Klaus, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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11 – Katherine











 

« Carol Lockwood è andata via? » Klaus e Rebekah si trovavano in cucina e parlavano del più e del meno, mentre il piccolo dormiva nella culla, quando Elena oltrepassò la soglia e si sedette a peso morto sulle ginocchia del fidanzato.
« Si... ha voluto sapere tutto nei minimi dettagli, incluso dove siamo arrivati con i preparativi per il matrimonio »
« E dove siete arrivati? » chiese Rebekah, curiosa. Non aveva più sentito parlare del matrimonio da quando aveva saputo della dichiarazione.
« Beh... » iniziò Klaus « siamo stati piuttosto impegnati, con la gravidanza e ora con il bambino »
« In poche parole non avete ancora fatto niente. Quando volete sposarvi? Nel 2085? »
« Vogliamo solo aspettare di essere meno incasinati, tutto qui »
« Ma saremo sempre tutti incasinati. Se la mettete sotto questa prospettiva non vi sposate più. Ok, sapete che vi dico? Ve lo organizzo io »
« COSA? » esclamarono i due all’unisono.
« Sono un genio in queste cose e voi così sarete liberi, se libertà si può chiamare avere un figlio di un mese. Mi serve soltanto che Elena sia presente per scegliere e provare il vestito, possiamo andarci in qualunque momento. Allora, che ne dite? » chiese infine con congiungendo le mani. Klaus ed Elena si scambiarono un’occhiata rassegnata, poi lui sospirò.
« Ci lasci almeno scegliere la data? »
« Certo! È il vostro matrimonio. Potete scegliere quello che volete. Io mi occuperò di quelle cose per cui non avrete il tempo »
« Accordato » Rebekah lanciò un urlo di gioia e li abbracciò entrambi.
« Non ve ne pentirete, ve lo garantisco! »
 

Katherine entrò nella sua stanza al motel, aprì l’armadio e scelse un vestitino blu con una scollatura vertiginosa. Magari si trattava solo di una cena con la famiglia di un ragazzo conosciuto per caso, ma si trattava anche di un gran bel ragazzo. Si bloccò un momento, mentre si allacciava le scarpe e tendeva l’orecchio verso l’esterno. C’era qualcosa che non la convinceva in lui, qualcosa che avrebbe dovuto metterla in guardia. Avrebbe giurato che fosse un vampiro, ma doveva essere giovane per avere un nipote così piccolo, quindi non poteva essere una minaccia, e aveva un anello che lo proteggeva dal sole. Chi poteva averglielo dato? Bonnie? Ma aveva detto di essere appena arrivato in città, quindi non poteva conoscerla.
Aveva fatto così tante ricerche su Mystic Falls per assicurarsi che Klaus fosse sparito, che avrebbe saputo se ci fosse stato un altro vampiro in città, per quanto giovane potesse essere. E c’era anche qualcosa nel modo in cui lui la guardava che le faceva venire i brividi, oltre al fatto che assomigliava terribilmente a qualcuno, anche se non riusciva a ricordare a chi. Scosse la testa, scacciando via quei pensieri. Forse era un vampiro, ma non c’era alcun motivo di preoccuparsi. Si era comportanto in maniera estremamente gentile ed educata, l’aveva accompagnata e ora la stava perfino aspettando fuori, in attesa che lei si preparasse. Non c’erano molti uomini disposti a fare tanto dopo appena mezz’ora.
Si vestì velocemente e fu fuori dopo pochi minuti. Kol la stava aspettando appoggiato al muro, e fece un fischio quando la vide.
« Wow, sei fantastica! »
« Grazie! Allora, come andiamo a casa tua? Hai una macchina... »
« Si » rispose lui, bloccandola « non è molto lontana da qui in effetti... stavo facendo una passeggiata quando mi sei venuta addosso » era una bugia. Era corso a prendere la macchina di suo fratello, di nascosto, mentre lei si preparava, e per poco non aveva rischiato di prendere una multa. Ma sapeva bene chi era la ragazza che aveva di fronte e non aveva intenzione di sprecare la serata: le ore successive, si disse, sarebbero certamente state ricche di avvenimenti... e probabilmente anche di urla. Sorrise malandrino, prese Katherine per mano e si diresse verso l’auto.
« Allora, parlami della tua famiglia » iniziò lei, curiosa « mi farebbe comodo sapere qualcosa su di loro, giusto per essere un po’ a mio agio » Kol dovette trattenersi dal ridere, pensando che la vampira sarebbe stata molte cose quella sera, ma di sicuro non sarebbe stata a suo agio.
« Ehm... due fratelli, una sorella, una cognata e il fratello di mia cognata. Più il piccolo Raphael, mio nipote »
« Vivete tutti insieme? »
« Abbiamo una casa molto grande » le assicurò lui, aprendole la portiera della macchina. Quando si fu messo alla guida, Katherine lo fissò, sempre più curiosa.
« Dimmi di più » Kol rise, non poté farne a meno.
« Sono tutti molto... particolari »
« Ogni persona al mondo è particolare a modo suo » replicò lei, ma Kol scosse la testa, continuando a sorridere.
« Non come la mia famiglia. Sul serio, non so con quale idea del mondo crescerà quel bambino. Il padre, mio fratello, è unico nel suo genere, nel vero senso della parola. Ha subito molti cambiamenti nell’ultimo anno, ha dovuto rivedere tutte le sue convinzioni, tutta la sua vita. Mia cognata è la creatura più buona e dolce che abbia mai conosciuto, molto giudiziosa e piuttosto matura per la sua età, ed entrambi sono terribilmente testardi. Beh, in realtà tutti nella mia famiglia sono testardi »
« Che bella presentazione! » esclamò Katherine, ridendo.
« E non ho ancora finito! L’altro mio fratello è molto leale e rispettoso e in costante conflitto con se stesso. Credo si senta responsabile per noi a volte, probabilmente perché è il più grande. Mia sorella, invece, è così viziata. È stata l’unica figlia, e la più piccola, quindi i miei genitori l’hanno viziata al limite del possibile »
« E tu? »
« Ah, io sono bello, simpatico, gentile, ottimo amante... »
« Modesto... »
« Forse è meglio che siano loro a parlarti di me »
« E i tuoi genitori? »
« Sono morti » disse lui con semplicità.
« Mi dispiace! È successo recentemente? »
« Tutti e due l’anno scorso, a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro » “mamma per la seconda volta” concluse, pensando.
« Com’è successo? » domandò Katherine, a bassa voce.
« Sono stati uccisi, entrambi. Ma non devi dispiacerti per me. Non è stato terribile come può sembrare » e la sincerità di quell’affermazione non fece altro che far rabbrividire la vampira. Quel ragazzo la stava facendo rabbrividire fin troppo in troppo poco tempo. « Ah, e dimenticavo di dirti che il fratello di mia cognata è il mio migliore amico »
« Beh, questo deve essere veramente comodo »
« Lo è, di certo più del fatto che mia cognata e mia sorella hanno un ex fidanzato in comune, e che tale ex è il migliore amico di mio fratello »
« Stai scherzando? » fece Katherine, fissandolo, incredula. Lui scosse la testa, divertito.
« Assolutamente no! Ti avevo detto che siamo particolari » in quel momento, l’originario fermò la macchina, e lei rimase a bocca aperta osservando la casa che aveva di fronte « e ti avevo detto anche che la casa era grande »
« Si, solo non immaginavo fosse così grande » scesero entrambi dall’auto e lui la accompagnò con grazia fino all’entrata, aprendo la porta con la chiave e conducendola all’interno.
 

Klaus ed Elena si guardarono, buttando fuori un sospiro in simultanea, poi lei lo abbracciò, stringendosi a lui come se fosse la sua unica ancora di salvezza.
« Sento che sarà un gran matrimonio » borbottò, con la faccia immersa nella maglietta del fidanzato, che rise.
« Lo dici come se fosse una cosa negativa »
« Grande nel senso di sproporzionato » precisò « nel senso che ci saranno 800 invitati e durerà all’infinito, quando io probabilmente non desidererò altro se non togliermi l’abito e saltarti addosso »
« Beh, potremo sempre abbandonare gli invitati per un paio d’ore, se non riuscirai a resistere » Elena gli diede un pugno sul braccio, contrariata e fintamente arrabbiata.
« Assolutamente no! È la nostra prima notte di nozze, e deve essere perfetta e perfettamente tradizionale »
« È la nostra seconda prima notte di nozze e ti adoro quando sei così decisa » si abbassò piano, baciandole la punta del naso e lei rise, divertita. « Adoro anche la tua risata. È pulita, cristallina, somiglia a quella di Raphael » il piccolo rise proprio in quel momento, sentendosi chiamato in causa. Poi, dall’ingresso, giunse il rumore della porta che si apriva e delle voci.
« Sembra che Kol abbia invitato un’amica » sussurrò Klaus, ascoltando, con espressione fin troppo seria.
« È una buona notizia! Lui e Jeremy che scorrazzano in giro per tutto il giorno non sono esattamente un buon esempio. Gli farà bene un po’ di compagnia femminile » lui sbuffò e sospirò pesantemente, prima di posarle un leggero bacio sulle labbra, subito intercettato dal piccolo.
« Aspetta di vedere chi è l’amica, prima di esprimerti in proposito. Resta qui con Raphael. Non muoverti! Non voglio che lei ti veda » Elena aggrottò la fronte, preoccupata, e, quando lui fu uscito, prese il bambino in braccio e lo seguì piano, nascondendosi dietro la porta e osservando la scena. Si sarebbe aspettata di vedere chiunque, tranne lei.
 
« È una casa meravigliosa! » Katherine osservava la scala e l’alto soffitto con gli occhi che le brillavano. « Vivrei volentieri in una casa del genere »
« Non è mia, è di mio fratello, ma ci viviamo tutti, per il momento »
« E posso venire a trovarti? » domandò lei, con un sorriso malizioso. Kol assottigliò gli occhi e il suo divertimento crebbe.
« Non credo ce ne sarà bisogno »
« Perché no? »
« Perché sono abbastanza sicuro che, dopo averti vista, i miei fratelli non ti lasceranno mai andare via »
« Ma uno è impegnato » replicò Katherine « non credo che a tua cognata farebbe piacere se posasse gli occhi su qualcun’altra »
« Io non credo che lei si ingelosirebbe » disse Kol di rimando, osservando il fratello venire incontro a loro con lo sguardo serio puntato sulla schiena della vampira. « Non per quanto riguarda l’aspetto fisico, di certo » Katherine si avvicinò all’originario, gli posò le mani sul petto e avvicinò la bocca al suo orecchio, con fare seducente.
« Mi stai dicendo che lei è più bella di me? » gli bisbigliò, mandandogli mille brividi lungo la schiena. Malgrado le fantastiche sensazioni che stava provando, Kol continuò a guardare il fratello da sopra la spalla di Katherine, e ghignò apertamente, quando fu quest’ultimo a risponderle.
« Ti sta dicendo che ti assomiglia molto » la voce di Klaus arrivò come un secchio d’acqua gelida alle sue orecchie e si voltò di scatto verso di lui, proprio mentre Kol le cingeva la vita con le braccia in un gesto che poteva sembrare romantico, ma che, lei lo sapeva, in realtà era una prigione. « È sempre un piacere incontrarti Katerina »
« Oh, scusami, non vi ho presentati » si intromise subito Kol « lui è Niklaus, uno dei miei fratelli, ma sembra che tu lo conosca già »
« Perché l’hai portata qui? Lei porta solo guai »
« Appunto! » Kol ammiccò e strinse la presa sulla vita di Katherine « Ho pensato che volessi tenerla sott’occhio »
« E avrai pensato anche che era divertente farle conoscere la famiglia al completo » la voce di Klaus esprimeva rabbia repressa, tanto che il fratellino abbassò lo sguardo.
« Mi è passato per la mente » ammise « Ma, onestamente, la preferisci fuori? Senti, mi dispiace... forse avrei dovuto almeno avvisarti prima » l’ibrido si ammorbidì e rilassò le spalle, prima di avvicinarsi maggiormente.
« La prossima volta » disse solo, poi spostò lo sguardo su Katherine. « Stai tremando » constatò « Mossa incauta da parte tua, fidarti del primo che incontri. Ti facevo più furba »
« Tu eri morto... tutti mi avevano detto che eri morto »
« Lo ero » sussurrò piano lui, costringendola a guardarlo negli occhi. Avvertiva la paura della vampira, il suo odore gli invadeva le narici e gli entrava dentro, infiltrandosi nella sue vene come linfa vitale. Avrebbe potuto sopravvivere solo con quello per secoli, ne era certo.
 
Raphael si preoccupò guardando il viso della mamma... sembrava sconvolta per qualcosa, ma non capiva cosa. Si guardò in giro, cercando papà: sapeva che se qualcosa preoccupava la mamma, lui certamente avrebbe potuto farla stare meglio, ma ciò che vide fu molto strano. C’era un’altra mamma. Era lì, insieme a papà, ma c’era qualcosa che non capiva. L’altra mamma sembrava aver paura di papà. Continuava a tremare, mentre zio Kol la abbracciava da dietro, e questo era davvero incomprensibile per lui. Ogni volta che papà abbracciava mamma in quel modo, lei si rilassava e stava subito meglio, diventava felice, invece quel gesto sembrava non rassicurare affatto la donna che era uguale alla sua mamma. Perché era così. Era uguale, ma non era lei. Sentiva la calda stretta della sua mamma che lo teneva in braccio, come sempre, e, ora che la guardava meglio, l’altra era in qualche modo diversa: portava i capelli e vestiva in un altro modo, aveva anche i tacchi alti e sembrava non provare alcun fastidio nell’indossarli, mentre lui sapeva bene che alla mamma non piacevano: faceva sempre strane smorfie quando doveva metterli per forza. Anche papà era strano: sembrava arrabbiato con la donna che somigliava alla mamma... la guardava così male, e lui non riuscì a trattenersi e scoppiò in lacrime, anche se non sapeva bene perché.
Immediatamente, le attenzioni di tutti furono attirate dal bambino, che piangeva disperato. Klaus fu in un attimo accanto a lui, lo prese dalle braccia di Elena e lo cullò finché non sembrò calmarsi. Rebekah ed Elijah scesero le scale in quel momento, ed entrambi si immobilizzarono alla vista di Kol e Katherine, nell’ingresso.
« Cosa... ? » iniziò la bionda, ma subito il fratello la trattenne per un braccio e, in un attimo, fu a un centimetro da Katherine. Questa, però, fissava il trio familiare con la bocca spalancata, ricordando all’improvviso tutti i discorsi di Kol.
“è appena arrivato un bambino in casa mia, ha appena un mese. È il figlio di mio fratello”  osservava quel bambino, quei lineamenti, gli occhi azzurri... possibile?
“Il padre, mio fratello, è unico nel suo genere, nel vero senso della parola. Ha subito molti cambiamenti nell’ultimo anno, ha dovuto rivedere tutte le sue convinzioni, tutta la sua vita” beh, Klaus era sempre stato unico nel suo genere, e un anno prima era arrivata la notizia della sua morte... ma lui era lì ora.
“... che mia cognata e mia sorella hanno un ex fidanzato in comune, e che tale ex è il migliore amico di mio fratello”  Stefan. Stefan era stato il miglior amico di Klaus ed era stato sia con Rebekah che con Elena, e ora Elena...
 “Io non credo che lei si ingelosirebbe. Non per quanto riguarda l’aspetto fisico, di certo” “Mi stai dicendo che lei è più bella di me?” “Ti sta dicendo che ti assomiglia molto” le assomigliava molto, certo, era la sua doppelganger.
“sono abbastanza sicuro che, dopo averti vista, i miei fratelli non ti lasceranno mai andare via” questo era ciò che Katherine più temeva. Che non l’avrebbero mai lasciata andare. Era in trappola! Come aveva potuto non capire? Si era accorta che in Kol c’era qualcosa di strano, che somigliava a qualcuno... certo! Somigliava ad Elijah. Ora, ripercorrendo a memoria i tratti del suo viso, e sentendo le sue braccia stringerle forte la vita, se ne rese conto con una chiarezza disarmante.
« Katerina » fu solo un sussurro accompagnato da un soffio di fiato fresco sulla sua pelle, ma ebbe il potere di farla sobbalzare e di farle chiudere gli occhi, rassegnata. Era così presa dai suoi pensieri che non aveva sentito l’originario avvicinarsi e ora, alzando lo sguardo, poteva vedere quanto questo fosse poco felice di vederla lì.
« Ciao Elijah » rispose. Klaus osservò quello scambio di battute da lontano e pensò velocemente.
« È arrivato il momento di fare due chiacchiere » annunciò. Elena fu sorpresa di sentire la sua voce e per un momento pensò di fermarlo, ma cambiò idea velocemente. Tutti si erano come immobilizzati mentre Klaus si avvicinava a Katherine e la prendeva malamente per un braccio, conducendola in salotto.
« E di cosa vorresti parlare? Di come sei caduto anche tu nel fascino di Elena Gilbert? »
« Lo sai, è proprio un peccato che sei diventata una vampira. Da umana eri infinitamente migliore »
« Da umana tu volevi sacrificarmi su un altare » il suo tono era basso e trasudava odio. Per un istante si pentì di averlo usato, pienamente consapevole di che uomo fosse quello che si trovava davanti a lei e di quello che era capace di fare. Invece, contro qualsiasi aspettativa, Klaus le si avvicinò, senza smettere di guardarla negli occhi, e senza esprimere nessun tipo di emozione.
« Grazie » disse poi, prima di andarsi a sedere e invitarla a fare lo stesso.
« Grazie? » ripeté lei, incredula.
« Si, Katerina, ti sto ringraziando. Se ti avessi sacrificata, nel 1492, tu saresti morta e io non avrei comunque avuto la possibilità di creare ibridi. Quindi, in fondo, non hai rovinato tutto. E se non fossi stata così impaziente di farti perdonare da me non mi avresti mai condotto ad Elena. I tuoi movimenti si sono rivelati essenziali per farmela conoscere »
« Fantastico! Ciao! » la vampira si mosse per uscire, ma Klaus fu più veloce e le bloccò la strada.
« Non ho finito! Malgrado i risultati del tuo gesto, le tue intenzioni facevano schifo. Mi hai deliberatamente ingannato, sei scappata, hai portato me e mio fratello a non parlarci per mezzo millennio e hai tentato di distruggere la tua discendenza. E sai, forse sono più incazzato per l’ultima cosa che per le altre »
« Quindi sei ancora arrabbiato con me »
« Decisamente, si. Come hai potuto progettare la morte di Elena? Come hai potuto desiderare di venderla a me per il sacrificio? Era l’unica persona che rimaneva della tua famiglia. L’ultima testimonianza della tua umanità » le domandò a voce bassa.
« Avrei fatto qualsiasi cosa per liberarmi di te » scosse la testa e sorrise tristemente.
« Beh, ora ci troviamo in una situazione... complicata, e anche un po’ folle, perché quel bambino che hai visto di là è mio figlio, ed è anche figlio di Elena, il che lo rende in qualche modo parte della tua famiglia »
« Quindi lascerai andare la bisbisbisbis eccetera nonna di tuo figlio, giusto? »
« No! » Katherine portò le mani ai fianchi, frustrata. « Starai qui finché non avrai smaltito la verbena che sono sicuro hai nel corpo. E quando ciò sarà successo deciderò se è il caso di ucciderti o di tenerti qui, sotto stretto controllo. La libertà te la scordi »
 









Angolo autrice
Grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie!!!
Ero a una festa di compleanno ieri sera e mi sono accorta, in maniera non molto carina, di come nessuno della mia famiglia abbia mai letto ciò che scrivo e, in fondo, io non voglio che lo facciano perché mi farebbe sentire tremendamente a disagio. Ma dall’altra parte l’unica testimonianza della mia bravura mi viene da voi. E per questo voi siete indispensabili per me, mi fate sentire... non riesco neanche ad esprimere come mi fate sentire.
Quindi questo capitolo è dedicato a tutte le recensioni che mi sono arrivate nelle ultime 30 ore, per lo scorso capitolo da Serena Taylor, la ragazza dei vampiri, leli sister, AmoTVD98, Elisetta Slitherin e lucythebest02, e per gli altri capitoli, da Jill91.
Ascoltando “l’aria per me” dei Gemelli DiVersi, vi auguro buonanotte e al prossimo episodio, non so se domani o dopodomani.
  
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