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Autore: ShadowMoonLady    21/06/2012    4 recensioni
Se il generale quella notte non avesse dormito male, se Falck non si fosse messa a pensare, arrivando in ritardo, se quel sayan non l’avesse guardata con insistenza, scambiandola per una prostituta del luogo, se l’aliena avesse già utilizzato una volta il teletrasporto, se al guardiano non fosse caduta la pistola, se i due innamorati fossero andati a destra, trovando la strada sbarrata, se avessero detto a re Cold più tardi dell’accaduto, se non si fosse arrabbiato, se Loveno non fosse stato il custode dell’uovo, spingendolo per voglia di vivere a quell’atto pazzo. Se li avessero presi, se in quel preciso istante non fosse nato quel bambino, sarebbe nato Freezer, che in soli tre anni avrebbe distrutto Vegeta sei. Ma non andò così, per questa volta. E per altri vent'anni il pianeta era salvo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Freezer, Goku, Nuovo personaggio, Re Vegeta, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 38
 
 
“Sarebbe una mossa azzardata e priva di senso!”
“Non m’importa quello che pensi tu, terza classe! Decido io che fare!”
“Non le importerà, ma rischierebbe comunque la vita!”
“SONO IL RE DEI SAYAN. POTREI DISTRUGGERTI CON UN SOLO DITO DELLA MANO”
“…”
“NON DUBITO DELLA SUA FORZA, MA E’ COMUNQUE LUI PIU’ FORTE”
“Ehi!”
“SONO IO IL PIU’ FORTE DELL’UNIVERSO”
“SAYAN”
I due sayan, come ricordandosi solo in quel momento che nella sala non erano soli, si girarono in direzione della voce che aveva parlato. Anche lei, come loro, si era alzata in piedi, stringendo i lembi del tavolo come antistress.
Seripa si schiarì la gola, riprendendo contegno.
“Prin… Re Vegeta, per quanto sia indubbia la sua forza, Bardack ha ragione. Sarebbe solo un inutile spreco di energie e di vita. La potenza di Freezer è aldilà del suo livello”.
Vegeta ringhiò, innervosito. Come si permetteva, quell’infima suddita, a dimostrargli una tale disobbedienza? Come osava credere di essere al suo livello? Una donna, poi. Forse poteva accettare che quell’altro scarto di terza classe gli rivolgesse la parola, ma solo perché aveva i mezzi che gli erano necessari.
Ghignò, pronto a mettere fine all’inutile vita di quella sottoposta.
Senza che né Bardack, né Seripa se ne accorgesse, troppo veloce anche per essere fermato dai riflessi allenati dei due, Vegeta aveva sbattuto la sayan al muro, la mano stretta intorno al suo collo, assaporando già il sapore del sangue di chi aveva osato mettere in dubbio la sua potenza.
“R-re…”
Seripa tentava inutilmente di parlare, mentre sentiva il respiro venirle meno. Con le mani cercava di districarsi dalla presa fatale, mentre scalciava come una belva inferocita.
Il ghigno sul volto dell’ormai re dei sayan si trasformò in una smorfia.
“Vuoi ancora parlare, lurida donna? Sappi che sei stata ammessa a questa riunione solo perché il tuo compagno è fuori dalla base, ed essendo il vicecapo, dovevamo per forza ammetterlo. O lui, o un suo sostituto. Ma non è detto che importi a qualcuno quello che hai da dire.
Neanche per quanto riguarda la tua, di opinione, terza classe” ringhiò Vegeta, prima rivolto alla sayan, ormai livida, e poi in direzione di Bardack, ancora in piedi dietro di lui.
Sembrava tranquillo, ma chiunque non si fosse fermato oltre le apparenze avrebbe notato la tensione che permeava il suo volto.
Non poteva perdere altri combattenti. Aveva bisogno di tutto l’aiuto possibile. 
“Re, ci servono guerrieri. Pochi sono rimasti fedeli alla corona. Non possi… può permettersi di perderne altri”.
La smorfia di Vegeta si accentuò ancora di più, poi, con un verso di disappunto, lasciò la presa.
Seripa si rialzò subito, portando le mani al collo, e pronta per iniziare un combattimento in cui avrebbe riscattato l’umiliazione subita. Bardack, con un cenno negativo del capo, però riuscì a dissuaderla.
“Non ho intenzione di ascoltarvi un secondo di più. Ho convocato questa riunione per dirvi solo l’ora e il giorno in cui dovete essere pronti per partire alla volta del castello. Lì, combatterò contro Freezer e lo sconfiggerò. Non c’è altro da aggiungere” disse imperiosamente il re, facendo già per andarsene.
“I registri degli scouter di Celery e Pepper parlano chiaro: 530.000 di potenza. E abbiamo la certezza che sia solo una parte. E’ un dato di fatto: non riuscireste a batterlo”.
Una voce femminile si levò dal fondo della stanza, quando Vegeta era già alla porta.
Si girò lentamente, dando un’opportunità alla donna di negare l’evidenza. Si congratulò anche per la propria magnanimità.
“Che cos’hai detto?” scandì, sibilando.
Seripa fece un passo avanti, e Bardack fu tentato di lasciarla lì al suo destino, considerandola una degna punizione per la sua stupidità e la sua sfrontatezza.
Purtroppo per lui, era un’abilissima combattente.
“Ha dichiarato la verità, Re. Nessuno dubita della sua forza. Neanche del suo potenziale. Ma, semplicemente, ora non potrebbe batterlo. E poiché non c’è tempo per farla allenare e riuscire a sconfiggerlo con le proprie forze, ci serve un piano alternativo”.
Vegeta non era contento della piega che stava prendendo la situazione. Affatto. Quei due infimi sayan lo stavano battendo, seppur oralmente. La cosa non gli andava per niente giù. Affermavano che c’era qualcuno più potente di lui. E forse avevano anche ragione. Inaccettabile.
“Se non ce la posso fare io, non ce la potrete fare neppure voi. Neanche contemporaneamente. Valgo in potenza molto più di tutti voi messi insieme” disse allora Vegeta, mentre la sua aura cominciava a crescere vorticosamente.
“Di fatti abbiamo scartato la possibilità. L’avevamo considerata all’inizio la strada più giusta, ma ora abbiamo la certezza sarebbe solo un grosso errore” spiegò Bardack.
“Forza per forza, vincerebbe lui” commentò Seripa, non senza un velo di amarezza.
Se si potesse morire con la forza dello sguardo, la sayan sarebbe morta già due volte.
Una, per mano del capo della rivolta, che la fulminò, intimandole di stare zitta se non voleva rischiare la vita.
L’altra, per mano del re dei sayan, che l’unica cosa che poteva desiderare in quel momento era ucciderla in maniera più cruenta possibile.
“Serve qualcosa d’insospettabile. Un piano preciso che lo colga di sprovvista. Fargli credere che eseguiamo esattamente quello che si aspetta da noi, e poi cambiare completamente” disse Bardack.
Scese il silenzio. Quando, la porta si aprì.
“Io dico di usare qualche invenzione scientifica. Ci crede stupidi, quella lucertola schifosa. Ma anche noi abbiamo delle menti intelligenti”.
“Turles! Che diamine stavi facendo dietro alla porta? Come hai osato ascoltare?!” ruggì Bardack, alzandosi in piedi, pronto a buttare fuori il figlio a calci.
“Non potete fare queste riunioni segrete e pretendere che io non intervenga. Forse potete fregare gli altri, con la scusa degli allenamenti, ma non me” ghignò, sicuro di sé.
“Turles, vattene subito!” Stava seriamente perdendo la pazienza.
Due dei suoi combattenti, tra cui un suo figlio, stavano rischiando pericolosamente la vita nello stesso momento, e per di più sotto i suoi occhi.
Era una questione di principio, fare qualunque cosa per salvarli.
Si avviò a grandi passi verso di lui, afferrandolo per un braccio e disposto anche a lasciarlo mezzo morto, pur di farlo andare via.
Almeno, era solo mezzo morto.
“Che cosa hai detto moccioso? Torna subito qui” ordinò Vegeta, improvvisamente interessato a quello che aveva da dire.
Turles accennò un sorrisino strafottente al padre, prima di liberarsi dalla sua presa e dirigersi al tavolo.
“Stavo dicendo, prima che mio padre m’interrompesse. Freezer ci considera capaci unicamente di combattere. Ed è vero, noi siamo potentissimi. Ma abbiamo anche altre qualità. Per esempio, gli scienziati. Ne inventano una al giorno. Sono andato a letto con una sci…”.
“Risparmiami le tue prodezze sessuali. Non ho intenzione di perdere tempo” fece Vegeta, con una smorfia annoiata.  
Il sayan non si mosse di un millimetro.                  
“Sono andato a letto con una scienziata che aveva appena costruito questo nuovo macchinario. Era un’arma distruttiva ai massimi livelli. Diceva che riusciva ad assorbire gli esseri viventi e a trasformarli in energia per renderti più potente. Devo dire che è stato eccitante farla mia sul…”
“Turles” uscì basso e roco dalla bocca di Bardack, mentre però ascoltava interessato.
Vegeta pensava. Sembrava la soluzione dei loro problemi. Tanta energia per lui, e meno lucertole bianche tra i piedi. Perfetto.
“Portami da questa donna” proferì atono, alzandosi in piedi.
Gli occhi del sayan baluginarono di vittoria per la sua idea apprezzata.
“Purtroppo, non è così semplice. L’ultima volta l’ho vista pochi giorni fa, e mi ha detto – tra un ansimo e l’altro…”.
Il re dei sayan fu rapidissimo. Nessuno si accorse che si era mosso. Un secondo prima era tutto normale, uno dopo Turles era piegato a terra, ansimante, l’impronta del pugno di Vegeta sulla guancia.
Il giovane sayan si chiese che razza di potenza dovesse avere Freezer per non poter essere battuto da una forza del genere.
“Mi sono stancato di tutte queste chiacchiere. Sono il tuo re, trattami con rispetto. Ti ordino seduta stante di dire quello che sai e renderti utile, nel caso” soffiò, rabbioso.
I due sayan si guardarono negli occhi, poi Turles si alzò in piedi.
“Vive su una navicella, e si sposta in fretta. Ho una mappa codificata ben precisa per i suoi spostamenti, così che chiunque con un po’ di forza di volontà e quindi ‘degno di arrivare a lei’ ” sembrò scimmiottare un qualcosa che gli avevano detto “possa riuscire a rintracciarla. La mappa è nella mia camera. Per trovarla l’ultima volta ci ho messo tre mesi” borbottò, umiliato dalla sconfitta.
Il principe ghignò. “Deve saperci proprio fare, allora, per far aggrovigliare il tuo cervello di terza classe.”
Tornò subito serio.
“Chiamate a raccolta gli altri. C’è bisogno di tutto l’aiuto possibile. Non c’è tempo da perdere. Sayan, dammi quella mappa. Troveremo quella scienziata”.
 
La stanza era semivuota. La luce leggera penetrava dalla piccola finestrella sopra il cassettone, donandole un’atmosfera di serenità e pacatezza. Sembrava pulita e ordinata, le tipiche stanze di emergenza, che non si usano quasi mai. Entrando, si poteva vedere attaccato al muro di sinistra un letto, a quello di destra un altro, e fra essi un cassettone di legno scuro. Accanto alla porta, si trovava un altro lettino, messo in orizzontale. Il colore delle pareti era bianco, e le lenzuola di un tenue giallo ocra.
Sopra di uno dei tre letti, quello vicino alla porta, si trovava appallottolata una bambina, che dormiva serenamente mordendosi un pollice. Il lettino era troppo grande per lei, e qualcuno le aveva messo dei cuscini intorno per non farla cadere.
Con le ginocchia strette al petto e la testa china, le spalle come incastonate nell’angolo del muro, si trovava sul letto a destra un ragazzino. Non sembrava voler dar segno di muoversi, e le sue lenzuola erano intatte, intoccate. Come se non si fosse mai mosso da lì e volesse occupare il minor spazio possibile. Come se volesse fingere di non esistere.
Sull’ultimo letto disponibile, invece, si trovavano due figure.
Una di esse era un bel ragazzo, sulla ventina. Era seduto sul letto, e la sua espressione era una maschera di finzione. Sul suo volto c’era un bel sorriso, che pareva solo forzato, artificioso e freddo, come tutto in quella camera.
“Falck, non vuoi mangiare? E’ buonissimo, te lo assicuro”
Nella sua voce c’era una vena di disperazione, che tentava malamente di nascondere. Si capiva, però, che era sull’orlo del baratro. Quel ragazzo, sì, quel ragazzo stava ponderando qualcosa di grosso. Qualcosa cui non si poteva più sottrarre, se lo avesse deciso. Stava per saltare.
Prese uno dei due piatti poggiati sul cassettone, accanto a un biberon mezzo vuoto, e glielo pose sotto gli occhi.
Quella cui il ragazzo stava parlando, doveva essere stata una donna.
Era seduta compostamente sul bordo del letto, le mani in grembo, gli occhi completamente blu che guizzavano per la stanza, moderatamente curiosi.
Poteva sembrare una persona normalissima. Sì, lo poteva sembrare davvero. Se non per piccoli dettagli.
Le mani, che fino a un secondo prima erano incrociate sulle gambe, ora erano guizzate sul materasso, e stendevano in maniera maniacale le lenzuola, già perfettamente lisce.
E poi di nuovo sul grembo, immobile.
E ancora a spiegazzare sistematicamente l’orlo del lenzuolo, che evidentemente non era abbastanza inamidato.
Mani che si muovevano, a scatti, e poi di nuovo immobili.
Mani graffiate, mani rosse, che dovevano essere state strette con forza per stare ferme.
Mani che avevano scorticato, fino a far sanguinare, le braccia, i polsi.
Mani che non asciugavano più lacrime da una settimana, da quando era iniziata quella calma invera, che stava sfociando nella pazzia.
“Ti prego, Falck. Ti sto supplicando. Mangia almeno un frutto”
Occhi che non vedono realmente, ma che passano il corpo come fosse aria.
Occhi che guardano tutto e niente.
Occhi che costruiscono un mondo che non esiste.
“Falck, guardami”
Non sente Falck, non sente.
Non vuole sentire.
Perché dovrebbe sentire cose che le farebbero solo male?
“Non ce la faccio più Falck. Dimmi che cosa posso fare”
E poi, si gira.
“Non voglio mangiare adesso. Voglio aspettare Loveno, mio marito, ho in mente per lui un pranzetto speciale. Sai, è il nostro primo anniversario.”
Pausa. Le prime parole che dice, da quando è successo.
“… scusami, non credo di ricordarmi il tuo nome. Tu saresti?”
Un sorriso, simile, troppo simile al sorriso che Goku ricordava come quello di sua madre.
Il ragazzo, si butta.
“Falck, ti faccio una promessa. Giuro sulla mia vita, che ti vendicherò. Vendicherò te, e vendicherò Loveno. Ucciderò Freezer con le mie stesse mani. Costi, quel che costi.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL MIO ANGOLINO
Lo so che merito di essere uccisa brutalmente da Freezer, e che questo misero capitolo non ripagherà mai tutta la mia assenza. Ma non posso far altro che pubblicare, sperando che non mi odiate troppo. Sono stata davvero impegnata, e non ho avuto tempo per fare niente. Finalmente, però, è finito tutto. Sono ufficialmente libera da qualsiasi costrizione, e se il cielo mi assiste (cielo e ispirazione), ricomincerò con i miei aggiornamenti ogni due giorni.
Vorrei fare alcuni chiarimenti. Allora, vedendo l’OAV di Turles ho capito che non è l’ennesimo membro della famiglia di Goku a sopravvivere (No, aspettate. Non ditemi che non sono indistruttibili. Quante probabilità ci sono che padre, figlio e fratello sopravvivano all’esplosione del loro pianeta? Vabbè che Bardack finisce in una dimensione parallela, ma è pur sempre vivo [sì, se ve lo state chiedendo ho fatto incetta di OAV e puntate speciali][e sì, invece di scrivere sono stata al computer LOL]) ma un comunissimo sayan di terza classe. Però, essendo io molto ignorante ed avendo visto solo immagini, avendo fatto 2 + 2 = 3, ho commesso questo errorino. Ma visto che è una What if?, me lo perdonate, no?
Poi, chiarimenti sulla potenza di Goku e Vegeta. Vegeta, a parte la sua solita vanità, è davvero molto forte. Diciamo che essendosi allenato con Goku, a sua volta innatamente più forte di lui, il suo livello combattivo a quell’età è notevolmente aumentato. Quindi possiamo dire che possiamo paragonare le loro forze combattive anche a quelle nella saga di Freezer, dai.
Ancora, parlando del capitolo. Vegeta è leggermente esagitato, non trovate? Sta per esplodere, guys. Perché? Ve lo spiego nel prossimo capitolo! Vi dico solo che c’entra… chi? Se mi conoscete anche un minimo lo scoprirete!
Detto tutto ciò, che so la maggior parte di voi non leggerà perché ormai mi odiate e volete solamente sfruttarmi per sapere come va a finire e non volete più starmi a sentire (ne sono consapevole) volevo ringraziare ugualmente chi eventualmente commenterà per farmi sapere che cosa pensa anche di questo capitolo, e niente… SAPPIATE CHE VI AMO COMUNQUE.
E che ogni singola recensione cui non ho risposto, avrà come risposta la seguente “TU SEI TROPPO BUONO E IO TI AMO IMMENSAMENTE. QUALSIASI COSA BUONA HAI DETTO SU DI ME E’ UNA MENZOGNA, QUALSIASI INSULTO E’COSA BUONA E GIUSTA. NON SONO DEGNA DI COTANTO AMORE.”
… ho usato leggermente l’aggettivo buono, uh.
Anyway, sperando di sentirci presto ^^
Bacioni :*
 
P.S.
A chi interessa, la mappa dei sayan (esclusi Goku e Vegeta) presenti nella base (quelli sbarrati devono ancora riprendere i sensi, poi distanziate da barrette sono le coppie, prima le donne)
Pepper – Artichoke – Turles – Radish – Bardack - Fennel
Celery – Leek
Cauliflower – Chard
Seripa– Toma

 
 

  
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