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Autore: lightoftheday    14/05/2004    7 recensioni
Una pausa di riflessione e un progetto si fondono insieme sotto i cieli della Scozia
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billy Boyd, Dominic Monaghan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Ventisei - Non è mai troppo tardi

 

Billy si era fermato un momento perché, se da una parte sapeva benissimo cosa voleva dire ad Elena, dall’altra non sapeva se era giusto farlo. Forse era una cosa tremendamente sbagliata dirle cosa provasse ma, del resto, non l’aveva già fatto quella notte?

Certo che l’aveva fatto, senza ombra di dubbio, anche se aveva finto di confessarlo a qualcun altro.

Quel giochino di Nessie fatto al lago che era partito come la più innocente delle cose, era stato una specie di lama a doppio taglio.

Forse era sbagliato anche andare via e non aggiungere nient’altro, lasciare tutto nel vago, permettendo anche che lei potesse pensare che fosse stata una cosa detta tanto per dire.

Alla fine si trovò a decidere solo per sé stesso, valutando che nei confronti di Elena, qualsiasi decisione avesse preso, avrebbe potuto essere sbagliata.

Aveva bussato, ma sembrava che nessuno sentisse, poi ne capì il motivo. Non ci aveva fatto caso prima, ma poi aveva chiaramente sentito che Elena stava cantando e anche a voce piuttosto alta. Non aveva idea di cosa stesse cantando, ma sembrava qualcosa di piuttosto energico, probabilmente si era messa le cuffiette e si era isolata dal resto del mondo, come le aveva visto fare frequentemente.

In effetti Elena spesso somatizzava in quel modo la rabbia e la frustrazione, mettendosi a cantare a voce alta. Era un modo piuttosto sbrigativo di scaricare l’energia negativa, sarebbe stato come mettersi ad urlare; farlo in quel modo le aveva sempre dato l’idea che almeno quella cosa avesse un minimo di senso. Appena si era chiusa la porta dietro le spalle, quando Dominic e Billy erano saliti sull’auto, aveva sentito la rabbia crescere in lei e non aveva trovato modo migliore di esternarla che mettere nel suo lettore cd il nuovo album dei Rasmus e mettersi a cantare con loro. Quel rock melodico la stava davvero aiutando.

Billy provò ad affacciarsi alla finestra, le persiane erano aperte, ma la tenda era quasi del tutto tirata, quindi non riusciva a distinguere molto chiaramente cosa stesse avvenendo dentro, sentiva solo il suono della voce di Elena.

Still feels like the first time… To stand here by your side… Together regardless… We'll walk through the darkness… Still feels like the first day of my life…

Improvvisamente ci fu un momento di silenzio, e Billy colse la palla al balzo per bussare nuovamente, Elena sentì che qualcuno bussava alla porta e, mentre stava seduta davanti al computer, si era girata di scatto verso l’entrata. Si chiese se la persona che stava alla porta l’avesse sentita, si vergognava sempre un po’ di farsi sorprendere in certi frangenti. Si era tolta le cuffiette e aveva buttato il lettore cd sul suo letto. Aprendo la porta era rimasta per un momento in silenzio.

- Sei ancora qui?- gli aveva chiesto, stupita di trovarselo davanti.

Billy non voleva perdersi in inutili chiacchiere, del resto era un mese che non si perdevano che in quelle. Voleva essere diretto, e lo fu.

- Sei pronta per un discorso troppo poco ironico per i tuoi gusti?-

Elena aveva continuato ad osservarlo piena di stupore, aveva quindi aperto la porta completamente e l’aveva fatto entrare, annuendo non molto convinta.

Billy si era guardato un po’ intorno. Erano rimasti entrambi in piedi, l’uno davanti all’altra, e sembrava che l’imbarazzo dovesse ricadere su di loro, ma Billy non era un ragazzino alla prima cotta, quando aveva deciso di fare quella cosa aveva allontanato tutte le incertezze.

Non che la cosa però fosse più facile così, però.

- Mi sono trovato a fare questa riflessione, magari faccio male perché poi forse per te non è così e io mi sono sbagliato. Ieri sera non te l’ho detto tanto per dire, tu veramente mi piaci molto, e se non fosse per tutta una serie di ostacoli che si metterebbero tra noi, è molto probabile che forse avrei fatto un passo più deciso verso di te. Ho sbagliato ieri sera a dirtelo, lo so. E’ come se implicitamente ti avessi chiesto qualcosa, e credimi non era mia intenzione metterti in quella posizione. Io non potrei davvero chiederti mai niente e se ti sto dicendo queste cose è solo perché sento l’esigenza che tu sappia tutto.-

Stavano sempre abbastanza distanti tra loro, Elena continuava ad ascoltare Billy senza interromperlo. Per un momento lui si era fermato, aveva distolto lo sguardo da lei e aveva guardato in un punto imprecisato della parete alla sua destra.

- Dio… è difficile dirti questa cosa, spero di non essere frainteso. Quello che sto provando nei tuoi confronti è una cosa pura, assolutamente non c’è niente che io voglio che tu faccia o dica in proposito.-

A quel punto Elena ebbe chiara la situazione. Capì benissimo che cosa stesse passando per la testa di Billy e anche che, se non fosse stata lei a muoversi per prima, la cosa sarebbe finita lì. E lei non voleva rimanere in silenzio segnando la vera fine di quella storia.

Fu così che si decise ad avvicinarsi e a baciarlo, seguendo un impulso che l’aveva colta improvvisamente, ma non del tutto alla sprovvista. Era il suo modo di fare le cose, quel dimostrare tante emozioni con i gesti, era una peculiarità che le era sempre appartenuta, ma che non aveva esternato mai prima d’ora in quel modo.

All’inizio Billy era rimasto per un momento frastornato, non si aspettava che lei avrebbe avuto quella reazione, ma non ci vollero che pochissimi secondi perché si decidesse a rispondere a quel bacio, intuendo perfettamente il perché di quel gesto.

Elena aveva portato il mento sulla sua spalla mentre ancora lui non si decideva a lasciarla, gli aveva parlato sussurrando dritto nel suo orecchio. - Neanche il mio gesto è vincolante, come non lo sono del tue parole, io non mi aspetto niente da te. Lo so che comporterebbe troppi problemi. Volevo solo farti capire che io provo la stessa cosa per te, non ti sei sbagliato.-

Billy le aveva preso il viso tra le mani e stavolta era stato lui a baciarla.

Subito dopo non si erano salutati, si erano limitati a sorridersi, poi lui era uscito, e non si era guardato indietro.

 

Dominic era prontissimo. Appena Billy era salito sull’auto si era sfregato le mani e aveva assunto un’espressione sorniona:- E allora, ciccio bello?-

Billy con calma si era rimesso la cintura di sicurezza, poi aveva guardato l’amico e gli aveva sorriso.

- Dominic… guida!-

L’altro aveva sorriso a sua volta riallacciandosi anche lui la cintura, ed era partito. Continuava a sbirciare con la coda dell’occhio verso Billy.

- Ti vorrei solo far notare che prima di arrivare ad Edimburgo abbiamo un bel po’ di tempo, e poi oggi pomeriggio abbiamo un bel volo intercontinentale… sei cosciente che ti farò parlare, vero?-

Billy in verità non era molto preoccupato, era euforico e piuttosto felice, come non lo era da un po’. Continuava a sorridere e a guardare fuori dal finestrino, non badando alle bonarie minacce dell’amico.

 

***

 

Dopo aver finito di preparare la sua valigia, lasciando fuori solo il necessario che le sarebbe servito la mattina dopo, Elena aveva ancora davanti a sé un pomeriggio di solitudine da trascorrere. In quei due giorni non aveva avuto altri contatti che non fossero stati con i suoi familiari e con Chiara. Aveva deciso di tornare al lago, nel posto preciso dove lei con Billy e Dominic avevano passato diverse giornate. Aveva preso un mezzo pubblico e poi aveva dovuto camminare per un po’ per arrivarci, era stato molto piacevole farlo, stare da sola le permetteva di pensare.

Arrivata a destinazione si era messa a guardare il lago, con la sua acqua calma e si era persa nuovamente nei suoi pensieri.

Chissà che cosa stavano facendo Billy e Dominic in quel momento. Elena guardò l’orologio, erano appena le tre del pomeriggio la in Scozia. A Los Angeles erano le sette del mattino, probabilmente stavano dormendo. Quel giorno ci sarebbe stata la premiere per l’uscita della versione estesa del Ritorno del Re, ed era anche il compleanno di Billy. Elena ci aveva pensato, ma poi aveva deciso di non telefonargli, probabilmente sarebbe stato già difficile contattarlo per via del fuso, e poi quella probabilmente non era la giornata più adatta. Forse gli avrebbe scritto un e-mail, anche se le sembrava assolutamente banale farlo.

Si era portata dietro la macchinetta fotografica, aveva giusto pochi scatti da fare per finire il rullino, che avrebbe fatto sviluppare in Italia. Sperava che molte foto fossero venute bene, ce ne dovevano essere alcune decisamente spassose, le avrebbe sicuramente scannerizzate una volta a Firenze per Dominic.

Che cosa si portava indietro da quel viaggio? Tutto un mondo che, ironia della sorte, tutto includeva meno che la risposta alle sue domande iniziali, quelle con cui era partita… che ne avrebbe fatto della sua vita?

Qualunque cosa avesse voluto fare, era certa che l’avrebbe affrontata con uno spirito diverso.

 

Improvvisamente Elena vide l’acqua incresparsi. Poteva essere stato solo il vento, anzi, certamente era così. Eppure lei in quel momento aveva voluto credere che fosse stato Nessie. Aveva tirato fuori la macchinetta fotografica e aveva fatto un paio di foto a quelle increspature dell’acqua. Poi, arrivata all’ultimo scatto, aveva allungato il braccio e aveva rivolto l’obbiettivo verso di sé. Magari quella foto non sarebbe venuta, oppure probabilmente non era riuscita ad inquadrarsi bene, ma non le interessava. In quel momento, per la prima volta nella sua vita, aveva desiderato conservare un’immagine di se stessa. Subito dopo era tornata a guardare il lago.

- Grazie Nessie. E’ tutta colpa tua.- disse tra sé e sé, facendo un cenno di saluto verso l’acqua. In fondo nemmeno lei poteva essere tanto certa che Nessie non esistesse, magari in verità era rimasto lì a spiare lei, Dominic e Billy per tutto quel tempo, a godersi quello spettacolo. Magari aveva già capito sin dall’inizio cosa sarebbe successo.

Elena sorrise per quei pensieri che le stavano affiorando alla mente. Si era alzata, aveva raccolto il suo telo e l’aveva rimesso nella sua borsa, facendo per tornare all’albergo, dato che era già più di un’ora che stava là in contemplazione.

Era una pessimista comunque, lo era sempre stata e probabilmente lo sarebbe stata sempre, si ritrovò a pensare che forse non avrebbe visto mai più Billy, e Dominic.

Era stato bello quello che c’era stato tra loro, forse troppo. Elena era certa di essere innamorata di lui, ma non si era tanto soffermata ad analizzare i suoi sentimenti, non aveva voluto farlo e quindi non poteva dire quanto fosse profondo ciò che provava per lui.

L’unica cosa certa era il fatto che lei sarebbe tornata alla sua vita il giorno seguente, mentre Billy era già tornato alla sua. E così doveva essere.

 

Forse per una sorta di equilibrio cosmico, anche Billy in quel momento aveva pensato ad Elena, era stato il suo primo pensiero quella mattina, ancor prima del fatto che quel giorno compiva gli anni e che sarebbe stato quasi tutto il giorno impegnato con il lavoro. Aveva acceso il cellulare e aveva ricevuto dei messaggi di auguri, in segreteria Dominic gli aveva lasciato, a mezzanotte spaccata, un messaggio in cui gli aveva cantato tutta “Tanti auguri a te”.

Tanti auguri a ciccio bello Billyyyy!!! gli aveva cantato quel pazzo scriteriato. Billy aveva cominciato a ridere di gusto appena l’aveva sentito cominciare.

Dominic la sera prima doveva essere stato molto allegro… forse dipendeva dal fatto che Jennifer aveva accettato di accompagnarlo alla festa che ci sarebbe stata quella sera, dopo la presentazione del dvd. Billy era rimasto esterrefatto quando Dominic gli aveva dato quella notizia… in genere quelle erano proprio le occasioni alle quali lui evitava di portarla, le occasioni che avrebbero fatto capire a tutti che erano una coppia fissa. Stava davvero cambiando tutto.

Subito dopo aver riascoltato il messaggio aveva ripensato ad Elena. A differenza della ragazza lui aveva pensato molto a lei in quei due giorni. Forse qualche anno in più faceva comunque la differenza tra loro due, sarà stato anche perché lui era un po’ più ottimista di lei.

In un certo senso sentiva che quella storia non era ancora finita e che qualcosa si doveva ancora compiere. Forse, un giorno, magari non molto lontano, si sarebbero rincontrati.

   
 
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