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Autore: xwannabewriter    22/06/2012    2 recensioni
Una semplice one-shot scritta per passare il tempo che spero possa piacervi.
Dalla stesura:
“Chiudete gli occhi.” Ma.. tanto oramai che potevo fare? Chiusi gli occhi.
[...]
“Ora potete aprirli.” Disse, e con un altro schiocco delle dita si librò nell’aria accanto a me.
Aprii gli occhi e subito dopo li sgranai.
“Ma cosa.. ?”
La magie est dans les yeux du spectateur” disse sorridendo.
[...]
C’era un buonissimo odore di zenzero.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONE SHOT

 
 
 
 
 
 

Trodheim, 1855

 
 
 
 
Sospirai, buttando la corona che avevo tenuto tutto il giorno in cima al letto.
La sentii sprofondare tra il tepore delle lenzuola. Mi misi comoda, in camicia da notte, e mi sedetti a pettinare i lunghi capelli biondi che mi incorniciavano le lentiggini del viso.
Odiavo quelle macchiette fastidiose; avrei avuto un aspetto decisamente migliore se non le avessi avute.
Sbadigliai, era stata una lunga giornata.
Mi ero svegliata all’alba per la lezione di etichetta con la signorina Hentela ed ero stanchissima.
Ma infondo era valsa la pena di svegliarsi così presto, avevo visto di nuovo Mathias potare il roseto del giardino, qui a palazzo. Lo faceva sempre di prima mattina, tra la rugiada dalle piante e il tumulto generale delle dame di corte che, con scuse inventate al momento, volevano solo parlare con lui il più a lungo possibile. E come dar loro torto, era davvero gentile e.. bellissimo.
Tutte quelle dame che pavoneggiavano intorno a lui mi facevano sempre ridere.
Ingioiellate fino alla punta dei capelli, parlavano e parlavano del niente più assoluto.
E io che ero la principessa non trovavo neanche il coraggio per dare ordine di invitarlo ad un ballo di corte.
Buffo.
Arricciai il naso.
C’era odore di stinto nella mia stanza.
Arrancai sino alla porta finestra e la spalancai, godendo il venticello che mi spettinava i capelli.
Rimasi lì, a contemplare il paesaggio, per un bel po’.
Il castello era inanimato e a quell’ora tutti probabilmente dormivano di sasso. Tutti tranne me.
Il laghetto adornato dalle margherite, il ponticello che da piccola mi divertivo a percorrere, ridendo e saltando e tante altre cose. Sarei voluta tornare bambina; avrei dovuto preoccuparmi meno degli ‘impegni della corona’ .. Pff. Che strazio erano.
Ma i miei 15 anni non me li toglieva nessuno.
Sbuffai, esausta.
Solo allora mi resi conto di una sagoma nera seduta su una panchina. Trattenni un esclamazione di gioia. Era Mathias! Ma.. che ci faceva in giardino tutto solo a quell’ora della notte?
Decisi di fare l’infattibile.
Presi dal mio armadio qualche straccio destinato alle dame di compagnia e me lo infilai, mi sistemai i capelli in una crocchia e mi truccai con qualche strato di troppo di cipria.
Le mie lentiggini erano sparite e conciata in quel modo nessuno mi avrebbe riconosciuta.
Aprii il portone della mia stanza lentamente, facendo attenzione a non farlo scricchiolare, e presi con voga a correre verso il piano inferiore, per l’uscita. Percorsi la prima rampa di scale e mi fermai di colpo. Il pavimento era gelido, ed io ero scalza. Respirai tentando di non farci caso e proseguii incurante.
Arrivata al giardino, mi appostai dietro una colonna abbastanza distante da Mathias.
“Sono una cretina. Sono una cretina.”Mi ripetevo, ma infondo non me ne importava.
Forse era l’unica occasione in cui sarei potuta rimanere da sola con lui.
Un sorrisetto imbarazzato si dipinse sul mio volto, mentre lo fissavo perdutamente innamorata.
Mi feci coraggio e camminai in sua direzione.
I sassolini del terreno mi facevano malissimo, stupida perché ti sei dimenticata le scarpe, perché?
Non appena arrivai di fronte a lui, mi spostai una ciocca di capelli dal viso e balbettai.
“Buonasera.. voi, ehm, voi come.. come mai siete qui, insomma, a quest’.. a quest’ora della sera?”
Mathias alzò lo sguardo lentamente, i suoi occhi color verde smeraldo mi trapassarono. Ero come ipnotizzata. Chi era quel ragazzo? Non era umano di certo.
“Sapete, potrei dire lo stesso di voi.” Era la prima volta che sentivo la sua voce, calda e confortante ma incredibilmente distaccata. Mi sedetti accanto a lui, la gonna mi fece sgambettare. Per poco non caddi.
“State bene?”
“Si.. sto bene.”
“Le stelle sono bellissime, sta sera.” Si pulì un lembo dei pantaloni.
“Siete venuto qui per ammirarle?” Chiesi mentre alzai il capo al cielo.
“Non proprio.”
“E come mai siete qui?” chiesi, insistente ed abituata ad avere tutto e subito.
“Volevo stare un po’ da solo con loro.” Disse, alzando il dito al terso del cielo.
“Sono molto belle.”
“Sono più vere di tutti quelli che abitano qui, sapete?” Era vero. Il palazzo era abitato da gente scrupolosa di avere successo, finta e tremendamente materiale.
“Lo so, anche fin troppo bene credetemi.”
“Come vi chiamate?” sussultai. Non potevo dirgli il mio vero nome, avrebbe capito chi ero.
“Diamo troppa importanza ai nomi. Chiamatemi come volete.”
“Mi sorprendete, mademoiselle!”
Risi, seguita a ruota da lui. Aveva una risata magnifica. Era unico.
“Che ne dite di fare una passeggiata?” mi guardò speranzoso
“D’accordo, conosco tanti posti qui in giro..”
“Come non potreste?”
“Che intendete dire?”
“Siete la principessa, è naturale che conosciate a memoria questo palazzo.” Sbiancai. Come mi aveva riconosciuta? Rimasi imbambolata per qualche secondo.
“Come lo sapete? Non mi avete mai vista!”
“E invece si, credete che non mi sia accorto di tutte quelle volte che mi spiavate dalla quella finestra?” disse indicando la mia stanza, al piano superiore del palazzo color cremisi.
“Io.. ehm.. siete un gran villano! Con permesso, domani dovrò svegliarmi all’alba e mi sento piuttosto stanca.” A grandi passi mi voltai per tornarmene alla mia stanza. Era un cretino, e lo ero stata anche io.
Lo sentii ridere. Ma che rideva quello stupido?
 
Aprii la porta della mia stanza e mi tolsi quello scomodo vestito, mi struccai e mi rimisi la camicia da notte.
Stupida. Stupida. Stupida.
Respirai a fondo, cercando di trattenere le lacrime. Mi misi a letto, coprendomi fino alla testa con il lenzuolo.
Odiavo la mia vita. Le principesse erano destinate ad annoiarsi per il resto dei loro giorni.
Balli, ricevimenti e ancora balli, ricevimenti, cene, pranzi, colazioni.. Oltre ad annoiarmi sarei pure diventata obesa, perfetto. Sbuffai per la centocinquantesima volta.
Certo che quel Mathias era stato proprio maleducato. Ma che ci si poteva aspettare da un giardiniere? E poi le nostre classi sociali erano troppo diverse, non avrei mai potuto sperare di mettermi.. si, insomma, mettermi con lui. Mi sedetti nel letto di scatto. Che andavo dicendo? Mettermi con lui? Ahaha, sane risate!
Stupida. Stupida. Stupida.
All’improvviso sentii uno strano rumore, come un ticchettio. Il mio orologio a pendolo però era giusto e non aveva mai fatto un rumore così insistente e veloce. Nah. Non era il mio orologio a pendolo.
Mi alzai e aprii la porta della mia stanza: non c’era nessuno, a parte qualche guardia notturna qua e la.
Mi rimisi a letto, incurante di quello strano rumore.
Non cessava.
“Che cavolo..” dissi a bassa voce.
Mi avvicinai alla specchiera e notai che il rumore proveniva dalla finestra. Con passo felpato la raggiunsi, aprendola. Un sassolino mi colpì la mano.
“Chi va là?” dissi, urlando ma non troppo per non farmi sentire da tutto il castello.
“Mathias, mademoiselle!” disse il ragazzo, spuntando dal nulla in mezzo al selciato
“Che volete razza di stupido mentecatto primitivo? Andatevene!”
“Non prima di avervi mostrato una cosa.” Disse con uno strano sorrisino sulle labbra e facendo qualche passo in avanti. Schioccò le dita.
All’improvviso non sentii più il suolo sotto i piedi, stavo forse volando? Mi misi a urlare spaventata
“Che avete fatto? Siete pazzo! Aiuto!”
“State calma. Respirate a fondo.” Mi disse con voce rilassata. Giuro che lo avrei fatto licenziare.
Volai oltre la ringhiera della mia finestra e mi ritrovai sospesa nell’aria, a più di 10 metri dal terreno.
“Chiudete gli occhi.” Ma.. tanto oramai che potevo fare? Chiusi gli occhi.
Sentii che il mio corpo si stava girando verso la parete rocciosa del castello, ero abbastanza distante ma se solo Mathias avesse voluto avrebbe potuto farmi schiacciare con la sola forza del pensiero.
Era tutto talmente surreale che dimenticai persino di protestare. La mia testa pulsava.
“Ora potete aprirli.” Disse, e con un altro schiocco delle dita si librò nell’aria accanto a me.
Aprii gli occhi e subito dopo li sgranai.
“Ma cosa.. ?”
La magie est dans les yeux du spectateur” disse sorridendo.
La parete rocciosa del castello era diventata.. magica? Si. Era surreale.
Il color cremisi era sparito lasciando spazio a una distesa di foglie e fiori colorati, alcune creaturine minuscole – fate? – svolazzavano cospargendo tutto di glitter. Indossavano delle parrucche viola.
C’era un buonissimo odore di zenzero.
Era davvero magico.
Al centro della parete c’era una foto di me e Mathias, eravamo seduti di spalle in una radura, di fronte a noi c’era una cascata ed i nostri visi erano talmente vicini che quasi si toccavano, e poi c’era quella frase, La magie est dans les yeux du spectateur, incisa al fondo dell’immagine.
Stavo per obbiettare, chiedere spiegazioni, ma il ragazzo mi precedette.
“Siamo stati in quel luogo, nella tua mente come nella mia, perciò è come se ci fossimo andati davvero. Tutto è possibile.”
Ero stravolta. Non capivo più niente. Ma ero felice. Era inventiva? Ero certa non lo fosse.
Mi accorsi che Mathias mi stava osservando.
“Ti piace?”
“Si!” dissi per poi saltargli al collo abbracciandolo.
“Questa è per te, principessa.” Tirò fuori una tiara da una tasca. Era semplice, impreziosita da una pietra color ametista al centro.
“Grazie mille, Mathias. E’ bellissima.”
Ci avvicinammo. Il mio cuore che batteva all’impazzata.
Le nostre labbra si sfiorarono.
Sospirai, se era un sogno era davvero reale.




Ciao a tutti ='D
Ho scritto questa one-shot qualche giorno fa per un contest e ho deciso di pubblicarla qui per un riscontro con voi che mi leggete.
Spero di sentire vostre notizie e spero che la storia sia di vostro gradimento.
Ho dovuto prendere spunto dal video 'Give Your Heart A Break' di Demi Lovato per appunto questo contest e da come avrete potuto leggere ho inserito la parte "murata fatata" (lol) ispirandomi a quando Demi riempie il muro di fronte casa del suo ragazzo con le loro foto. 
Spero di aver fatto centro.. vi racconterò com'è andata al contest x) RECENSITE MI RACCOMANDO!
Ciao ciao,
xwannabewriter.
 
  
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