*The Sound of Your Heart*
Desclaimer:
I Pg le cui vicende si snoderanno nel corso del racconto non mi appartengono e sono di esclusiva proprietà di JKRowling, salvo alcune comparse.
Dediche:
Dedicato alla proprietaria del sentiero che, per forza di cose, si doveva incrociare al mio…dedicato ad una delle persone che più ha contribuito alla mia crescita e che mi ha insegnato a dare il giusto peso alle cose (e che ancora tenta, suo malgrado)…dedicato ad una fonte inesauribile di sorrisi e che ha tanto aspettato per questa "cosa". Ti voglio bene, Gaietta.
*****
Prologo: Il Silenzio degli Innocenti.
Freddo.
Freddo che brucia la pelle.
Freddo che brucia la pelle e arrossa il viso.
Freddo che brucia la pelle e arrossa il viso e brucia dentro.
Nient’altro che un fottutissimo ritratto anonimo.
Ed una sfera amaranto, ad affondare nella pennellata di cotone di quell’autore senza volto e senza nome.
Lui lo sa, però, come potrebbe chiamarsi; lui sa sempre tutto.
Lo sa, ma non lo dirà.
Non dice mai nulla, Lui.
Gomitolo fatto di carne e sangue arroccato dietro collina insormontabile di parole che non vogliono affiorare da labbra troppo secche per tendersi in un sorriso.
Freddo.
Freddo cha diventa carezza di madre.
Freddo che diventa carezza di madre e che percuote labbra secche.
Freddo che diventa carezza di madre e che percuote labbra secche e che fa male.
Ignora il sole ai suoi piedi, tra il cotone.
Non c’è posto per il sole, nel suo mondo.
Non lo vuole.
Rovina sempre tutto, il sole.
“Rovina sempre tutto!”
“Finiscila, brutto prepotente! E’ come te!”
“Lui.Non.E’.Come.Me! Lui è diverso, lui è…un mostro, sì, ecco, un mostro con i brufoli sul mento tipo l’Orco Dork e che ti uccide se ci vai vicino!”
“Sono solo bugie!”
Occhi cobalto che fissano dita.
Dita che si contorcono su corde acuminate.
Corde acuminate attorcigliate su sé stesse.
Udito che si rifiuta di cogliere suoni spigolosi.
“Vai a prendere il pallone!”
“Non ci vado io!”
”Ma era quello rosso, quello bello!”
“Io…quello lì non mi piace e non ci vado!”
Solleva lo sguardo, piano.
Sipario di fili color ebano che cala su un teatro senza burattinaio.
Occhi bambini che osservano, silenziosi ed indiscreti, occhi gemelli.
Diffidenza in curiosità.
Consapevolezza in incomprensione.
Compostezza in vivacità.
Narici che inalano aria odorante di neve, mentre mani callose spingono verso un punto imprecisato, proprio là, accanto a quelle marionette il sole, andando ad affondare, poi, in un cestino.
Ed il profumo della carta straccia del Times che, per qualche secondo, si sostituisce alla neve.
Niente sole nel suo mondo.
Solo lettere che si susseguono, in pensieri inespressi.
Niente sole.
Niente sole.