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Autore: Amor31    24/06/2012    3 recensioni
Un amore tornato.
Un imprevisto sulla strada.
Una soluzione ai limiti del possibile.
(Possibilità di OOC)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Noi - il Gioco del Destino'
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4. Stranezze

“Come faccio a sapere qualcosa in più su questa Zoey? Non le ho mai parlato, non so se ha fratelli, se i genitori sono separati, vivi o morti… E inoltre ignoro del tutto il rapporto con questo ragazzo. Sicuramente è il suo fidanzato, viste le foto che circolano in casa, ma che cosa sarà successo stamattina per chiamarlo e chiedergli di raggiungerla?”.
Mille domande a cui non sai dare una risposta, Gwen. L’unica cosa certa è che tra pochi minuti dovrai affrontare questo fantomatico “Mike”; o almeno ti sembra di ricordare che sia questo il nome pronunciato da Zoey prima di svenire.
“Sono stata una sciocca… E così adesso posso anche essere smascherata. Ottima mossa, Gwen”.
Prendi un respiro profondo e cerchi di calmarti, poi ti avvicini alla porta e aprì per chiamare il tuo inatteso ospite.
-Vieni pure. Il pavimento non è più un problema-.
Mike ti raggiunge sulla soglia di casa ed entra senza troppi complimenti. Evidentemente è abituato a frequentare l’abitazione.
-Allora, come ti senti?-, chiede guardandosi intorno.
-Bene; perché questa domanda?-.
-Prima, a telefono, mi sei sembrata profondamente scossa. E poi mi hai chiesto di venire qui: c’è qualcosa di cui vuoi parlarmi?-.
-No. Avevo… Solo voglia di vederti, tutto qui-.
-E per la storia di Gwen Taylor? Insomma, eri una sua grande estimatrice, una fan sfegatata… Mi hai detto tu di essere stata molto contenta di aver avuto l’occasione di incontrarla nel corso del reality-.
-Ah, beh… Sì, mi era simpatica; una ragazza che diceva le cose in faccia agli altri senza pensarci troppo…-.
-Hai pianto?-.
-No, accidenti, non sono arrivata a questo punto! Non sono una completa femminuccia!-.
Ti rendi conto di aver appena detto una sciocchezza. E hai paura che il ragazzo si sia accorto di te.
“Diamine, devo stare più attenta! Per quel che ne so, Zoey è una persona dolce e sensibile… E non userebbe mai espressioni come *accidenti*, *per la miseria* e via dicendo. D’accordo, Gwen, cerca di concentrarti: non sai per quanto tempo dovrai rimanere nel suo corpo, perciò è meglio che tu ci faccia l’abitudine”.
-Zoey, stamattina non sembri tu. Sei certa di stare bene?-, domanda Mike poco convinto alzando un sopracciglio.
-Te l’ho detto, va tutto splendidamente. Non ti pare d’essere un po’ troppo premuroso?-.
Ancora una volta ti accorgi in ritardo di aver usato le parole sbagliate.
-Troppo premuroso?-.
-Sì… Non che mi dispiaccia, certo, però…-.
-Allora vuoi che vada via?-.
-No, no, resta pure. Ormai è quasi ora di pranzo e vale la pena di rimanere, non pensi?-.
-Se per te non ci sono problemi...-.
Dalla voce del ragazzo capisci di averlo profondamente ferito, seppur involontariamente. E inizi a tormentarti.
“Ci manca soltanto che rovini questa coppia! Si vede che sono molto affiatati, perciò devo cercare di comportarmi con naturalezza… Non ho intenzione di mandare all’aria la loro relazione, non dopo aver guastato completamente il mio rapporto con Trent”.
Entri in cucina seguita da Mike e apri il frigorifero alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti; ovunque tu guardi vedi soltanto carne e pesce.
“Ma no! Sono vegetariana, non posso prendere nulla di tutto questo cibo! Possibile che la ragazza non abbia delle verdure?”.
-Ti serve aiuto, Zoey? Possiamo cucinare insieme, se ti va-.
-Cosa? Oh, no, ti ringrazio. Preparo tutto da sola-.
Riemergi dal frigorifero con dei vegetali dall’aspetto decisamente poco invitante e afferri un piatto contenente della carne; rabbrividisci alla sua sola vista e poggi il tutto sul tavolo che troneggia al centro della stanza.
-Anzi, già che ci sei, puoi mettere sul fuoco la carne? Ultimamente la odio e non ho nemmeno il coraggio di assaggiarne un pezzetto-.
-Ma tu adori la carne! Che cosa mangerai, allora?-.
-Verdura, ovviamente. Ricca di sali minerali e vitamine-.
-Zoey, tu detesti i vegetali. Che ti prende?-.
-Mike, non vedi che sto ingrassando? È bene che stia a dieta…-. Non sai in che altro modo spiegare la tua “decisione shockante”, se non con una scusa così banale.
-Penso che tu mi stia nascondendo qualcosa; non te ne è mai importato nulla dell’alimentazione, hai sempre messo da parte la verdura e adesso mi dici che…-.
-Mike, non vedi che mi sto costringendo a mandare giù questa insalata mezza rinsecchita? Credi davvero che sia contenta?-.
-Allora non mangiarla!-.
-Ma devo! O forse preferisci vedermi ridotta ad una salsiccia ambulante?-.
-No, ma…-.
-Fa come ti dico. Prendi pure la carne, il pesce, le uova o qualsiasi altra cosa tu preferisca, ma ti prego di lasciarmi in pace-.
-Va bene. Non insisto-.
Il ragazzo afferra sconsolato il piatto che hai lasciato sul tavolo, afferra una piccola padella riposta sotto il piano cottura e accende il fornello; la carne sfrigola sul fuoco e in pochi minuti la cucina si riempie del suo profumo. Per te nauseante, ovviamente.
-Fa caldo, vero? Sarà meglio aprire la finestra-, dici con disinvoltura scostando le tendine e aprendo il vetro per far passare dell’aria: non hai alcuna intenzione di respirare un minuto di più l’odore nauseabondo del pasto di Mike.
-Sì, hai ragione. Eppure il tempo non è dei migliori… Il cielo si sta rannuvolando poco alla volta-.
-Ti dispiace se accendo il televisore? Vorrei sentire le ultime notizie-.
-Ma certo, Zoey. È casa tua, questa; perché chiedi il mio consenso?-.
-Perché potresti preferire ascoltare della musica alla radio o semplicemente fare conversazione-.
-Non preoccuparti. Qualsiasi cosa tu decida, sarà perfetta anche per me-.
“Wow, che ragazzo comprensivo e disponibile… Mi ricorda molto Trent, sotto questo punto di vista”.
Afferri il telecomando e ti sintonizzi sul primo canale d’informazione; come previsto, il notiziario è in onda. Alzi il volume per poter sentire meglio e, sorpresa, ti accorgi che si parla di te.
*La sconvolgente notizia che stamane ha raggiunto la nostra redazione non smette di impressionare i milioni di fedeli spettatori del reality Total Drama. L’improvvisa scomparsa della nota concorrente Gwen Taylor ha lasciato stupito tutto il Canada, che ora si interroga su modalità e motivi della tragedia. Ancora non si sa con precisione come la ragazza sia rimasta coinvolta nell’incidente che l’ha uccisa, ma dagli ultimi aggiornamenti in tempo reale vi informiamo che una folla di fan scatenati si è radunata intorno al St. Michael’s Hospital per salutare i conoscenti della ragazza. Vi ricordiamo che i funerali, come annunciato dai genitori della Taylor, si terranno domani mattina alle undici in punto presso la St. Mary Church di Toronto. Per ulteriori notizie rimanete sintonizzati su questo canale*.
-Tutto questo… Per me-, sussurri sentendo gli occhi riempirsi di lacrime.
-Come dici?-, domanda distrattamente Mike senza allontanarsi dai fornelli.
-Uhm? Oh, niente… Mi dispiace davvero per quella povera ragazza. Anzi, sai che ti dico?-.
-Che cosa?-.
-Domani andrò a salutarla-.
-Vuoi visitare la camera ardente?-.
-No, sei matto? Non ci tengo proprio!-.
Hai risposto troppo bruscamente e il ragazzo ti osserva alzando un sopracciglio. Sospiri e spieghi:
-Ho intenzione di andare al funerale. Sai che mi era simpatica e ci terrei ad onorarla un’ultima volta… Anche per fare le condoglianze ai suoi genitori-.
-Vuoi che ti accompagni? Faremo molto prima con la mia macchina-.
-Sì, sarebbe perfetto. Fai attenzione a quella carne, la stai bruciando-, dici tappandoti istintivamente il naso.
-Ah, accidenti! Sarà immangiabile!-.
-Direi proprio di sì… Buttala pure nel cestino, c’è sempre l’insalata ad aspettarti-.
Con aria profondamente sconsolata Mike afferra il manico della padella e rovescia il contenuto all’interno della pattumiera; immagini che non abbia voglia di ingurgitare la tua stessa verdura sfiorita e prontamente apri il frigorifero alla ricerca di due uova.
-Dai, ti preparo della frittata…-.
Mentre rompi i gusci rosati, il ragazzo ti guarda sedendo poco lontano. E sorride riconoscendo la sua innamorata.
-Zoey, da quanto tempo stiamo insieme?-.
-Da troppo poco-, rispondi accennando un sorriso nella sua direzione.
-Lo pensi davvero?-.
-Certo. Mi sembra di averti conosciuto solo ieri…-.
“O, meglio ancora, questa mattina”, pensi con il cuore che batte a mille per paura di essere scoperta.
-Lo sai che ti amo?-.
“Ma quante smancerie… Non saranno un po’ troppe?”.
-Non potrei mai dubitarne-, dici osservando impassibile le uova nella padella.
Il ragazzo si alza e si avvicina tenendo le mani dietro alla schiena. Con la coda dell’occhio ti accorgi che trama qualcosa e esiti un secondo in più del necessario prima di fermarlo.
-Ti voglio solo per me… Sei il mio mondo-, ti sussurra pian piano nell’orecchio circondandoti i fianchi con le braccia.
-Ehi, non farmi distrarre, altrimenti anche la frittata sarà disgustosa…-, dici con voce sottile per allontanarlo.
-Non me ne importa niente del pranzo. Tu sei tutto ciò di cui ho bisogno-.
Ti afferra delicatamente il viso, facendoti voltare, e prova a sfiorare le tue labbra chiudendo gli occhi. Il panico si è impadronito di te e non sai cosa fare.
-Mike, mangiamo, per favore. Non mi sento molto bene-.
Il ragazzo ti guarda dritto negli occhi, quasi volesse ispezionarti l’anima per cercare il motivo del tuo malessere.
-D’accordo, Zoey. Facciamo come vuoi tu-.
Spegni il fornello, ancora ansimante e con il cuore che martella contro il petto alla velocità della luce.
“Me la sono vista brutta”, pensi sentendoti responsabile di una colpa che non hai commesso. Non questa volta, almeno.
-È pronta. Mangia, prima che si freddi-, ti raccomandi porgendo a Mike il piatto con le uova.
-Grazie…-.
-Vado in salotto, se non ti dispiace. Vorrei vedere un film dell’orrore per passare il tempo… Fai pure con calma e raggiungimi quando puoi-.
Stai per uscire dalla porta della cucina quando lui ti richiama: -Ma non odiavi gli horror? Mi avevi detto che ti spaventavano perfino le copertine dei DVD!-.
-Sì, ma quando avevo cinque anni. Ormai non ho più alcun timore-.
-Se lo dici tu…-.
“Accidenti, ma questa Zoey è davvero una bambinetta! Paura degli horror! Ma si può essere più sciocchi?”, pensi per un istante mentre raggiungi l’altra stanza ed ispezioni il cassetto contenente film sotto il televisore.
“Vediamo un po’ che cosa abbiamo qui… *La casa degli spiriti*: lo avrò visto almeno quattro volte; *Sentieri oscuri*: non mi è nemmeno piaciuto… Non ci credo, c’è una copia di *Ombre nella notte*! Vada per questo, lo cercavo da mesi”.
Richiudi il cassetto e accendi il lettore DVD, pronta a goderti lo spettacolo. Fin dalle prime scene la pellicola si rivela adeguata alle tue aspettative.
-Che cosa guardi?-.
Mike è appoggiato allo stipite della porta e ti guarda senza dire nulla, cosa che ti infastidisce non poco.
-“Ombre nella notte”: deve essere bellissimo. Vuoi vederlo insieme a me o preferisci andare a casa?-.
Il ragazzo lancia un’occhiata all’orologio e decide di rimanere; prende posto al tuo fianco e ti circonda le spalle con il braccio sinistro.
-Posso baciarti, adesso?-, chiede in un sussurro.
-Non puoi aspettare la fine del film? Non vorrei perdermi nessun particolare…-.
-Preferisci un horror a me?-, domanda imbronciato.
-Ovviamente… no-, dici subito soffermandoti sui tratti del suo viso.
-Allora che cosa c’è che non va? È da quando sono arrivato che sei strana!-.
-È tutto a posto, tranquillo. Ho solo voglia di…-.
-Vedere questo stramaledetto film! Certo! Sarà meglio che vada, allora!-.
Mike si alza e ti lascia sola, sbattendo con forza la porta d’ingresso. Stupita ti allontani dal divano e affacciandoti dalla finestra lo vedi partire a gran velocità a bordo della sua macchina.
“L’ho combinata grossa… Spero solo che tutto questo non porti a conseguenze gravi”, preghi tornando in salotto.
 
   
 
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