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Autore: Edelvais    26/06/2012    11 recensioni
Bene, era nella sezione E, Geoff c’era, Bridgette c’era… le sue labbra si incresparono in una smorfia quando lesse il nome del criminale nemico di Geoff. Avrebbe pagato per non avere quel teppista in classe.
“Come hanno potuto metterlo insieme a te dopo quello che ti ha fatto!”
Esclamò la mora guardando Geoff, che sorrise imbarazzato.
“Smorfiosa ficcanaso, fatti gli affari tuoi, credi che le abbia solo prese!?”
Riconobbe quella voce sgraziata e inorridì, pensando al fatto di dover avere in classe per i rimanenti due anni di liceo quel delinquente di Duncan Evans.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Geoff, Gwen, Trent | Coppie: Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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>> Capitolo 31 La vendetta è un piatto che va servito freddo





Gwen si stese sul letto, continuando a fissare il balcone della sua camera, dove poco prima l'aveva colta di sorpresa il suo ragazzo. Ripensò a come tutto era iniziato; prima li legava un odio incontrastabile, che poi mutò in un sentimento di quasi amicizia, poi confermatosi con il passare dei giorni, e infine il fidanzamento… Com'è strana la vita!
Proprio quando i suoi occhi stavano per cedere alla stanchezza e si stavano chiudendo lentamente, ecco che irruppe nella stanza Sophie, con il suo solito sorrisetto vispo e allegro.
<< Gwen, pst! Stai dormendo? >> Bisbigliò entrando nella camera.
La figlia roteò gli occhi. << Si, stavo, hai detto bene. >>
<< Scusa, è che sono curiosa di sapere com'è andato il viaggio. >> Proseguì imperterrita sedendosi sul letto della gotica.
<< Molto bene, New York è una bellissima città. >>
<< Bridgette come sta? >>
<< E' tutto a posto; pensa che ha una casa veramente enorme, sembra di vivere in un hotel da quanto è grande! Sua madre lavora dalla mattina alla sera, l'abbiamo vista solo una volta. >> Sophie annuì.
<< Mamma, dimmi una cosa… Non sei venuta qui per chiedermi del viaggio, vero? >>
La donna si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore.
<< Si, in effetti volevo chiederti anche se… >> Gwen le fece cenno di continuare. << Se tu e Duncan state insieme. >>
<< Ah ah! >> Esclamò Gwen. << Lo sapevo! Non pensi ad altro, giusto? Comunque si, ora che ci hai colti "in flagrante" lo devo ammettere… >>
Sophie balzò in piedi con un sorriso a trentadue denti.
<< Oh mio Dio! Gwen, io l'ho sempre detto! E tu che non volevi ascoltarmi! "Ma come ti salta in mente? A me non piace quella sottospecie di troglodita." >> Disse imitando la voce della figlia.
<< Mamma! Io non ho mai detto che… >>
<< Oh si invece, non provare a negarlo! E ora dormi, e sappi che io ho sempre ragione! Buonanotte cara. >> Sophie uscì dalla stanza di Gwen, lasciandola in balia dei suoi pensieri che andarono sfumandosi pian piano che lei si lasciava cullare tra le braccia di Morfeo.
 
Gwen scese in strada, aspettando che Duncan arrivasse per andare a scuola insieme.
<< Ehi dolcezza! >> Eccolo, appunto.
Il ragazzo le circondò le spalle con un braccio, attirandola a sé.
<< Ciao amor… C- cioè, volevo dire… >> Gwen arrossì imbarazzata; le suonava strano chiamare Duncan "amore", e decisamente non era una tipa da dirlo nemmeno al suo ragazzo. Non aveva chiamato nemmeno Trent così!
 Tutte quelle sdolcinatezze le erano completamente estranee.
<< Guarda che non mi offendo mica se mi chiami "amore". >> Rispose divertito facendo congiungere le loro labbra. Dovette ricredersi sul fatto di detestare le sdolcinatezze; certo, il troppo stroppia, è vero, ma quando era con Duncan tutto cambiava.
Appena arrivarono a scuola, videro seduti in una panchina in giardino Trent e Courtney.
Quest'ultima li guardò storto, e ad un certo punto spostò lo sguardo sulle loro mani intrecciate e sull'anello che Gwen portava al dito, ed esibì una smorfia disgustata.
La coppia non ci fece caso, ed entrò nell'edificio scolastico dirigendosi verso la loro classe.
 
<< Trent, hai visto? >> Chiese Courtney tirandogli lievemente la manica della maglietta.
<< Cosa? >>
<< Duncan e Gwen si tenevano per mano! E la darkettona aveva al dito un anello nero che prima non le ho mai visto addosso! Tesoro, mi dispiace dirtelo, ma quei due stanno insieme. >> Annunciò tristemente.
Il ragazzo sorrise alzando le spalle.
Scavando nel suo cuore però, lo avremmo trovato in mille pezzi.
<< Court, mi sembra di avertelo già detto no? Non mi importa per me ci sei solo t… >>
L'ispanica non gli lasciò il tempo di proseguire che balzò in piedi gesticolando nervosamente.
<< Trent tu non capisci! Come fai a tollerare questo affronto? >>
<< Court calmati, ti ricordo che anche noi stiamo insieme! >>
<< Lo so Trent, ma io… Non riesco a sopportare quello che ti hanno fatto… o meglio quello che ti HA fatto. >> Specificò alludendo a Gwen. << Ti ricordo che ti ha mollato dicendo che non era più innamorata di te, e ti promise che non le piaceva Duncan. >>
<< Lo so, ma il tempo può cambiare molte cose… >>
<< No Trent. Quello che dobbiamo fare è darle una bella lezione, e io so già come fargliela pagare… >> Si avvicinò all'orecchio del ragazzo e gli sussurrò all'orecchio il suo piano.
<< Ma sei matta?! No, non sono assolutamente d'accordo! >>
<< Trent! Potrei farla pagare anche a te se non mi stai a sentire, chiaro?>>
<< Almeno lascia che le parli! >>
<< E cosa speri di ottenere? Questa volta non è stato un malinteso Trent. In ogni caso se ci tieni tanto vai pure, a fine lezioni ci ritroviamo qui e mi dirai cosa ti ha detto, d'accordo?>>
Trent annuì, stampandole un rapido bacio sulle labbra e correndo a perdifiato nella sua classe.
 
Una volta nell'aula, il moro corse dalla sua ex e le posò una mano sulla spalla, costringendola a voltarsi.
<< Ciao, Gwen. >> Disse con palese imbarazzo.
La gotica inarcò un sopracciglio.
<< Che cosa vuoi? >> Rispose, acida.
<< Ecco io… Vorrei parlarti un momento, se non ti dispiace. >>
Gwen annuì e fece cenno a Duncan di allontanarsi e lasciarli soli.
<< Dimmi pure. >>
<< Ho saputo che tu e Duncan… State insieme. >>
<< Si, è vero. Quindi? >>
<< Be', ci tenevo a dirti che anche io e Court siamo una coppia ora. E vorrei chiederti un'altra cosa, però dovresti rispondermi sinceramente, anche se non stiamo più insieme per me è importante. >> Gwen gli intimò di continuare. << Eri innamorata di lui anche quando mi hai mollato? >>
<< No Trent. Ma ho capito quanto lui sia importante per me da molto tempo ormai; e non è affatto come tu e quell'altra oca lo definite. >>
Al moro quelle parole parvero come mille schegge affilate che trafissero il suo cuore senza pietà. Un impeto di rabbia lo colse, e una lacrima solcò il suo viso, ricordandosi le parole dell'ispanica e quanto lo avesse fatto soffrire fino ad ora vederli insieme. Sarà stato il tono acido e distaccato che manteneva Gwen nei suoi confronti, oppure il termine "oca" riferito alla sua nuova fidanzata, fatto sta che non ci vide più dalla rabbia.
Accecato dal furore, alzò improvvisamente una mano come per tirarle uno schiaffo, ma non fece in tempo a colpirla grazie al tempestivo soccorso del punk, il quale gli afferrò saldamente il braccio bloccandoglielo dietro la schiena.
<< Cosa intendevi fare, eh? Maledetto idiota! Provaci un'altra volta e questo braccio te lo spezzo sul serio! >> Sibilò lasciandolo andare spingendolo in avanti.
Poi corse da Gwen, la quale era ancora immobile, paralizzata davanti a quella scena.
<< Tutto a posto? >> Le domandò in tono protettivo lanciando un'occhiataccia al chitarrista che si stava massaggiando il braccio, con le lacrime agli occhi.
Lei annuì, lasciandosi abbracciare dolcemente dal ragazzo.
<< D-Duncan, lui non è più quello di una volta, Courtney lo sta trasformando in un mostro! Prima di conoscerla non mi avrebbe mai torto un capello, non avrebbe fatto del male ad una mosca! Non capisco cosa gli sia preso… >>
<< Non ti preoccupare, se tiene al suo braccio non lo rifarà un'altra volta. >>
 
Le lezioni sembravano non finire mai, e Gwen dovette ringraziare il cielo di essere a fine Marzo, ergo a pochi passi dalla fine della scuola.
Ma il pensiero di un Trent reso aggressivo dalla tanto odiata Courtney la stava divorando, e non ebbe il coraggio di guardare il ragazzo negli occhi, seduto nella parte opposta dell'aula.
<< Gwen, non ci pensare, se ha reagito così è per forza colpa dell'influenza di Courtney su di lui, e non appena si sarà stufato di lei tornerà ad essere quello di prima. >>
Cercò di rassicurarla il punk accarezzandole lievemente la guancia.
<< Lo so… Ma se è arrivato a volermi quasi tirare uno schiaffo allora la situazione è preoccupante. >>
In quel momento suonò la campanella della ricreazione, e i due uscirono dalla classe.
<< Sai, non capisco cos'abbia spinto Trent a mettersi con quella strega di Courtney. >> Riprese Duncan cercando di distrarre Gwen.
<< Be', forse dagli stessi motivi per i quali ci sei cascato anche tu… fisico indubbiamente attraente, sguardo da gatta morta, e… >>
<< Ehi! Piano piano! Sarà attraente quanto vuoi, ma non sarà mai sexy come te. >> Disse Duncan facendole appoggiare le spalle al muretto esterno della scuola.
Gwen rise, stando al gioco.
<< Ah si? >>
<< Proprio così. >> Concluse il ragazzo cingendole i fianchi e baciandola.
Stettero a scambiarsi effusioni e giocose frecciatine per alcuni minuti, poi tornarono in classe al suono della campanella che annunciava la fine della ricreazione.
 
 
Finalmente, anche quella eterna mattinata scolastica giunse a termine, lasciando liberi gli studenti.
<< Streghetta, ti andrebbe di andare a cena fuori questo sabato? >> Domandò il punk una volta usciti dall'edificio.
<< Si, però basta sorprese! >> Scherzò lei.
<< Ma come, io lo so che sotto sotto ti fanno impazzire! Soprattutto se sono io a fartele!>>
<< Oh certo, vallo a raccontare a Nick, o dovrei dire al fantomatico lupo mannaro! >>
<< Ehi ma quello scherzo non è stata opera mia! >>
<< Ma ne saresti capace! >>
<< Oh si! >> Rise Duncan esibendo uno sguardo malizioso.
 
Nel frattempo, Courtney e Trent erano arrivati alla casa di quest'ultimo, il quale aveva raccontato alla ragazza cos'era successo in classe poche ore prima.
<< Io lo sapevo! Gwen avrà quello che si merita, non possiamo lasciare che la passi liscia, e Duncan dovrà fare i conti un'altra volta con la bocciatura! >>
<< Courtney, è vero che non si sono comportati bene, ma è anche vero che sono stato io il primo ad "attaccare". >>
<< Trent io ti conosco, non le avresti mai e poi mai mollato quello schiaffo, fidati. Sei troppo buono per farlo. >>
Il ragazzo sospirò, sorridendo tristemente. << E quale sarebbe il tuo piano? >>
Courtney ghignò, pregustando la vendetta. << Sai chi sono i Dukes… ? >>








Nota dell'autrice.

Buonasera a tutti miei carissimi lettori!
Mi dispiace aver tardato tanto nel postare il capitolo, ma ho avuto una marea di impegni con gli scout!
In ogni caso spero che vi sia piaciuto :)
Avete capito più o meno cos'ha in mente Courtney? I Dukes... Vi fanno venire in mente qualcosa?

Grazie mille a tutti voi che leggete e recensite! Ringrazio di cuore anche i lettori silenziosi :)


Vostra Ed.














   
 
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