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Autore: beesp    26/06/2012    1 recensioni
Prima di ritornare dietro lo steccato, Lily gli porse la ghirlanda. Sorrise al volto sorpreso di Severus.
Qui si cerca di andare oltre il cliché, di ricalcare la storia di Severus e di Lily oltre la storia raccontata dalla Rowling, viaggiando dal Surrey a Hogwarts, fino ad arrivare all'ultimo estremo saluto, dov'è giusto lasciar calare il sipario ed il silenzio.
Severus/Lily, missing moments.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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So little to say but so much time
Forgive me, first love




Foto per Lily prese da deviatedseptums e da doctorwho76totterslane; per Severus da harrypotterwikia e da fanpop; per lo sfondo (Hogwarts) da studenti.










  1. So little to say but so much time
Estate 1970

Ironicamente, il giardino di Lily Evans aveva un singolo giglio, nascosto dietro un cespuglio di rose. Rose rosse.
Il suo giardino era uno scoppio di colori e di odori d’estate e in primavera; quand’arrivava l’autunno mamma Evans s’impegnava a prendersi cura delle piante in secca, degli alberi spogli, dei bulbi; piantava nuovi arbusti, nuovi semi, e attendeva.
Ad un’alta betulla le sorelle Evans si arrampicavano per nascondersi tra i rami in cima, dietro le foglie. Tutt’intorno sembrava che le aiuole fiorissero delle loro risate, la natura si risvegliava al suono dei passi di Petunia e Lily, mentre le giornate si allungavano e i raggi del sole divenivano più caldi.
Appena la scuola lasciava il passo all’estate, piena di tempo, di gioventù e di libertà, Lily e Petunia correvano al parco giochi del quartiere, dove la favola rosea, l’immagine della loro innocenza, l’incantesimo dei loro corpi avvolti dalla brezza e dagli alberi, cambiava di scenario.
Osservarle era una magia; osservare Lily vivere era ancor più meraviglioso e sorprendente che guardarla volare nell’aria sulle altalene. La sua ombra si proiettava sull’asfalto, lei svettava contro la ciminiera, illuminava il parco, lo rendeva meno sgradevole di quanto fosse in realtà.
Doveva avvicinarsi a lei: era come un fiore incredibilmente bello, verso cui è impossibile non tendersi.
« È ovvio, no? ». Non riuscì a trattenersi; Petunia balzò via. Lily rimase a osservarlo con curiosità.

« Lily, su, andiamo via! ». Per quanto le sembrasse irritante quel bambino-pipistrello – l’aveva definita una strega – la incuriosiva. Era vestito in maniera strana, e aveva detto di starle tenendo d’occhio da un po’. Non Petunia, in realtà, aveva specificato dopo, soltanto lei.
Quel ragazzo bizzarro, dall’area imbarazzata, impacciata, e dal viso apparentemente triste, aveva attirato l’attenzione di Lily Evans.
Mentre la sorella continuava a stringerle la mano, iniziò a ridacchiare: « Lily, quel tipo non è davvero buffo? … è proprio bruttino! Eh, Lily, eh? ».
La sorella scosse la testa, pensierosa. Non pensava fosse bruttino, piuttosto- l’abbigliamento lo nascondeva. « ’Tunia, non era bruttino! » si lamentò. L’altra pensò fosse bene cambiare argomento, allora iniziò a raccontarle della storia che aveva pensato quel mattino – perché se Petunia non era brava a fare le magie, almeno con la sua fantasia lo era nel pensarle.


Severus era accucciato dietro la staccionata riverniciata di fresco, bianca, di casa Evans. Dei rami gli coprivano la testa e altri dal collo fino alla punta dei pali di legno. Era il posto perfetto per osservare la più piccola delle Evans.
Sospirò rumorosamente, con un fiore appassito tra le dita – lo stesso con cui un paio di giorni prima Lily aveva praticato magia –, ma non abbastanza forte perché lei lo sentisse.
Era seduta sul prato della sua casa linda, intrecciando con attenzione una coroncina di margherite; il mondo sembrava lontanissimo da quella Lily all’apparenza irraggiungibile.
Severus pensava che avrebbe potuto trascorrere anche secoli in quella posizione scomoda, con le spalle leggermente ricurve, le mani aggrappate allo steccato. Bastava che Lily rimanesse pacificamente in quella posizione, a giocherellare con i fiori dell’estate.

Lily alzò la testa, spostandosi i capelli indietro con una mano – la sua mano parve intingersi nel rosso mogano.
Non poté fare a meno di notare che quel giorno sembrava che gli alberi del suo giardino avessero un paio d’occhi umani, scuri e intensi tra le foglie, che si mossero in un guizzo, facendo scomparire i due occhi.

« Ehi! » esclamò la bambina, evidentemente spaventata.
Severus si fermò, voltandosi.
Lily era a pochi passi dal cancelletto sul marciapiede e lo osservava. La sua espressione accigliata sfumò in infastidita mentre lo riconosceva.
« Ciao, Lily » la salutò timidamente.
« Il tuo nome è Severus, vero? » si avvicinò a lui.
« Sì, Severus Snape ».
« Sono vere le cose che mi hai detto l’altra volta? ».
« Sui maghi e sulle streghe? ». Lily annuì, con le mani ancora strette attorno alla coroncina. « Sì! ». Con un po’ di sicurezza, mosse qualche altro passo verso di lui.
« E cos’altro sai? ».
« Tanto ». Finalmente avrebbe conosciuto un suo coetaneo, una ragazzina come lui, e magari avrebbe avuto un’amica. « L’anno prossimo ci arriverà una lettera e andremo in una scuola dove ci insegneranno a usare la magia ».
« Te e … me? ».
Questa volta fu Severus ad annuire.
Prima di ritornare dietro lo steccato, Lily gli porse la ghirlanda. Sorrise al volto sorpreso di Severus.






× Note dell'autore

Ho iniziato a scrivere questa fanfiction l'estate scorsa.
Mi ci sono affezionata tantissimo, come di solito mi capita soltanto con le originali. Credo di aver approfondito tantissimo nella mia ottica i personaggi di Lily e di Severus. Li ho sviscerati per quanto mi è stato possibile.
Naturalmente, questa storia ha pochissime pretese; ho scritto raramente su Severus e onestamente ho paura sia OOC.
Però voglio molto bene a "Forgive me, first love" e quindi, nonostante le rivoluzioni e l'ansia e tutto, eccola qua. Dopo mesi di lavoro e di levigatura e di ricerche nei libri e dopo mesi impaurita dall'idea di averla persa nel mio vecchio hard disk.
Grazie in anticipo a chiunque passerà di qui, anche per errore.
"Forgive me, first love" vi vuole bene a prescindere, a tutti voi.
A presto.
   
 
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