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Autore: Kiki May    26/06/2012    4 recensioni
Questa fanfiction segue gli eventi del film "The Avengers". Loki ha scontato la sua pena nelle carceri di Asgard e Thor è divenuto re: per i due è giunto il momento di ritrovarsi.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi.
Con questo caldo insopportabile, mettersi a scrivere è un’impresa. Si suda, un sacco. Allo stesso tempo, però, sono stata assalita da prepotenti Cherik feels. Non so se tra voi qualcuno shippa Erik/Charles (X Men: First Class) Io ho bisogno di tante fix it per superare il trauma del divorzio cubano: li amo e voglio vederli per sempre felici e contenti, ecco! Youtube deve finire di consigliarmi video angst, che poi soffro! çOç
A tal proposito potrei – e dico potrei – aver pensato di dedicare una cosa (?) a Charles e al suo Metalbender tedesco dell’amore. Non so se, effettivamente, tradurrò le mie parole in scritti. Fa caldo ._.
Per adesso preoccupiamoci dei fratellini asgardiani.








2





L’odio degli dèi








Nel corridoio ombroso si rincorrevano le voci intimorite dei generali, degli attendenti alla guardia, impegnati a seguire il re ferito, diretto alle camere del Fabbricante di Menzogne.
“Signore, chiediamo solo accortezza nel giudizio …”
“La mia salute non è affar vostro!” Ringhiò Thor, reggendo il braccio sinistro umido e caldo di sangue, che pesava sulla mano. La freccia del traditore aveva mancato il cuore per puro miracolo, ma il veleno cominciava ad annebbiargli la vista. “Lasciatemi!” esclamò ancora, esausto.
Sif scosse il capo, preoccupata per l’umore del re suo amico.
“Andate.” Disse, ponendosi tra il corteo di dignitari e Thor, con gentilezza e decisione. “Il re ha bisogno di riposo, ma è salvo. Gli scrupoli che nutrite vi fanno onore, la salute del nostro re è quanto di più importante; adesso, però, possiamo tirare un sospiro di sollievo e lasciare che il guaritore faccia ciò per cui è –“
“Il guaritore è un traditore!” esclamò un generale, impaziente.
Thor strinse la pelle sanguinante sino a provare dolore e socchiuse gli occhi, sinistro.
“Non tollererò un’altra affermazione del genere.” Avvertì, laconico. “Un insulto ancora all’indirizzo di mio fratello ed i vostri poteri, il vostro rango saranno memoria perduta, nel nome di Thor, figlio di Odino. Loki ha tradito, è vero, ma ha anche scontato la pena: il suo debito è pagato. Mai più un insulto, al principe mio fratello.”
Il corteo di dignitari sprofondò nel silenzio.
Un generale si fece avanti.
“Mio re, il traditore che ha osato colpirvi è stato confinato nelle celle della prigione reale. Attenderemo la vostra venuta per celebrare il giudizio. Vi lasciamo alle cure del guaritore.” Concluse, inchinandosi con grazia, la mano poggiata all’altezza del cuore.
Thor ripeté il gesto, seppure con impercettibile fatica. Attese di essere solo con Sif, prima di parlare nuovamente.
“Ti ringrazio.” Mormorò piano. “Un re non dovrebbe mai pronunciare frasi infelici come la mia. Mi sono lasciato annebbiare dalla stanchezza, dimenticando i miei doveri. Chiederò perdono al mio ritorno.”
“Non rimproverarti, Thor.” Sussurrò lei, carezzandogli il braccio con affetto sincero. “Il pallore del tuo volto tradisce il potere del veleno. Hai bisogno di recuperare le forze ed espellere il male che brucia nel sangue.”
“Grazie, amica mia.”
“Solo una cosa …” aggiunse Sif, prima di allontanarsi. “Sei sicuro che lui sia la persona adatta?” chiese, senza malignità.
“Sì.” Rispose Thor, celando l’esitazione.


“Cosa ti è capitato?” domandò Loki, strattonando la maglia del fratello nervosamente, togliendo mantello e armatura come meglio poteva. “Una freccia avvelenata! E non prendi provvedimenti fulminei?! Sei pazzo, Thor!”
Il dio del Tuono non poté impedirsi di sorridere segretamente, intenerito dal pensiero che, sì, il fratello aveva tremato di paura, per lui.
“Chiudi gli occhi e cerca di non muoverti.” Intimò il principe perduto, aprendo il palmo della mano bianca che emanava scintille di potere. “Ci vorrà solo un istante.” Avvertì, prima di cominciare la purificazione del sangue.
Thor trattenne un sibilo di dolore, abbandonandosi a lui.
Loki frenò un sobbalzo.
“Chi è stato?” chiese.
Thor respirava con lentezza contro il suo torace.
“Un traditore.” Replicò il dio, forzandosi a parlare. Il profumo di Loki invadeva i sensi, la mente annebbiata dalla magia.
“Mira pessima, veleno efficace.”
“Così dicono. Hai finito?”
“Un attimo. Smetterai mai di comportarti da ragazzino impaziente?”
Thor ghignò divertito.
“Mai.” Disse, alzando gli occhi dilatati, lucidi. “Rimarrò per sempre colui che si getta dalla rupe più alta di Asgard, contravvenendo agli ordini del padre.”
“… Solo per impressionare i compagni.” Terminò Loki, sfiorando con delicatezza la pelle nuova sotto i polpastrelli gelidi. “Ricordo quel tuffo.”
“Ricorderai anche le conseguenze: una settimana di punizione in biblioteca, tra i volumi che più detestavo. Per fortuna c’eri tu accanto a me. Non mi hai abbandonato, neanche per un momento …” sospirò Thor, le labbra premute contro il calice di vino offertogli, il capo abbandonato tra i cuscini del letto di Loki. “Basta così.” Mormorò, quando sentì di essersi dissetato. Il calice scomparve. “Posso restare? Ho bisogno di far riposare gli occhi un istante soltanto …”
“Disse il re, prima di addormentarsi nelle camere del guaritore. Riposa, il veleno ti ha rubato le forze.”
“Solo per un momento!” si affrettò a replicare il dio ferito, umettando le labbra aspre.
Loki lo osservò silenziosamente, prima di alzarsi e tornare ai suoi libri.
“Come hai pensato di giudicare questo traditore?” domandò con fare casuale.
“Colpevole, naturalmente.”
“Lo destinerai alla prigione o alla –“ il principe perduto s’interruppe, soffiò sulla superficie polverosa di un volume antico.
Thor tratteneva il fiato.
“Alla prigione.” Affermò il re, deciso.
“Avrebbe potuto ucciderti.” Replicò Loki. “Il composto letale era frutto di un lavoro lungo e meticoloso. Ti sei imbattuto in un suddito che ha progettato con cura la tua disfatta.”
“Non importa, non è riuscito nel suo piano.”
“Per un gioco del caso.”
“Dimmi, dunque,” ribatté Thor, mettendosi a sedere. “Cosa proporresti di fare, se fossi nel mio Consiglio?”
Loki soppesò la questione, socchiudendo gli occhi felini.
“Lo manderei a morte.” Sussurrò, candido. Vide Thor inclinare il capo in un’espressione di sfida che conosceva bene. Scelse di assecondarlo “La natura del suo odio …” provò a spiegare, mordendosi le labbra. “L’assassino mancato ha speso lunghe ore nella preparazione di un siero mortale, che ha tentato di somministrarti nel modo peggiore, scoprendosi e rischiando la vita. Ha scelto di tentare perché l’odio che provava per te era molto più grande, più importante della sua stessa incolumità. Quel genere di odio non muore mai. È cibo per il cuore, ragione d’esistenza. Brucia nelle vene come sale, è pari all’ardore che provano i guerrieri prima della battaglia. Non finisce, non si spegne. Mai.” concluse, riflessivo.
Thor lo fissava, muto.
Il re si lasciò andare contro i cuscini, il capo pesante per la stanchezza.
“Sei stato sincero.” Disse soltanto, chiudendo gli occhi.
Loki continuò a sfogliare il volume polveroso, anche nei sogni.

  
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