Sulla scrivania, giaceva una rosa gialla, che parlava di un amore magico.
E lì stesa sul letto c’era lei.
I capelli castani, schiacciati sul materasso, incorniciavano quel viso piccolo, con quegli occhi grandi, da sognatrice, così scuri da potersi perdere dentro, un corpo esile e minuto, riempiva un piccolo spazio del materasso dello stesso colore di quella piccola rosa.
Sorrideva.
Fuori pioveva, ma lei non riusciva a fare altro che sorridere.