Film > Sherlock Holmes
Segui la storia  |       
Autore: NekoLune    27/06/2012    2 recensioni
Finale alternativo a quello del film, leggera HolmesxWatson ♥ , forse continuerò e scriverò una storia xD
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Mary Morstan, Sherlock Holmes
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Terzo capitolo della mia prima longfic :3 ringrazio tutti coloro che mi stanno leggendo ♥ adesso vi lascio alla storia lol

Sherlock Holmes: Fear of the Dark



Non si ricorderà nulla, Dottore.




Mary era andata a dormire tranquillamente. Sherlock le aveva mentito dicendole che il marito era uscito insieme a Lestrade dovendo lavorare fino a tardi a Scotland Yard, ma le parole del Dottore risuonavano nella sua mente. Le parole del SUO Dottore. Sì, perché Holmes adesso era lì, sulla poltrona nell'ingressino dell'appartamento, ogni tanto dava un'occhiata all'enorme orologio a pendolo: mezzanotte. Ancora non arrivava. In vero, era preoccupato, non una preoccupazione superficiale: in quel momento si sentiva sovrastato dal peso di Colpevolezza, una bellissima donna che teneva il suo cuore in una stretta da scaricatore di porto.
Voleva alzarsi, andare a cercarlo, e non poteva: un uomo dalla faccia demoniaca gli cingeva le caviglie, il suo nome è Orgoglio e destinava al povero Sherlock il suo volto peggiore.
Sostenne il mento tra l'indice e il pollice appoggiando contemporaneamente il gomito sul bracciolo della poltrona.
- Devo fare qualcosa. Sospirando così, si alzò mestamente mentre le sue figure si dissolsero in un secondo. Si diresse verso il salotto, dove quello stesso pomeriggio Lestrade gli aveva portato i dati raccolti da Scotland Yard sullo Squartatore, già. Lo Squartatore... Era un caso estremamente complicato e emozionante. Era dalla sua finta morte che seguiva le mosse di questo Killer che a sentire la Polizia era niente più che uno psicopatico che uccideva senza motivo, secondo lui non era così. E lo avrebbe confermato, una volta analizzati i corpi, anche Watson.
Watson. Holmes si ricordò improvvisamente perché si trovava in quella stanza. Si avviò verso il camino, afferrò la pipa e il tabacco per poi ridirigersi nel suo Trono di Dolore. Aprì il pacchetto di cuoio in cui teneva le foglioline seccate, ne prese un bel pizzico e lo infilò nella bocca della pipa contemporaneamente le due figure uscirono nuovamente dal buio della stanza. Riguardò l’orologio: mezzanotte e mezzo.
- Non vuole davvero fare niente? Sussurrò Lei.
- Non deve fare niente! Alitò Lui da sotto la poltrona stringendo di più le caviglie.
Sherlock esplorò le proprie tasche trovando un fiammifero.
- Potrebbe essere in pericolo. Continuò Lei cingendosi un po’ di più verso l’Investigatore.
- Se la caverà. Rispose Lui guardando verso l’alto.
L'Investigatore accese il fiammifero fregandolo velocemente sul muro, portò anche questo nella bocca della pipa, aspirando una luce rossiccia gli illuminò il volto, per poi ricadere nel buio e nel fumo.
- Se non arriva entro dieci secondi gli lascerai libero il passo! - Intimò Lei - Dieci.
- E tu allora lascialo libero di continuare a fingere! -insinuò Lui.
Sì, perché era dal loro primo caso, l’omicidio di Drebber, che dentro all'animo di Holmes si instaurò quel sentimento fortissimo che decise di mascherare attraverso un’amicizia sincera e dispettosa. La Donna strinse un po’ di più la sua presa.
- Questo giorno prima o poi sarebbe arrivato. Denunciò Lui mentre il volto dolce di Lei venne attraversato da una lacrima.
Improvvisamente si sentì un gran baccano fuori dalla porta.
- È lui. - Affermò Lei - Non cammina bene, potrebbe essere ferito gravemente!
- O è semplicemente ubriaco - Sorrise malignamente Lui - Il mio lavoro l’ho fatto. E scomparvero entrambi.
Holmes, fino allora rimasto in silenzio ad ascoltare i due contendenti, si alzò di scatto mettendo la pipa sul tavolino che si trovava lì vicino e corse ad aprire la porta. Lo vide, il Dottore, anzi, il suo naso lo sentì: puzzava terribilmente di alcol e il suo Orgoglio gli fece scappare un sorriso che subito dopo sparì. La flebile luce del lampione illuminava l’atletica figura di John che a stento si reggeva sulla ringhiera: si trovava sul terzo dei cinque grandini che portavano alla porta e lo guardava, senza capire bene chi aveva davanti.
Gli occhi di Sherlock iniziarono a indagare nelle ultime ore del Dottore, non era poi così curioso di scoprire quello che aveva fatto, ma il suo lavoro oramai passava avanti a tutto e a tutti: “La giacca ha una manica strappata - iniziò - ha dovuto affrontare una rissa, lo conferma il fatto che la giacca è più che mai fuori posto ed è sporca di un particolare residuo biancastro; dal panciotto escono dei fogli - lo fissò meglio - i fogli delle scommesse.” E tutto fu chiaro nella mente di Holmes.
Watson era uscito furiosamente dall’appartamento dirigendosi frettolosamente verso il “The Volunteer” dove restò a lungo, fino al calar del sole: il The Volunteer era l’unico bar dove i clienti si segnavano da soli quanti bicchieri bevevano, come? Con il gesso sul bancone in legno scuro, ed era proprio la polvere di gesso che restò sulla giacca del Dottore che non si fermò a una semplice sbornia, no. Era andato a vedere se Sherlock aveva continuato i suoi combattimenti e aveva rivendicato i soldi delle vittorie, a forza. Per questo zoppicava e, a osservarlo meglio, un alone nero aveva preso il sopravvento su un lato del viso.
L'Investigatore porse un braccio verso il Dottore che subito lo afferrò. Venne strattonato e i loro corpi si trovarono compressi, l'uno verso l'altro.
Sherlock guardava John negli occhi, quei occhi che sprizzavano odio tra i cristalli azzurri che li formavano, e subito lo tirò dentro. Watson cercava in tutti i modi di allontanarsi dal corpo robusto di Sherlock: non ci riuscì. Un po' perchè la sbornia lo aveva debilitato ma anche perchè i dolori della rissa si facevano sentire ovunque. Biascicò qualcosa.
Holmes non riuscì più a resistere. Gli tappò la bocca, non con una mano, no. Lo baciò e i suoi baffetti, che spesso gli fecero venire in mente pensieri davvero poco razionali, gli solleticarono le labbra. Gli occhi rimasero aperti, gli scuri di uno nei chiari dell'altro. Quando ripresero fiato Watson lo guardava e parlò.
- E... Or.. O.. Ora? Biascicò.
- Non si ricorderà nulla, Dottore. Watson, anche se con la mente annebbiata dall'alcol, aveva capito perfettamente quello che voleva dire il collega, e non se lo fece dire due volte. Vennero presi dalla passione: in qualche secondo furono nudi entrambi e dentro la stanza di Holmes.
- Holmes, mi fa male. Mugolò Watson quando l'Investigatore gli entrò dentro.
- Sarò delicato, glielo prometto. Sussurrò al Dottore: ma poi fu duro pensando solo al proprio piacere.
Più di una volta John si lamentò dolorante ma mai Sherlock si fermò.
E vennero insieme, scoordinati, in diverse posizioni, ma sempre al buio.
Adesso erano fermi, tornati in se, sotto le lenzuola: Sherlock fissava il soffitto, i suoi fantasmi non apparivano più.
Watson si lamentò ancora, più sommessamente.
- Ehi, adesso non le sto facendo niente, ha finito di lagnarsi? Sbottò.
- La... schi... Schiena, mi... fa... mal... Biascicò nuovamente John.
A quel punto Holmes si alzò e, indossando un paio di pantaloni, si avviò per accendere una delle lampade a olio presenti nella sua camera.
Quando si voltò, illuminato dalla luce, quasi non svenne. Le lenzuola bianche erano sporche di rosso. John era riverso a pancia in giù completamente scoperto.
- She...Sherl.. Cos?! Parlottò John spaventato dalla faccia del compare.
La sua schiena era stata tagliuzzata a formare la frase: "stia attento ai suoi segugi." Rabbrividì. Lo Squartatore. Ne era sicuro il suo sesto senso glielo confermava.
- Mi... mi dispiace, Watson. Sussurrò mentre una lacrima, sincera, scivolò lungo il suo volto.
Lo Squartatore aveva colpito in pieno Sherlock, dritto al suo cuore: aveva colpito John che adesso si trovava davanti a lui dolorante.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Sherlock Holmes / Vai alla pagina dell'autore: NekoLune