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Autore: larottona    28/06/2012    0 recensioni
Ho voluto raccontare a tutti voi il sogno che ho fatto questa notte su un ragazzo che amo alla follia ma che, purtroppo, lui non sa che esisto. Purtroppo era solo un sogno e non la realtà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio sogno!

Oggi voglio raccontarvi di un magnifico sogno fatto la notte del 28/06/2012. Nel sogno c'erano come protagonisti me e Michele. Che dire di lui? Beh, dico solo che è il genere di ragazzo che piace a tutte. Lui è un mio compagno di scuola. Io sono nel settore della moda e lui nel settore odontotecnico. Io sono al terzo, lui al quarto ma dovrebbe aver già finito le scuole da un anno. Non è uno che sa tenere una storia seria. Prende le cose come vengono, comprese le ragazze. Ha un bel fisico, attraente e molto stimolante. Abbiamo capito in che senso. È molto effeminato ma non è assolutamente gay! Tutt'altro proprio.

E di me? Io sono una semplice ragazza che sogna l'amore da una vita ma non arriva mai. Aspetto aspetto e l'unica cosa che posso fare per sognare, è scrivere l'amore secondo il mio parere. Posso dire di non essere una brutta ragazza ma forse sono troppo poco per uno come Michele. Ritorniamo al sogno...

Sono andata a dormire a l'una di notte stamattina, dopo aver ascoltato un po' di canzoni dei Nickelback. Mi sono addormentata e stranamente ho sognato.

Ero all'Art Club Disco. Sapevo di trovarvi Michele perchè lavorava là come spogliarellista. Alla chiusura, eravamo rimasti solo io e lui. Lui non sapeva nemmeno il mio nome, non sapeva che lo amavo alla follia e che desideravo lui in una maniera schifosa. Stava finendo di riordinare le ultime cose della discoteca per poter chiudere. Io quella sera volevo fargli capire che lo amavo quindi, feci finta di uscire dalla porta e spensi le luci mentre ancora lui era dentro. Invece di uscire, mi sedetti in un letto in parte alla porta di uscita ad aspettarlo nel buio. Quando ebbe finito, cercò l'uscita tastando con le mani per evitare di andare a sbattere. Appena fu vicino a me, allungai le braccia e, teneramente, gli circondai la vita. Mi alzai in piedi e aumentai la stretta. Lui, pur non sapendo chi ero, fece la stessa cosa che feci io con lui: mi circondò la vita con le braccia. A un certo punto, forse la luce della luna, entrò e illuminò fiocamente la parte del locale dove eravamo noi. Lui mi guardò e, riconoscendomi, mi disse: “Tu sei quella ragazza della scuola.”. La mia unica risposta fu quella di sorridergli. Quando confermai, sorrise e, lentamente, si sedette sul letto trasportandomi con sé. Stavo per sedermi sul letto ma, con un movimento del braccio, mi prese la coscia e mi fece salire a cavalcioni sulle sue gambe. Io lo guardavo, rapita dal suo sguardo intenso che mi guardava quasi con amore. Da lì dedussi che un po' gli piacevo, ma non volevo illudermi. Decisi di prendere la cosa come veniva, un po' come faceva lui. Forse mi sarebbe capitata una volta sola nella vita di fare un'esperienza come quella con un ragazzo del genere. Delicatamente, portai le mie braccia sulle sue spalle e gli accarezzai i capelli sulla nuca. Restammo per un po' a guardarci negli occhi poi, sempre tutto molto lentamente, mi baciò sulle labbra. Io stavo ferma immobile. Non muovevo neanche le labbra. Quando tentò di entrare con la lingua nella mia bocca, chiusi gli occhi godendomi quel bacio carico di passione. Iniziai a baciarlo anche io.

Dopo qualche minuto, si sdraiò con me sopra il suo corpo. Continuammo a baciarci ancora per un po' poi, le sue mani andarono sui miei fianchi e cercò di sfilarmi la maglietta. Mi staccai da lui con la bocca e distesi le braccia in modo da permettergli di sfilarmi la maglietta. Dopo essere rimasta solo in reggiseno, gli sfilai la maglietta di dosso. Riprendemmo a baciarci e, dopo qualche secondo, mi stavo muovendo sopra il suo corpo con movimenti regolari. Non stavamo compiendo un amplesso, ma con quei movimenti permisi a lui di baciarmi, teneramente, il collo, lo sterno, la pancia e lo spazio tra i seni.

Il sogno si interruppe e non so dirvi come finiva. Era stato così bello quel sogno per me, che ho voluto raccontarlo anche a voi. Spero sia piaciuto.

  
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