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Autore: Alessia_    29/06/2012    1 recensioni
Raccolta Brittany - Santana; i capitoli sono legati tra di loro, ma ci potranno essere stacchi temporali importanti.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho appena visto 'Country Strong', e il risultato è il titolo del capitolo. La storia non centra molto, ma ho scritto l'ultima parte con questo come colonna sonora: http://www.youtube.com/watch?v=xvN5IkJSktw

 
La pista era affollata, troppo. Era quasi arrivato il loro turno per la partita, e Brittany e Santana non erano da nessuna parte in vista. Rachel cominciò a tamburellare impaziente sul bordo in legno della panchina dove lei e Quinn si erano sedute nell’attesa. << Forse dovremmo… >> si alzò esitante, accennando col capo ai bagni. << No! >> Quinn la bloccò prontamente per il braccio.
<< Oookay >> Rachel si risedette, sorridendo. Quinn non aveva ancora spostato la mano dal braccio dell’amica.
<< senti, a proposito della tua offerta…mi piacerebbe davvero molto accettare, ma forse Santana ha ragione. Insomma, e se iniziassero a granitare anche me tutti i giorni? >>
Rachel sospirò.
<< senti, non posso convincerti a fare qualcosa che non ti va, però…ti assicuro che venire granitati quotidianamente alla fine non è così male. Sai, il tempo passato nei bagni della scuola a ripulirti il viso lo trascorri chiacchierando con le compagne di squadra. Rafforza un sacco l’amicizia, questa è la cosa più positiva. >>
Quinn sorrise << pensi che a noi serva rafforzare la nostra amicizia? >>
Rachel scrollò le spalle << Non lo so, ma hey…a scuola sei la più popolare, ti adorano tutti, e perché? Perché passi la maggior parte del tempo a sculettare in cima ad una piramide umana. E ti giuro che non voglio criticarti, perché mi piace quello che fai, mi piace davvero molto…ok scusa, questa mi è uscita male >> arrossì.
Quinn la guardò, cercando di trattenere una risata.
<< però insomma, non ti piacerebbe essere ammirata anche per qualcos’altro? C’è molto più in te che capelli biondi e un bel naso, sai? Io lo so, e magari ti farebbe piacere se lo sapessero anche gli altri. >>
Quinn aveva gli occhi lucidi, commossa.
<< hey, va tutto bene? >>
Rachel le passò una mano tra i capelli.
Quinn sorrise, asciugandosi le lacrime << sì scusami, è che non sono abituata a essere trattata in questo modo. Cioè, Finn non lo fa mai: e adesso mi chiedo se è perché lui non mi vede così. >>
Rachel scosse il capo << scusa se te lo dico, ma è un po’ scemo. Magari puoi anche lasciarlo fuori dal Glee, che ne dici? Se sei sempre interessata a entrare, ovviamente >> sorrise speranzosa.
La bionda annuì, finalmente decisa.
Rachel le fece l’occhiolino << non credo gli dispiacerà…al massimo si preoccuperà che tu lo voglia usare solo come copertura gay >>
Scoppiò a ridere, ignorando l’occhiataccia che l’amica le aveva appena lanciato.
 
                                                                                         *
<< San, la mano la devi tenere così…e non sbuffare, mi hai chiesto tu di spiegarti come fare >>
Santana sbuffò ugualmente. Faceva caldo, si stava umiliando davanti alla sua nuova migliore amica, a una nana logorroica, e inoltre era impossibile concentrarsi col tocco caldo di Brittany che le guidava dolcemente le dita.
<< propongo una sfida! >>
Santana roteò gli occhi. << se non ti metti in mostra ogni dieci secondi hai paura di estinguerti vero? Forse dovremmo darti una mano e provarci seriamente… >>
Brittany batté le mani, entusiasta. << possiamo fare more contro bionde per una volta? Per favoreeee >>
Santana sgranò gli occhi << io dovrei fare coppia con lei? >> inorridì.
Rachel entrò nel panico << ma ma…noi non sappiamo giocare! Voi invece siete brave…non vale! >>
Quinn ridacchiò << potevi pensarci prima! >> e schioccò un batti cinque a Brittany, prima di afferrare la prima palla e cominciare la partita.
 
                                                                                          *
<< Ci hanno massacrate! E’ colpa tua, lo sai vero? >>
<< oh certo, adesso scommetto che ti metti a piangere >>
<< beh scusa, almeno io mi sono impegnata >>
<< non potevi impegnarti con dieci centimetri di altezza in più? Ancora un po’ ed era la palla da bowling a lanciare te contro i birilli… >>
<< Ragazze, smettetela! E’ stata una serata piacevole, non voglio rovinare il ricordo per una stupida partita…>> cominciò Quinn
<< che loro hanno perso e noi abbiamo vinto, yeahhhh! >> Brittany le schioccò un altro batti cinque.
Santana si imbronciò.
<< Avanti, muovetevi a salire in macchina, prima che decida di lasciarvi a piedi >>
Quinn diede un buffetto sulla guancia alla mora, prima di sedersi al suo fianco in auto.
Santana e Brittany si sedettero dietro. La latina rimase imbronciata e si mise a guardare fuori dal finestrino; non sapeva quale fosse il problema, davvero. Ovviamente non era per il bowling. E non era neanche per Rachel; aveva scoperto che vedere Quinn felice era una cosa bella, davvero. Davvero. Già. Solo che…il problema era Brittany. No, il problema era il suo atteggiamento rispetto a Brittany. Perché si comportava talmente da stupida? Aveva una migliore amica da una vita, era stupenda, baciava da dio, non poteva semplicemente godersi la cosa come uno svago sdolcinato e poi riprendere la sua vita da capo? No, figuriamoci. Sarebbe stato troppo semplice, e semplice non andava d’accordo col suo nome, decisamente.
Una mano tanto gelida quanto delicata cominciò ad accarezzarle la gamba per la seconda volta nel corso della serata. Alla radio c’era una canzone che diceva qualcosa tipo “timing is everything”, Rachel e Quinn erano così distanti nelle loro allegre chiacchiere.
Santana continuò a guardare fuori dal finestrino, pensando al tempismo che poteva davvero essere tutto; come quando in prima elementare era entrata in classe nello stesso istante di una biondina strampalata, o quando settimane prima il trucco si era sbavato alla prima uscita, o ancora a quando si era innamorata.
La mano di Brittany continuava ad accarezzarla, leggera. Non c’era più la malizia di un paio d’ore prima, c’era la sua migliore amica.
Allungò la mano e la strinse attorno alle dita dell’altra, lasciando che Brittany continuasse a portare le loro dita intrecciate su e giù lungo la sua gamba. Il contatto con la sua pelle era come un panno ghiacciato in fronte quando aveva la febbre; si sentiva davvero febbricitante, si sentiva davvero confusa. O rassegnata, o forse entrambe.
<< You wanted to know my name, and timing is everything… >> la vocina di Brittany era così flebile da poter raggiungere solo Santana, ma in fondo era tutto per lei, no?
Si voltò a guardarla, incerta. Poi Santana posò il capo sulle sue spalle, incurante del fatto che ci fossero altre persone. Che importava farsi vedere deboli, o stanche, o diverse, per una sera? Non era certa che le sarebbe bastata un’intera vita per accettarlo, ma questa era lei. I sentimenti scivolosi e inafferrabili, i giorni non rincorribili, il tempismo imperfetto. Brittany. Posò le sue labbra sulla tempia dell’amica, e le lasciò lì. Le note della canzone stavano sfumando, ma lei era ancora lì. Insieme al desiderio, all’inadeguatezza, all’amore. E il tempismo è tutto.
  
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