Ritorno al passato
Prima di farvi leggere
questa piccola one-shot…
volevo ringraziare le
sorellone che mi stanno sempre vicine: Grazie Tsu e Sayu.
Infine dedico questa fic a Yu e Darky…
due vecchie conoscenze,
e
ho scritto questa storia in memoria del gdr ove le ho
conosciute.
Non è una storia vera e non
sono persone vere.
Sono personaggi di giochi di ruolo che
simboleggiano le determinate persone…
bhe i diretti interessati lo sanno ^__-
Che altro dire… bhe… la mia prima one-shot non
deprimente… credo >_>
Buona lettura!
Un bacio
Tak
Giappone, Luogo
sconosciuto, Anno sconosciuto…
-Takami sei pronta?- urla la voce della mia amica
fuori dalla porta.
Io prendo l’ultima perlina rossa e la attacco sotto le altre tre sulla ciocca
di capelli, come un tempo.
-Si ho finito giusto ora…- rispondo aprendo la porta.
-Hai ritrovato le perline?- mi chiede Sayumi.
Alzo così la ciocca di capelli osservando le quattro perline rosse.
-Eh si…- sorrido sorpassandola –Tsubaki è pronta?- le chiedo dirigendomi verso il salotto della camera d’albergo che abbiamo affittato.
-Ma certo… mica sono lenta come te…- borbotta la diretta interessata incrociando le braccia.
-Bene…- sorrido –Allora andiamo…- prendo la borsa e me la metto a tracolla uscendo dalla stanza. Dopo aver chiuso la porta ci dirigiamo verso l’ascensore ridendo senza motivo, e ci avviamo così per le strade che hanno visto passare la mia adolescenza.
Passammo dal parco, e le portai a vedere il luogo più romantico che esisteva per me all’ora, quando avevo 15 anni.
-Saranno passati ormai… una decina d’ anni da allora…- sospirai scuotendo la testa –E ricordo ancora ogni attimo… ero veramente innamorata di Seka…- riprendemmo a camminare.
Via dopo via, i ricordi mi tornavano tutti a galla.
Ci fermammo al negozio di animali, dove da ragazza lavoravo con le mie amiche per guadagnare quei pochi spiccioli in più.
-Mi date
un attimo?- domandai alle mie
amiche entrando nel negozio. Mi guardai attorno e mi avvicinai al bancone,
presi una foto posata li e la guardai.
Io, Ice e Yuki. Accarezzai
la foto con la mano e la riappoggiai sul bancone.
-Posso aiutarla?- domandò una voce alle mie spalle mi girai e mi trovai
davanti Yuki –Takami? Oh mein
Gott-
-Ancora con la fissa del tedesco Yu-chan?- le domandai sorridendo.
Ci abbracciammo, erano passati anni da che non ci vedevamo. Ci scambiammo i
numeri con la promessa di tenerci in contatto e me ne andai.
Tornai dalle mie amiche e ci rincamminammo verso l’albergo.
-Stasera andiamo in un pab…- proposi mentre stavamo
per entrare in stanza –Il bagno è mio…- urlai
correndo appena la porta fu aperta.
Da dietro mi giunsero due sospiri
sconsolati.
Quattro ore dopo…
Entrammo nel pub
senza fare neanche troppa fila e subito trovammo dove sederci.
-Vado io al bancone… che volete?- chiesi alle mie amiche alzandomi.
-Io un succo di frutta… lo sai…- disse Sayumi mettendosi comoda
sul divanetto.
-Birra rossa…- Tsubaki disse solo quelle due parole
mentre al ritmo della canzone dei Finley “Sole
di Settembre” faceva finta di suonare la batteria, tipico suo.
Andai al bancone e ordinai, rimasi
li appoggiata ad aspettare la mia ordinazione quando
una mano si appoggiò sulla mia spalla nuda, quella sera avevo un top.
Rabbrividì al contatto e mi girai.
-Seka…- sussurrai solamente
osservandolo negli occhi.
-Ciao bellissima-
disse lui abbracciandomi, ricambiai l’abbraccio sorridendo.
Nel frattempo arrivarono le mie
ordinazioni, ringraziai il barista con un sorriso e feci per pagare, ma il
ragazzo dietro di me mi fermò pagando lui. Arrossì come una ragazzina.
-Grazie non dovevi-
-Figurati… dalla quantità delle bibite deduco che non sei
sola…- mi sussurrò
lui.
-Si.. è vero sono con…- la sua mano si appoggiò sulle mie labbra.
-Non voglio saperlo…-
mi prese il volto tra le mani e mi baciò –Diventi
sempre più bella…- si allontanò da me sospirando –Mi ha fatto piacere rivederti… e auguri per il matrimonio-
-Matrimonio?- domandai
senza capire.
-L’anello…- sorrise e
indicò la mia mano.
-Oh… grazie…-
sussurrai abbassando la testa ad osservare il mio anulare sinistro, dove un
anellino d’oro bianco con un piccolo smeraldo faceva bella mostra di se.
Alzai lo sguardo.
Se n’era andato.
Sospirai.
Presi le mie bibite e tornai dalle
mie amiche.
Quella fu l’ultima volta che lo
vidi. Un mese dopo mi sposai, con l’uomo che amavo più di me stessa.
Quella fu l’ultima volta che
tornai in giappone, dove la mia adolescenza era
spirata portandomi a diventare la donna che sono ora.