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Autore: SvaneH    30/06/2012    5 recensioni
Continuo della storia "Solamente,voleva delle cose impossibili".
Nuovi sentimenti,nuove minacce.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo il discorsetto sentimentale, eravamo tornati in albergo per dormire.
Ci mettemmo a letto senza scambiare molte parole, le cose necessarie erano già state dette; ora era il sonno a comandare.
Mi addormentai quasi subito.
 
***
Loki aspettò che Artemis scivolasse nel regno dei sogni prima di alzarsi.
Silenzioso come un gatto, si diresse verso la finestra e fece comparire la sua armatura; vestendosi.
Si voltò a guardare la ragazza, prima di scomparire.
 
-Loki. Ben trovato.- il proprietario della voce chinò leggermente la testa.
-Araldo. E’ un piacere vederti.- ribattè il Dio, senza ricambiare l’inchino.
Si fissarono negli occhi per qualche istante, dopo di che fu Silver a parlare per primo.
-Sai perché sono qui, figlio di Odino. Non hai speranza di far cambiare idea al mio padrone.
Loki ebbe uno scatto nervoso sentendo l’appellativo che gli era stato dato, ma si controllò: quando parlò, la sua voce era suadente e cortese -Vedo che sei informato. Ma credo di avere qualcosa che potrebbe far riflettere il tuo padrone.
Silver esitò prima di rispondere -Di cosa stai parlando?
Loki sorrise -Il seme dell’albero del mondo. 
Dalla sorpresa, l’araldo indietreggiò di alcuni passi e sgranò gli occhi -Non è possibile. 
-Oh sì, invece. Come sono riuscito ad impossessarmene non è cosa che ti riguardi, araldo. Sono qui solo per proporre uno scambio al tuo padrone.
-Ossia?
-Io gli do il seme. E in cambio, lui non toccherà la Terra.
Silver lo guardò -Perché dovrei crederti? Sei noto come il Mentitore, o Dio dell’Inganno. Come faccio a sapere che è la verità?
Una strana emozione passò sul viso di Loki, ma mantenne un’espressione impassibile -Puoi solo fidarti delle mie parole. E di questo.- fece uno strano gesto con le mani, e un oggetto comparve a mezz’aria, tra loro.
L’araldo si avvicinò, le labbra socchiuse dalla sorpresa -Il seme. -mormorò- Allora è vero.
Il Dio sorrise -Allora?
Silver lo guardò -Riferirò al mio padrone la tua richiesta. Ti manderò un segnale per la risposta.
-Perfetto.- Loki si voltò, pronto ad andarsene, quando sentì la voce dell’araldo dietro di lui.
-Perché fai questo, Dio dell’Inganno? Cosa c’è di così importante sulla Terra, per te, da nominarti suo protettore?
Loki rimase immobile, mentre il pensiero correva involontariamente ad Artemis.
Girò appena la testa -Questi sono fatti miei, araldo. Riferisci al tuo padrone quello che ti ho detto, e bada che la risposta arrivi in fretta.- detto questo, sparì.
 
***
Nello stesso momento, sull’Elivelivolo, i Vendicatori non sapevano che pesci pigliare.
Persino le sofisticate e ultra tecnologiche apparecchiature targate Stark non riuscivano a localizzare Galactus o a spiegare le cause di quegli strani fenomeni provocati da lui.
Come se non bastasse, Thor aveva appena ricevuto un messaggio da Asgard: il seme dell’albero del mondo, la cosa più preziosa per loro, era sparito nel nulla.
E tutti sospettavano di Loki.
Seduti nella sala riunioni, impotenti, i supereroi si guardarono mentre Thor, dal nervoso, urlava al cielo.
Fury sospirò -Non sarà affatto facile, questa volta.
 
***
Il mattino seguente, mi svegliai relativamente presto.
Notai che Loki era già alzato, in piedi davanti alla porta-finestra del balcone.
-Buongiorno, cerbiatto.- salutai, di buon umore.
-Evita di chiamarmi così come fa quel pallone gonfiato di Stark.- ribattè, senza nemmeno voltarsi.
Sorrisi -D’accordo, rifaccio: buongiorno, o suprema divinità; potente re di Asgard e Jotunheim! Così va bene?
Si girò, sorridendo -Molto meglio.
-Ottimo.- saltai giù dal letto, recandomi in bagno; quando uscii ero vestita e lavata.
-Andiamo a far colazione?- chiesi.
Annuì -D’accordo.
Eravamo sulla porta, quando accadde un fatto strano: una strana corrente d’aria, molto forte, spalancò la finestra e Loki si immobilizzò, gli occhi spalancati e le orecchie dritte come se fosse in ascolto di qualcosa che solo lui poteva sentire.
Ad un certo punto, sorrise.
-Tutto ok?- gli domandai, turbata.
Lui sembrava stranamente allegro -Perfetto. Forza andiamo midgardiana; ho fame. - detto questo, mi circondò la vita con un braccio e mi spinse fuori dalla camera.
 
-Probabilmente oggi pomeriggio dovrò andarmene per un po’.
-Cosa? E perché, dove?
Fece un mezzo sorriso -Fai troppe domande, ragazza. Mai sentito parlare di riservatezza?
-Sì, ma credo che dovresti dirmelo, visto che ti offro una casa e ora siamo in vacanza insieme, seppure per poco.- gli piantai addosso uno sguardo deciso, e sembrò sorpreso.
-Tutta questa determinazione da parte tua mi è nuova.
Scrollai le spalle -Le persone cambiano.
-Già, ma mai del tutto. 
Gli lanciai un’occhiata perplessa, e lo vidi fare un mezzo sorriso, accorgendosi del mio sguardo.
-Purtroppo, ci sono cose che non posso dirti, Artemis … capisci? Forse un giorno te le renderò note, ma per ora … meglio di no. E poi, starò via poco. Così, quando tornerò, sarò tutto tuo.- ammiccò, e deglutii, cercando di non guardare quegli occhi ipnotici.
-Stai cercando di ipnotizzarmi, lo so.
-Oh, niente affatto. Sto solo usando una piccola parte del mio discreto fascino su di te, perché so che funziona sempre.
-Guarda che non sono così suscettibile al tuo fascino o ai tuoi occhioni dolci o al tuo … oh, insomma. Non sono così stupida!
Ridacchiò, scuotendo la testa -Mi basterebbe un sorriso di un certo tipo, e un’occhiata al momento giusto per farti cadere ai miei piedi.
Mi voltai per non guardarlo; irritata -Non è vero.
-Sì invece.
Mi alzai e andai a pagare la colazione, dopo di che uscii dal bar senza aspettarlo: avevo bisogno di un po’ d’aria e solitudine.
Sobbalzai quando sentii le sue mani sui fianchi -E in questo esatto momento, so perfettamente cosa stai pensando.- mi mormorò all’orecchio, e avvampai.
Mi allontanai subito, rossa in viso -Smettila di comparire così all’improvviso!
Rise -Non sai quanto mi diverto.
Mugugnai qualcosa di incomprensibile, e ci dirigemmo in spiaggia.
 
Il tempo passò velocemente, fra bagni, battutine sarcastiche e prese in giro.
Era quasi sera quando Loki si alzò -Devo andare, midgardiana. Ci rivediamo dopo cena, credo.
-Ok. Non rompere le scatole a gente di un certo tipo e non rischiare la vita.
Sogghignò -Farò del mio meglio.
Si allontanò verso il bar, e dopo poco era sparito.
 
***
-Eccolo.- Loki porse il seme a Silver, che lo afferrò con riverenza.
-Il mio padrone ne sarà felice. Ora potrà placare la sua fame, per sempre.
Il Dio sorrise -Il piano era questo. 
Silver lo osservò attentamente -Il Padre degli Dèi sa cosa stai facendo?
Loki si irrigidì -Non sono questioni che ti riguardano, araldo.
Il messaggero annuì appena -D’accordo. Spero solo che tu sia consapevole di ciò che stai facendo.
Il Dio lo fissò, un’espressione determinata e gelida negli occhi -Ovviamente. So sempre quello che faccio, e mi prendo le mie responsabilità. E ora, se per te è tutto, io andrei.- si voltò, ma Silver lo fermò ancora.
-E’ per una ragazza che stai facendo questo, vero? Un’umana.
Loki si immobilizzò -Cosa te lo fa pensare, araldo? Perché dovrei compiere un gesto tanto sentimentale?- era ironico, apposta.
L’araldo non si scompose -Tu non sei crudele, Loki. E tutti possiedono qualcosa, o qualcuno, per cui farebbero ogni cosa per proteggerlo. 
Il Dio lo fissò, un’espressione indecifrabile sul viso. 
Non disse nulla; si limitò a fare un cenno di saluto col capo -Addio, araldo.- disse.
-Addio, Loki di Asgard.
 
 
 
Restava un’ultima cosa da fare, la più difficile.
Andare da Thor.
Raggiungere l’Elivelivolo e sorpassare le misure di sicurezza fu uno scherzo: in pochi minuti, era nella sala riunioni.
I Vendicatori balzarono in piedi nel vederlo, Thor per primo.
-Fratello! Sei tornato!- esclamò, un’evidente nota di sollievo in mezzo alla sorpresa.
Loki lo fissò, freddo -Non sono tuo fratello, non lo sono mai stato. Smettila di ripeterlo. 
Il Dio del Tuono rimase interdetto per un attimo, ferito, ma si riprese in fretta -Perché sei qui?
-Di certo non per consegnarmi alla giustizia -sogghignò- No, mi sembrava giusto informarti che ora il seme dell’albero del mondo è in possesso di Galactus.
Tutti si scambiarono occhiate sgomente: Thor aveva spiegato loro cos’era, e sapevano quanto fosse importante.
Il Dio sbiancò -Non è possibile. Cos’hai fatto, perché?!
-Ho fatto quello che voi non sareste stati in grado di fare, mai. Ho stretto un patto con lui, attraverso l’araldo, e ora grazie a me -sorrise, malizioso- se ne sta andando, soddisfatto: la sua fame verrà così placata per sempre e la Terra non teme più nulla.
Indescrivibile lo sconcerto generale.
-E perché ci avresti salvato? Non ci credo che hai fatto ciò solo per amore e compassione verso la natura umana in pericolo- ribattè Tony.
Loki lo fissò -Il motivo per cui l’ho fatto non vi riguarda, vi deve bastare sapere questo. E ora, col vostro permesso -ammiccò, divertito- vi saluto.
-Loki, fermati! Sai che Padre e i Saggi ti cercheranno, rubare il seme è punibile con la morte!
Loki rise -Non mi preoccupano, sciocco. Nessuno di voi mi preoccupa. Anzi … salutali da parte mia.- ghignò.
Stava per andarsene, quando Tony parlò ancora -Ehi, cerbiatto … come sta Artemis?- l’idea di tirare in ballo la ragazza gli era balenata in mente all’improvviso, ricordandosi di alcune occhiate che lui le lanciava quando credeva di non essere visto. 
Il Dio dell’Inganno si immobilizzò e tutti lo fissarono, perplessi, gli sguardi che andavano da lui a Tony. Bruce fu il primo a capire, mentre si toglieva gli occhiali con uno sguardo stupefatto.
-Dimmelo tu, Stark. Sei tu un suo grande amico.- ribattè, senza emozione sul viso.
Tony rise -Oh, io sarò pure un amico, piccolo cervo, ma credo che tu ti sia preso una bella cotta per lei. Vero? E’ per questo che ci hai salvati tutti: solo così avresti potuto salvare Artemis. 
-Interessante. Il nostro mondo è in bilico, e tu tratti per una sola persona. E’ amore questo, Loki?- esclamò ironica e fredda l’agente Romanoff. *
Il Dio strinse gli occhi, poi sorrise -Voi umani dovete attribuire sentimenti nobili a tutti, vedo. Bene … se la pensate così, chi sono io per farvi cambiare idea?! -scoppiò in una risata senza allegria- Convincetevi pure con le vostre illusioni, sciocchi umani. Ho cose più importanti da fare.- ammiccò, e sparì.
Furono inutili i tentavi di Fury, Banner, Thor e Stark di ritrovarlo.
Non che non avessero provato a prenderlo mentre parlava, ma a quanto pare era un suo ologramma: il vero Loki era da tutt’altra parte.
Già, ma dove?
 
***
-Loki, finalmente!- esclamai, sorridendo, felice di vederlo: erano quasi le dieci di sera.
-Ciao midgardiana.
Alzai gli occhi al cielo -Potresti anche smetterla di chiamarmi così, sai. Mi dà fastidio; mi sento un’estranea! 
Lui scrollò le spalle -A me piace. Perciò rassegnati, ragazza.
Sospirai, ma non insistetti: l’avrebbe comunque avuta vinta lui.
-Allora, sei riuscito a fare quello che dovevi fare?
-Certo. Io riesco sempre a raggiungere i miei scopi, donna.
-Che strano, quella volta che hai cercato di salire sul trono di Asgard non ci sei riuscito. E nemmeno a conquistare la Terra! Ma forse mi ricordo male- ribattei, con un largo sorriso sadicamente divertito.
Lui mi fulminò con gli occhi -Molto divertente. Comunque, devo dirti una cosa che credo ti farà piacere.
Quelle parole, stranamente, mi preoccuparono -Cioè?
-Me ne vado.- disse, asciutto.
Lo guardai, gli occhi sgranati -Cosa?! Dove?
-Non so ancora. Viaggerò senza una meta precisa per un po’.
-Ma … ma perché?! 
-Perché sì. E’ solo questione di tempo prima che mi trovino, e non ho alcuna voglia di finire nelle prigioni asgardiane.
Avevo la sensazione che fosse una bugia -Dimmi la verità.
Mi fissò, sospreso -Questa è la verità!
-Non è vero. Quindi ora, per cortesia, me la dici.
Mi fissò, uno sguardo gelido negli occhi chiari, poi sospirò.
-D’accordo. Vuoi la verità? Eccola.
Mi raccontò tutto. Di Galactus, l’araldo, il seme dell’albero del mondo; persino dell’incontro con i Vendicatori (benchè nascose una parte di quello; chissà perché) … e rimasi a bocca aperta.
-Tu … hai contrattato per salvare la Terra?!- mormorai, senza parole.
-Sì. Ti pare così strano?
-Giusto un po’.- risposi, sorridendo.
-Grazie, Loki. Davvero.
-Non mi devi ringraziare di nulla.- ribattè lui, distogliendo lo sguardo; dopo di che si alzò.
-Bene, midgardiana. Me ne vado. Non so se ci rivedremo, perciò … addio.
Lo guardai; il cuore in gola.
-Portami con te.- sussurrai, con un filo di voce.
Lui mi fissò, sbalordito -Cosa?
-Portami con te -ripetei- prometto che non ti darò fastidio.- sorrisi.
Lui sembrava senza parole, si vedeva che rifletteva alla velocità della luce. Poi, mi fece la domanda più stupida di tutte -Perché?
Lo fissai, nervosa. Come potevo dirgli che volevo seguirlo perché non sopportavo l’idea di non vederlo mai più? Le dichiarazioni non sono il mio forte, e inoltre il mio orgoglio mi impediva di farlo.
Decisi per una via molto più facile e veloce, sebbene comunque imbarazzante.
Facendomi coraggio, mi alzai in punta di piedi, appoggiando le mani sulle sue spalle, e lo bacia delicatamente sulle labbra.
 
 
 
 
Un anno e mezzo dopo.
-Loki, dove siamo diretti questa volta?- domandai.
Lui ammiccò -Non essere sempre così curiosa, midgardiana. 
-Oh, eddai. Per favore!- provai a fare gli occhi da Bambi abbandonato, ma non funzionarono: sbuffai, e lui mi abbracciò, sogghignando.
-Guarda- disse ad un certo punto, dopo alcuni minuti.
Mi voltai: una città meravigliosa, dorata e lucente, svettava all’orizzonte.
Sentii il cuore balzarmi in petto -Non dirmi che …
Annuì -E’ Asgard.
Mi scappò un’esclamazione di sorpresa e lo abbracciai -Grazie grazie grazie! Ho sempre desiderato vederla!
Lui ridacchiò -Prego.
Mi staccai da lui per guardare meglio quello spettacolo meraviglioso, ma mi venne un dubbio -Ma … e se ti arrestano? Ti stanno ancora cercando, no?
Lui sorrise, quel sorriso malizioso che avevo imparato a conoscere -Ricordati che sono il Dio dell’Inganno, midgardiana. E il Dio dell’Inganno non si fa arrestare come uno sprovveduto qualsiasi.
Sorrisi: non sarebbe mai cambiato.
 
 
Ho abbandonato tutto, per andare con lui.
Tutto … ma non il mio adorato gatto: ci accompagna in ogni viaggio, sornione come sempre.
Avevo mandato una lettera a Tony dove gli spiegavo le cose, raccomandandomi di non preoccuparsi: la risposta arrivò presto, sotto forma di sms prima che partissi, e fui felice di leggere il suo “buona fortuna, piccola cerbiatta!”; mentre mi commosse il saluto da parte di Thor, rivolto anche al suo “fratellino, nonostante tutto”.
Non mi manca nulla.
Anzi.
Io e Loki stiamo insieme. Detto così suona stupido e infantile, ma è la verità: non siamo sposati (giammai) e nemmeno fidanzati; siamo una coppia … particolare.
Niente parole o soprannomi dolci: mai sopportati, preferiamo le battutine sarcastiche o le prese in giro; le dichiarazioni d’affetto sono rarissime e quelle d’amore … non avvengono mai.
Solo una volta mi aveva detto “ti amo”: poco dopo che avevamo … bè, comunque. Io non sono da meno: gliel’avevo detto a mia volta solo in quell’episodio.
Ma non abbiamo bisogno di ripetercelo.
 
-Midgardiana, sappi una cosa.
-Dimmi.
-Ho salvato il tuo pianeta per te. Perciò, se oserai lasciarmi per il primo idiota che ti fa gli occhi dolci, sappi che non avrò pietà. Né con te, né con lui. Chiaro?
Sorrisi -Chiarissimo. E tu sappi che se mi tradirai con una Dea qualsiasi, ti castrerò in modo molto doloroso. Chiaro?
-Chiarissimo.- ribattè, e mi baciò.
 
Il resto ve lo potete anche immaginare, vero?
 
 
 
 
 
 
 
Note:
* spero che questa frase vi ricordi qualcosa:è una citazione dello stesso Loki; una frase che pronuncia nel dialogo tra lui e l’agente Romanoff durante il suo soggiorno in cella, quando lei gli domanda di Barton.
- il seme dell’albero del mondo: esiste davvero. Ovviamente, intendo nei fumetti Marvel xD E’ il seme necessario alla rigenerazione di nuova vita dopo la fine dell’Universo. 
C’è davvero una storia in cui Galactus si nutre di esso: “Il seme di Galactus”; se cercate su Wikipedia la troverete (ovviamente io l’ho un po’ trasformata).
 
 
Angolo autore:
Holà, chicas!
Spero enormemente che questo capitolo finale vi sia piaciuto e non mi sia uscito troppo frettoloso o sgangherato o … insomma, spero mi sia venuto bene ç_ç
Ho faticato non poco per trovare un finale decente/verosimile per la coppia Artemis/Loki, e alla fine ho deciso per questa: spero non sia troppo banale.
Poi … bè, cosa dire: grazie ancora, e tanto, a tutti i lettori e specialmente ai recensori, a chi ha seguito la storia, a chi l’ha aggiunta nelle preferite/ricordate/seguite ecc.
Grazie davvero! 
Spero di non avervi deluso =) 
Alla prossima!
  
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