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Autore: LaurenSmith    16/01/2007    15 recensioni
Sapevate che Harry Potter tiene un diario? E cosa può succedere quando cade nelle mani dei suoi due imbranati migliori amici?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve, sono tornata! E siccome la mia ispirazione e la mia creatività hanno fatto le valigie e sono scappate insieme, ne approfitto per postare alcune vecchie storie che stavano stagionando nel mio PC già da un po’. Parto da questa, ma ne arriveranno altre, perciò in bocca a Remus a tutti i lettori e si salvi chi può!! XD Buona lettura.

“Hermione!” gridò Ron dall’alto della sua stanza alla Tana. “Hermiooooooooneeeeee!!”

Stava rovistando tra il delirio della sua stanza, che per giunta ora condivideva con Fred e George, alla ricerca di qualcosa.

“Che succede, Ron?” chiese lei quando comparve sulla soglia della cameretta.

“Mi dai una mano? Domani arriva Harry e mi aveva affidato tutte le sue cose. Però io ho usato la Mappa del Malandrino un giorno, e ora non riesco più a trovarla…” disse guardando sconsolato il disordine incredibile che regnava nel piccolo spazio.

“Be’, ci credo che non riesci a trovarla! Guarda che caos!! Come hai fatto a ridurre la tua stanza in questo stato?”

“Non è solo colpa mia! Anche Fred e George non sono Mister Ordine!”

“Uffa…” disse lei, ancora incerta se aiutarlo o no.

“Tipregotipregotipregotiprego…” disse il ragazzo inginocchiandosi davanti a lei e prendendole le mani.

Come poteva resistere se lui la guardava così? Fingendo un’aria di superiorità, si decise ad acconsentire.

“E va bene. Ma ricordati che mi devi un grosso favore”.

“Oh Hermione, ti amo. Sei un angelo. Grazie mille”. Lei arrossì e tolse le mani dalle sue per cominciare a lavorare.

 

Iniziarono con lo spostare tutti i vestiti sporchi dal pavimento e quando Hermione trovò un calzino di George vecchio di almeno due settimane, lo raccolse con la punta delle dita e fece un’espressione schifata. Ron non potè trattenersi dal ridere, cosicché si ritrovò il calzino puzzolente sulla testa. A questo punto era lei a ridere sguaiatamente.

“Brutta, piccola strega!” esplose lui e si rialzò da terra deciso a fargliela pagare. La fece cadere sul letto e iniziò a farle il solletico senza pietà.

“No Ron!!” disse lei quando riuscì a prendere fiato. “Non respiro… smettila… Ron, ti prego”. Ma lui non aveva intenzione di smettere così presto. Hermione si dimenava sotto di lui e la situazione cominciava ad assumere dei connotati leggermente erotici, ma nessuno dei due sembrava rendersene conto finchè una spallina del top di Hermione scivolò dalla sua spalla mostrando una piccola porzione del suo candido seno. Ron si bloccò all’improvviso, incapace di distogliere gli occhi e realizzò di essere a cavallo di Hermione, con le mani sulla sua pancia mentre la maglietta di lei lasciava scoperta una zona di pelle interdetta allo sguardo.

Ron si rialzò immediatamente arrossendo e si diresse verso la scrivania sulla quale regnava il disordine.

“Avanti” disse. “Rimettiamoci al lavoro”.

Hermione si sollevò un po’ e si accorse della spallina spostata. Arrossì leggermente ma non potè impedire ad un piccolo sorriso di formarsi sulle sue labbra.

“D’accordo. Allora io guardo nel baule di Harry, ok?”. Si mise a sedere con le gambe incrociate davanti al baule, lo aprì e cominciò a rovistarvi dentro.

Ron si stava dedicando allo spostamento sistematico di tutto quello che era posato sulla scrivania, ma non riusciva a smettere di pensare a quello che era accaduto poco prima. Sullo sfondo dei suoi pensieri sentiva Hermione cercare tra le cose di Harry. Dopo un po’, però, si accorse che dal baule non proveniva più alcun suono, perciò si girò incuriosito.

“Che cosa stai combinando?” chiese alla ragazza che sembrava assorta nella lettura di qualcosa che stringeva tra le mani.

“Sapevi che Harry teneva un diario?”

“Un diario? No… Ma Hermione, non lo starai leggendo?!?! Mettilo via immediatamente!”

“Su, dai, solo una sbirciatina…”

“Assolutamente no! Come ti sentiresti tu se qualcuno-”

“Senti qua” lo interruppe lei. “Sono furibondo. Non ho più due migliori amici. Un mese, dico, un mese! E non si sono nemmeno degnati di mandarmi un gufo!! Sarebbe andato bene anche un merlo, o perfino un canarino. Ma loro, no. Niente. Il nulla più assoluto. Eppure lo sanno che per me stare qui da solo è peggio che morire. Odio tutto e tutti. Se solo potessi smaterializzarmi da qualche altra parte…”

Ron emise un gemito di dolore al ricordo di quello che era accaduto durante l’estate tra il quarto e il quinto anno.

“Avremmo dovuto scrivergli. Avremmo dovuto fargli sapere come stavano le cose, in un modo o nell’altro…” disse Hermione a voce molto bassa.

“Ma non potevamo, Hermione. Silente ci aveva ordinato di non dirgli niente…”

“Lo so… ma dovevamo trovare un modo…” la vide sfogliare qualche altra pagina. Poi riprese a leggere.

Sapevo che sarebbe accaduto. Si sentiva nell’aria. E, onestamente, erano così ovvi… Sono sicuro che Hermione è-” si interruppe bruscamente “Be’ direi che non è corretto leggere il suo diario” disse Hermione chiudendo velocemente il libro.

“No, aspetta un momento… ora che hai iniziato, voglio sapere di cosa è sicuro Harry”.

Andò verso di lei e quando le giunse alle spalle, si abbassò fino ad inginocchiarsi dietro la ragazza e poi allungò le mani e le mise su quelle molto più piccole di Hermione. Riaprì il diario di Harry.

“Vai avanti…” disse dolcemente sussurrandole in un orecchio mentre lei veniva percorsa da un brivido.

“Ron, davvero… non è giusto…”

“Leggi” disse lui per tutta risposta.

Sono sicuro che Hermione è…” esitò di nuovo.

“Coraggio” disse lui.

…è innamorata di Ron da molto tempo…” concluse lei mentre un violento rossore le colorava le guance.

Ron rimase zitto alcuni secondi, e poi disse: “È… è vero?”

... ma lui è troppo immaturo per capire che non potrebbe stare nemmeno un giorno senza di lei…” continuò Hermione.

Ron era sbalordito, non sapeva cosa dire. Allora la prese per le spalle e la fece voltare verso di sé. Lei continuava a guardare verso il basso, ma lui le mise un dito sotto il mento e le fece sollevare il viso fino a guardarla dritta negli occhi.

“Allora, è vero?” chiese.

“Sì” rispose lei con una vocina piccola piccola.

“Oh, Hermione… Per quel che mi riguarda è tutto assolutamente vero: sono troppo stupido e immaturo per ammettere che non potrei vivere un solo giorno della mia vita senza di te…”

Si abbassò su di lei e finalmente le loro labbra si toccarono. Subito si persero nelle sensazioni di quel bacio, che crebbe di intensità fino a che Hermione fece scivolare le braccia attorno al collo di Ron per sentirlo ancora più vicino.

In quella, si presentarono sulla porta Fred e George, che non potevano credere ai loro occhi. Presero a ridere sommessamente e Fred disse a George sussurrando: “Dai, vai a chiamare Ginny e gli altri!”

Dopo poco, ricomparve con Ginny e Molly al seguito. Quando videro la scena davanti ai loro occhi, Ginny si coprì la bocca con le mani per nascondere una risata, mentre Molly si portò le mani al petto e gli occhi le si inumidirono.

Nel frattempo, Ron e Hermione, ignari di essere spiati, stavano ancora godendo di quello che quel bacio tanto sospirato stava regalando loro. Le loro lingue ora si sfioravano in una danza sensuale e la mano di Ron scivolò sotto la maglietta di Hermione.

A questo punto, Molly si fece largo tra gli altri suoi figli, si mise le mani sui fianchi e si erse in tutta la sua modesta altezza.

“Ronald Weasley! Togli subito quella mano da lì!”

I due si immobilizzarono all’istante, Ron si voltò inorridito e quando vide sua madre, la sua bocca si spalancò dallo stupore.

Dietro le spalle di Molly, Fred George e Ginny si tenevano la pancia dal ridere. Molly si voltò verso di loro e sbraitò: “Avanti voi, sparite. E voi due” disse rivolta a Ron e Hermione. “Vi voglio di sotto tra meno di due minuti!”

  
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