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Autore: _Eileen    02/07/2012    6 recensioni
I nostri amati personaggi di Total Drama, non hanno mai fatto il reality, ma all'età di 11 anni, come tutti i maghi che si rispettano, ricevono la famosa lettera di ammissione ad Hogwarts! Qui, a volte interagiranno con il famoso maghetto occhialuto, mentre cercano di scoprire qualcosa in più su Sirius Black! (loro vanno infatti ad Hogwarts nel 1993, quando Harry è al terzo anno).
 
DAL CAPITOLO 7:
“Okay” disse Duncan deciso un attimo dopo “Non so cosa siano quelle creature e che cosa ci facciano qui, ma non mi piacciono per niente”
“Siamo venuti fin quaggiù per escogitare un piano” esclamò Gwen, ignorando Bridgette che le stava attaccata al braccio come una sanguisuga. “Ne hai per caso uno?”
L’entusiasmo di Duncan scese di botto. “Ancora no, però …"
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Duncan, Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Stupid creepy black monster called Dementor

 
Il treno si fermò con un assordante cigolio, che fu però coperto dal chiacchiericcio di tutti gli studenti che si affollavano verso le uscite, trascinandosi dietro baule e gabbie con animali. Risultato: tra grida entusiaste, tubare di gufi e rumori vari, Duncan sentì a malapena quello che Bridgette gli stava urlando a soli due metri di distanza. Riuscì però ad intuire cosa volesse dire quando la bionda lo prese per un polso e lo portò di peso in fondo al treno, nel vagone animali.
“Duncan, non posso credere che tu ti sia dimenticato di nuovo del tuo gufo, guardalo è così carino!” sbottò lei, mettendo un dito nella gabbia e grattando la testa dell'animale che stava dormicchiando pacificamente.
“Bridgette, piantala! Vorrei uscire da questa scatola di metallo prima che si rimetta in moto verso Londra!” Gwen aveva seguito i due, e ora era appoggiata allo stipite della porta, con le braccia incrociate. “E poi non hai sentito cosa ha detto l'altoparlante poco prima? Dobbiamo lasciare i bagagli qui, stai tranquilla, nessuno farà del male al tuo Mr. Eligaldo”
Duncan annuì con entusiasmo, contento che la ragazza fosse venuta a salvarlo da quella scomoda situazione. Lo scambio di opinioni sugli animali però durò poco, e i tre ragazzi furono costretti ad uscire in fretta e in furia dal treno, che stava già cominciando a sbuffare, pronto a partire verso la capitale.
All'esterno, la pioggia cadeva copiosamente e Duncan, Gwen e Bridgette non rimasero altro tempo fermi al binario a bagnarsi: si rifugiarono sotto una tettoia lì vicino, zuppi da capo a piedi, ma troppo concentrati a scrutare le figure tra le gocce di pioggia per curarsene. O meglio, le avrebbero scrutate se ce ne fossero state.
Nessuno. La stazione di Hogsmeade -così l'aveva chiamata Bridgette appena erano scesi- era completamente deserta.
Probabilmente, per via della pioggia, tutti si erano affrettati verso la scuola, lasciando soli ed infreddoliti tre poveri ragazzi del primo anno.
“E adesso dove dobbiamo andare?” esclamò la bionda con un filo di voce, lasciando trapelare la sua agitazione.
“E io che ne so! Non sono mai stata qui prima d'ora.” le rispose Gwen da un angolo della bocca, fissando ad occhi sgranati la strada deserta davanti a sé. “Duncan, vai a chiedere informazioni!”
Il ragazzo scosse deciso la testa “Anche se ci fossimo persi non chiederei mai aiuto a  nessuno! E poi non vedo a chi potremmo chiedere delle informazioni. Propongo di andare da quella parte!” esclamò con uno strano ghigno dipinto sul volto, indicando una strada battuta del recente passaggio di una carrozza.
Gwen assottigliò gli occhi, indecisa sul da farsi; sotto la luce pallida del lampione la sua pelle cadaverica risaltava molto di più, tanto da sembrare innaturale. Dopodiché scrollò le spalle divertita e annuì con decisione “Al momento non vedo altre vie d'uscita, quindi... okay!”
Duncan lanciò un pungo in aria, elettrizzato all'idea di trasgredire una di quelle che probabilmente era una regola della scuola.
 

* * *

 
Dopo un po', quando la pioggia era diminuita, Gwen e Duncan, ormai esasperati, riuscirono a convincere un'ostinata Bridgette ad andare a scuola da soli, cosa che per tutto il tempo si era rifiutata di fare per via del sentiero buio.
“Andiamo, un po' di spirito avventuriero!” esclamò il ragazzo entusiasta, mentre camminava all'indietro sulla strada fangosa, per guardare in faccia le due ragazze che lo seguivano lentamente.
“Ho sempre desiderato fare un giro per un bosco, ma mamma me lo ha sempre proibito. Sono sicuro che i boschi magici sono pieni zeppi di strane creature pronte a saltarti addosso e succhiarti via ogni singola goccia di vita, finché non diventi floscio e vuoto come un...”
“Duncan!” esclamò Gwen, interrompendo la fantasia del ragazzo. “Non sei d'aiuto” concluse, rassicurando l'amica che si era fermata di botto, con gli occhi spalancati. Duncan sbuffò scocciato, girandosi e seguendo la strada tracciata dai solchi delle carrozze.
Continuarono a camminare per un po' lungo la strada bagnata, guidati dagli occasionali lampioni e dalla luce della luna che faceva capolino tra le nuvole scure, quando Gwen si fermò improvvisamente.
“Cosa c'è? Perché ti sei fermata? Ormai siamo arrivati!” esclamò Bridgette indicando il cancello principale del castello ormai visibile ad un centinaio di metri da loro. Gwen scrollò le spalle e riprese a camminare “Nulla. Mi sembrava di aver visto qualcosa laggiù, probabilmente però mi sono sbagl-”
“No” la interruppe Duncan, con uno strano tono di voce che non era da lui. “Avevi ragione; lo vedo pure io”
Assottigliarono tutti e tre gli occhi, riuscendo a scorgere delle sagome scure che si fondevano col buio della notte. Svolazzavano a circa venti centimetri dal suolo, lasciando che il vento smuovesse i loro lunghi mantelli neri. Eppure, notò Duncan, quelle figure sembravano stranamente incorporee … che fossero fatte di buio solido?
Poi, improvvisamente, un terribile urlo lo risvegliò per la seconda volta dai suoi pensieri, solo che questa volta proveniva da Bridgette.
La bionda stava indicando con un dito tremante una delle figure particolarmente illuminata dalla luce della luna, dal cui mantello fuorusciva una mano putrefatta e scheletrica …
Duncan spalancò la bocca, a metà tra lo stupore e il terrore quando riconobbe quelle orribili creature. Che cosa ci facevano al cancello della scuola? Fece qualche passo indietro, ma ora che li aveva notati non poteva ignorare il freddo pungente che gli arrivava fino alle ossa, né le strane immagini che gli stavano inondando il cervello. Il giorno il cui il suo cane Peter era scappato di casa, quello in cui si era rotto una gamba ed era dovuto rimanere fermo per settimane …
Scosse la testa e si risvegliò da quei brutti ricordi solo quando Bridgette gli si attaccò ad un braccio sussurrando: “Ho freddo!”
Duncan se la scrollò di dosso con un gesto assai poco carino e urlò a lei e a Gwen, che era rimasta immobile tutto il tempo con lo sguardo ghiacciato: “Ehi, ehi! Dobbiamo escogitare un piano e non farci sopraffare da questi strani … esseri neri”
Trovarono tutti e tre la forza di muoversi e si allontanarono il minimo indispensabile dal loro raggio d’azione, rifugiandosi nel sottobosco, nonostante le numerose lamentele di Bridgette.
“Okay” disse Duncan deciso un attimo dopo “Non so cosa siano quelle creature e che cosa ci facciano qui, ma non mi piacciono per niente”
“Siamo venuti fin quaggiù per escogitare un piano” esclamò Gwen, ignorando Bridgette che le stava attaccata al braccio come una sanguisuga. “Ne hai per caso uno?”
L’entusiasmo di Duncan scese di botto. “Ancora no, però … Ecco! Ci sono! Io non mi fido per niente di quelle cose e dubito siano delle guardie della scuola: sarebbero troppo inquietanti.” Il ragazzo strinse la mano a pugno, colto da una nuova energia.
“Signore, adesso vi mostro di cosa è capace un semplice ragazzo della Cornovaglia.” disse con un ghigno, prima di sfilarsi la cravatta dell’uniforme scolastica dal collo e mettendosela sulla fronte, a mo’ di fascia.
“Ecco il piano” mormorò, una volta condotto Gwen e Bridgette dietro un albero in vicinanza dei Mostri Bui, come lui li aveva soprannominati. Il freddo si impossessò subito di lui, ma Duncan fece di tutto per scacciare i cattivi ricordi e concentrarsi invece sul discorso che stava per fare.
“Dunque, noi cominciamo a tirare delle cose contro di loro; sassi, rametti, quello che trovate va bene. I Mostri Bui saranno sicuramente intimiditi dalla nostra potenza e se ne andranno a gambe levate, e noi a quel punto corriamo verso il cancello e entriamo. Li ho visti svolazzare prima, non mi sono sembrati moto veloci, quindi li batteremo di sicuro … Che ne dite?”
“Si può fare, basta che ti togli la cravatta dalla testa, sei ridicolo” scherzò Gwen, mostrando un ghigno perfetto che lasciò Duncan parecchio compiaciuto.
La ragazza dai capelli neri fu la prima a prendere una pietra da terra e a scagliarla contro gli esseri-dai-mantelli-svolazzanti, ma purtroppo il sasso non arrivò a destinazione, fermandosi solo a qualche metro da lei.
“Adesso tocca a me!” urlò Duncan entusiasta, dando l’impressione di divertirsi sempre di più, prendendo un sasso da terra e lanciandolo con forza verso uno dei mostri fermo davanti all’ingressi principale.
La pietra non lo colpì per un pelo, ma il Mostro Buio si accorse comunque della presenza del terzetto nascosto dietro l’albero.
Probabilmente per via della tensione che si era formata mentre il sasso era ancora in aria, il mostro era riuscito a captare la paura e la successiva delusione dei tre.
“Duncan? Si stanno avvicinando a noi!” disse Bridgette dopo tanto di tempo di silenzio, con la voce strozzata.
“Questo … questo non era previsto” balbettò spiazzato il moro, sentendosi le gambe molli “Si passa direttamente alla fase due … correte!
Con uno scatto da corridore tutti e tre corsero verso il cancello principale; Duncan vedeva solo le sbarre di ferro che si avvicinavano sempre di più, ignorando il resto del mondo che lo circondava. Gwen arrivò un paio di secondi prima di lui e cercò di aprire l’enorme cancello, ma con scarso successo: non c’erano maniglie da forzare e quello sicuramente non era il tipo di cancello che poteva essere scavalcato.
“E adesso?” mormorò la bionda, osservando le due figure nere che avevano fatto dietrofront e volavano decisi verso di loro. Gli altri due scossero la testa, indietreggiando il più possibile, finché non andarono a sbattere la schiena contro il cancello inespugnabile. La paura si impossessò completamente dei tre ragazzi, privandoli di ogni ricordo felice, di ogni calore corporeo, di ogni capacità di movimento.
“Oh, finalmente vi siete presi la briga di venire, voi tre. Il Preside era piuttosto preoccupato” disse una voce gracchiante alle loro spalle. Duncan non fece in tempo a girarsi che il cancello si spalancò dietro di lui, facendolo capitombolare a terra con un tonfo sordo.
“Forza, entrate” mormorò l’uomo, alzando la lanterna che aveva in mano all’altezza del viso. Era piuttosto basso, brutto, dal viso sfigurato e con un ghigno malevolo sul volto che lo rendeva ancora più inquietante.
“Sembra vada di moda non prendere i mezzi appostiti per arrivare a scuola, eh? Anche l’anno scorso due mocciosi hanno fatto come voi … Speriamo non diventi un’abitudine”
Duncan sobbalzò quando sentì qualcosa che gli si strusciava sulle caviglie e fece un salto all’indietro. Sospirò sollevato, quando si rese conto che si trattava solo di un, seppur terribilmente magro e inquietante, gatto.
“Io sono il custode di questa scuola, seguitemi dentro. Oh, non credo che vi appenderanno nei sotterranei per i pollici, ma posso sempre sperare che vi riserbino una punizione adeguata” gongolò l’uomo, avviandosi verso il castello. Duncan lanciò un’occhiata di sfuggita a Gwen e Bridgette che avevano la sua stessa espressione stampata sul volto: interdetta e impaurita allo stesso tempo.
Mentre si avviava verso il castello, Duncan arrivò alla conclusione che come primo giorno di scuola non fosse stato dei migliori.
 

 
 
 
 
 
 
 
A/N Buonsalve. Perdonate il terribile ritardo di … parecchi mesi, ma non avevo mai tempo per mettermi a scrivere ^-^ Spero di pubblicare il prossimo capitolo presto, ora che non c’è la scuola e l’Ispirazione si fa finalmente sentire.
Grazie mille a tutti quelli che ancora leggono questa crossover, vi amo tanto *O*
_Eileen. 
  
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