Hermione mi passa una tazza di thè caldo,sorridendomi stancamente.
Le faccio segno di sedersi accanto a me,mentre sorseggio :- Grazie- dico solo,ma lei capisce,come sempre.
Non le sono grato solo per il thè,ma per tutto,perché lei ha lasciato andare Ron per me,perché è rimasta con me.
Nonostante la stia molto probabilmente guidando in una sorta di suicidio.
Nonostante tutto.
:- Prego,Harry – mi sorride,ancora.
Trascorrono alcuni secondi in silenzio: io bevo,lei ha lo sguardo perso nel vuoto e sfinito.
:- Forse dovresti andare a riposare – le dico – perdonami ma hai un’aria distrutta – le sfioro le occhiaie scure con le dita,rese bollenti dal calore della tazza.
So che sta per protestare,perché già scuote la testa,ma la anticipo :- Per stasera rimarrò io di guardia. Non ho sonno e poi,molto probabilmente,se dormissi,avrei solo degli incubi – la rassicuro.
:- Harry,davvero non ce n’è alcun…-
:- Invece si,Hermione. Mi hai preparato il thè,passi tutta la giornata su quel dannato libro di fiabe e su altri tuoi tomi a cercare una soluzione,spremendoti le meningi. Sai che potremmo non uscirne vivi,ma sei qui lo stesso. Sei rimasta con me. Nonostante tutto . –
Lei rinuncia definitivamente a protestare,lo capisco dalla sua espressione.
:- Harry – mi sussurra lentamente,guardandomi negli occhi – io rimarrò sempre con te. Nonostante tutto.-
Non tenta nemmeno di sorridermi. Parla con un tono quasi atono,forse anche un po’ assonnato.
Rassegnato.
Mi guarda seria,ma con un espressione quasi sofferente,sospirando sommessamente,inclinando leggermente la testa. Mi guarda quasi come una madre.
Per un secondo mi sembra quasi di intravedere una luce nei suoi occhi, poi distoglie lo sguardo e,per la prima volta, cede alla stanchezza. Si alza e sfiorando il mio braccio con la mano se ne va a letto.
Senza guardarmi più.
Ed è lì,esattamente in quell’istante che io so,che capisco,che lei sa.