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Autore: Vandel    03/07/2012    1 recensioni
questa storia alquanto smielata la dedico ad un mio carissimo amico, a cui questa cosa è successa davvero. inoltre la dedico anche a tutti coloro (ragazzi e ragazze) che hanno mai avuto una situazione del genere. e non mi dite che non ce l'avete mai avuta perchè non ci credo! l'occasione sfugge e bisogna coglierla, diceva Epicuro, solo non ci ha detto come fare...bastardo di un Epicuro!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Finisce tutto qui? Finisce tutto così? Siamo stati insieme solo qualche giorno, ma non sono ancora riuscito a conoscerla a fondo. Lei è una ragazza bellissima, io un povero ragazzo che s’illude d’aver qualche speranza di conquistarla. Mi sono fatto forse coinvolgere da quei segnali confusi che lei mi mandava. Quei segnali che forse, esistevano solo nella mia testa. non so nemmeno bene cosa provo per lei, so solo che vorrei starle vicino, magari per conoscerla e per conoscere i sentimenti che mi ispira. In questi giorni non ne ho avuto l’occasione (si, dò la colpa alle occasioni), solo adesso siamo abbastanza in confidenza. Adesso che è troppo tardi. È il suo ultimo giorno qui, poi forse, non la vedrò mai più. Che stupido che sono! Ora sono solo, seduto su una panchina a pensare a lei. Guardo l’orologio e scopro che sono le 15:45, quasi le quattro nella mia mentalità. Quasi la fine. Lei non c’è. Non so dove sia, ma sono sicuro che non se ne era andata, non senza salutarmi. Magari era con le sue amiche in giro. Infondo quel posto era grande ed io l’avevo solo persa di vista. E infatti fu era così, fortunatamente! Non dovetti aspettare molto che lei si fece vedere, venendomi incontro per salutarmi. Le sue amiche più indietro, ad aspettarla. Non avevamo molto tempo, ma sapevo già quale frase dire, l’avevo scelta tra mille! Lei si sporse su di me e mi diede due baci sulle guance, il saluto. “così, noi non ci vedremo più?!” esclamai aspettando la sua reazione. Nel film che avevo in testa, lei doveva rispondere almeno con un abbraccio appassionato e qualche frase rincuorante sotto forma di battuta. Ma i film, si sa, non sempre (anzi direi mai) corrispondono alla realtà. Così lei sorrise semplicemente, aggiungendo: “dai, Roma non è poi così grande”. Una battuta. Non quella che volevo sentire però. Poi salutò con la mano, raggiungendo le sue amiche. Capii che non le interessavo davvero. Era solo un’altra delle mie fantasie. un'altra delle mie illusioni. Finiva dunque tutto lì? Finiva davvero tutto così? NO! Mi alzai dalla panchina su cui troppo tempo avevo poggiato il mio fondoschiena senza fare nulla e mi misi ad urlare: “aspetta! Ho altro da dire! Non ho finito!”. Lei si bloccò, le sue amiche al seguito. Tutte mi guardavano sorprese e un po’ impaurite. Ma a me non importava niente! Lei era più importante! E dovevo dirglielo, ora! “tu-tu…” balbettai mentre il cuore mi impazzava in corpo “tu…mi piaci! e vorrei che restassi con me!”. Poi, senza attendere altro, nemmeno una risposta, mi diressi verso di lei. Arrivammo occhi negli occhi. nessuno osava parlare. Ma tanto, per quello che avevo in mente, era meglio. Mi avvicinai a lei e la baciai. Si la baciai! O questo almeno è quello che avrei dovuto fare. Quello che invece ho fatto è stato rimanere seduto su quella benedetta (si fa per dire) panchina mentre lei si ricongiungeva con le sue amiche. la guardai andare via. Varcò il portone d’ingesso, per allontanarsi sempre più. Ogni suo passo era una pugnalata per il mio cuore. Dolce pugnalata d’amore. Ed ora sono qui su questa panchina di granito freddo, come freddo è il mio cuore. Mi lasciai cadere disteso su di essa per assaporare il gelo che amplificava i miei tormenti. Avrei dovuto farlo, avrei dovuto fermarla! E dirglielo apertamente. Dirglielo in faccia. Dirglielo, si, ma alla fine cosa avrei potuto dirle?! Siamo realisti, non c’era niente che potesse trattenerla. Ne tantomeno io. Dovevo rassegnarmi, come tanto ero abituato a fare. Guardando il cielo azzurro d’estate, riflettevo. Poi chiusi gli occhi per assaporare meglio quella leggera brezza che accarezzava il mio viso quasi come volesse consolarmi. Finiva tutto lì. Finiva tutto così…
  
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