Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Kingdommarco    03/07/2012    2 recensioni
Tuffiamoci nella psiche di due ragazzi, Roxas e Xion, privi di cuore ma con un cervello che di cuori ne vale dieci, nella loro avventura spinta da un ideale da raggiungere: scoprire chi erano nella loro vita precedente, prima di diventare dei Nessuno; capire chi erano le persone che ricordavano e scoprire chi era Sora, la persona della quale spesso avevano sentito il nome nei loro "frammenti" di memoria.
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axel, Organizzazione XIII, Roxas, Xion
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH 358/2 Days
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Salve, Organizzazione.”

Nella sala regnava un silenzio funereo, e un clima serio che metteva quasi i brividi. Certo, li avrebbe messi agli esseri umani, ma considerando che sul posto c’erano solo Nessuno, il problema non si poneva.

“Allora, colleghi. Innanzitutto, vi volevo annunciare che il nostro Axel, numero otto, si trova in missione al Castello dell’Oblio.” Roxas rivolse lo sguardo alla poltrona di Axel, e per la prima volta notò che era effettivamente vuota. Ebbe la sensazione che il suo cuore si fosse tuffato da un precipizio: sapeva bene cosa spesso succede a chi va nel Castello dell’Oblio. E non voleva che accadesse proprio ad Axel, il suo migliore amico. Provava una cosa nuova, mai provata, e che lui era convinto di essere incapace di provare. Era preoccupato. La preoccupazione è un’emozione. Per provare emozioni si necessita di un cuore, e lui non lo aveva. Ma allora che diamine stava accadendo. Una lacrima rigò il volto di Roxas, ma, per fortuna, nessuno la notò per via del cappuccio alzato. Altrimenti sarebbe di sicuro stato eliminato, in quanto capace di provare emozioni. Xemnas stava continuando a parlare, ma Roxas non lo seguiva. Pensava al suo amico.

Voltò la testa verso Xion, e lei fece lo stesso, quasi come se i due fossero telepaticamente collegati. Roxas vide gli occhi lucidi di Xion e le fece cenno di abbassare meglio il cappuccio, per far si che non fossero visibili a nessuno. Roxas sentì che Xemnas lo aveva nominato, forse per affidargli una missione, ma lui non ascoltava. Axel… contavano su di lui oggi, che avevano deciso di fare quella domanda… e poi per quale motivo era partito senza avvisare nemmeno loro, i suoi due migliori amici?

La riunione era conclusa, e tutti si erano accomodati fuori dalla sala, tranne Roxas, Xion e Xemnas, in quale aspettava che i due uscissero.
“Tredici, Quattordici… la riunione è finita, siete congedati.”
“Non ancora, Capo.” Roxas levò il cappuccio, rivelando il volto, ora privo di segni del pianto.
“Roxas, cosa vuoi?” Anche Xemnas si abbassò il cappuccio, e l’altra lo imitò. Il ragazzo, con tono estremamente arrogante, chiese: “Se le facessi una domanda, mi risponderebbe?”
“Dipende…” Xemnas era perplesso. Non aveva idea di cosa Roxas potesse domandare.
“Chi è Sora?” L’uomo sobbalzò sulla sedia e sgranò gli occhi, fissando il ragazzo. Si aspettava una domanda sull’Organizzazione, sul Castello dell’Oblio o sulla missione di Axel… ma questo proprio no.
“Te l’ha detto Naminè, vero?”
“Se lei non mi risponde perché dovrei darle informazioni?” Xemnas scese dal trono, e lo stesso fece Roxas.
“Perché io sono il tuo capo.”
“Non la accetto come risposta.” L’uomo prese una delle Interdizione e la appoggiò sulla gola del ragazzo. “Ora la accetti?”
“No.” Non fu Roxas a rispondere. A Xemnas bastò voltare un po’ la testa per capire che dietro di lui c’era Xion, che gli teneva un Keyblade puntato alla nuca. Il capo ridacchiò, poi si smaterializzò in una fiammata nera. Sapevano che sarebbe riapparso di li a poco, perciò anche Sora fece apparire il suo Keyblade e i due si prepararono ad attaccare. Sentirono un rumore, come un fruscio, e prima che se ne potessero accorgere le Lame Eteree di Xemnas avevano colpito i loro Keyblade, che erano caduti dalle loro mani e spariti. L’uomo era davanti a loro: “Adesso come la mettiamo?”
Aveva un’espressione divertita. Xion gridò: “Ma perché ce lo stai tenendo nascosto?”
“Non ho mai parlato a nessun membro del suo passato, e non inizierò certamente con voi due!”
“Grazie mille!” Xemnas inarcò le sopracciglia, stranito: “Di cosa?”
“Con quello che hai detto non solo hai confermato che Sora è il mio passato, ma che è anche quello di Roxas!”
L’uomo digrignò i denti in un espressione di odio: “E tu chi sei, Sherlock Holmes!?”
“Diciamo di si, e Roxas è Watson!”
“Dovrebbe essere il contrario!” Stava andando proprio come Xion voleva.

“E adesso mi hai confermato anche che io sono la sua copia e non il contrario!” Xemnas stava impazzendo.
“Grrrr! E va bene! Sora era un verme, questo era, "l'eroe felice con il papero e il cane alla ricerca degli amici" … per fortuna che Marluxia almeno ce l’ha fatta a prenderlo, sennò ora era ancora in circolazione!”

Roxas si sentiva confuso: l’eroe felice col papero e il cane? Alla ricerca degli amici? Evidentemente il papero e il cane erano quelli dei suoi “frammenti” di memoria, e gli amici erano probabilmente il ragazzo con i capelli grigi e la ragazzina rossa. Dunque la missione di Sora era unicamente quella di cercare i suoi amici? E allora perché mai Marluxia l’aveva ostacolato? E cosa aveva fatto a Sora: l’aveva forse trasformato in uh Heartless? E, dubbio principale, era ancora vivo? E, se si, avrebbe mai potuto incontrarlo?

Stava per partire con una raffica di domande, ma Xemnas gli mise una mano sulla bocca:
“Basta, non posso dirti altro. Abbassatevi i cappucci, uscite dalla sala e non parlate di questo a nessuno.”
I due obbedirono e, silenti ma soddisfatti, si ritirarono nelle rispettive camere.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Kingdommarco