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Autore: _joy    04/07/2012    5 recensioni
Che cosa succederebbe se fosse Caspian a lasciare Narnia e ad arrivare nel mondo reale?
Questa fanfic è ambientata dopo Il Viaggio del veliero.
Troverete delle discrepanze spaziotemporali per quanto riguarda il mondo reale che il giovane re dovrebbe incontrare rispetto a quanto scritto da C.S. Lewis... ma, del resto, questo Caspian è moro e ha profondi occhi scuri...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Eustachio Scrubb, Lucy Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Far away'
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Alla fine, la giornata non si stava affatto rivelando male.
Lo shopping è sempre una cura per i nervi e Caspian…bè, Caspian non era…cioè, era…insomma, era simpatico, dopotutto.
Sì, aveva questi vestiti di foggia strana e parlava in modo un po’ inconsueto e i suoi modi erano molto cerimoniosi, ma…
Bella lo osserva ora. Indossa jeans, sneakers, un maglioncino grigio scollato sul petto, che lascia intravedere una t-shirt bianca al di sotto, i capelli legati.
Sembra un normalissimo ragazzo, a colpo d’occhio…ma è inutile. Non riesce a confondersi nella massa. È alto, per prima cosa, altissimo. E ha un’aria fiera, una postura eretta.
Ed è bellissimo.
Che cavolo mi succede? Pensa Bella, infuriata. Tra un po’ sbaverò come Pen.
E in effetti Penelope lo guarda a bocca aperta, in continuazione. Come se fosse un magnete, riporta inevitabilmente lo sguardo su di lui.
Bella è un po’ divertita e un po’ esasperata.
«Pen, insomma» le bisbiglia «Non guardarlo così, come se volessi…mangiartelo»
«Ma io voglio mangiarmelo!»
Bella tenta di soffocare una risata.
«Ma cosa dici?»
«Ma guardalo! Se era bello prima, ora…»
In effetti, ora…
Come se avvertisse il suo sguardo su di sé, Caspian si volta e sorride a Bella. Lei arrossisce. E subito dopo si dà della stupida.
«Tutto bene?» chiede lui, curioso.
«Sì, stavamo dicendo che il cambio di look ti dona…»
«Merito dell’esperta» sorride lui, guardandola sempre negli occhi.
Bella si agita. Annaspa e distoglie lo sguardo. Poi lancia un’occhiata preoccupata a Pen, ma quella sta sempre fissando Caspian, trasognata.
Ma insomma.
Questa giornata, dopotutto, è fonte di stress.
 
 
Mentre passeggia tra abiti da sera esposti, Bella sospira e cerca di venire a patti con se stessa.
Posso andare al ballo. Me lo merito. Perché dovrei essere io a vergognarmi, dopotutto? Mi sono negata ogni divertimento, ogni occasione di socializzazione al campus per paura di incontrarlo. Che male ci sarebbe in uno strappo, per una volta sola? Non sarei sola. E magari lui non verrebbe nemmeno…
Cerca di convincersi, di decidere, e intanto passa distrattamente una mano su un abito viola scuro.
«Bello» dice la voce di Penelope, dietro di lei.
La sua amica le sorride dolcemente, come se indovinasse il conflitto che si agita dentro di lei.
«Che ne dici: abbandoniamo la clausura per una sera?»
«Pen, io…io non lo so»
Bella si morde un labbro, ma l’amica le prende una mano tra le sue.
«Dai tesoro, basta punirti. Perché devi punire te stessa per una cosa del genere? Basta anche avere paura: non devi farti condizionare in questo modo. Dimostra a te stessa che l’hai superato»
«Oh, Pen, io non credo di averlo superato…»
«Ma devi, Bell. Non puoi vivere nel rimpianto di una cosa del genere. Ti avvelena la vita. Ti impedisce di fare nuove esperienze, conoscere nuove persone. Ti ha tolto il sorriso. Che poi, diciamocelo: ne valeva la pena?»
Bella tace. Sa che Pen ha ragione. Ma è difficile, così difficile…
«Vedila così» prosegue l’amica «Sei bella e giovane, puoi metterti un vestito favoloso e ballare tutta la notte. Perché hai l’aria di una a cui è stato prospettato il patibolo?»
Bella accenna a un sorriso.
«Va bene»
«Hai detto…sì?? Evviva!!» grida Pen «Bell viene al ballo!»
«Pen, shhhh! Si è girato tutto il negozio…»
«Ma sì, chi se ne frega! Che bello, evviva! Ragazzi, Bell viene al ballo con noi» annuncia, tutta felice.
Eustace sorride entusiasta.
«Bene! Allora mi compro lo smoking»
Bella geme dentro di sé. E Pen lo capisce al volo. Ed è così felice per la decisione dell’amica e così preoccupata per lei che rimugina un attimo e poi si illumina quando le viene un’idea.
Maledetto Bob. Malgrado il suo carattere solare, Pen sente di detestarlo profondamente. Falso, bugiardo, vanesio, stupidissimo uomo. È solo perché Bella si agita solo a sentirlo nominare, ma meriterebbe una lezione, sì, una lezione esemplare…
E poi, guardando Caspian, Pen resta folgorata.
Ecco, ci siamo.
Ecco il modo.
«Sai, Caspian, ho un’idea: visto che Bell è stata così gentile puoi sdebitarti invitandola al ballo…»
Quattro paia di occhi si voltano a guardarla: quelli di Bella (furiosi), di Caspian (moderatamente sorpresi), di Eustace (attoniti) e di Edmund (divertiti).
Ma Pen sorride serafica: è un’idea geniale.
Bob non sarebbe mai geloso di Eustace. Ma Caspian, Caspian è tutt’altra storia. Caspian ridurrà l’autostima di quelle stupido bamboccio in pezzettini minuscoli.
Ora, basta superare il fatto che Bella sicuramente farà mille storie.
Infatti, come previsto:
«Penelope! Di tutte le idee assurde che hai questa…»
Ma viene interrotta da Caspian:
«È davvero un’ottima idea. Se tu volessi venire con me, ne sarei onorato»
C’è un attimo di silenzio in cui Penelope osserva compiaciuta la sua amica diventare cremisi. Ottimo segno. Insomma, è impossibile che il fascino di Caspian non faccia effetto su una donna.
«Io, io…» Bella impreca mentalmente.
Mannaggia a Penelope e alle sue idee idiote. E adesso?
«Io…non penso di venire» borbotta.
E, inaspettatamente, vede lo sguardo di Caspian intristirsi. Il ragazzo non si muove, non dice nulla, ma i suoi occhi si velano.
Bella trattiene il fiato.
«Certo. Scusami. Sono stato invadente, perdonami»
E Caspian si volta e si allontana.
C’è un attimo di silenzio in cui Eustace guarda Penelope arrabbiato, lei sembra mortificata e guarda Bella con aria di rimprovero; quest’ultima si fissa le scarpe.
Edmund accenna a seguire l’amico, ma non fa in tempo.
Bella si riscuote e segue Caspian senza dire una parola.
Dietro di lei, sente la voce di Eustace riprendere Penelope:
«Ma che razza di idea è?»
«Oh, ma smettila. Solo perché volevi accompagnarla tu…»
Bella accelera il passo.
Sono stata una cafona, mi vergogno di me. Sembrava esserci rimasto così male…
Gira l’angolo a gran velocità e si ritrova praticamente tra le braccia di Caspian. Il ragazzo la afferra al volo e poi si allontana di un passo.
«Scusa» dice lei, trafelata.
«Di nulla. Anzi, ti chiedo perdono io, per la mia infelice uscita: non volevo metterti in imbarazzo»
«No, no! Sono io che mi scuso. Sono stata maleducata, mi dispiace…ti prego, scusami. È solo che questa idea del ballo…Insomma, io non volevo andare, ma poi…è che sai, mi è successa una cosa per cui…»
Bella si morde un labbro, in difficoltà.
Caspian le sorride gentilmente.
«Non devi giustificarti»
«Invece sì! Perché mi sono comportata come se non volessi venirci con te e invece…»
«Invece?»
«Invece io…non voglio andarci, ma per altri motivi, non per te»
Lui la guarda.
«Sembra una scusa, ma è vero. Io…»
«Arabella, davvero. Non fa nulla»
«Senti Caspian io…io ho incontrato una persona, al college. Un uomo. Stavamo insieme, o almeno così credevo io, ma poi ho scoperto che lui era fidanzato e stava per sposarsi. E non sai che imbarazzo, che vergogna per me incontrarlo nei corridoi al campus. O a mensa…o dovunque. Giro un angolo e magari è lì dietro. O se non c’è, mi sembra di vederlo o temo di averlo visto il che è peggio perché vivo nell’ansia. E come se non bastasse mi sento un’idiota, non vivo più, non dormo più…e non so nemmeno perché ti sto dicendo tutto questo»
Alza gli occhi su di lui, rossa in viso, e lo vede guardarla attonito.
C’è un attimo di silenzio e poi entrambi sentono la voce di Edmund avvicinarsi.
Caspian le prende la mano.
«Vieni, andiamo»
«Dove?»
«Via di qui»
 
Escono dal negozio e si confondono tra le persone che guardano le vetrine e passeggiano.
Bella guarda a terra, incredula. Ha confessato il suo segreto a un estraneo che conosce da due giorni. Nemmeno sua madre sa nulla e lei lo ha detto al primo tizio incontrato per strada. Che vergogna.
Sono impazzita pensa, triste.
Poi, all’improvviso, sente che Caspian rallenta il passo, la mano sempre stretta sulla sua.
«Guarda»
«Che cosa?»
«Quel vestito»
Bella alza gli occhi e segue lo sguardo di lui. Sta osservando una vetrina che espone un abito da sogno.
Bianco, a vita bassa, con il corpetto aderente e la gonna che si allarga in modo seducente sotto i fianchi. Con ricami dorati e fiori discreti, sempre d’oro, che illuminano il tutto.
«Oh»
È tutto quello che riesce a dire. E inaspettatamente sente un brivido di desiderio. Per il vestito, per la donna che potrebbe essere indossandolo.
E l’uomo al suo fianco sembra capirlo, perché dolcemente la spinge ad avvicinarsi al negozio.
«Sembra fatto per te. Andiamo a provarlo?»
 
Bella si sente una bambola priva di volontà.
Dopo la sua confessione (e per la millesima volta si ripete: ma perché, perché gliel’ho detto?) si ritrova, apatica, in un camerino lussuosissimo, con una commessa che la sveste e la aiuta a indossare l’abito.
E specchiandosi avverte una sensazione strana, come se guardasse un’altra e non se stessa, vestita per un ballo.
La commessa, entusiasta, la trascina fuori dal camerino.
«Signorina, è bellissima! Il suo fidanzato sarà entusiasta»
Bella resta raggelata e arrossisce. E gli occhi corrono a Caspian, seduto in attesa, che chiaramente ha sentito. Ma non sembra aver nulla da dire alla commessa.
Il ragazzo si alza lentamente, fissandola.
E Bella arrossisce ancora di più, ferma sotto quello sguardo che percorre il suo corpo con lentezza esasperante.
Per un attimo eterno nessuno parla. Poi la commessa dice ancora:
«Non è bellissima?»
«Meravigliosa» sussurra Caspian, incatenando gli occhi a quelli di lei.
Bella resta immobile mentre lui le si avvicina. Allunga lentamente una mano a spostare una ciocca di capelli ricaduta sulla spalla e lei sente il suo cuore sussultare.
«Non guardarmi così» le mormora lui.
«Così come?»
«Come un cucciolo spaventato. Una volta ho visto un cerbiatto guardarmi con gli stessi occhi»
Un cerbiatto?
Lei osserva gli occhi scurissimi di lui e mormora piano:
«Sei cresciuto in campagna?»
«Una specie, diciamo» la sua bocca bellissima si piega in un sorriso, mentre la mano indugia sulla spalla di lei.
«Io non ho mai visto un cerbiatto»
Gli occhi della ragazza si abbassano e lui le posa la mano sulla guancia e le solleva il viso finché i loro sguardi non si incrociano di nuovo.
E restano entrambi in silenzio.
Bella teme seriamente che le esploda il cuore, per un momento.
Lui all’improvviso dice:
«È molto sfrontato se ti invito nuovamente al ballo?»
Lei scuote la testa.
«Vorresti venire con me?»
Lei fa cenno di sì, piano.
«E magari mi parlerai anche?» la prende in giro dolcemente lui.
Lei abbozza un sorriso.
«Dipende. Da che vestito comprerai tu, per la precisione»
Lui ride e lei resta incantata a guardarlo.
Penelope mi uccideràpensa, sconvolta.
La commessa ha assistito allo scambio e chiede a Caspian se vuole provare qualche vestito. Lui annuisce, gli occhi sempre fissi su Bella.
Lei mormora che va a togliersi l’abito.
In camerino, crolla sulla sedia.
Mio Dio. Oh, mio Dio. Ma che cosa mi sta succedendo?
Quando esce, Caspian è sparito. Si siede ad aspettarlo e ripensa a come lui l’ha guardata, poco prima. Alla sua mano sulla pelle.
Reprime un fremito.
Non ci cado più. Mai più. si ripete con rabbia.
Ma le buone intenzioni le escono improvvisamente di mente, quando lo vede avvicinarsi.
Ma quello…quello è un tight!
Lui fa una smorfia.
«Sono ridicolo»
Lei tenta di ricordare come si fa a parlare, mentre lo fissa con gli occhi sgranati.
Ridicolo? Ridicolo??
«Sei…stai…bene»
La commessa sorride incoraggiante. Aggiusta la giacca sulle spalle di Caspian, che si guarda allo specchio.
Senza nemmeno rendersene conto, Bella si alza e in un secondo è accanto a lui. Allunga una mano a sistemargli il colletto della camicia e il ragazzo si volta verso di lei.
«Ma questo vestito è strano!» protesta.
Lei scuote la testa, la commessa balbetta:
«Ma signore…è un tight…»
Lui aggrotta le sopracciglia, ma Bella la rassicura:
«Non si preoccupi, è perfetto» poi alza gli occhi su di lui «È l’abito da uomo più elegante…ma se non ti piace…»
«A te piace?»
Lei annuisce in silenzio.
«Allora mi fido di te» le sorride.
«Sicuro? Non è che poi ti senti a disagio per colpa mia?»
«Sarò troppo impegnato ad ammirare la mia dama per sentirmi a disagio»
Lei diventa cremisi e fa per allontanarsi, ma sente la mano di lui cercare la sua.
Le loro dita si intrecciano ed entrambi si fermano a riflettere su come la giornata abbia preso una piega inaspettata.

   
 
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