Il centro commerciale
Ero con Mary e Ashley, quel freddo giorno di vento. Mia madre mi aveva detto “No Erik, non uscire.. fa freddo” ma io come al solito non le avevo dato retta. Mary voleva andare al Clary Center, il centro commerciale più grande della mia città. Noi acconsentimmo e iniziammo ad avviarci. Entrammo, era molto grande.. mentre salivamo le scale mi guardavo intorno ed osservavo quegli splendidi addobbi quasi natalizi del posto. Ad un tratto vidi una signora, strana, sulla sessantina. Mi sporsi dalla scala mobile per vedere cosa stava facendo ma la curiosità mi fece precipitare. Persi i sensi. Mary e Ashley mi accorsero ma non c’era nulla da fare. Un uomo chiamò l’ambulanza che mi venne a prendere e mi portò all’ospedale. Ero ormai nel mio letto attaccato ad una macchina. Mia mamma disse qualcosa, non capii bene di cosa si trattasse, ma la parola assomigliava a com..coma forse..
***
“Aspettatemi aspettatemi!” urlavo
correndo dietro alle ragazze, “be dai.. ora che sono qui voglio provarmi un po
di vestiti” disse Mary avvicinandosi alle magliette. Io mi guardavo intorno non
aveva più la stessa aria. Era più cupo più buio, e le persone erano strane.
Tutte con lo sguardo nel vuoto, sbattevi per caso contro una di loro e questa
sembrava non accorgersene. Ashley prese una maglietta ed uscì dallo
spogliatoio, “Come mi sta?” chiese sorridendomi, io la guardai negli occhi,
c’era qualcosa di strano, qualcosa di strano era pure nel suo tono, come se
stesse recitando. “Ti sta molto bene” dissi per poi tacere, che ne potevo
capire io.. ed a un tratto Mary uscì dallo spogliatoio accanto con una maglia a
righe bianche molto elegante. “E io?” lo stesso tono, lo stesso sguardo, “stai
molto bene anche tu” risposi io “scusate, sarebbe forse meglio che noi ora..” non
riuscii a terminare la frase che vidi una donna, strana, sulla sessantina.
Iniziai ad avvicinarmi per vedere cosa stava facendo, aveva un’aria familiare,
come l’avessi già incontrata. Era lì a
ricoprire di vestiti color nero i manichini, perché color nero? Erano così
tristi. Mary mi mise una mano sulla spalla, “Oddio!” gridai “mi hai fatto
spaventare” “scusami.. non ne avevo intenzione, ti va di andare al piano 5?
Dicono che ci sia della bella roba”io la guardai, pareva così felice.. “si
andiamo” salimmo al 5 e loro continuarono a provarsi vestiti, ad un tratto
rividi la signora di prima che stavolta stava piegando delle magliette, sempre
color nero e le riponeva negli scaffali. “ci stava forse seguendo? Essì aveva
un aria così innocente” no iniziavo ad essere paranoico. “andiamo via adesso..
vi prego” “vuoi andare via?” disse Ashley “si voglio andarmene” “allora
andiamo” lei rispose. Ci dirigemmo al primo piano, iniziammo a camminare per
esso “ma dov’è l’uscio?” domandò Mary “è giù di qui!” si sentì una voce, era la
signora di prima, e che voce.. stridula, roca, quasi paurosa. “Grazie” rispose
disinvolta Mary per poi iniziare ad incamminarsi. Continuammo il lungo
corridoio che pareva non finir mai “No qui non c’è nulla..” disse Ashley, “deve
aver sbagliato” ribattè Mary, “andiamo
su” risalimmo le scale e cercammo come dei pazzi, cercavamo di chiedere ma gli
uomini sembravano non sentirci, quindi iniziammo a temere il peggio, eravamo
preoccupati come potevamo uscire?, Ci sedemmo sul divanetto, Mary che era la
più piccola affermò di avere paura, e forse l’avevo anche io. Ancora si fece
presente ai nostri occhi la vecchia donna, Ashley mi sussurrò “Perché è l’unica
che ci ascolta? Non fidarti”. “Bambini, siete ancora qui dentro vedo…………” Io
annuii soltanto, lei avanzava verso di noi, passo dopo passo. Sentivo il cuore
andarmi in gola il respiro si bloccava, mi sentivo malissimo..
***
Dottori! Dottori! Gridò mia madre, “mio
figlio sta male” disse vedendo le mie onde nella macchinetta diminuire,
appiattirsi i dottori mi misero due macchine sui polmoni e iniziarono ad
agitarmi, a tirarmi su e piano piano la mia vita tornò come prima.
***
“Posso aiutarvi?” chiese la donna, “no”
risposi io, lei allungò un braccio quasi un invito a darle la mano, ma ad un
tratto vidi uscire del sangue.. come se avesse il polso tagliato, o per fino
tutto il braccio. “aaahhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!” Ashley tirò un urlo e iniziò a
correre.. io mi alzai di scatto e cominciai a scappare a mia volta e così fece
Mary. Cosa era successo? Mio dio stavo malissimo avevo paura..
***
Dottore!!! Erik perde sangue dalla
bocca” disse piangendo, e i dottori cercarono di soccorrermi ancora
**
La donna voleva me, solo me, me la
ritrovai davanti e mi afferrò il braccio, che in pochi istanti si riempì di sangue
come il suo “O mio dio” gridai, ormai non me lo sentivo più e la donna mi porto
davanti ad una porta, credevo fosse quella d’uscita e quando mise la mano
sanguinosa sulla maniglia, la tirò indietro vidi una cosa così orribile, così
spaventosa, così terrificante che il mio respiro era ormai in affanno gli occhi
della donna iniziarono a perdere fiumi di sangue e così anche i miei alla vista
di quell’orribile cosa..
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Mi dispiace signora Desbury..suo figlio è... mi
dispiace tanto..