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Autore: Kiarachu    07/07/2012    4 recensioni
AU: e se Megamind ferma Minion quando hanno quella discussione? E se dice la verità a Roxanne? Che cosa accadrà?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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La brunetta sbatté gli occhi, alla vista di Bernard, che era fermo, ansante per l’emozione.
 
“Bernard? Che ci fai qui? Pensavo che fossi già al ristorante…”, chiese perplessa, inarcando le sopracciglia.
 
Megamind sospirò di sollievo, nel vederla scarmigliata, ma viva, e si lanciò verso di lei, per abbracciarla, piangendo.
 
“Oh, Roxanne, son così felice che tu sia viva ed a posto! Scusa, scusa, scusa! È tutta colpa mia! Se non sarai capace di perdonarmi, capirò perfettamente, e ti lascerò in pace, anche se so che soffrirò stando senza di te. Ma me lo meriterei!”, l’alieno camuffato fu capace di dire, tra i singhiozzi.
 
Roxanne ricambiò l’abbraccio, un po’ titubante. Non aveva idea di cosa stesse parlando.
 
“Bernard, ma di cosa stai parlando? Non è certo colpa tua se quell’idiota di Hal ha ricevuto i poteri di Metro Man! Non dire sciocchezze, quello da biasimare è…”, ma non riuscì a finire la frase, perché la verità della situazione la colpì come un martello.
 
Era rimasta senza fiato, e si slacciò dall’abbraccio con rabbia, guardando l’uomo da una certa distanza.
Lo guardò da cima a piedi, soprattutto gli occhi, e si chiese come mai non lo avesse notato prima.
 
“Megamind! Oh mio Dio! Come ho fatto a non notarlo prima? Quella voce, quegli occhi! Mi sento un idiota! Mi devi delle spiegazioni! ADESSO!”, disse con tono pieno di rabbia, stringendo i pugni e guardandolo con un’espressione infuocata.
 
L’alieno abbassò lo sguardo, e siccome aveva già scoperto chi era, girò il quadrante dell’orologio, tornando se stesso.
Poi la guardò con degli occhi da cucciolo bastonato, e lei sentì lo stomaco chiudersi solo per quello sguardo così pieno di tristezza e…qualcos’altro che non seppe decifrare.
 
Lui sospirò tristemente, e disse, “Ero venuto qui per dirti la verità. Scusami per averti mentito, per…essermi spacciato per qualcuno che non sono. E mi devo anche scusare per Hal. Lui…è innamorato di te, e io gli ho detto che se avesse salvato la ragazza dei suoi sogni, sarebbe stata sua. Ma ti giuro che NON SAPEVO che fossi tu!”
 
“Ho…messo a repentaglio la tua vita per continuare il mio gioco! Altro che genio, sono un completo idiota! Per…per…questo stupido gioco…avrei rischiato di perdere la donna che amo! Scusami, scusami, io non so che altro dire…ti prego, perdonami!”, finì tra le lacrime,
testa china e pugni serrati, sicuro che lei se ne sarebbe andata via da lui.
 
Roxanne rimase ferma sul posto, in un turbinio d’emozioni: all’inizio provava una rabbia primordiale, per essere stata presa in giro così, ma improvvisamente si ricordò di tutti i momenti felici passati con “Bernard”, ed era divisa se era il caso di rivalutare l’alieno, oppure di arrabbiarsi con lui.
Rimase senza fiato quando lui pianse in quella maniera, e soprattutto alla frase “la donna che amo”.
 
Così, per togliersi tutti i dubbi, gli chiese con tono risoluto, “Era veramente una menzogna? Tutto? Le cose che mi hai detto, le battute, le risate. Voglio saperlo.”
 
Anche se credeva di sapere già la risposta, lei voleva saperlo.
 
Megamind inalò parecchia aria, per poi esalarla in un respiro tremante.
 
“No, solo il mio travestimento era la menzogna, tutto il resto era vero. Io…ti ho mostrato un lato di me che nessuno aveva mai conosciuto, a parte Minion. Ti ho mostrato il…il vero me. Ti…ti prego…credimi…non…non è un trucco per imbrogliarti”, disse con un tono quasi inaudibile, tremando per lo sforzo di trattenere ancora il pianto, ed aspettando che lei se n’andasse via da un momento all’altro, e che magari gli desse pure uno schiaffo.
Si disse che se lo sarebbe meritato, dopo tutto quello che era successo.
 
Roxanne sospirò, e valutò la situazione, soppesando le parole che avrebbe detto al suo rapitore.
Pensò ancora ai momenti passati con lui, alla Biblioteca, al Museo, al parco.
La restituzione di tutto, e soprattutto a quello che lui aveva dichiarato quando erano ai giardini, sul fatto che era sempre stato l’ultimo scelto.
Pensò anche alle battute scambiate in biblioteca, e agli sguardi d’intesa tra loro.
 
Poi pensò a tutti quegli anni di rapimenti, alle battutine scambiate con lui, che assomigliavano tantissimo a flirtatine.
Infine, non sapeva nemmeno lei perché, pensò che le cose dette dall’alieno in quel momento fossero vere, e lei ci credeva, e sentì il suo cuore torcersi a quelle parole.
Faceva tantissima fatica ad ammetterlo a se stessa, ma era sempre stata attratta da quell’alieno blu dal gran cervello. 
 
“Non so se riuscirò a perdonarti completamente…per il momento. Ti rendi conto che hai ucciso Metro Man, ti sei preso questa città, e poi hai anche fatto in modo che io mi affezionassi a te! È anche vero che hai restituito tutto, e che adesso le strade sono pulite eccetera, ma mi hai in ogni caso imbrogliato, ed hai fatto delle cose veramente malvagie. D’altro canto…hm…mi sono piaciuti quei momenti con “Bernard”, vale a dire con te.”
 
“Sarò sincera, tu…hm…beh…mi piaci, non immaginavo che tu fossi così. Tu sei l’uomo che ho sempre cercato, ma questo non vuole dire che ti perdonerò così facilmente. E voglio farti una domanda: che cosa vuoi fare adesso? Hai creato un supereroe che non è molto…eroico! Un supereroe non se ne va in giro a prendere le ragazze, e sballottarle in aria come ha fatto con me!”, lei finì in maniera arrabbiata.
 
L’alieno deglutì sonoramente, per la predica ricevuta, ma la sua speranza salì un pochino, quando sentì Roxanne annunciargli che era il suo tipo ideale, e per altre cose che lei aveva dichiarato.
 
“Hai perfettamente ragione, sono uno sciocco e sono veramente malvagio, ma sono pronto a cambiare…per te. Se è vero che…hm…sono l’uomo che hai sempre cercato. Sono anche pronto a consegnarmi alla giustizia e scontare i miei ottantotto ergastoli, se questo ti potrà fare felice. O…di risolvere questo problema, e poi consegnarmi alla giustizia.”
 
“Io…non voglio più essere un criminale. Mi piace fare delle cose buone…e tu mi piaci. E farei veramente qualsiasi cosa, se questo ti rendesse felice. Anche se poi non ti vedessi più”, disse con tono mesto, guardando il pavimento ricoperto di vetri, ponderando che quel pavimento fosse come la sua vita in quel momento: in mille pezzi.
 
La reporter sospirò di nuovo, dopo aver trattenuto il fiato, toccata nel profondo dalle parole di quell’alieno, versando qualche lacrima, cominciando un pochino a capire le scelte che aveva fatto in passato.
 
Poi sorrise, e disse sinceramente e con voce calma, per non far trasparire il nodo in gola che si era formato, “Direi che prima è meglio sistemare questa faccenda, poi penseremo anche al resto. Io…credo d’avere fiducia in te. Ed insieme sistemeremo questo casino. Hm…stavo pensando che, in fondo, è anche colpa mia, se hai avuto l’idea di creare un eroe, e anche il fatto che Hal abbia ricevuto quei poteri. Se non fossi venuta al Covo Malvagio, tutto questo non sarebbe successo, vero?”
 
Megamind alzò la testa, e vide lacrime solcarle il volto. Rimase senza fiato a quel suo gesto e parole, e si avvicinò lentamente a lei, per paura che lo rifiutasse.
Poi, con un po’ di coraggio, le prese il viso tra le mani inguantate, e le tolse le lacrime dal viso con le dita, sorridendole dolcemente.
 
Roxanne fu colpita da quel gesto così tenero, così chiuse gli occhi, e lasciandosi guidare dall’istinto, prese il viso di Megamind tra le mani, come aveva fatto lui con lei.
L’alieno s’irrigidì a quel tocco, non aspettandoselo, e anche perché non era abituato, e poi spalancò gli occhi, quando vide lei che inclinava la testa in avanti, e infine si sciolse in uno stato di beatitudine, quando lei lo baciò sulle labbra.
 
Dopo un po’ si staccarono, da quel bacio casto, e Roxanne ridacchiò vedendo lo stato di pura pace dipinto sul volto del criminale che voleva redimersi.
A quel suono, Megamind si svegliò dalla “trance” e la guardò negli occhi, con uno sguardo birichino.
 
“Sei proprio una terribile tentatrice, Miss Ritchi! Guarda in che stato mi hai ridotto, e con un solo bacio! Dovrò stare attento in futuro, se non voglio cadere di nuovo in questa trappola! Ma magari potrei anche lasciarti attuare il tuo piano diabolico!”, lui affermò con la sua solita verve, tutto ringalluzzito dal gesto della sua favorita sequestrata.
 
Roxanne roteò gli occhi, e rise, contenta che la tensione si fosse finalmente dissipata.
Era contenta di suscitare una simile reazione in lui. E pensava che, in qualsiasi maniera fossero andate le cose, gli avrebbe dato una possibilità.
Sentiva una forte alchimia tra loro, ed era sicura di aver finalmente trovato l’uomo dei suoi sogni.
 
“Hai già un piano? Io stavo pensando di passare a casa mia, non sono molto comoda in questo vestito”, dichiarò la brunetta, indicando l’elegante vestito color porpora.
 
Megamind sbatté gli occhi, sorridendo.
“Credo di avere già un piano, e sarò più che felice di accompagnarti a casa, in modo che tu possa cambiarti d’abito.”
 
Roxanne sorrise, e lo prese per mano, facendolo irrigidire di nuovo.
L’alieno si chiese come mai, quando era Bernard non si faceva problemi a toccarla o abbracciarla, mentre così, si agitava tutto.                 
Mentre stavano andando verso l’ascensore, Megamind fece un balzo perché Minion lo aveva chiamato attraverso l’orologio.
 
“Signore, c’è un problemino, sono arrivati dei poliziotti qui, ed ho visto che c’è anche il direttore della prigione. Ho anche spostato l’auto, perché ha cominciato a piovere, e rischiavo di farmi vedere. Che facciamo? Se lei scende rischia di farsi prendere, e così non possiamo più fermare Titan”, affermò con tono preoccupato.
 
Il genio blu pensò sul da farsi, considerando tutte le possibilità, e alla fine decise di uscire così, aveva in mente un’idea.
 
“Non preoccuparti, ho un piano. E volevo in ogni caso andare dal direttore o dalla polizia per spiegare la situazione. Spero che non mi arrestino subito”, finì scurendosi in volto.
 
Roxanne sorrise, e disse, “Non preoccuparti. Gli chiederò di non arrestarti fino a che tutto non sarà sistemato. Poi vedremo che fare, va bene?”, chiese con un tono positivo.
 
Minion sentì le parole della reporter, e sorrise.
“Miss Ritchi! Ha…hm…perdonato Signore? In ogni caso, son contento che lei sia dalla nostra parte”, disse allegramente.
 
La brunetta sorrise, contagiata dalla positività dell’ittioide.
“Diciamo che…l’ho perdonato con riserve. Adesso andiamo, Non c’è un minuto da perdere. Hal è pericoloso, con quei poteri, e non ho idea di che potrebbe fare, soprattutto dopo che l’ho rifiutato in quella maniera”, finì con un tono preoccupato.
 
Megamind annuì, con sguardo serio, e scesero con l’ascensore.
Quando uscirono, furono subito circondati da poliziotti, sotto la pioggia, ed alcuni poliziotti avevano già le manette pronte, dopo aver visto Megamind, mentre altri avevano lo sguardo perplesso, chiedendosi perché fosse con Roxanne Ritchi e lei non fosse legata, ma soprattutto perché lui fosse lì.
 
“Fermi! Non arrestatelo! Lasciatelo spiegare!”, Roxanne disse imperiosamente ai poliziotti, mettendosi davanti all’alieno.
 
  
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