Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: raimbowcomet    07/07/2012    5 recensioni
Dimenticatevi una Bella accondiscendente con tutti, vergognosa, con poca stima di se stessa e con uno scarso senso dell'equilibrio...nella mia storia è una ballerina provetta,ammessa alla Juliard per un anno di prova grazie ad un concorso, insieme un Edward musicista all'inizio strafottente ma rivelatosi il ragazzo perfetto, una Alice cantante con un brusco passato, una Rosalie e un Jasper attori ed un Emmett musicista pieno di allegria, il tutto condito con tanto tanto amore e una scommessa che li stravolgerà...
Ne succederanno di tutti colori a questi poveri ragazzi che cercheranno di entrare nel mondo lavorativo e dello spettacolo.
Cosa ne sarà del loro futuro? Sapranno scendere a compromessi per diventare quello che sognano di essere da una vita?
Ce la faranno? Oppure NO? sono TUTTI UMANI!!
naturalmente EdwardxBella JasperxAlice EmmettxRose
Leggete e recensite...è la mia prima ff.. spero vi piaccia!!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'IL RITMO DEL CUORE'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cioè .__.
Non so se sventolare una bandiera bianca o cose del genere, perchè tanto non servirebbero a nulla. Chiedo quindi semplicemente 'scusa' e spero che mi capiate. Come vi avevo anticipato la scuola non è andata molto bene (mi riporto due materie con 5,75 stronza di una prof) e il pc è stato off limits per due mesi, poi non ho più la wifi e l'umore è sotto le scarpe. L'estate è iniziata e blablabla.
Non voglio mentirvi, questa storia è stata fin da subito un progetto molto ambizioso ma è stata la mia prima fanfiction... non so. Bhò. Ma una cosa è sicura: ancora alcuni capitoli e la concluderò, non la lascerò abbandonata, dovessi metterci mesi. Basta scuse ora, grazie a kresbiten, senza di lei che mi rompeva le palle non avrei più postato.
Okay vi lascio al capitolo, facendo un breve riepilogo perchè ovviamente non vi ricorderete neanche di questa storia e di me, povera autrice tapina ç_ç




DOVE ERAVAMO RIMASTI?
Alla festa di Halloween Edward scambia Tanya per Bella, errore fatale che li porterà ad un confronto diretto, senza litigare però. Edward l'accusa non fidarsi, lei smentisce rivelando finalmente il suo animo fragile: teme di essere inadatta per lui e non si capacita come la possa aver scelta. Lui la rassicura e tra una rivelazione d'amore e altro, finalmente si riappacificano.
Rosalie ed Emmett stanno superando il trauma della ragazza piano piano, costruendo un solido rapporto dopo il tentato stupro dove però è comparsa una macchia: Emmett ha mentito a Rosalie dicendole che Royce è in prigione e ci resterà per molti anni, quando fra meno di un mese uscirà. Il ragazzo si fa assalire dal senso di colpa. Cosa succederà?
Per Alice e Jasper invece sono tutte rose e fiori... fino al momento in cui lei, dal palco della discoteca non vede un viso familiare, quello che dapprima le era sembrato semplicemente un ricordo del passato torna prepotente a rovinare tutto: James era a New York. Il padre del bambino che poi aveva perso, colui che non aveva esitato neanche un secondo ad abbandonarla come un vecchio giocattolo rotto. Ora la ragazza è confusa: tentare di aggiustare il passato o guardare al futuro con il suo attuale ragazzo?


Image and video hosting by TinyPic


CAPITOLO 45
POV ALICE

Dovevo decidermi ad uscire da quella benedetta porta, stare chiusa in bagno non avrebbe di certo risolto le cose. Il giorno prima avevo discusso con Bella, e durante tutta la notte passata in camera di Jasper- non ci eravamo rivolti neanche una parola- avevo riflettuto molto. Mi aveva fatto malissimo che non avesse neanche tentato di parlarmi, di... di domandarmi che fine avessero fatto i miei sentimenti, cosa avessi in mente e altre cazzate varie.
Probabilmente l'aveva fatto per ripicca, o più semplicemente non gliene importava nulla; Jazz però non era un tipo del genere... James avrebbe potuto farlo, come un bambino capriccioso, ma non lui.
Ecco, James... lui era un'altra incognita.
Si era presentato qui quattro giorni prima chiedendomi di tornare a casa con lui e ricominciare da capo. Davvero credeva che avrei potuto lasciare la Juliard ora che il mio sogno si era realizzato, e lasciare tutti i nuovi e veri amici che avevo trovato? Per cosa poi? Per tornare con un ragazzo che mi aveva buttata come un giocattolo vecchio? Mi costava ammetterlo ma aveva ragione Bella. E poi... avevo resistito oltre un anno senza James vicino, ma non ero riuscita a sopravvivere a poche ora separata da Jasper. Questa era la risposta che stavo cercando, e non mi serviva altro.
Uscii e mi incamminai verso la nostra stanza, dapprima con calma, per avere il tempo di prepararmi psicologicamente, e poi sempre più veloce, per paura che si fosse stancato di aspettarmi. Non aspettai l'ascensore, ma mi gettai a capofitto sulle scale per poi spalancare con forza la porta.
Vuota. La nostra camera era vuota.
Lui non c'era.
D'altronde come potevo aspettarmi che lui fosse lì seduto ad aspettarmi?
La vita va avanti Alice, me l'aveva detto Bella. Ma lui aveva affermato che avrebbe aspettato fino a quando avessi fatto ordine nella mia testa. L'aveva promesso.
E invece era sparito.
Notai le sue scarpe da ginnastica sotto la scrivania e tirai un sospito di sollievo. Quel semplice dettaglio mi fece rinvenire: era soltanto uscito! Ero una cretina patentata. Ma anche quella piccola dimenticanza mi diede da pensare: avevo dato in escandescenze solo così, cosa sarebbe potuto succedere se avesse soltanto pensato di lasciarmi? Non ce l'avrei fatta.
La risposta al nostro problema era così lampante che quando mi sedetti sul letto mi sentii così stupida per non averci pensato prima. Quando Jasper rientrò mi trovò immobile sul letto, a mangiucchiarmi le unghie assente. Mi alzai immediatamente e ci fronteggiammo per un minuto interminabile. Tossii imbarazzata e mi affrettai a parlare, visto che si stava già dirigendo verso l'armadio:
-Po-potremmo parlare?- esalai tutto d'un fiato. Si girò con un volto rassegnato e annuì, sospirando e mettendosi poi seduto. Era arrivato il momento.
Non sapevo da che parte iniziare, cosa dirgli, come comportarmi. Mi aveva dato del tempo, ma ora sarebbe stato disposto a riprendermi con se? O mi avrebbe abbandonato anche lui?
-Se sei venuta per dirmi che ti dispiace, risparmiatelo Alice.
-Ma...
-Ti prego.
-Veramente io...
-Basta- mi interruppe nuovamente. Ce l'avrei fatta a dire quello che volevo?- perchè devi torturarmi così?
Il suo sguardo era veramente distrutto e il cuore perse qualche battito nel constatarlo.
Cosa gli avevo fatto? Cosa ero stata in grado di...di...
-Scusa.- sussurrai.
-Le scuse non risolvono le cose, sai?
-Lo so, però...
-Però vuoi che la tua coscienza sia pulita eh?
-Non intendevo questo.- ribattei dura.
-E cosa intendevi sentiamo.- mi sfidò con lo sguardo.
-Volevo iniziare scusandomi per poi arrivare al punto della situazione.- cercai di riprendere contegno, litigando avremmo soltanto peggiorato le cose e io volevo chiarire invece.
-Il punto quale sarebbe? Che mi lasci e torni a Chicago?- alzò la voce e mi fronteggiò.
-Il punto sarebbe che ti amo!- strillai interrompendolo- il punto sarebbe che ti amo e che ho capito che non posso e non voglio perderti- continuai abbassando il tono- perchè so che non sarei più la stessa se ti o se mi lasciassi.
Il suo sguardo era sbalordito e le sue mani stringevano il nulla, inerti lungo i fianchi.
-Questi due giorni sono stati terribili, pensavo di non resistere, di... oh Jazz, io ti amo così tanto, scusami!- mi gettai su di lui, stringendolo a me e soffocando i singhiozzi sulla sua maglietta.- scusa, scusa, scusa- continuai a piangere- è che... è ripiombato così all'improvviso e io... pensavo di averlo superato ma in realtà non l'avevo fatto, ma ora ho capito che...- tirai su con il naso- che insomma ha fatto parte della mia vita sì, m-ma lui è il passato e invece tu, tu sei il mio presente e bhè, spero anche il mio futuro, ma dopo questo stupido comportamento non posso chiederti di perdonarmi come se nulla fosse, lo capisco però...- cercavo di spiegarmi combattendo le lacrime, anche se non era di certo facile. Avevo un tumulto dentro e una confusione tale nel cervello...
-Nessuno mai mi aveva fatto sentire così. Nessuno Jazz.- sussurrai contro il suo petto mentre le sue braccia lentamente mi stringevano a lui.
-Sono una stupida ragazzina innamorata e immatura, mi rendo conto del male che ti ho fatto con il mio tentennamento, ma dovevo affrontare il fantasma del passato e... e decidere cosa fare della mia vita. Se inseguire un ricordo impossibile o accettare il futuro che mi stavo costruendo. E ce l'ho fatta. Mi sento più forte e giuro che...
Improvvisamente avvertii le sue labbra sulle mie e ogni cosa perse importanza. Tutte le spiegazioni, le lacrime. Tutto. Contava soltanto il calore della sua bocca e delle sue mani che mi stringevano come se fossi tutto ciò che potesse desiderare nella vita.
-Grazie.- sussurrò tra i miei capelli- grazie.
-Per cosa? Per averti fatto soffrire?- domandai amara.
-Per aver capito cosa dover fare. Tutti facciamo degli sbagli, ma pochi sanno veramente assumersi le responsabilità e prendere una decisione. Tu sei una di quelli Alice: hai pensato, e hai capito quali erano le tue priorità. Mi avevi detto chiaramente che avevi bisogno di tempo per cercare in te stessa, e io ho accettato. Ora hai risolto e va bene così.- mi sorrise dolce.
-Scusa se non l'ho capito subito.
-Scusami tu se prima o alzato la voce, ma mi sono fatto prendere dal panico.
-Non hai bisogno di scusarti, lo sai.
-Al c-ci vorrà del tempo...
-Lo so, non dire nulla. Ti aspetterò, proprio come tu hai aspettato me.- sorrise dolce e mi baciò la fronte.
Anche quello scoglio era superato e ne ero uscita più forte di prima.
Non ero più una ragazzina impaurita, stavo crescendo e maturando, e lo stavo facendo con la persona giusta al mio fianco.

******

POV BELLA

Uscii esausta dalla sala prove e mi andai a cambiare, ringraziando il cielo quella settimana la coreografia dimostrativa toccava a Tanya, così mi sarei potuta rilassare un po'.
Mi cambiai velocemente e afferrando la borsa mi diressi verso l'ascensore, non ce l'avrei fatta neanche volendo a fare tutte quelle scale dopo due ore sulle punte. Salutai varie ragazze lungo la strada e voltando l'angolo andai a sbattere contro qualcuno che procedeva come una locomotiva: sbuffava e camminava velocemente.
Alzai lo sguardo e incontrai quello di un ragazzo dalla carnagione abbronzata e dai capelli a spazzola. L'avevo già visto...
-Scusami!- disse mortificato.
-Non fa nulla figurati.- sorrisi per rassicurarlo.
-Sai dove si trova la segreteria?- mi chiese spaesato- questo posto è enorme!
-Si trova al piano terra, dopo la sala comune a sinistra. Anche io le prime volte mi perdevo tranquillo.
-Grazie mille, devo consegnare i moduli d'iscrizione. Ma ci siamo già visti?- domandò alzando un sopracciglio. Allora non ero l'unica!
-Anche io ho questa sensazione ma non ricordo...
-Aspetta! Qualche mese fa! Abbiamo fatto la dimostrazione insieme, mi ricordo! Io frequentavo la Spencer!- improvvisamente una lampadina si accese nella mia testa:
-Il tango certo! Ora ricordo!
Sorrise annuendo:
-Dopo quel pezzo ti sei sentita male però... sarà stato il ballo con me?- rise.
-No figurati, covavo l'influenza- sventolai una mano divertita- ma cosa ci fai qui allora?
-Mi hanno osservato ballare e mi hanno offerto una borsa di studio per mezzo anno di prova, ci credi?- sorrise entusiasto.- quindi è anche merito tuo!
-Cavolo complimenti! Devi essere bravo allora, ho già appurato!
-Grazie- rise apertamente- senti scusa se ti scoccio ma mi potresti accompagnare un secondo in segreteria? Ho paura di perdermi seriamente, così farei prima.
-Il mio ragazzo mi aspetterebbe ma va bene se ci sbrighiamo.
-Hai il ragazzo?- chiese sorridendo- mi sembrava strano che una ragazza carina come te fosse single- ammiccò e mi irrigidii. L'ultima cosa che mi serviva era un ammiratore indesiderato per quanto simpatico fosse.
Improvvisamente gli suonò il cellulare:
-Scusa è la mia ragazza, le avevo promesso di chiamarla non appena fossi arrivato...
Okay aveva la ragazza, potevo stare tranquilla.
-Ma figurati, puoi parlare anche mentre camminiamo no?- gli sorrisi e lui annuì, rispondendo.
-Ehi Ness, sì sono qui... non ti ho chiamata perchè mi sono perso... sì sì ora mi ha aiutato una ragazza e mi sta...- staccò il cellulare dall'orecchio, si potevano udire le urla della fidanzata senza bisogno del vivavoce. Risi coprendomi la mano con la bocca.
-Ha il ragazzo tranquilla! Tranq- sospirò mentre veniva interrotto un'altra volta.- Ness amore ti amo okay? Ora prendi un bel respiro e calmati. Mi sta accompagnando in segreteria e poi ci saluteremo. Sì te la faccio conoscere- sorrise alzando gli occhi al cielo- si, anche io, a dopo... io di più. Ciao amore.
Riattaccò e non potei fare a meno di sorridere apertamente.
-Un bel tipetto la tua ragazza eh?
-Decisamente, ma è fantastica.- disse con sguardo innamorato mostrandomi lo schermo del cellulare, dove una bellissima ragazza dai capelli rossi e ricci sorrideva al sole con gli occhi socchiusi, aggrappata alle spalle di Jacob.
-Complimenti siete proprio una bella coppia.- svoltammo l'angolo e ci trovammo davanti alla segreteria.
-Grazie mille. Mi aspetteresti un secondo? Consegno i moduli e prendo la chiave della camera.
-Ma certo, altrimenti mi sentirei in colpa se ti perdessi di nuovo!
Entrò nello studio e mi appoggiai alla parete, controllando il corridoio, vuoto. Dopo poco uscì e constatai che la sua camera era dall'altra parte dell'edificio rispetto alla mia. Edward mi aspettava, ma non potevo abbandonarlo così, sicuramente si sarebbe ritrovato a vagare per i piani senza risolvere nulla, così mi sbrigai ad accompagnarlo e trovammo quasi subito la stanza.
Jacob aprì la porta e notò che non aveva un compagno.
-Figo.- commento sorridendo e entrai appena nella stanza.
Il ragazzo si diresse alla finestra e l'aprì per far entrare un po' di aria fresca e la porta si chiuse di colpo a causa del vento.
-Mannaggia- sussurrai- comunque io ora devo andare- mi scusai aprendola nuovamente e uscendo- se ti serve qualcosa non esitare, capito?- sorrisi.
-Certo, sei stata fantastica Bella!- sospirò appoggiando la borsa a terra.
Scossi la testa, aggiustandomi la borsa sulla spalla e agitando piano la mano, mentre la porta della camera veniva chiusa e il suo nuovo occupante si accingeva a sistemare i bagagli.
Mi voltai e soltanto in quel momento mi accorsi del mio ragazzo fermo davanti all'ascensore, con lo sguardo sconvolto. Poi, mi ricordai delle parole sospirate dal mio nuovo amico.
"Sei stata fantastica Bella!"
Merda.



**********
Grazie per aver letto ragazze, e per le eventuali recensioni/minacce.
Anche se non me lo meriterei, sarebbe importante per me sapere se continuerete a seguirla ç_ç
Un bacione immenso, Athena.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: raimbowcomet