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Autore: Sakkaku    09/07/2012    2 recensioni
Dunque, non dovrebbero esserci scene particolarmente violente, però ho deciso di cambiare il rating in arancione perché forse nel capitolo 20, c'è qualche descrizione che potrebbero dare fastidio, giusto per essere sicura che la lettura non disturbi la sensibilità di nessuno :)
Dal capitolo 18:
– Io sono Kassy, mentre lei è Lady. Ti avviso, anche se sei un vampiro Originale, se vedo un mezzo movimento pericoloso per Lady, non mi farò scrupoli ad attaccarti. Ti consiglio di non sottovalutarmi solo perché ho le sembianze di una bambina, sono pur sempre un demone - - Hei, hei, sono venuto in pace – disse Klaus cercando di placare l’animo Kassy – Ho scoperto che i vostri nemici, gli angeli per intenderci, sono sensibili al nostro sangue. Purtroppo siamo in pochi e per annientarli ci servirebbe un aiuto – i capelli argentati di Lady si spostarono dopo una folata di vento. Il capo dei demoni fissò negli occhi azzurri il vampiro, analizzandolo. In quello sguardo vedeva riflesso la pura pazzia, in qualche modo la intimoriva, era la prima volta che percepiva tanta pazzia concentrata in una sola persona.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13: Lavoro, litigi e avvicinamenti


Tyler bussò.
Bonnie aprì la porta – Vuoi venire ad aiutarci a mettere i vestiti nei nostri armadi? - - No grazie, lascio a voi lo shopping e il resto. Klaus vuole che discutiamo sui lavori che vogliamo fare una volta che andiamo in città – spiegò Tyler – Noi abbiamo deciso di non andarcene da qui – disse Rebekah – Possiamo avere quello che vogliamo, non dobbiamo faticare a trovare cibo, perché privarci di questa comodità? - - Dovresti chiederlo a tuo fratello Rebekah, io sono solo venuto a chiamarvi – le disse Tyler “Perché se la deve prendere con me? Che parlasse direttamente a Klaus e mi lasciasse in pace” – Va bene, avvertili che fra cinque minuti scendiamo – disse Caroline.
Una volta che Tyler raggiunse nuovamente gli altri, Elijah lo tranquillizzò – Abbiamo sentito, non c’è bisogno che ripeti le parole della signorina Forbes. Tuttavia Rebekah non ha tutti i torti. Se restiamo qui, le nostre abitudini non saranno scoperte, così come i nostri punti deboli - - Ne discuteremo dopo che abbiamo altre informazioni riguardo Sibby e, i suoi compagni – replicò Klaus.
Le ragazze ci impiegarono più di cinque minuti ad arrivare al piano inferiore.
Sembravano più unite che mai “Deve essere merito dello shopping gratuito” pensò divertito Alaric.
– Bene ora che siamo tutti possiamo cominciare – iniziò a dire Klaus – Dov’è Jeremy? – chiese Elena non vedendo il fratello nella sala – Era uscito a fare due passi, ma non è ancora tornato – le rispose Stefan – Vado a cercarlo – si propose Alaric – Spero solo non sia imboscato per fumarsi qualche spinello -
- Speriamo di no, Ric – si augurò Elena.
Alaric s'incamminò.
Poco dopo udì una voce dire – Bene fratellone, come vedi, ho mantenuto la promessa - - Sì, ti ringrazio molto. Cosa hai bisogno che faccio? - - Jeremy? Sei lì?– urlò il cacciatore di vampiri cercando di capire da quale direzione venissero le voci.
– Dannazione, è venuto a cercarmi – imprecò Jeremy, preoccupato aggiunse a bassa voce – Come possiamo fare Kassy? - - Stai tranquillo, ti verrò a trovare stasera. Lei verrà con me. Ti prometto che nessuno le farà del male, al contrario sarà protetta dai miei compagni. Ricorda non far parola del nostro patto fratellone – detto questo la bambina demone se ne andò trotterellando.
Jeremy ritornò sui suoi passi, andando incontro ad Alaric.
– Con chi stavi parlando? – - Con nessuno Ric. Perché sei venuto a cercarmi? – domandò a sua volta Jeremy cambiando argomento – Klaus vuole sapere il lavoro che vogliamo svolgere, una volta che Sibby ci farà integrare nella città – spiegò Alaric.
“Spero che qualcuno proponga di rimanere qui. Altrimenti non potrò più incontrare Kassy e zia Jenna” pensò Jeremy.
Una volta che i due rientrarono, Klaus riprese a parlare – Dunque avete qualche idea o consigli? - - Matt ed io possiamo fare i camerieri – propose Jeremy
– Sono d’accordo in fondo abbiamo esperienza – concordò Matt.
– Direi che mio fratello può lavorare in un negozio di animali, perché lui va d’accordo con le bestie selvatiche. Basta che non siano scoiattoli, o passerotti sennò rischiano di essere il suo spuntino- scherzò Damon.
Elena ridacchiò “Che idiota che sono, non so neanche perché sto ridendo”  Damon le sorrise, contento che la sua battuta le fosse piaciuta.
- E tu cosa vorresti fare Damon? – chiese Elena – Quello che mi esce meglio – – Ovvero? - - Il gigolò – le rispose sorridendo ammiccante fissandola negli occhi.
Scuotendo la testa Elena affermò – Sei sempre il solito Damon, dovresti crescere - - Guarda che dico davvero Elena – continuò serio il vampiro - Potrei portare a cena delle vecchiette, in un ristorante di lusso, poi potrei soggiogarle, facendo credere che ha passato una fantastica nottata con me, e guadagnerei un casino di soldi – Damon sorrise nuovamente, stavolta le fece l’occhiolino.
Bonnie e Caroline si guardarono scuotendo la testa, mentre Elena arrossiva sotto lo sguardo irresistibile del vampiro dagli occhi di ghiaccio.
– Potremmo tornare seri, per favore? – chiese Elijah mentre Bonnie afferrò per un braccio Elena portandola fuori dalla villetta.
– Ouch, fai piano Bonnie – fingendo che l’amica non avesse detto nulla la strega le disse severamente – Smettila subito – confusa Elena le chiese – Smettere? Di cosa stai parlando? - - Lo sai Elena. Anche Jeremy te l’ha detto varie volte quando eravamo ancora a Mystic Falls. Quello che stai facendo recentemente, da quando tu e Damon vi siete baciati in quel motel, ti stai completamente dimenticando di Stefan – Bonnie scuoteva la testa mentre parlava. Non riusciva a capire come la sua migliore amica non arrivasse a capire una cosa tanto semplice.
“Stefan, Stefan, sempre Stefan, possibile che lei e Caroline non capiscono? Cavolo, eppure sono le mie migliori amiche di sempre”  pensò alzando gli occhi al cielo, nella speranza di trovare le parole giuste.
– Senti Bonnie, so che vuoi non capite - - Proprio così Elena, NOI non capiamo perché ti comporti come se Sfefan fosse uno sconosciuto, mentre con Damon ridi e scherzi – la rimproverò Bonnie – Perché lo tratti così? E’ un ragazzo d’oro, lo sappiamo tutti - - Sei la mia migliore amica, ma in questo momento non sei lucida. Sei arrabbiata perché non c’è Jamie con noi e vuoi comandare la mia vita sentimentale? – sbottò Elena – Fatti gli affari tuoi, prima di giudicare Bonnie-.
La ragazza dai capelli scuri rimase molto ferita da quelle parole.
Guardò l’amica con uno sguardo amareggiato – Stai impazzendo Elena. La cosa peggiore è che non te ne accorgi neanche – quelle furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Bonnie.
Stava per rientrare quando si voltò, mostrando alcune lacrime solitarie - Con tutto quello che ho fatto per aiutarti, nonostante la trasformazione di mia madre in vampiro per colpa di Damon, questo è il tuo modo di ringraziarmi? Lo difendi ancora? Ti ricordo che è stato sempre lui a trasformare Caroline – senza aspettare una risposta rientrò sbattendo la porta.
Elena sbuffò mettendosi le mani nei capelli.
Litigare con le sue amiche non le piaceva per niente.
Sentendo la porta aprirsi si voltò dicendo – Senti Bonnie mi dispiace dav… - - Spiacente di deluderti ma non sono la streghetta – la interruppe una voce sarcastica.
Damon la osservava attentamente, sorseggiando il suo Bourbon.
– Vuoi ubriacarti di nuovo? – lo schernì Elena – Naah non preoccuparti – la tranquillizzò Damon – Questo è solo il secondo. Facciamo due passi? Così puoi sfogarti per la litigata che hai appena fatto - - Hai sentito? – chiese sorpresa Elena – Beh, che sia chiaro non ho origliato – precisò il vampiro con sguardo innocente. Elena gli tirò una pacca sul braccio, cercando di non mostrargli il sorriso che le era spuntato.
“E’ semplicemente fantastica quando sorride” pensò Damon mentre si incamminava.
I due camminarono in silenzio per alcuni minuti.
- Fermiamoci qui – disse all’improvviso Damon – Prego accomodati –indicò con un cenno del capo un dondolo da giardino, per due persone, azzurro e bianco con cuscini di velluto blu scuro.
– Bello – commentò Elena sedendosi- Hai avuto una buona idea Damon. Hai pensato pure al tettuccio per il sole - - Questo e altro per te Elena – le bisbigliò Damon all’orecchio.
Elena non si era accorta che il vampiro era seduto così vicino a lei.
Il suo cuore iniziò a galoppare.
“Devo calmarmi o si accorgerà che sono agitata” pensò Elena – Sei contenta di stare qui con me – osservò Damon sorridendole in modo ammiccante
– Perché non mi hai fatto la domanda? – chiese la ragazza fissandolo negli occhi.
Consapevole che si poteva smarrire in quegli occhi azzurro ghiaccio magnetici ed espressivi.
– Perché lo so Elena, lo sento il battito del tuo cuore, che continua ad aumentare – le spiegò Damon smettendo di sorridere, fissandola seriamente.
“No, non mi guardare con quello sguardo” pensò Elena “Se continua così, non riuscirò a resistergli”.
Damon si avvicinò ancora di più al viso della ragazza, le spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Senza dir altro Damon la baciò.
Elena ricambiò senza esitare.
Tra i due ci fu una fusione di lingue.
Damon mise una mano nei capelli lisci di Elena.
Il bacio si fece più appassionato.
Malauguratamente il loro bacio fu interrotto.
– Se fossi in voi, smetterei di fare i piccioncini. Siete in pericolo – dichiarò una voce.
Damon arrabbiato si guardò intorno con l’intenzione di punire chi li aveva disturbati.
– Lascia stare Damon, torniamo indietro – disse Elena afferrandolo per un braccio – Domani andrà meglio – la rassicurò Damon dandogli un bacio sulla fronte.
Elena vide riflesso negli occhi del vampiro una furia che non aveva mai visto.
Sia per confortare sia per calmare Damon, Elena lo baciò impetuosamente.
– Per cos’era questo? – domandò Damon sorpreso – Per ringraziarti dell’idea che hai avuto – Elena sorrise dolcemente – Ora sto decisamente meglio -. Damon sentì sciogliersi come burro al sole, quel sorriso lo riscaldava, facendolo sentire vivo come poche volte gli era capitato nella sua lunga vita da vampiro.
E gli occhi grandi da cerbiatta, che sembravano illuminarsi ogni volta che Elena rideva.
Si avvicinò per baciarla nuovamente ma Elena gli mise l’indice sulle labbra – Adesso dobbiamo tornare indietro - - E se fosse un tranello? Non sappiamo neanche chi ha detto che eravamo in pericolo – ribatté Damon parlando con il dito di Elena appoggiato sulle sue labbra – Se ora torniamo, mi darai il bacio della buonanotte? – chiese sorridendo sarcastico – Vedremo – rispose Elena ridacchiando iniziando a correre.
Damon sospirò, avrebbe potuto raggiungerla in mezzo secondo, ma decise di correre alla velocità di un comune umano.
Gli tornò in mente che anche a Katherine piaceva farsi rincorrere.
“Sono così simili eppure così diverse” pensò Damon “Una è fredda e calcolatrice, l’altra è dolce, generosa e splendida”.
Elena pensava “Devo dire definitivamente a Stefan che tra noi non può più funzionare. Solo così né Bonnie né Caroline non avranno più nulla da rimproverarmi”. 
  
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