Film > X-men (film)
Segui la storia  |       
Autore: Lady_Erato    09/07/2012    1 recensioni
E’ la prima volta che mi cimento in una fan-fiction sugli X-Men.
Non avendo letto tutte le serie a fumetti, potrebbe esserci qualche incongruenza tra ciò che scrivo e le trame originali. Non tengo conto del film “X-Men, conflitto finale” né di tante morti.
Tenterò di fare il punto della situazione.
La scuola di Xavier ospita Wolverine (Logan), Tempesta (Ororo Munroe), Ciclope(Scott Summers), Rouge, Bobby(uomo Ghiaccio), ho deciso di far rientrare in scena ,dalla parte dei buoni, anche Raven (o Mystica), Kurt Wagner (Nightcrawler), Jean Grey (anche se la odio), Bestia e il dottor Xavier è ancora vivo *.*
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
Erano in una biblioteca comunale, le era seduto di fronte su una sedia, vestito con semplice camicia blu,sotto una giacca in velluto cerulea e jeans, ma ancora con quel casco in testa, la studiava come un biologo con una nuova specie animale.
-Frida, non ti sei mai chiesta come abbia fatto a ferire quel ragazzo?-
Lei alzò gli occhi mogano dal libro fantasy che l’aveva catturata.
Scrutò Max a lungo, spostando il suo sguardo prima sui suoi occhi glaciali, poi sul suo casco rosso.
-Non mi è mai interessato…-
L’uomo sorrise sagace, rivelando una dentatura perfetta e bianca, come uno di quei modelli raffigurati un po’ ovunque con il loro sorriso smagliante su qualsiasi cartellone pubblicitario, oppure come quei ragazzi dalla bellezza innaturale, le cui foto girano su facebook.
Perché sì, bisogna ammetterlo, Max poteva anche essere anziano quanto suo padre, ma non poteva dimostrare più di trent’anni!(*NdA)
-Non ti è mai interessato o avevi paura della risposta?-
La ragazza sbottò perdendo la serenità.
-Senta Max, non me ne frega un bel niente se lei è uno di quegli esseri definiti mutanti o meno, okay?-
Si alzò prendendo la sua cartella in vernice blu elettrica, facendo oscillare la gonna cobalto della divisa scolastica e prendendo la strada verso l’uscita in fretta e furia. Quella era l’intenzione,uscire e non avere mai più a che fare con strani avvenimenti e strane persone, ma lui la prese per un polso.
-Aspetta, si può sapere che ti prende?-
-Cosa vuoi da me!?-
Fortuna l’edificio era pressoché deserto, se no avrebbero già denunciato Frida per rumori molesti e Max per molestie.
-Siediti…-
Le lasciò il polso e obbedì.
Inspirò a fondo.
-Sì, sono un mutante, domino tutto ciò che è in metallo, qualsiasi tipo, dalla ghisa al piombo. Ho fondato una sorta di associazione per combattere un uomo spietato, il dottor Xavier, che nonostante costretto sulla sedia a rotelle è un pericolosissimo telepate e vuole conquistare il mondo. Anche se ti sembra una storia da fumetti per adolescenti, ti assicuro che è la verità…-
-Okay, ma io che ruolo ho in tutto questo!?- Lo interruppe in un sussurro.
-Tu…- la percorse con lo sguardo –Sarai una nostra socia..se vuoi…Mi aiuterai contro Xavier, il come e quando verrà da sé-
Drizzò la schiena sulla sedia, sciogliendo la cravattina nera e liscia della divisa scolastica, cercando, senza successo, di respirare meglio.
“Vediamo Frida cara, questo quasi perfetto sconosciuto ti ha appena detto che è un mutante buono che combatte un mutante cattivo, in soldoni. Ti ha salvato la verginità e pure la vita, mia cara, cosa diavolo hai intenzione di fare?”
Sentì questo ed un'altra miriade di pensieri affollarsi nella sua testa, iniziando a dolerle tantissimo, offuscando tutto.
 
 
Qualcuno le stava accarezzando i capelli, dolcemente, un tocco lieve come un leggero venticello, come le brezze primaverili di fine aprile.
Piano piano, con molta calma, sollevò di poco le palpebre, abbastanza per capire di non essere nella sua stanza nel dormitorio della high school.
Velocemente si alzò da quello che doveva essere un letto, un morbidissimo letto. Il gesto avventato le provocò dei capogiri, costringendola ad appoggiarsi ad un tavolo in cristallo lì vicino.
- Hey , ti svegli sempre così male?-
Mise a fuoco la figura che sedeva ai piedi del letto, Max.
Non aveva più la camicia, né i jeans. Ora aveva una sorta di completo nero, ed un mantello bordeaux. Ciò che la sconvolse, per così dire, era l’assenza del casco. Finalmente poteva vedere una chioma
-Il coso?-
Lui si alzò, tenendola per le spalle la fece tornare a letto, seppur seduta, ricominciando ad accarezzarle la chioma mossa, morbida e di un castano tra il chiaro e lo scuro, per certi versi biondo.
-Le mura di questa stanza sono foderate con lo stesso materiale e la stessa tecnica con cui è stato plasmato il mio elmo. Grazie a quello, Xavier non può controllare la mia mente-
Lo aveva confessato con il sorriso sulle labbra, come una bambina quando racconta la sua giornata ai genitori, prima di diventare un’adolescente irritabile.
-Quindi sono a casa tua..-
Dal nulla fece la sua apparizione in una nube rossa un tipo dalla pelle rossa con striature nere. Occhi celesti, chiari come una luce al neon. Una folta ed invidiabile chioma nera.
Frida ne rimase incantata, anzi, incantata è riduttivo, quasi estasiata.
-La bella addormentata si è svegliata…Io sono Azazel..-
Istintivamente la ragazza alzò il braccio destro per stringergli la mano, ma lui con spaventosa agilità le baciò l’incavo del polso.
Max si irrigidì, volgendo al suo subordinato uno sguardo severo.
Il mutante rosso si allontanò dalla ragazza con il suo potere di tele porta.
La ragazza si alzò sistemando le pieghe della gonna e riavvicinandosi a lui.
-E’ incredibile!- gli sorrise.
Era la prima volta che Magneto la vedeva così esaltata.
-Esistono altri come me e lui… Azazel è il mio più fedele servitore-.
Lo sguardo di Frida scivolò sull’orologio del mutante.
Erano le otto di sera.
-Dannazione…- esclamò cogliendo dal pavimento in moquet beige la sua cartella. –Max io devo tornare al dormitorio..-
L’uomo rivolse l’ennesimo sguardo severo al demone rosso.
-Azazel….-
In risposta lui prese Frida tra le sue braccia, teletrasportandola con lui.
 
 
Quando aprì gli occhi poche frazioni di secondo dopo, era nella sua camera nel dormitorio del liceo.
-Azazel, è stato fantastico!-
Voltando il capo verso il mutante si ricordo di essere ancora tra le sue braccia.
-In genere la gente quando mi vede storce il naso e scappa via..-
Fu sorpreso di percepire le braccia di quella ragazza tanto fragile stringersi in un vero abbraccio.
-Sei un mutante, non un mostro ed io non sono la gente-
Lasciò la ragazza.
-Comportati bene Frida, il signor Magneto ha grandi progetti per te-
-Buona notte anche a te, Azazel, demone rosso fuoco con occhi limpidi come l’oceano-
Il demone rosso sbuffò trattenendo una risata.
-Ah, donna poetica, buona notte..-
Sparì in una nuovoletta di fumo rosso, quasi intrinseca di elettricità.
 
Che giornata.
Una doccia, una sistemata e un pasto in mensa dopo, era di nuovo nella sua camera singola.
Era accogliente. Sembrava una stanza d’hotel, lei se lo poteva benissimo permettere. Nonostante fosse terribilmente accogliente, quella non era casa, pensandoci neanche la sua camera a Roma le dava l’idea di “casa”.
I suoi occhi ripercorsero ed analizzarono la stanza come se fosse la prima volta che si trovava lì.
Ricordò il suo primo ingresso lì dentro. Il fuso orario l’aveva distrutta, per tutto il volo da Roma non aveva dormito. Non aveva amici, non ne aveva neanche ora, solo delle amicizie di convenienza dettate dai suoi genitori, quella coppia che non si prendeva mai la briga di prendere l’aereo per andare a trovarla, ma solo per i loro viaggi d’affari.
Dai suoi pensieri la ridestò la busta blu. Non aveva ancora letto neanche la prefazione del libro.
“Se non ora, quando?”
Lo accolse tra le sue delicate mani, accarezzando la copertina logora e sfibrata.
 
 
30 minuti dopo
La testa ricominciava a farle male.
Il libro di quel Ronald Farnel era pesante, estremamente interessante, ma veramente pesante!
Parlava dell’evoluzione della chirurgia e dell’intenzione delle forze naziste di creare una razza perfetta.
“Pazzi,assassini,bastardi”
Scelse di dedicare le sue ultime forze rimaste a quell’agenda che il vecchio le aveva infilato nella busta.
Era una sorta di taccuino, aprì alla prima pagina
“Professor Ronald Drevio Farnel”
Spalancò gli occhi in un misto di sorpresa e tenzione.
In cosa stava per cacciarsi?


(*NdA: Magneto dimostra all’incirca trent’anni grazie alla somministrazione di un siero fabbricato in Russia, ovviamente ciò non esiste nella saga, quindi “puf” ora esiste, andate in pace, amen)


Erato's Corner
Emh, salve, insomma non risparmiatevi con le recensioni eh -.-" E' come giocare a saltare la corda in mezzo ai tombini aperti, molto rassicurante.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > X-men (film) / Vai alla pagina dell'autore: Lady_Erato