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Autore: Smeralda Elesar    09/07/2012    3 recensioni
:-Lord Shen è ancora vivo?-:
Chiese Po alla Divinatrice
:Se è ancora vivo? Farebbe qualche differenza?-:
:-Certo che sì! Insomma, se è ancora vivo dobbiamo andare a salvarlo!-:
La seconda possibilità che tutti avremmo voluto dare a Lord Shen
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lord Shen, Po, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fuochi d’artificio

 

Una mattina, entrando in cucina per la colazione, trovò gli altri guerrieri intenti a parlottare fitto, e appena si accorsero di lui si zittirono con qualche gomitata di ammiccamento.

Quello era un atteggiamento che lo infastidiva oltre ogni limite.

 

:-C’è qualcosa che dovrei sapere?-:

 

Indagò sospettoso.

 

:-Andiamo, diglielo!-:

 

Disse il panda a Monkey.

 

:-Io?! E perché io? Diglielo tu!-:

 

:-Ho il sospetto che stiate parlando di me. Ditemi immediatamente che succede-:

 

Alla fine si decise a parlare Shifu.

 

:-Ecco, volevamo chiederti un favore-:

 

“Sì, chiedere un favore a me!”

 

Pensò sarcastico.

 

:-Tra poco sarà la festa di mezza estate e noi avremmo bisogno del tuo aiuto per i fuochi d’artificio-:

 

Shen strabuzzò gli occhi.

Fuochi d’artificio?! Lui?!

Ma quelli dovevano avere il cranio pieno di spaghetti, e neanche di buona qualità!

 

:-Ah. Perché, voi non avete mai fatto i fuochi d’artificio?-:

 

Chiese cauto.

Cosa volevano veramente da lui?

 

:-Sì, certo che li abbiamo fatti, ma vorremmo realizzare qualcosa di speciale. Puoi aiutarci?-:

 

No, non gli andava proprio di maneggiare polvere da sparo se non era per i suoi cannoni, e tanto meno avrebbe organizzato il divertimento per loro!

Stava per rispondere che no, assolutamente no, che si arrangiassero da soli quando intercettò lo sguardo di Shifu.

E non gli piacque per niente.

Era la stessa espressione della divinatrice subito prima di dirgli “Ecco, vedi, te lo avevo detto. Tanto per cambiare io avevo ragione e tu torto”.

Immediatamente Shen percepì la sfida.

Shifu gli aveva chiesto quella cosa dei fuochi d’artificio per umiliarlo, infatti accettare di fare i fuochi voleva dire mettersi al servizio di quella banda di sbarellati, mentre rifiutare voleva dire che usare la polvere da sparo lo metteva a disagio e quindi che provava vergogna per quello che aveva fatto.

A quel punto poteva solo scegliere il male minore, cioè secondo lui accettare per dimostrare che lui la polvere da sparo la sapeva usare sempre e comunque.

E molto meglio di loro, quindi che non scherzassero troppo.

 

:-Per me va bene, però non posso fare tutto da solo e voi dovrete lavorare con me-:

 

Così, avendoli praticamente ai suoi ordini, magari si sarebbe potuto prendere qualche piccola rivincita.

 

“O magari il panda farà qualcosa di particolarmente maldestro e si  farà saltare in aria insieme ai suoi amici”

 

Pensò Shen, e solo un intenso sforzo di volontà gli impedì di fare un ghigno di malvagia soddisfazione.

 

                     *

 

Si misero al lavoro il giorno stesso.

Shen decise che avrebbe fatto tutto al meglio non solo per dimostrare che la polvere da sparo non gli creava alcun disagio, ma anche per umiliarli perché sicuramente quei provinciali non avevano mai visto i grandi fuochi della città dei Gong.

Però subito si trovò di fronte un paio di problemi di ordine pratico, tanto per cominciare proprio la polvere nera.

Quella che si trovava nella Valle della Pace era decisamente scadente perché la percentuale di carbone era troppo elevata, e già questo fece andare Shen su tutte le furie appena se ne accorse, ma quando la vide bruciare a stento e capì che era anche tenuta male ed era lasciata ad assorbire umidità provò l’impulso di mollare tutto.

Non lo fece perché vedeva già il sorrisetto di trionfo di Shifu, e con questo pungolo si mise sul serio al lavoro.

Fece asciugare la polvere e si occupò personalmente di comprare del salnitro puro per bilanciarne la composizione, poi si occupò delle varie prove per vedere se scoppiava bene.

Era anche una questione di sicurezza perché se la polvere non bruciava bene non avrebbe portato il fuoco d’artificio abbastanza in alto, con il rischio che esplodesse dove ancora poteva fare parecchi danni, e questo Shen non poteva permetterselo.

Quanto ai cinque e al panda li aveva messi al lavoro a costruire i contenitori dove sistemare la polvere da sparo, quelli che costituivano il corpo dei fuochi d’artificio.

Erano sezioni di canne di bamboo di almeno dieci centimetri di diametro ulteriormente scavate per renderne le pareti ancora più sottili, adatte a bruciare completamente durante l’esplosione senza creare pericolosi detriti incendiari.

Il panda e Monkey erano i più maldestri e Shen si prese la soddisfazione di strapazzarli a dovere appena sbagliavano la minima cosa, solo che loro stranamente non solo non si offendevano, anzi gli dicevano che aveva ragione e cercavano di non rifare gli stessi errori, con grande disappunto di Shen che avrebbe voluto l’occasione di maltrattarli più a lungo.

In definitiva il lavoro stava riuscendo davvero perfetto e Shen avrebbe anche potuto essere fiero di se, non fosse stato per il fatto che ancora ce l’aveva a morte con tutti loro.

Ogni tanto ripensava a Crane, a quando gli aveva salvato gli inchiostri e ad i disegni, ma non ne parlò mai a nessuno limitandosi a dirigere i lavori con gelida efficienza.

 

                      *

 

Arrivò la sera della festa e Shen era di umore più nero che una nuvola del monsone.

Aveva voluto rimanere sulla collina dove erano allineati i fuochi con la scusa di controllarli, in realtà era perché quello era rimasto l’unico posto tranquillo e lui non aveva nessuna voglia di mescolarsi alla folla chiassosa.

E poi lì, nascosto dalla notte e con solo la luce della luna quasi piena gli sembrava di trovare un po’ di pace.

 

:-Allora, è tutto pronto?-:

 

Oh, il panda minore.

Forse il destino non aveva dato a Shen l’intera Cina in ginocchio di fronte a lui, però gli aveva dato un sacco di panda da odiare ferocemente.

 

:-Sì, è tutto pronto-:

 

Replicò freddo.

 

:-Anche tu?-:

 

Gli chiese ancora Shifu, stavolta con una nota indagatrice nella voce.

 

:-Sì, anche io-:

 

Non voleva assolutamente dare al maestro la soddisfazione di vederlo turbato da tutto quel maneggiare polvere da sparo.

Il silenzio li avvolse denso come gelatina.

 

:-Sai, credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro-:

 

Gli disse Shifu, e nella sua voce non c’era dispetto o scherno, semmai una punta di sincera ammirazione.

Shen si trovò un po’ in imbarazzo e cercò di deviare diplomaticamente.

 

:-Forse dovresti aspettare di vedere come sono venuti prima di dire una cosa del genere, non credi?-:

 

:-No, non serve. Vedi, qualunque sia il risultato finale non cambierà il fatto che ci hai messo tantissimo impegno, ed è questo che apprezzo-:

 

Questa uscita lo mise ancora più in imbarazzo.

Si guardò intorno alla ricerca disperata di qualcosa che distogliesse l’attenzione di Shifu da lui.

 

:-Hei, che stanno facendo quelli?!-:

 

Shen aveva appena visto quattro piccoli, amorfi, pestiferi cuccioli aggirarsi intorno ai fuochi.

Shifu li osservò leggermente preoccupato.

 

:-Non mi sento sicuro. Andiamo a vedere che vogliono-:

 

Shen lo seguì solo perché dopo che lui aveva fatto un sacco di lavoro voleva assicurarsi personalmente che quegli sgorbietti non glielo rovinassero.

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Cantuccio dell’autore

 

Prima i ringraziamenti:

 

A Wi_steria che ha messo la storia tra le Preferite, a Chihiro e BON che l’hanno messa tra le Ricordate e ad Angel of hope per le Seguite e a Nightrun per la recensione.

 

Ora passiamo al blateramento!

Scusate se il capitolo è un po’ piatto, ma mi serviva per preparare il terreno per il prossimo, inoltre questo capitolo, interamente dedicato ai fuochi d’artificio ed alla polvere da sparo, ha due padrini d’eccezione: Neri Marcorè e Marco Marzocca!

Sono loro che, con le loro pubblicità di Marco Polo in Cina, mi hanno fatto pensare che ci voleva un capitolo come questo.

Per scriverlo mi sono documentata sulla polvere da sparo sul sito “Ulisse” e questo è il pezzo che mi è servito di più.

 

carbone (15 per cento), nitrato di potassio o salnitro (75 per cento) e zolfo (10 per cento). Così per ottener le colorazioni rosse si utilizzano composti dello stronzio che produce radiazioni di lunghezza d’onda compresa tra 605 e 682 nanometri. Il giallo si ottiene utilizzando composti del sodio che emette la caratteristica radiazione a 589 nanometri. Le colorazioni verdi si ottengono utilizzando composti del bario che emette radiazioni con lunghezza d’onda compresa tra 507 e 532 nanometri. Un problema difficile da risolvere per i pirotecnici fu l’ottenimento della colorazione blu. Infatti nessun elemento emette una radiazione di questa lunghezza d’onda. Il problema fu risolto utilizzando la molecola CuCl (cloruro rameoso).

 

Bene, anche per questa volta ho finito.

 

                                                      Makoto

   
 
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