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Autore: ChaosReign_    09/07/2012    9 recensioni
"Quando mai un nome ha cambiato la vera natura di qualcuno?"
È questo quello che Zacky, Jimmy, Matt, Brian e Johnny dicono a Rebecca, un'ignara ragazza di New York, trasferita a casa degli zii per sbaglio, in cerca di lavoro.
E sono proprio questi cinque ragazzi che la assumono come ballerina in uno squallido locale. E sempre loro la mettono al corrente di un mondo senza limiti, di una realtà disumana dove lei è il tassello mancante del puzzle. Quello più importante.
Diventeranno un tutt'uno e quando sarà il momento e quando le forze del male si scateneranno sarà compito loro finire il lavoro che millenni prima avevano iniziato.
Genere: Dark, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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She's a dwelling place for demons, She's a cage for every unclean spirit, every filthy bird.

 

-Cazzo. Cazzo. Cazzo!-

Bene, che bello essere svegliate alle sei e mezza di mattina dalla propria cugina che non smette di imprecare.

-Mhm... Charly che c'è?-

Mi tiro a sedere e appoggio la testa contro la testata del letto. Condividere la stanza con lei è un supplizio, solo ora me ne sono resa conto.

-Porca puttana, sono in ritardo.-

-E che cazzo smettila di imprecare!-

Ci fissiamo per un momento con una serietà inquietante e subito dopo scoppiamo a ridere insieme.

-Dai muoviti e non stare qui a bighellonare che farai tardi.-

Io torno a rintanarmi sotto le coperte finché non spegne la luce e appena la sento salutare sua madre sospiro. Quella ragazza è un ciclone.

Poche ore dopo, passate stesa sul letto con lo sguardo rivolto al soffitto a pensare ancora al fortunato incontro del giorno prima, mi alzo per prepararmi alla giornata.

Mi fiondo subito in bagno per lavarmi la faccia e i denti e come sempre davanti al lavandino c'è quel cazzo di specchio che odio, non mi sono mai piaciuti gli specchi... Perché non mi sono mai piaciuta io.

Non sono brutta, sono alta e snella, tipico fisico da ballerina e sono estremamente pallida. Ma quello che non mi convince è il volto: ho lunghi capelli neri e pomposi che fanno letteralmente a botte con gli occhi grigi che mi ritrovo. Eh no, non sono azzurri o verdi ma grigi. Fanno cagare.

Cerco di lavarmi il più in fretta possibile per legarmi i capelli in una coda alta e vestirmi con abiti comodi per correre.

Già, oggi corro. Pomeriggio ho un incontro importante e preferisco essere in forma.

-Zia vado a correre, ci vediamo tra due orette.-

-Va bene ma stai attenta!-

Si zia, sarò attentissima... Potrei incontrare Zackary. Esco con solo una bottiglietta in mano e inizio a correre con un ritmo serrato che man mano si fa sempre più lento.

Mi fermo in un prato di fronte alla spiaggia deserta per fare un po' di stretching quando li vedo.

Sono in quattro, appunto, manca proprio quello che mi interessa. Gli altri sono in costume e stanno seduti sulla spiaggia rivolti verso il mare. Mi fermo dal fare i miei esercizi e mi appoggio a una palma sospirando “maledetto Zackary Baker, mi hai fatto prendere una cotta bella e buona quando dovrei stare lontana dagli uomini il più possibile” penso. Vedo le schiene di tutti, e due di loro hanno rispettivamente un tatuaggio con la scritta “HANER” il più basso e “SULLIVAN 0” il più alto. Sul collo del più basso del gruppo vedo un altro tatuaggio ma non capisco cos'è.

-Buongiorno bellissima.-

Quando sento quella voce faccio un salto, è proprio alle mie spalle e mi ha augurato il buon giorno.

-Ciao Zackary, mi hai fatto spaventare! Non pensavo fossi qui.-

-Ho visto, comunque chiamami Zacky... O Zee.-

Ci guardiamo per un interminabile momento, della serie “tutto il mondo si ferma intorno a noi. Non ci siamo che io e lui e il nostro amore impossibile”. Quelle cose da film romantico di serie zeta.

Lui sorride e io sento una calma interiore pervadermi. No, non è lo stesso effetto che mi faceva Mike. È meglio, molto meglio. E la cosa brutta è che non lo conosco nemmeno, mi sono innamorata come le ragazzine di quattordici anni alla loro prima cotta.

Visto che nessuno parla e lui continua a fissarmi io arrossisco brutalmente e sulla mia pelle diafana, il rossore delle gote, si nota ancora di più.

-Allora... Ti unisci a noi? Fortunatamente ho anche una birra in più.-

In effetti solo ora che ne ha parlato mi accorgo delle sei birre che tiene in mano, ero troppo concentrata a guardargli il volto per accorgermi delle mani occupate. Infatti ho notato che avevo ragione a dire che fosse pallido.

Mentre sollevo lo sguardo noto un tatuaggio sul petto... Molto familiare.

Ma certo! Il teschio con le ali da pipistrello del locale. Torno a guardarlo negli occhi.

-Beh... Se non do' fastidio mi piacerebbe molto...-

-Fantastico! Fantastico...-

Allora fianco a fianco raggiungiamo gli altri quattro sulla spiaggia.

-Ehi ragazzi, guardate chi ho incontrato a fare stretching!-

Tutti si voltano a fissarci per poi sorridere quasi in sincrono, cavolo se hanno dei sorrisi belli.

-Ehi dolcezza... Inizio a pensare che tu sia una stolker... Lo so sono irresistibile però...-

Il moro che dovrebbe essere Brian mi fa l'occhiolino e io arrossisco un'altra volta. Mi mettono sempre a disagio queste affermazioni se sono fatte da persone che non conosco.

-Ma piantala Bri! Si sa che il più figo sono io!-

James tira un pugno giocoso al suo amico che si rovescia a terra di lato. Gli altri due invece ci vengono incontro e aiutano Zacky con le birre.

-Ma piantatela tutti e due... Lo sappiamo tutti che se è venuta per qualcuno quello sono io... Chi non cede al fascino di Johnny Christ!-

Il nan... Cioè, Johnny solleva le birre come un trofeo e si mette in una posa da culturista. Al che tutti scoppiamo a ridere.

Sono dei ragazzi normali, scherzano, ridono e parlano come ragazzi normali.

E io che mi aspettavo il peggio. Cose come pluriomicidi-stupratori, ricercati in quarantanove stati degli USA su cinquanta.

Però l'unica cosa che mi sembra un po' strana è il fatto che quello su cui ho posato gli occhi è spuntato alle mie spalle proprio nel momento in cui l'ho pensato. E mi ha invitato a unirsi a loro, come se sapesse del mio arrivo. Coincidenza?

-Ehi... Che ne dite di spostarci vicino agli scogli... Non mi piace stare al sole.-

Zacky. È. L'amore. Della. Mia. Vita.

Dopo questa affermazione ne sono sicura.

-Anche io non amo il sole... Infatti appena arrivata qui credevo di essere l'unica ragazza pallida. Anzi, lo credo ancora.-

Tutti insieme ci spostiamo a ridosso dell'alta scogliera, all'ombra.

Da quando sono arrivata questa è la prima volta che sto in spiaggia ed è un qualcosa di strepitoso.

Non mi è mai piaciuto il mare, l'acqua, nuotare eppure il mare della California è la cosa più bella che abbia mai visto, nessun posto io abbia mai visitato ha un mare simile.

Mi siedo con la schiena contro la pietra fredda e bagnata dello scoglio e guardo gli altri cinque ragazzi che scherzano e si tirano frecciatine divertenti. “Cattivi ragazzi”, ma dove li vedono dei cattivi ragazzi? Sono buoni come il pane!

-Allora noi ti abbiamo invitato e tu stai qui da sola... Non è educato.-

Zacky si siede accanto a me. Vicino, molto vicino a me, le nostre braccia si sfiorano. Ora ha un cappello con la visiera che gli nasconde gli occhi.

-Scusa... È che siete così genuini... Mi piace vedervi scherzare. E comunque non è educato nemmeno non guardare negli occhi il proprio interlocutore.-

Lo vedo voltarsi e sorridermi per poi togliersi il cappellino nero e mostrare quello che pensavo fosse trucco rosso ma che in verità sono occhiaie rossastre che cerchiano quegli occhi da sogno.

-Ecco, così va meglio?-

Vedendo che non rispondo e rimango interdetta a fissarlo come se fosse un alieno il sorriso si allarga ancora di più.

-Scu... Scusa è che... Cosa ti sei fatto?-

Tendo una mano come per volergli sfiorare quella pelle così perfetta anche con quelle occhiaie anormali ma mi blocco con la stessa a mezz'aria. Non è una buona idea, se gli da fastidio? No, meglio non rischiare.

Ritraggo la mano e sospiro abbassando lo sguardo.

-Ehi... Tranquilla. Queste non sono niente, solo risultati di, ormai, più di una settimana passata senza dormire.-

Lui mi prende la mano che avevo posato sulla sabbia e se la porta alla guancia, vicino all'alone scuro (rispetto alla sua pelle). Come se sapesse quello che volevo fare.

Poi io faccio il resto, gli sfioro lo sfregio con la paura di fargli male anche se lui non sembra sentire niente. Mi preoccupo solo dei suoi occhi che si spostano dal mio volto alla mia mano a un punto indefinito dietro di noi.

-Non devi avere paura. Non con noi. Se ti senti di fare una cosa, falla. Ti fidi di me?-

Il suo volto si è fatto più vicino del previsto. Io indietreggio un po' e urto con la schiena la parete rocciosa che mi graffia la schiena.

Sposto lo sguardo verso l'alto, verso il cielo e vedo un'ombra oscurare il paesaggio, ma è un fenomeno durato un attimo. Rabbrividisco al solo pensiero e giuro che dopo essermi voltata a cercare conferma negli occhi di Zacky anche lui si è irrigidito.

E poi il cupo scricchiolio di qualcosa di pesante che si muove ci fa trasalire tutti e due.

Dopo essermi voltata mi si mozza il respiro: La sommità di un faraglione attaccato allo scoglio traballa sopra le nostre teste come un ramo agitato dal vento. Per un attimo pare sospeso a mezz'aria.

Io e Zacky siamo nella traiettoria del faraglione il quale si inclina leggermente verso di noi per poi iniziare a cadere , prendendo velocità. Mi sento cingere la vita con un braccio, sicuro, come se conoscesse con precisione il suo corpo. Con l'altra mano mi copre la testa , e mi spinge giù, nel momento esatto in cui il faraglione crolla su di noi, esattamente nel punto in cui ci troviamo.

Uno schianto rimbomba in tutta la spiaggia catturando, credo, l'attenzione di tutti i presenti... Nonostante ci siano davvero poche persone.

Faaamisheeeed. Più che uno schianto è sembrato un boato, un ruggito o no, meglio, un sibilo che pronunciava questa parola, che mi ha fatto venire i brividi lungo tutto il corpo. Famished, affamato.

La punta della lunga roccia è sprofondata nella sabbia: il faraglione è disteso in diagonale e nel triangolo di spazio tra questo e il terreno ci siamo rannicchiati io e Zackary.

Ansimiamo, i volti che si toccano, la paura nel mio sguardo. Tra noi e la roccia solo pochi centimetri.

-Rebecca?-

Io mi volto verso di lui. Sbianco.

I suoi occhi sono completamente neri, l'iride, la pupilla e la cornea sono dello stesso colore, del colore della notte. Nero.

Ma tutto questo dura solo un istante, il tempo di sbattere le palpebre che i suoi occhi sono tornati del solito colore acqua marina.

Annuisco solamente e quando spunta una mano che mi solleva e mi tira fuori da sotto la pietra non oppongo resistenza.

Sento qualcosa sfiorarmi la schiena, dove poco prima la roccia la graffiava. Sono tutti qui e ci guardano a bocca spalancata, tranne i nostri amici che ci guardano, per lo più Zack, seri e James che mi aiuta a rimettermi in piedi.

-Ehi... Stai bene?-

Mi domanda, squadrandomi in cerca di tagli o lesioni, soffermandosi sulla schiena graffiata.

-Cazzo... Abbiamo visto la pietra staccarsi dallo scoglio e siamo accorsi subito qui quando... Dio, sarai spaventata a morte.-

E in effetti lo sono, sono scioccata.

Sono scioccata perché tutto è avvenuto in un tempo così breve che quasi non me ne sono accorta, sono spaventata perché un attimo prima ho visto un'ombra che si allargava proprio su di noi, sono terrorizzata perché, anche se per un millesimo di secondo, giuro di aver visto gli occhi di Zacky cambiare colore, diventare due onici nere. Sono spaventata perché qui accadono cose strane. Mai, mai dopo un crollo o uno schianto ho sentito come un sibilo la parola affamato.

Riesco solo ad annuire prima che James mi stinga in un abbraccio stritolante riesco a vedere Zack che si avvicina a passo lento mentre si scambia occhiate furtive con gli altri. Ma che cazzo sta succedendo?

Le persone vedendo che stiamo bene si allontanano parlottando tra di loro.

-Mhm... Sentite... Io sono un po'...-

-Rebecca sarai sicuramente terrorizzata. Se vuoi possiamo rimandare a domani per il contratto...-

-Mhm... Se a voi non da fastidio... Cazzo che brutta storia...-

James attenua la presa e mi lascia andare solo che io appena mi stacco da lui barcollo e con le gambe ancora tremanti cado a terra.

Tutti e cinque si fanno avanti per vedere come sto e questa volta è Brian che mi porge una mano per aiutarmi ad alzarmi.

-Dolcezza... Sei sicura di stare bene?-

-Si, si. È solo spossatezza.-

Quando lo guardo negli occhi mi sento pervadere da una calma sovrumana e sembra che le gambe abbiano ritrovato la loro forza. Ripeto: che cazzo sta succedendo?

-Bene, allora... Vuoi tornare a casa?-

Annuisco poco convinta, anche se ora riesco a stare in piedi sono davvero stanca morta. Più stanca... E quasi morta.

-Ti accompagno a casa se vuoi. Sono in auto.-

Zacky si è già infilato una maglietta nera dei Pantera, dei jeans dello stesso colore e il cappellino gli copre ancora gli occhi. Questa volta non sono dispiaciuta come prima, anzi sono quasi sollevata. Ho paura di vedere quello che ho già visto anche se forse è stato tutto uno scherzo della mia mente.

-Sarebbe bello.-

Lui sembra a suo agio, sembra già essersi ripreso da tutto.

-Andiamo.-

Mi sorride e mi fa cenno di seguirlo verso l'uscita della spiaggia.

-Ciao ragazzi, ci vediamo domani e grazie di tutto.-

Non so come mai ma mi sento in dovere di ringraziarli.

Loro mi fanno salutano con la mano e mi sorridono.

Allora seguo Zacky, il mio uomo, visto che cammino a qualche metro di distanza da lui noto la sua camminata: arrogante, sicura di sé. Il tipo di andatura che assoceresti a una maglietta scolorita e a un cappello da cowboy. Zacky non indossa né l'una né l'altro. Lui è il tipo da Levi's neri, maglietta nera e Vans... Nere.

Quando arriviamo alla macchina mi fa accomodare al posto del passeggero e lui si mette alla guida.

-Senti... Per prima... Mi dispiace. Non doveva succedere.-

Anche se le sue parole sono ovvie mi creano uno stato di all'erta, il modo in cui pronuncia la frase le attribuisce un significato sinistro. Ha lo sguardo fisso davanti a sé e le nocche sono bianche, strette al volante.

-N..Non è colpa tua. Non sapevi fosse pericolante quello scoglio e poi mi hai salvato, se non ci fossi stato tu... Beh, ora sarei ancora lì spiaccicata quindi grazie, davvero.-

Lui scuote la testa senza dire niente per un po' di minuti. Il silenzio che è calato non da fastidio a nessuno dei due, nessuno dei due sente la necessità di occupare questo tempo con parole inutili.

Quando, dopo avergli dato le indicazioni, spegne l'auto davanti al vialetto di casa mia finalmente parla.

-Senti, sono davvero felice che sia andato tutto bene. Relativamente.-

Ridacchia come se il pensiero che potesse andare diversamente fosse divertente. Io rimango ferma al mio posto con ancora la cintura di sicurezza allacciata. Glielo devo chiedere, devo sapere cosa è successo. O se anche lui ha visto o sentito quello che ho visto e sentito io.

-Zacky, dimmi una cosa: hai sentito anche tu quel sibilo... Famised, diceva. E hai visto l'ombra che è passata su di noi poco prima che crollasse tutto? Dimmi, me lo sono immaginata? O sta succedendo qualcosa che non dovrebbe succedere?-

Zackary con ancora le mani sul volante sussulta. Stringe le dita ancora più forte fino quasi a lacerare la pelle sulle nocche livide per la tensione.

-No... Io ho sentito solo il rumore del crollo e ho visto la colonna di pietra crollare. Basta. Credo che il trauma ti abbia fatto dei brutti scherzi. Certo, non sarebbe dovuto succedere ma tragedie di questo genere capitano...-

Dopo questa risposta lo saluto con un bacio sulla guancia e entro in casa. Quando passo dal soggiorno, la stanza che da direttamente sulla strada, vedo la sua macchina ancora ferma lì. Lo vedo fermo immobile nella posa di poco prima, con le spalle rigide, le mani stretta al volante e lo sguardo perso nel vuoto davanti a lui.

Chissà cosa sta pensando.

Rimane nella stessa posizione senza fare niente per interi minuti al che riaccende l'auto e parte nella direzione da cui siamo arrivati.

 

 

 

Questa notte il mio sonno è disturbato, un rumore mi ha svegliato.

Rimango immobile, la faccia schiacciata sul cuscino, tutti i sensi all'erta.

Non ho mai avuto paura della notte o del buio, anzi quando ero più piccola se c'era la luce accesa o il cellulare faceva luce non riuscivo a dormire invece questa volta vorrei tanto la luce accesa.

Mi sono sempre sentita osservata o seguita durante la notte o quando mi aggiravo nei posti poco raccomandabili ma non ci ho mai dato peso, vedevo che non succedeva niente e mi andava bene così. Solo che oggi è diverso, avverto una presenza fredda come il ghiaccio.

Giro un po' la testa e vedo una forma indistinta allungarsi sul pavimento. Mi metto a sedere di scatto e guardo verso la finestra, dalla quale penetra un timido raggio di luna. Niente.

Mi rigiro e mi stendo, stretta al cuscino e dico a me stessa che si è trattato solo di una nuvola di passaggio o della mia immaginazione, dopotutto oggi ne ho viste di stranezze.

Tuttavia, ci sono voluti parecchi minuti perché il cuore ritrovasse il suo battito moderato. Quando prendo il coraggio necessario per alzarmi e di guardare fuori, la strada è deserta, tranquilla e silenziosa. L'unico rumore proviene dai rami dell'albero che striscia sul muro di casa e del mio cuore che martella nel petto.








 

 

Ciao a tutte, donzelle!
Eccomi qui con un nuovo capitolo di questa nuova long...
Innanzitutto ringrazio le nove persone che hanno recensito il capitolo precedente: SilviaMCR, saruzza67, Daisy_, Luri07, Manganese, LizLoveSyn, Mary Anto Gates, LoveLeonScottKennedy___ e Rebecca Lestrange Buki. Io vi amo!
Ringrazio anche le 2 persone che l'hanno messa nelle preferite, le 5 che l'hanno messa nelle seguite e chi l'ha messa nelle ricordate.Amo anche voi!
Ah e un ringraziamento speciale a tutte le persone che leggono.
Spero vi sia piaciuto questo capitolo e che non ci siano errori, se ce ne sono scusatemi ç___ç
Ah, e ho cambiato il tipo di scrittura perché qualcuno ha avuto problemi quindi così non ce ne dovrebbero essere. :D
Anyway...
Mi dileguo per un po' pensando ad altri modi per farvi soffrire... come un nuovo capitolo di un'altra storia.
Un bacione grosso grosso e un gelato a tutte voi *distribuisce cornetti*
Alisea. <3

  
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